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Experimentum crucis

Disegno qui a lato è tratto dalla Memoria di ottica presentata da Newton alla Royal Society nel 1672: il raggio luminoso, proveniente dall'orifizio a destra, attraversa la camera oscura  e viene quindi fatto convergere, grazie ad una lente, su un prisma, attraversato il quale si scompone nei diversi colori; se tramite uno schermo si raccoglie una sola lunghezza d'onda, per esempio quella del rosso e si fa passare attraverso un nuovo prisma, la luce non si scompone ulteriormente.
Lo scienziato fece passare un pennello di luce attraverso un orifizio all'interno di una camera oscura in modo che andasse a colpire un prisma di vetro; il fascio di luce bianca, in uscita dal prisma, originò uno spettro colorato, perché ... i raggi violetti sono più refrangibili dei rossi, che cadono più in basso... Se la luce così ottenuta veniva fatta nuovamente convergere grazie ad una lente biconvessa, si riotteneva un pennello di luce bianca, ma se un secondo prisma intercettava soltanto la luce rossa in uscita dal primo prisma, essa non si scomponeva, ma rimaneva rossa. L'esperimento fu accolto con freddezza da molti suoi contemporanei, soprattutto perché risultò difficile riprodurlo.

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Schema esemplificativo dell'experimentum crucis

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