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Vero o falso? Un bel problema

  

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Vero o falso? Un bel problema

 

Vincenzo Terreni

 

 

Dall’inizio della invasione dell’Ukraina Wikipedia ha pubblicato, secondo i Russi, “informazioni imprecise su un’operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina finalizzata alla disinformazione degli utenti russi” (cioè: Invasione invece di operazione militare speciale). Sono stati richiesti 4 milioni di rubli per i danni arrecati e la rimozione immediata degli articoli pubblicati. Wikipedia ha tirato dritto.

Si sente sempre più spesso il termine “Fake News” in italiano “notizie false”. Si trata di notizie distorte in tutto o in parte al fine di camuffare un fatto realmente avvenuto per nascondere la responsabilità dell’accaduto oppure per accreditare come vere informazioni false, con un racconto lungo e particolareggiato di un fatto mai avvenuto!

Nel romanzo “1984” di George Orwell scrive (nel 1948) che la verità secondo il Partito: “è ciò che esso consegna ai cittadini come realtà, è il prodotto di una perenne e instancabile operazione di riscrittura del passato, di manipolazione di indicatori economici e pagine di quotidiano, apparentemente mirate a distruggere le prove della non completa efficienza del potere.” Se la comunicazione è sempre stata importante l’arte del comunicare e l’esercizio del potere sono sempre state legate. Il comunicatore convincente vince con la stessa forza e facilità di un esercito più potente ed efficace di quello nemico. Questo è avvenuto da quando esiste la parola, ma acquista una potenza mondiale da quando le notizie si possono spargere in tutto il mondo alla velocità della luce.

 

Orson Welles NO-vax  

Già gli esordi della radio ci si accorse in fretta di come questa potesse essere utilizzata per diffondere notizie false e provocare panico e disorientamento.

Orson Welles lesse parti del suo “La guerra dei mondi” il 30 ottobre 1938 negli Stati Uniti dalla CBS, come se si trattasse della notizia di un fatto appena accaduto e non un brano di un romanzo che raccontava il conflitto tra gli umani e gli alieni appena arrivati tra noi. Se aggiungiamo che le false notizie furono presentate insieme alle false dichiarazioni di scienziati, professori e politici, non ci è difficile capire come molte persone avessero preso tutto per buono e come ci fossero voluti tempo e pazienza per la smentita.

Sostanzialmente le persone tendono a credere a ciò che viene loro detto, ma anche a quel che viene scritto sulla stampa di informazione o ritenuta tale. Se la credulità è preoccupante difetto individuale, che cosa potrebbe accadere nel mondo se tutti fossero scettici su tutto? Probabilmente sarebbe molto peggio di ora con nessuno che crede agli altri non ci sarebbe alcuna società consolidata. In ogni caso le false notizie sono un problema sempre più importante, come abbiamo visto e subito in abbondanza durante il periodo del confinamento domestico a causa della pandemia determinata dalla COVID 19. Abbiamo assistito alla diffusione di una convinzione minoritaria ma non trascurabile che il virus non esistesse e, di conseguenza, le mascherine protettive fossero inutili, così come il distanziamento sociale. Questa convinzione in alcuni casi ha portato a coniderare il vaccino inutile e addirittura dannoso, in quanto supposto veicolo di fantomatici micromeccanismi in grado di condizionare la volontà del ricevente per asservirla a quella dei “poteri forti”. La razionalità e la scienza, spesso invocate per smantellare queste radicate convinzioni, sono state rifiutate in quanto considerate uno dei tanti possibili modi di vedere le cose (e questa è una persuasione incrollabile in chi ne è convinto). Una sponda ai “negazionisti” è stata data, più o meno consapevolmente, dalla stampa pubblica e privata e dalle alluvioni di dibattiti televisivi  aperti ad ogni forma di espressione dalla più informata e qualificata sino al becerume orgoglioso della propria ignoranza con il moderatore che faceva finta di mediare. Per dirla tuIa non hanno giovato a migliorare le cose le molte e variegate affermazioni di tanti esperti che avrebbero piuttosto potuto trovare un accordo per far parlare solo alcuni esponenenti scientifici qualificati in grado di offrire elementi corretti e concordati in modo chiaro e sintetico.

Insieme alle notizie false sono presenti anche quelle incomplete o poco chiare su questioni che invece dovrebbero essere comprensibili e inequivocabili. La sbrindellata lettura delle qualità del prodotto accelerata al massimo durante i comunicati pubblicitari per risparmiare tempo e quindi soldi, è una pratica irritante e inutile che dovrebbe essere proibita. Le istruzioni per l’uso di oggetti molto diffusi o di medicinali, sono scritte in corpi microscopici percepibili solo da coloro che hanno una vista acutissima come i bambini piccoli che però non sanno ancora leggere. A questo si aggiungono le telefonate, quelle fastidiose, per offrire vendite o abbonamenti vari, quelle pericolose tendenti a raggirare l’utente non particolarmente accorto. Una osservazione in proposito: la telefonia fissa sta scomparendo in fretta a causa dell’abitudine ormai incontrollabile di chiamare –ore pasti- per offrire a prezzi strepitosi qualunque oggetto per la casa, abbonamenti telefonici, reti telefoniche, contratti per il gas, luce. Da molti mesi ormai il disturbo è passato alla linea mobile con le stesse caratteristiche e, il più, la limitazione di non poter fare a meno di questo telefono. E’ vero, si possono bloccare i numeri dei disturbatori, ma spesso si tratta di numeri diversi di volta in volta. Il cittadino non può opporsi in alcun modo, ma la possibilità da parte delle imprese di acquistare valanghe di numeri telefonici di cellulari con relativi dati sensibili dei loro corrispondenti umani, è una pratica perniciosa e diffusa e non ostacolata con la dovuta efficacia da chi dovrebbe tutelare il rispetto dei singoli e della cosiddetta privacy

