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Brevi lezioni di meraviglia

Recensione

 

Rachel Carson "Brevi lezioni di meraviglia - Elogio della natura per genitori e figli”   

Aboca Edizioni, 2020, 44 p., Brossura EAN: 9788855230674

 

   D’un fiato si legge questo delizioso brevissimo libro, perfettamente presentato da Linda Lear, storica della scienza e biografa americana, come “un piccolo gioiello senza tempo”. Pubblicato per la prima volta nel 1956 sulla rivista “Woman’s Home Companion” e ripubblicato nel 1965 da Harper, è un progetto considerato da Rachel Carson uno dei più importanti della sua vita, ma rimasto purtroppo incompiuto. 

   L’Autrice (1907-1964), biologa marina, è nota soprattutto per il bestseller internazionale “Primavera silenziosa”, che fece conoscere al mondo intero i pericoli derivanti dall’uso incontrollato di pesticidi e fertilizzanti, aprendo la strada al movimento ambientalista. L’idea di fondo di “Brevi lezioni di meraviglia” è che l’esplorazione della natura attraverso tutti i sensi e ”la condivisione della bellezza che di solito ci sfugge perché guardiamo troppo in fretta” suscitino emozioni intense e sentimenti profondi, che diventano le fondamenta motivanti dell’apprendimento di ciò che di conseguenza amiamo.

   La narrazione si snoda attraverso i momenti indimenticabili condivisi con il nipote Roger di tre anni, come lei stessa da bambina aveva avuto modo di fare in compagnia della madre. Un bambino, il cui mondo “è fresco, nuovo, pieno di meraviglia ed eccitazione”, infatti ha bisogno di almeno un adulto con cui vivere questo tipo di esperienze, a condizione che l’adulto adotti l’atteggiamento del bambino, rimandando l’impulso di insegnare e spiegare. Per il bambino e per chi cerchi di guidarlo, conoscere non è neanche lontanamente importante quanto sentire.

 

Ascoltare la tempesta sulla spiaggia una burrascosa sera d’autunno nell’oscurità, cercare sulla battigia i granchi fantasma nel buio, guardare la luna piena calare dall’altra parte della baia, saltare nel tappeto folto del muschio di renna sotto la pioggia, ascoltare il coro degli uccelli all’alba in primavera…: “nessun bambino dovrebbe crescere senza” godere di esperienze come queste.

 

La meraviglia, lo stupore e la gioia che nascono dal contatto con il mondo naturale sono a disposizione di chiunque e lasciano tracce profonde in chi le ha provate, tanto che “chi contempla la bellezza della terra trova riserve di forza che dureranno quanto la sua stessa vita.”

 

Maria Castelli