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pnb Progetto derivato

Progetto derivato: Percorsi nel Blu/Sea Cleaner 


L’ampliamento di Percorsi nel Blu nel contesto territoriale in cui è nato, ha dato origine a un nuovo progetto derivato: “Percorsi nel Blu/Sea Cleaner”(Percorsi nel Blu - Istituto Comprensivo “2 Giugno” La Spezia; Sea Cleaner CNR - ISMAR La Spezia, Dott.ssa Silvia Merlino). Questo progetto sperimentale di Citizen Science ha unito sinergie di intenti di Enti di Ricerca, Istituzioni territoriali, ricercatori, docenti, studenti universitari e non, volontari e cittadini.
Percorsi nel Blu – Sea Cleaner si occupa del monitoraggio costiero del marine litter e del benthos costiero spiaggiato e sommerso. La qualità e quantità dei reperti spiaggiati biologici o antropogenici osservati durante i survey rappresentano il trait d’union tra quegli aspetti fisici (andamento delle correnti, moto ondoso) e biologici (stato di salute, profondità e morfologia del fondale marino) che da sempre caratterizzano lo studio dell’habitat marino.

Obiettivi del progetto derivato
Obiettivi educativi e scientifici
• Promuovere un’esperienza che metta alla prova le competenze scientifiche acquisite dagli studenti durante il percorso didattico.
• Monitorare le specie bentoniche presenti nella fascia costiera.
• Individuare le caratteristiche peculiari dei fondali connessi alle spiagge monitorate.
• Individuare le specie bentoniche bioindicatrici.
• Pubblicare e divulgare i dati raccolti.
• Analizzare i dati in termini comparativi nelle diverse Aree Marine censite.
• Analizzare i dati in termini comparativi tra il biologico e il marine litter.
• Adottare e sperimentare un nuovo protocollo di monitoraggio costiero emerso (Mioni)
• Sperimentare un nuovo protocollo di monitoraggio del benthos sessile e vagile con un tipo di censimento visivo, in snorkeling e A.R.A.
• Confrontare i dati dei due progetti e verificarne la sovrapposizione nei vari contesti.
• Creare un modello progettuale di sinergia tra Enti di Ricerca-Università-Scuola.
• Creare un modello educativo che promuova e faciliti il passaggio scolare da un ciclo all’altro attraverso percorsi progettuali che promuovano la peer education.
• Definire i punti di intersezione tra i protocolli dei due progetti.
• Individuare specie bioindicatrici da censire in correlazione alle rate di accumulo del marine litter

Materiali e metodi dell’attività di ricerca
Premessa

Gli ecosistemi marini costieri sono stati ovunque fortemente alterati dall’uomo ed è sempre più difficile trovare ambienti naturali autentici. Le attività umane infatti rappresentano una costante minaccia provocando la perdita di habitat, i cambiamenti climatici, il sovrasfruttamento delle risorse, la presenza di rifiuti o di sostanze inquinanti, l’introduzione di specie aliene e l’incremento di sedimenti fini. Queste alterazioni sono spesso correlate tra loro, e le interazioni sinergiche che si vengono a creare possono condurre a conseguenze gravi. Per questi motivi, in questo studio preliminare, le indagini si sono concentrate su quelle aree marine protette tali da garantire una presenza antropica limitata o nulla. Le indagini qui riportate sono state condotte all’interno di due aree marine caratterizzate da una presenza antropica limitata (spiaggia di Cala Giovanna Isola di Pianosa) o assente (Cala dei Turchi Isola di Pianosa, Arcipelago Toscano; spiagge/fondali Parco di San Rossore). 

Metodologia scientifica
Le peculiarità del sito di ricerca sono state individuate in via preliminare con dei sopraluoghi di censimento visivo fotografico e poi successivamente definite a seconda della loro vicinanza-distanza da: foci o località balneari; siti di particolare interesse biologico (zone SIC, zone A, zone B di A.M.P.) e in seguito georeferenziate con un sistema GPS, applicato ad un dispositivo mobile.
Il monitoraggio della spiaggia di San Rossore e di Cala Giovanna a Pianosa, viene finalizzato all’indagine qualitativa e quantitativa degli organismi marini spiaggiati e dei rifiuti antropogenici, ed è effettuato secondo la metodologia di campionamento indicata dal protocollo del “M.A.C. Emerso”. In entrambe le spiagge, caratterizzate da sabbia fine, sono stati localizzati dei transetti multipli la cui posizione è stata georeferenziata con un sistema GPS (“STATO GPS”), applicato ad un dispositivo mobile. I campionamenti vengono effettuati ogni 3 mesi circa.
Il campionamento della spiaggia avviene in direzione parallela alla costa ed interessa tutta la superficie compresa fra gli estremi del transetto, dal fondo spiaggia fino alla battigia.Il campionamento viene effettuato a coppie o da singoli operatori, disponendo dei seguenti materiali:

