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Alla scoperta della flora Canaria 7: Ramón Masferrer

  

Il medaglione che ritrae Ramón Masferrer alla Fuente de Los Sabios del Jardín Botánico Canario Viera y Clavijo.

 Alla scoperta della flora Canaria 7: Ramón Masferrer

 

Silvia Fogliato

 

Dopo tanti botanici stranieri, è ora di parlare del primo naturalista iberico dopo Viera i Clavijo a dare un significativo contributo allo studio della flora delle Canarie. Iberico, ma non castigliano, bensì catalano: Ramón Masferrer. Anche lui visse nell’arcipelago, dove era arrivato come medico militare, solo per un breve periodo ma la sua presenza fu così incisiva che troviamo anche lui tra i dieci sabios raffigurati nei medaglioni della Fuente de Los Sabios del Jardín Botánico Canario Viera y Clavijo.

 

La formazione di un giovane botanico, tra scienza e letteratura

Ramón Masferrer y Arquimbau (1850-1884) nacque a Vich (Vic in catalano) in una famiglia di proprietari terrieri con forti interessi intellettuali, ben inserita nei circoli culturali della città. Era il terzo di quattro fratelli; tutti parteciparono con un ruolo propulsivo al movimento letterario dell’epoca, sia a Vich sia a Barcellona: dagli incontri periodici che si tenevano nella loro casa, in cui si discuteva di letteratura, filosofia e scienza, intorno al 1868 nacque l’importante circolo poetico noto come Esbart de Vic. Uno degli animatori era il secondo dei fratelli Masferrer, Francesc d’Assís, che fu appunto poeta e filosofo; il maggiore, Josep, fu teologo e professore al seminario di Vich; il più giovane, Francesc de Paula, fu giurista e deputato provinciale.

Il medaglione che ritrae Ramón Masferrer alla Fuente de Los Sabios del Jardín Botánico Canario Viera y Clavijo.  

Come i suoi fratelli, Ramón seguì gli studi secondari al Seminario di Vich e fu coinvolto nelle loro attività letterarie, ma, a differenza di loro, il suo interesse principale andava alle scienze naturali. Trasferitosi a Barcellona, si iscrisse alla facoltà di medicina dove studiò medicina, chirurgia e scienze naturali e fu allievo del botanico Antoni Cebrià Costa (1817-1886), direttore dell’orto botanico universitario e autore dell’importante Introducción a la Flora de Cataluña y catálogo razonado de las plantas observadas en esta región, frutto di un’attenta esplorazione della flora catalana. Esercitò una profonda influenza su Masferrer, che dopo la laurea entrò nell’esercito e fu inizialmente destinato alla città natale, dove alternò il lavoro all’ospedale militare con l’esplorazione della flora locale; continuava anche a frequentare l’Esbart de Vic (era sua volta poeta) e il circolo letterario della città, dove tenne diverse conferenze divulgative su argomenti scientifici, inclusa una sulle piante carnivore. Dotato di una grande capacità di lavoro e di eccellenti basi scientifiche, collaborava con diverse riviste e nel 1877 pubblicò il suo primo lavoro importante, Recuerdos botánicos de Vich, un catalogo di 360 specie, spontanee e coltivate, della Piana di Vich, introdotto da interessanti osservazioni geografiche, geologiche e climatiche.

 

Un soggiorno breve ma fruttuoso

La monografia andò in stampa quando Masferrer si trovava già a Tenerife; assegnato all’ospedale di Santa Cruz sempre come medico militare, vi prese servizio nel gennaio 1877. Dopo aver esplorato la flora di casa, alle Canarie egli incontrò una realtà botanica sconosciuta. Si gettò immediatamente nello studio, leggendo tutte le pubblicazioni possibili e collaborando attivamente con il Jardín de

Aeonium sedifolium, l’endemismo canario dedicato da Hillebrand a Masferrer come Sempervivum masferreri  

Aclimatación della Orotava. Qui strinse amicizia con il capo giardiniere Hermann Wildpret e incontrò uno degli illustri ospiti temporanei delle isole, il botanico tedesco Wilhelm Hillebrand, che abbiamo già incontrato in un articolo precedente. Durante un’escursione all’estremità nord-occidentale dell’isola, in una grotta di pietra vulcanica sulla Punta di Buenavista i tre scoprirono un nuovo tipo di succulenta, che Hillebrand pubblicò come Sempervivum masferreri in onore del nuovo amico. Oggi questo endemismo canario è stato riclassificato come Aeonium sedifolium; è una succulenta nana, non difficile da trovare in vendita in vivai specializzati, soprattutto nella forma variegata.

