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Andar per fossili

 

Bolca, Pesciara in cerca di fossili

Andar per fossili

frammenti di diario

 

Introduzione al tema in preparazione alla visita guidata   3 ottobre

 

I bambini sanno che stiamo organizzando una visita a Bolca per dare il via ad un nuovo percorso di conoscenza che riguarda la storia della Terra e della vita degli animali, dei vegetali e dell’uomo.

 

 

 

Apro la discussione chiedendo che cosa conoscono del passato della Terra

In entrambe le classi terze gli interventi toccano gli stessi temi con gli stessi collegamenti fra un argomento e l’altro, gli stessi nodi cruciali, anche se, come di consueto, con una diversa successione degli argomenti.

 M. D. M.- Una volta sulla Terra vivevano i dinosauri e adesso non ci sono più perché sono morti tutti.

  L. e J. – Una volta, dopo i dinosauri, c’erano gli uomini primitivi. Non avevano tante cose come noi, mangiavano gli animali con le mani, camminavano un po’ come le scimmie. Cacciavano, vivevano nelle grotte o in case di terra o di legno, ce n’erano tanti. Noi siamo l’Uomo Sapiens sapiens. Me l’ha detto mia sorella. 

P. – Avevano vari nomi, c’era anche l’Homo erectus, l’Homo abilis, sapevano fare cose diverse, avevano abitudini diverse. Abitavano in luoghi diversi della Terra, ma nello stesso tempo. 

R. – I primitivi hanno inventato il fuoco, le armi, gli archi. 

C. e M. – Tanto tempo fa tutto era ghiacciato, c’erano i mammuth che erano come elefanti giganteschi, gli orsi delle caverne, animali un po’ diversi da quelli di oggi, la iena delle caverne e la tigre dai denti a sciabola. Gli animali erano pelosi per proteggersi dal freddo. C’erano anche i cavalli selvatici e gli uomini erano cacciatori. 

G. Ghi. – C’erano i Romani, ma dopo i dinosauri. 

C. – I Romani erano ai tempi di Gesù! 

V. – C’erano anche i Galli, i Barbari più o meno ai tempi dei Romani.

 

Chiedo se sanno qualcosa della Terra prima dell’uomo e prima anche degli animali   

C. – La Terra era tutta buia. Non c’era la luce del Sole. 

Tutti sono d’accordo su questa affermazione e ritengono che prima si sia formata la Terra, poi il Sole. Solo una bambina – E. – ha qualche dubbio e osserva che ” forse pensiamo così perché ci crediamo sempre tanto importanti” (!). 

Solo in terza A, qualcuno fa cenno al racconto della Genesi e ricorda che Dio ha creato la Terra. 

C’è titubanza nell’accettare questa spiegazione, come se l’altra fosse più credibile, come se ci fosse fatica a conciliare le due, come se non sapessero metterle in relazione l’una con l’altra. 

G. Ghi. – La Terra era tutta infuocata, ma non so come facesse ad essere così. 

F. – Era fatta di lava e non era ancora asciutta. 

M. Chi. – Non era ancora rocciosa, solida. 

M.D.M. – La roccia è liquida nei vulcani, c’è caldo. Dopo raffredda e diventa dura. 

G.G., M., F. – Le terre avevano una forma diversa: quelle che oggi sono unite, potevano essere staccate e lontane e viceversa. Il nonno mi ha raccontato che i continenti hanno cambiato posto e forma. Sono stati anche tutti uniti i continenti e ne formavano uno solo che si chiamava Pangea. 

Parecchi bambini pensano che anche oggi piano piano continuino a spostarsi.   

R. – Ho visto su un libro che dentro la Terra, sotto i continenti, c’è metallo fuso e c’è anche metallo solido. 

P., R. e M. – Sulla Terra c’erano eruzioni vulcaniche e non c’era nessuno. C’erano anche terremoti, più di oggi perché la Terra si stava formando. 

S. – Prima la Terra era tutta roccia, poi è venuta l’acqua e sono cresciute le piante, poi è venuto l’uomo. 

Gr. ricorda la narrazione dell’arca di Noè. 

T. – La Terra è stata coperta dall’acqua, poi l’acqua è diminuita e gli animali sono morti. Alcuni sono diventati dei fossili.

 

Qualcuno mi ha portato dei bellissimi fossili…. 

Abbiamo in classe impronte e calchi di conchiglie portati dalle vacanze, alcuni acquistati, altri in prestito per l’osservazione. 

N. – In Sardegna, ho trovato un osso come quelli che si danno ai cani. Adesso l’ho buttato via perché puzzava… 

Molti – Ma non è un fossile! 

A. – I fossili sono di pietra e sopra è inciso qualcosa di un animale. 

R. – Io ho fatto un fossile con il gesso e con lo stampo. 

T. – L’ha fatto lui, non è che l’ha trovato, non è un vero fossile. 

P. – Io a casa li ho. Li ha trovati lo zio, non so dove. Sono impronte di conchiglie nella pietra. 

(In seguito P. porterà un’impronta e un calco di ammoniti molto belli, riferisce che sono stati trovati in Tibet) 

L. – Sono i resti di animali morti. 

M. Chi. – Sono le impronte o gli scheletri o i modellini di animali o di vegetali.

 

Chiedo come possiamo rappresentare gli eventi della lunga storia della Terra

Molti propongono di farlo con “una linea come la linea dei numeri”, sulla quale collocare gli eventi in ordine di tempo.