Rischi della navigazione  

Il 50% della corrispondenza tra le banche e i correntisi è costituito da istruzioni per non cadere nel tentativo di furto chiamato phishing (pescare), nasce con l'invio di e-mail che sembrano provenire da banche, servizi di pubblica utilità, ecc, ma invece sono fabbricate da truffatori informatici che intendono ingannare il destinatario spingendolo a rivelare informazioni riservate. Di solito il messaggio è allarmante del tipo “il suo ultimo assegno era scoperto! Per non incorrere in penali riporti i dati richiesti negli appositi spazi.” Se uno ci casca il gioco è fatto. Se invece se ne accorge in tempo deve bloccare il bancomat o la carta di credito e allora il tentativo di furto si trasforma in una settimana di passione tra Carabinieri e banca per denunciare il fatto e rifare le carte e tutti gli automatismi persi. Per evitare è bene essere sospettosi e dare un’occhiata all’indirizzo web: se non corrisponde a quello dell’ente dichiarato è bene segnalare la cosa alla Polizia Postale. Da un po’ i tentativi di phishing sono rivolti anche i cellulari che sono più pericolosi dei pc perché si usano in ogni momento, ma non davanti ad una scrivania con calma: i tasti son piccoli, ci si vede male e sbagliare è un lampo. La ricetta per difendersi comunque è semplice: mai fornire dati personali a chi non si conosce e non cliccare nessuna casella.

 

Tognazzi capo delle BR Enzo Tortora arrestato come camorrista   

Se le notizie false cercano generalmente di passare sottotraccia alcune tentano di catturare le massima attenzione: il 3 maggio del 1979 la maggior parte dei quotidiani italiani apriva con il seguente titolo su quattro colonne: “Il noto attore Ugo Tognazzi arrestato come presunto capo delle BR”. Incredulità generale, ma “Il male” -giornale satirico dell’epoca-, aveva organizzato tutto alla perfezione con la complicità del comico da sempre attirato dalla parti difficili. Le false copie della prima pagina dei più diffusi quotidiani erano piegate dento Il male in modo da essere facilmente rovesciate all’esterno e mostrate per la strada sui tram per coinvolgere passanti e curiosi. La notizia era in fondo pacchianamente falsa, ma servì (non quanto avrebbe voluto) a mettere in guardia dallo “sbatti il mostro in prima pagina”. Purtroppo le cose sono rimaste come allora.   

4 anni dopo una notizia falsa scatena un finimondo: “Il presentatore Enzo Tortora, è un camorrista spacciatore di droghe”. Tortora fu arrestato alle 4 del mattino e portato via in manette davanti ad una folla di giornalisti e di persone “normali” che gridavano come ossessi: “assassino mafioso, drogato”! Ci vorranno 4 anni per smontare una lunga e intricata catena di falsità, tre gradi di giudizio per accertare finalmente la verità “non innocente, ma estraneo” come diceva lui. Uscì con le ossa rotte: non una scusa, né un rimborso mentre le carriere dei suoi accusatori sono proseguite tranquille, sicure e brillanti.

 

falso Zelensky  
Rimozioni di notizie nell'web  
   

Quello che sta avvenendo in rete è una corsa veloce e irrefrenabile verso un mondo virtuale: una copia più maneggevole e adattabile di quello reale. La piattaforma informatica dell’ex presidente USA Trump è disseminata di falsi account governativi. In sostanza si creano le condizioni per modificare tutto il possibile per presentare gli eventi in modo talmente deformato da renderlo favorevole a Trump. I mezzi informatici non mancano e si possono costruire dal niente dichiarazioni di politici talmente accurate da essere indistinguibili dall’originale. Questi pupazzi digitali (deep fake) hanno modi e fattezze adattabili e possono pronunciare discorsi inventati di sana pianta che mettono in gravi difficoltà gli oppositori obbligati a dimostrare che il falso è veramente un falso. Nella foto l’immagine tratta da un filmato di un falso Zelensky che, all’inizio del conflitto, vuol convincere i belligeranti ucraini ad arrendersi all’invasore russo per evitare morti e distruzioni. Gli Ukraini non credettero una parola, ma nel resto del mondo provocò varie reazioni.

 

Quello a cui stiamo assistendo giornalmente nella terribile guerra di annientamento dell’Ukraina da parte dei Russi, è una campagna mediatica di rovesciamento della realtà con gli Ukraini sterminatori di se stessi per far la parte delle vittime. Un tragico arrampicarsi sugli specchi che però risulta convincente nei confronti dei cittadini russi ingabbiati da una censura tale da impedire la fruizione diretta delle notizie.

 

In Russia sono state chiuse tutte le emittenti televisive e radiofoniche in dissenso con il governo anche internet è fortemente mutilato e controllato.

La mancanza di opposizione in molti Paesi è stata ottenuta non grazie a governi in grado di soddisfare le necessità popolari, ma con l’intimidazione prima e la violenza subito dopo volta ad impedire ogni libera espressione, quindi non deve essere equivocata con un consenso generalizzato. In rete si trovano graduatorie elaborate sulla base di studi diretti e rigorosi che mostrano quali sono i Paesi che ricorrono con sistematicità al silenziamento violento del dissenso politico. Purtroppo molto oltre la metà degli abitanti del pianeta si trovano in questa situazione di oppressione permanente e senza che si intravedano possibilità di miglioramento in tempi ragionevoli.