4 anni fa

 

Maurizio ALfonso Iacono

 

Una delle ragioni che mi spingono a porre la questione della profondità del mare e delle cose è il futuro che non viene dopo il presente. Solcando la superficie delle cose, ci accorgiamo che al fondo gran parte delle forze politiche, di destra e di sinistra, condividono il TINA (There is no alternative) della Signora Thatcher. Ma come poteva Hilary Clinton, donna sicuramente capace e intelligente, aspirare a vincere le elezioni, se nessuno le aveva detto come fare un biglietto della metropolitana di New York, perché non aveva mai avuto bisogno di viaggiare con questo mezzo così popolare, vero attore di decine di film americani?, ma vi incombe sopra e comunque lo determina. Se non lo fai tu, lo faranno gli altri.  La profondità è nella superficie, non là dove non si vede niente. Se si perde il senso del futuro che è nel presente, la politica diventa soltanto tattica e opportunismo. Oggi siamo con l'acqua alla gola, vi saranno alleanze tra PD e 5MStelle, con repentini cambiamenti di fronte e di atteggiamento, forse daranno un po' di respiro rispetto alla destra e a Salvini che avanzano, ma poi...Come si pensa di cambiare consensi? Con la condivisione di fondo neoliberismo (magari un neoliberismo dal volto umano......! Ve lo immaginate? Con il rinvio della questione ambientale? Con la sudditanza alle forme di diseguaglianza? Con l'aziendalismo che sta distruggendo scuola, università e sanità? Come far ritornare le persone al senso di umanità? Il futuro è qui ed ora. Il politicismo è la malattia senile della politica. In ogni azione tattica occorre non perdere di vista la strategia. E dov'è la strategia? Dove sono i principi? Il politicismo considera questi problemi delle retoriche che fanno perdere tempo proprio perché è sempre emergenza e l'emergenza fa rinviare i problemi e gli obiettivi a un domani che non c'è. Proprio mentre si dibatte animatamente su governo sì, elezioni no, proprio mentre si scelgono nuove e inaspettate alleanze, proprio ora diventa ancora più urgente discutere di futuro, di ambiente, di diseguaglianze, di difesa di ciò che è pubblico contro lo strapotere avanzante del privato, di rilancio del bene comune, istituzionale, culturale e ambientale.