raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
Il nocciolo, umile e riservato
Nocciolo  

Il nocciolo, umile e riservato

 

 Luciano Luciani

 

Nocchie in medicina

Pianta umile e riservata, nel frutteto il nocciolo si accontenta di quei tratti di terreno dove pochi altri alberi potrebbero vivere e fruttificare: non è raro trovarlo di contro ai muri che volgono a settentrione. E a tanta modestia corrisponde, invece, un prodotto ricchissimo di fosforo, calcio, magnesio, potassio e vitamine A, C, B1, traboccante di proteine e carboidrati: ben 650 calorie per soli 100 grammi di polpa di nocciole.

 

Per santa Ildegarda (1098-1179), veggente, medico e fondatrice del monastero benedettino di Bingen, le nocciole curano con successo l’impotenza maschile; per Pier Andrea Mattioli (1500-1577), medico alla corte di Massimiliano II e di Ferdinando, e botanico, sbucciate e mescolate con grasso d’orso costituiscono un rimedio infallibile contro la caduta dei capelli. Nel corso dei secoli la medicina popolare ha utilizzato la corteccia del nocciolo, astringente e ricca di tannino, come un ottimo febbrifugo.

 

E questi non sono gli unici doni di una pianta che offre molto e pretende poco: da sempre la fitoterapia ne utilizza le foglie e la corteccia per preparare decotti dal potere astringente e cicatrizzante che combattono con successo ulcere, varici, le vene varicose delle gambe. L’acqua distillata di rametti e foglie di nocciolo può essere usata come tonico leggermente astringente in sostituzione di quello di Hamamelis. Se per Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) le nocciole tostate combattevano con successo il catarro, per l’umbro Castor Durante da Gualdo (1529-1590), archiatra di Sisto V e autore del Tesoro della sanità, le nocchie “accrescono il cervello e, mangiate continuamente fino a tre o quattro nel principio del pranzo, liberano dal dolore delle reni, e dalla renella affatto; mangiate con ruta e fichi secchi, a digiuno, preservano dalla peste”. Qualche piccolo difetto, però, per il medico umbro lo presentano anche le nocciole. A ogni buon conto, allora, “si mangino che siano ben fresche, che siano state infuse nell’acqua e asperse di zuccaro; sono da usarsi in poca quantità, e le secche solo d’inverno; i giovani le mangino e quei che s’affaticano assai e che sono gagliardi di stomaco”, perché “tardi si digeriscono, nondimeno sono grate al fegato, fanno qualche ventosità, generano molta colera e fanno dolori al capo, quando se ne mangia in troppa quantità”. Poche controindicazioni e tante buone qualità. Per di più, dalle nocciole si ricava anche un oleum che, di volta in volta, è stato ritenuto assai efficace contro l’epilessia, i dolori artritici, la calvizie, nelle affezioni respiratorie. Combatteva la ritenzione dell’urina, le coliche intestinali, le convulsioni e la tosse canina dei bambini senza dimenticare che con l’olio di nocciola si preparano ancora ottime creme emollienti per pelli aride.

Non è un caso che la verga di Asclepio, dio greco della medicina corrispondente del latino Esculapio, – quella intorno a cui si avvolge la serpe, costituenti l’una e l’altra insieme il simbolo della facoltà di medicina – sia proprio di legno di nocciolo.

Alcune recenti ricerche hanno evidenziato come l’incidenza delle malattie cardiovascolari risulti significativamente più bassa tra i forti mangiatori di nocchie. Sì, sembra proprio che la presenza di nocciole nella dieta possa svolgere un salutare ruolo di protezione nei confronti dell’aterosclerosi: questo perché circa il 40% del contenuto lipidico di questo alimento è costituito da acidi grassi monoinsaturi, un dato importante dal punto di vista nutrizionale e fisiologico, in quanto è ormai senso comune che una dieta ricca di acido oleico contribuisca a mantenere il colesterolo “cattivo”, il colesterolo-LDL, a bassi livelli nel circolo sanguigno. Nelle nocciole sono presenti anche acidi grassi essenziali, discreti livelli di beta- sitosterolo e di vitamina E il valore nutritivo delle nocchie, poi, è completato dalla presenza di significative quantità di oligoelementi – ferro, rame, zinco, selenio – e di altri elementi minerali come potassio, calcio, fosforo e magnesio, nonché di alcune vitamine del gruppo B (tiamina e niacina) estremamente importanti per il corretto funzionamento delle cellule.