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IL CIELO

 

Odysseus

IL CIELO

 

Piero Bianucci 24 Febbraio 2024

 

 

grazie per la cortese concessione de "La Stampa"

Odysseus sulla Luna apre un’era fascinosa e incerta
I 5 motivi che fanno del 23 febbraio 2024 una data storica. Ma sulla colonizzazione lunare gravano le nubi della turbolenta geopolitica terrestre. Lo spazio al bivio: laboratorio di pace o teatro di guerra?

 

Odysseus sulla Luna apre un’era fascinosa e incerta
Data da fissare nella memoria: la nuova fase del ritorno sulla Luna è ufficialmente iniziata venerdì 23 febbraio 2024 quando il lander Odysseus (disegno) si è posato dolcemente vicino al cratere Malapert A.

La data è storica per cinque buoni motivi:

1) Odysseus, costruito dall’azienda americana Intuitive Machine e lanciato dalla Space X di Elon Musk, è il primo lander robotico privato a scendere con successo sul nostro satellite dopo tre tentativi falliti da altre aziende.

La sonda Odysseus della missione Nova C è allunata, ma in “mezza rovesciata” Antonio lo Campo 24 Febbraio 2024

2) Il sito di atterraggio è uno dei 13 selezionati intorno al polo sud lunare come adatti per costruirvi una colonia scientifica permanente.

3) Malapert è ad appena 300 chilometri dal polo sud, dove dovrebbero esserci riserve di ghiaccio.

4) Dal dicembre del 1972, cioè dallo sbarco degli astronauti della missione Apollo 17, gli Stati Uniti non avevano più toccato il suolo lunare.

5) Il successo di Odysseus inaugura la space economy lunare, che promette di far girare 142 miliardi di dollari entro il 2040.

 

Bandiera dell’iniziativa privata

Per inquadrare l’impresa di Odysseus, prima bandiera dell’iniziativa privata a sventolare (metaforicamente, si capisce) sul nostro satellite, è utile leggere il sottile ma denso libretto “Luna, laboratorio di pace” (Egea, 135 pagine, 17 euro) di Simonetta Di Pippo, docente di space economy alla SDA Bocconi School of Management, dopo aver avuto incarichi dirigenziali nelle agenzie spaziali italiana e europea e all’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico.

 

Due blocchi in gara e una incognita

Odysseus è partito con un razzo Falcon 9 dalla rampa 39/a di Cape Canaveral il 15 febbraio. Dopo sei giorni di viaggio è entrato in orbita lunare e ha iniziato la delicata manovra di avvicinamento al polo sud. Finanziato in parte dalla Nasa, Odysseus ha la forma di un prisma a sei facce con altrettante “zampe”.

A bordo ospita 12 carichi utili, 6 dei quali sono strumenti della Nasa che stanno già inviando dati e serviranno a pianificare le prossime missioni per l’insediamento della colonia progettata dai paesi del blocco occidentale (Usa, Europa, Canada, Giappone). Come è noto da due anni, la Russia è uscita dalla collaborazione che per un quarto di secolo ha reso possibile la Stazione Spaziale Internazionale e ha stretto un patto con Pechino.

Oltre ad aver portato a terra con una missione robotizzata un chilo e mezzo di rocce del nostro satellite, la Cina è stata la prima nazione a posare una sonda sull’emisfero lunare non rivolto verso la Terra. Rimane da chiarire il ruolo dell’India, che è diventata il quarto paese al mondo ad atterrare sulla Luna dopo Russia, Usa e Cina.

 

Lo spartiacque Ucraina

In totale, dal 1958 al 2020, tra riuscite e fallite, sono 112 le missioni lanciate verso la Luna. La massima concentrazione di lanci si è avuta negli Anni 60-75; la ripresa dell’interesse per il nostro satellite avviene nella seconda metà degli Anni '90, e ora siamo entrati in una nuova fase, effervescente e ambiziosa come quella della competizione Usa-Urss durante la “guerra fredda” ma in uno scenario geopolitico completamente cambiato, soprattutto dopo l’attacco di Putin all’Ucraina.

 

Tutti al Polo Sud

La prima fase di esplorazione – tutta russa e americana – si è rivolta alla fascia equatoriale del nostro satellite, dove l’atterraggio è relativamente più semplice. Le sonde lunari degli Anni '90 e successivi sono state decisive per identificare le regioni polari che non vengono mai illuminate dal Sole, e quindi nascondono potenziali riserve di acqua.

Sono fondi di crateri da impatto difficili da cartografare, in particolare i dintorni del cratere Shakleton, le cui cime sono, invece, perennemente illuminate dal Sole, il che assicurerebbe la costante produzione di energia fotovoltaica.

Il 2023 è stato un anno di intenso traffico Terra-Luna, con in evidenza Russia, India, Cina, Giappone e, per procura, anche gli Emirati Arabi, mentre l’Europa è latitante e al momento ha solo due missioni in programma.

Vero è che però partecipa ad Artemis, il progetto più importante, che prevede lo sbarco sulla Luna di una donna e un uomo di colore intorno al 2027, la stazione spaziale Gateway in orbita lunare e la costruzione del Moon Village al polo sud della Luna.

 

Analisi accurata

I problemi geopolitici - e di conseguenza la regolamentazione giuridica delle attività nello spazio e sulla Luna - sono diventati estremamente complessi dopo l’attacco russo all’Ucraina. Qui non li affronteremo, anche perché sono piuttosto tecnici, ma Simonetta di Pippo li passa in rivista uno per uno con accuratezza, indicando anche in quale direzione sarebbe auspicabile risolverli per il bene comune dell’umanità.

Purtroppo bisogna fare i conti con la debolezza delle Nazioni Unite, l’istituzione che, costituita dai 192 paesi esistenti, avrebbe il ruolo e l’autorità morale per svolgere questo compito.

 

Il “pianeta doppio”

Intanto c’è da prendere atto di una svolta epocale nella storia del nostro pianeta. Comunque vadano avanti i programmi del blocco occidentale e del bocco russo-cinese, avremo presto un sistema di navigazione satellitare e di tele-comunicazioni che farà della Terra e della Luna ciò che astronomicamente sono, cioè un pianeta doppio, una sola entità, e ovviamente l’unica entità, nel sistema solare, abitata da una forma di vita intelligente. Sempre sperando che in una occasione così importante, l’intelligenza sappia dimostrarla.