 

quadrato di PVC di 50 cm x 50 cm, suddiviso in un reticolato di 25 quadratini di 10cm x 10cm.

• un quadrato di PVC di 50 cm x 50 cm, suddiviso in un reticolato di 25 quadratini di 10cm x 10cm.

• una scheda di campionamento del “M.A.C.e” con un elenco di:
1. organismi spiaggiati animali e vegetali: suddivisi talvolta per phylum (es: Spugne) o classe (es: Bivalvi) o genere (es: Patella) o specie (es: Caulerpa racemosa) o per tipologia di reperto possibile per la specifica specie ricercata (es: rizomi, Aegagrophilae, foglie di Posidonia oceanica; oppure, ovature di cefalopodi,...);
2. rifiuti antropogenici solidi (es: plastica, sigarette, catrame,vetro,...)
Gli operatori si allineano rispetto al punto di inizio del transetto, dal fondo della spiaggia alla battigia, e, procedendo ben distanziati, effettuano dei lanci casuali dei quadrati, in direzione parallela alla costa. All’interno di ogni transetto vengono campionati e prelevati gli organismi spiaggiati significativi, in relazione allo studio qualitativo degli stessi e del loro riconoscimento tassonomico.
Il monitoraggio sommerso del benthos è stato al momento effettuato in corrispondenza di un fondo duro. 
La difficoltà dello studio in un ambiente complesso come quello roccioso, fa sì che le metodiche di indagine siano più numerose e meno standardizzate di quelle utilizzate per i fondi molli.
Un’ulteriore difficoltà risiede nel fatto che, oltre che per studiare efficacemente i fondi duri costieri è necessario adottare tecniche in immersione subacquea, nello specifico di questo studio, visto il target dei partecipanti, il monitoraggio ha riguardato la fascia superiore della zona infralitorale ed è stato condotto in snorkeling da 0 a -1,5m dalla superficie. Inoltre in bibliografia sono scarse le indicazioni relative alle metodologie di studio quantitativo del benthos attuabili con la tecnica dello snorkeling. Questo studio preliminare fa riferimento ad un nuovo protocollo, in fase di sperimentazione, di censimento visivo della flora e fauna macrobentonica che esclude un impatto o prelievo invasivo degli organismi marini. La metodologia subacquea fa uso di un numero multiplo di transetti georeferenziati, a batimetria costante e costituiti da cime metrate di 15 m ognuno, poste sul substrato e tese alle estremità.
Questa tipologia di transetti minimizzano la variabilità ambientale ma consentono di studiare la composizione quali-quantitativa di un popolamento specifico. Il campionamento avviene all’interno di una fascia complessiva di 1,5m circa di fondale, all’interno della quale la cima del transetto risulta centrale e assume un ruolo di riferimento posizionale dei quadrati di campionamento. Ad ogni transetto infatti è affidata una coppia di operatori che dispone di un quadrato di campionamento di 50cm x 50cm, ulteriormente suddiviso in un reticolato di quadratini di 10cm x 10cm. Ogni coppia dispone di una lavagnetta in PVC e matita, scheda plastificata con le annotazioni relative al fondale e al tipo di substrato, temperatura, visibilità, condizioni del mare e la lista delle specie bentoniche da ricercare.
Gli operatori lavorano in coppia e si spostano con il quadrato lungo la linea del transetto, secondo un passo di 50cm alternato: destra/sinistra su fondale orizzontale o alto /basso su fondale degradante o verticale. In ogni replica, la specie censita viene conteggiata secondo il numero dei quadratini in cui è presente, e la sua distribuzione viene espressa in termini di frequenza relativa per ogni replica.

 

Conero, Porto Nuovo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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