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Il criminale scomunicato

 

San Isidoro di Siviglia ( 560-636).

Il criminale scomunicato

 

 

Piero Sagnibene

 

 

C’è una storia che voglio raccontarvi, una storia che risale ai tempi bui quando in Europa imperversava l’Inquisizione e l’apparire di una tonaca domenicana era motivo di paura per chiunque.

 

Le testimonianze vengono dagli archivi vescovili di varie importanti città europee, e del criminale, che è oggetto di questo racconto, le autorità politico-ecclesiastiche cominciarono ad interessarsene verso l’anno 600. 

  Ad adoperarsi contro di lui fu un Santo, grande teologo, venerato come Dottore della Chiesa e che nel 2002, il Papa Giovanni      Paolo II designò come protettore di Internet: San Isidoro di Siviglia ( 560-636).

 

Il criminale di cui parlo, all’anagrafe degli insetti ha un nome imponente, Melolontha melolontha LINNEO 1758, ma il lettore non si scoraggi per questi nomi latini ad uso dei naturalisti; essi seguono le stesse regole che gli agenti di polizia adoperano per identificare le persone: cognome (Genere), nome (specie), paternità (chi lo ha descritto per primo), data di nascita (anno di pubblicazione della descrizione). Questo insetto ha anche un nome popolare: maggiolino, detto così perché si presenta in primavera, solitamente a fine aprile e soprattutto a maggio. È un coleottero, appartiene alla Famiglia degli Scarabeidi, insieme ad altre 20 000 specie delle quali 200 si trovano anche in Italia. Il maggiolino mangia le foglie degli alberi, e già questo è un danno; ma più dannose sono le sue larve, che vivono nel terreno e rodono le radici delle piante.

 

 Maggiolino adulto  maggiolino adulto

 

Una delle sue particolarità è di avere antenne flabellate, che offrono agli stimoli chimici una vasta superficie di ricezione (le antenne degli insetti corrispondono al nostro naso). Contro queste famigerate larve, si celebravano “processi in pubblica piazza” per spaventarle anche con la scomunica vescovile. Il documento ufficiale più antico, a parte i racconti, si riferisce al processo di Avignone celebrato nel 1320. Venne preceduto da una visita ai campi danneggiati e da un pubblico bando indirizzato agli insetti ed esposto ai 4 punti cardinali. Il processo si concluse con l’assegnazione agli insetti  di un’area verso la quale, entro 3 giorni, essi dovevano convergere per la loro alimentazione senza più arrecare disturbo ai contadini. A Losanna si tennero numerosi processi, i più importanti di una serie di misure giuridiche adottate per circa un millennio contro i maggiolini quali nemici delle coltivazioni. A Siviglia, durante l’esercizio vescovile di Giorgio Saluzzo (1440-1461), con un pubblico bando le larve vennero invitare a comparire in giudizio. Non avendo alcuna di esse aderito all’invito, l’inquisitore ecclesiastico ordinò di catturarne 3 e condurle davanti al giudici, i quali concessero appena tre giorni di tempo perché lasciassero il territorio: in caso contrario, in nome della Chiesa, si sarebbe proceduto ad un vero e proprio giudizio di condanna. Non avendo le accusate nemmeno questa volta aderito all’invito, ed avendo l’inquisitore giudicato che il silenzio delle larve era palese ammissione di colpevolezza, ne pretese l’esecuzione capitale. SiScomunica vescovile decretò la condanna a morte in contumacia di tutte le altre con l’aggravante della scomunica. Altri processi degni di nota si ricordano a Costanza (1479) e nella Savoia (1587). Persino uno scienziato come Ulisse Aldovrandi scriveva nel 1602: “Quando ogni mezzo di lotta risulta inutile è d’uopo ricorrere all’anatema, per il quale sono necessari i teologi”. I processi ecclesiastici proseguirono ancora fino al XVIII secolo. L’ultimo di questi processi risale al 1733. Leggevo che chi è colpito da scomunica non può prendere parte come ministro alla celebrazione dell’Eucarestia, né ad altra cerimonia di culto pubblico; non può celebrare sacramenti né sacramentali, né ricevere sacramenti; non può esercitare funzioni in uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici (Codice di diritto canonico, can. 1331). I poveri maggiolini, quindi vennero privati della facoltà di dire messa e di amministrare sacramenti. Avete mai provato a farvi battezzare o confessare da un maggiolino? 

 

Scomunica dei maggiolini da parte di una autorità vescovile 

(dipinto conservato presso il museo del Prado Madrid)