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Nuovi pioppi per oltre 20.000 metri quadri

Capannori: al via Arbor Populi, nuovi pioppi per oltre 20.000 metri quadri

Di Luciano Luciani

 

 

grande farnia Capannori
La grande farnia secolare di Capannori (LU)

Capannori, in provincia di Lucca. Un territorio che occupa gran parte della pianura e delle colline a est del capoluogo e che si estende per una superficie di circa 160 Kmq: per questo è stato considerato per molto tempo il Comune rurale più grande d’Italia Almeno fino agli anni Sessanta e Settanta quando la Piana lucchese è stata interessata, come peraltro gran parte del Bel Paese, da un’impetuosa, caotica e, in alcuni casi, dissennata crescita industriale, urbanistica, civile. Uno sviluppo disordinato che ha profondamente trasformato quest’area della Toscana e compromesso le sue relazioni con la campagna, i paesi, le corti, le case sparse con pesanti effetti sulla sua identità storico–culturale, sulle sue specificità paesaggistiche ed estetiche, sulla qualità complessiva delle esistenze di chi, ancora oggi, qui abita e vive. Tra le conseguenze più rilevanti, la scomparsa delle vaste aree verdi che fino alla metà del secolo scorso caratterizzavano la zona, sostituite da una periferia enormemente dilatata in cui fabbriche e fabbrichette, parcheggi e negozi, garage e capannoni in disuso si mescolano  senza alcun criterio con campi, corti, vecchie residenze contadine assediate da complessi residenziali in pretto stile palazzinaro spinto. Una sorta di terra di nessuno degradata, incolta in cui le originarie caratteristiche ambientali si vanno sempre più deteriorando con gravi ricadute sulle condizioni di vita della popolazione. Una situazione che non è mai troppo tardi tentare di riequilibrare avviando esperienze che muovano in controtendenza. Per esempio, i due impianti pilota di pioppo bianco che saranno presto realizzati a Lammari e a San Colombano, frazioni del territorio di Capannori, grazie al progetto “Arbor Populi” promosso dal Comune di Capannori, in collaborazione con la Provincia di Lucca e il  Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Casale Monferrato.

 

Le due piantagioni sperimentali di pioppo bianco, estese per oltre 10 mila metri quadrati ciascuna, rappresentano il primo atto di un’ampia iniziativa destinato a incrementare lo sviluppo e la diffusione dell’arboricoltura nella Piana di Lucca.

Tra gli obbiettivi di “Arbor Populi”, legato al programma di Sviluppo Rurale Regionale 2007 – 2013, l’integrazione tra un tessuto urbano e produttivo, figlio della crescita caotica degli anni Sessanta e Settanta, e un sistema ambientale rivitalizzato, appunto, dalla presenza di vaste aree verdi di specie arboree capaci di svolgere più azioni positive: mitigare gli effetti negativi derivanti da una antropizzazione massiva e disordinata che produce sempre più consistenti emissioni di gas serra; recuperare un sistema paesaggistico come le alberate toscane e le pioppete che per secoli hanno caratterizzato il paesaggio della regione e svolto una rilevante funzione per la qualità ambientale, il microclima e la vita sociale e ricreativa; invogliare i coltivatori a fare ricorso a una possibile fonte di integrazione del reddito. Per non parlare del fatto che l’imboschimento dei terreni non agricoli o agricoli abbandonati attraverso boschi periurbani e barriere verdi, filari, boschetti, piantate garantisce una migliore difesa del suolo e la conservazione e l’incremento delle biodiversità. 

«L’intento – come ha affermato l’Assessore all’ambiente del Comune di Capannori, Alessio Ciacci – è quello di promuovere e valorizzare la pioppicoltura nella Piana di Lucca, sia per fini produttivi, sia per fini di ricostituzione di fasce boscate periurbane, provvedendo così anche al recupero di terreni abbandonati.»

Nelle due aree individuate saranno impiantati cloni di pioppo bianco in possesso del C.R.A. per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Casale Monferrato che dispone di ampie collezioni di germoplasma di salicacee tra cui, appunto, cloni di pioppo selezionati per la produzione di legname di particolare pregio per l’industria cartaria, alcuni originari proprio della Piana di Lucca.

«L’idea dell’amministrazione – ha proseguito Ciacci – è quella di continuare ad ampliare l’opera di rimboschimento del territorio capannorese, sia con pioppi bianchi sia con altre piante autoctone coinvolgendo anche i privati cittadini per riprendere le coltivazioni tipiche di questa zona della Toscana.»