Masferrer rimase a Tenerife solo due anni, ma in questo breve periodo riuscì a scrivere un numero impressionante di contributi, che pubblicò sia in riviste divulgative come «Crónica Científica» sia in pubblicazioni accademiche come gli Annali della Società Spagnola di Storia Naturale, cui era stato ammesso fin dal 1872. Erano il frutto di ampie letture, dell’esplorazione sul campo e dell’esperienza attinta attraverso la collaborazione con i botanici e i giardinieri del Giardino della Orotava, di cui scrisse anche una documentata storia, completata da un progetto di riforma. Tra i più interessanti, troviamo due studi sulla vegetazione del Teide e sulle Lauraceae delle Canarie, ma indubbiamente il lavoro più ambizioso è Recuerdos botánicos de Tenerife, pubblicato in tre parti tra il 1880 e il 1882 negli Annali della Società spagnola di scienze naturali. Con un totale di 286 pagine, è un’ampia rassegna della flora canaria, basata tanto su ricerche dirette quanto su una profonda conoscenza della letteratura precedente; non mancano riferimenti alla flora delle Azzorre e di Capo verde. Tra le specie inedite, una delle perle della flora canaria, Lotus berthelotii. Era stato raccolto sia dall’illustratore e raccoglitore Richard Thomas Lowe sia da Webb, ma nessuno dei due l’aveva pubblicato.

Il magnifico Lotus berthelotii, pubblicato per la prima volta da Masferrer  

Questa importante opera fu scritta a Vich, dove Masferrer era tornato alla fine del 1879. Desiderava ardentemente riprendere il lavoro sul campo e chiese di essere inviato nelle Filippine, di cui sognava di studiare la flora. Purtroppo per lui, fu accontentato. Nel luglio 1883 si imbarcò per le Filippine e inizialmente fu inviato nell’isola di Jolo, che in una lettera all’amico Estanislao Vayreda definì “la più insalubre delle isole di questo arcipelago”; il clima era insopportabile per un europeo e gli abitanti avevano fama di pirati. A suo parere, giustificata: “uno non può allontanarsi di quattro passi dalle mura, se non vuole che i mori [sic] gli taglino la testa”. Impossibile pensare alla botanica in quelle condizioni. Dopo quattro mesi, alla fine del marzo 1884 fu trasferito nell’isola di Mindanao, per prendere servizio nell’ospedale militare di Cotabato. Meno di dieci giorni dopo moriva vittima del colera.

 

Bibliografia

BERNAT LÓPEZ, P. (2010), Masferrer i Arquimbau, Ramon, in Científics d’Osona. Diccionari històric i biobibliogràfic dels científics nascuts o vinculats a Osona, Patronat d'Estudis Osonencs, Vic.

GUARDIOLA, E. - BAÑOS J.-E. (2018), Eponímia mèdica catalana. Ramon Masferrer i l’espècie Sempervivum masferreri, «Annals de Medicina», 101(1), pp. 34-40.

MASFERRER Y ARQUIMBAU, R. (1877), Recuerdos botánicos de Vich, ó sea, apuntes para el estudio de la flora de la comarca de Cataluña llamada plana de Vich, «Anales de la Sociedad Española de Historia Natural», 6, pp. 359-98.

MASFERRER Y ARQUIMBAU, R. (1880-1882), Recuerdos botánicos de Tenerife; o sea datos para el estudio de la flora canaria, «Anales de la Sociedad Española de Historia Natural», 9 (1880), pp. 309-370; 10 (1881), pp. 139-230; 11 (1882), pp. 307-398

MASFERRER Y ARQUIMBAU, R. (1881), Noticia histórica y descriptiva del Jardín Botánico de la Orotava, con un proyecto de reforma, Imprenta de Francisco C.H.., Santa Cruz de Tenerife.

VAIREDA Y VYLA, E. (1884), «Actas de la Sociedad Española de Historia Natural», pp. 73-75.