Alla mia richiesta di trovare anche un’altra idea, qualcuno propone l’orologio, suggerisce cioè di collocare gli eventi della storia della Terra lungo un’intera giornata. Chiedo dove porrebbero l’inizio e mi dicono: “ All’una! ... No, a mezzanotte..”.

“Che bello – sottolinea M.C. – così sto sveglio a vedere!”.

L’oggi si pone poco prima che la giornata finisca per lasciare spazio a domani, al futuro….

Questa seconda rappresentazione non convince tutti, io credo perché una linea chiusa qual è un giro intero delle lancette dell’orologio fa loro pensare ad una struttura ciclica, a qualcosa che riprende daccapo, piuttosto che ad una storia che continua, dal passato lontano al futuro.

 

.....................................................................

 

Visita guidata a Bolca      11 ottobre

 

A Bolca abbiamo una splendida giornata di sole.

Al mattino visitiamo il museo dei fossili, purtroppo non siamo ben guidati. Per fortuna, la bellezza straordinaria dei reperti dice molto da sola incantando tutti e suscitando meraviglia e curiosità nei ragazzi. (foto visita)

Viene poi proiettato un documentario sull’origine dei fossili esposti, non facile ma ben fatto, breve e in parte comprensibile anche per bambini di otto anni. 

Nel pomeriggio veniamo accompagnati e ben guidati in Pesciara da uno dei Cerato, la famiglia che gestisce la cava, e poi ci mettiamo alla ricerca di fossili nei frammenti di roccia accumulati all’esterno della cava. L’entusiasmo è forte, tutti trovano qualcosa, anche se in gran parte si tratta di impronte di alghe, di frammenti di legno, di squame di pesci e anche di alcune foglie e di un fiore. Nel bosco al ritorno vediamo volare un’efemera adulta (avevamo conosciuto la larva in “Acqua di fiume”), incontriamo una mantide religiosa e qualcuno raccoglie le castagne. 

 

  

Testo a caldo          12 ottobre 

Dopo una breve conversazione che rende conto della riuscita entusiasta della visita, chiedo un breve testo libero.

Ne ricavo il seguente testo collettivo.

  

IO RACCONTO…                   

 

Al museo, ero contenta e anche molto emozionata. Non mi aspettavo pesci fossilizzati così giganteschi e meravigliosi. Quando ho visto il pesce angelo ho detto fra me e me : ”Wau che grosso!”. Ce n’era anche uno miniiii e poi tanti tanti: gli antenati del barracuda, del salmone, del pesce-spada, della razza e del pesce ago; poi le conchiglie, i gamberetti, le meduse, le libellule e una piuma ... e anche un coccodrillo e le palme. Mi sono chiesta come avessero fatto a trovarli!

Al centro di una sala, c’era un acquario con i pesci tropicali gialli e neri e altri coloratissimi come l’arcobaleno, c’era il pesce chirurgo.

La guida del museo spiegava troppo difficile e io non capivo niente di quello che diceva e mi sono un po’ annoiata.

Ho trovato interessante il filmato. Che impressione quei sassi che rotolavano con dentro la lava infuocata e sembravano fauci di dinosauro.

 

Abbiamo attraversato il bosco con una lunga discesa e, dopo un po’ di scale, siamo entrati nella caverna della Pesciara. A me piaceva perché sembrava una miniera piena d’oro…

Invece io ero un po’ spaventata: l’acqua gocciolava dall’alto e io avevo paura che crollasse.

Ho visto quei sassi enormi inclinati e ho pensato: ”Chissà come si farà a trovare i fossili….”

La guida diceva cose interessanti. Ho imparato che per estrarre i fossili dalla roccia ci vuole molto tempo e che si rompono in tanti pezzi, perché i pesci a volte sono più grandi della pietra. Ci ha spiegato come cercare i fossili. Il sasso deve essere piatto, fatto di roccia giallastra con gli strati e assomigliare a un libro di tante pagine che si rompe in due parti con un martellino per vedere se dentro ci sono dei fossili.

In un posto pieno di sassi chiari ognuno cercava. Io ho trovato il mio primo fossile. Ero felicissimo, non ne avevo mai trovato uno mio. Era bello quando cercavi il fossile e la guida ti rompeva il sasso e tu dicevi sì se c’era e no se non c’era. Molte volte non trovavo niente ed ero deluso, ma quando riuscivo scoppiavo di gioia. Alcune volte con il martello beccavo il dito.

Al ritorno dalla Pesciara avevo uno zaino pesantissimo.

A me s’è rotto il sacchetto e non me ne sono accorta; per strada ho perso tutti i fossili.

Nel bosco abbiamo visto un’efemera volare e una grossa mantide religiosa che è stata ferma per poco e poi si è messa a camminare.  Durante il cammino, si trovavano le castagne e Jobe aveva la tasca piena.

 

 

Dopo la visita, le domande         13 ottobre  

Ecco le domande delle due classi:

COME HA FATTO A SPARIRE IL MARE DI BOLCA?

DOV’E’ ADESSO?

SI E’ ASCIUGATO?

E COME HANNO FATTO A FORMARSI LE MONTAGNE?

PERCHE’ IL MARE DI BOLCA NON C’E’ PIU’ E ALTRI CI SONO ANCORA?

COME FA UN ANIMALE MORTO A DIVENTARE UN FOSSILE?

COME FA IL VULCANO A RISVEGLIARSI E POI A SPEGNERSI?

CHE COSA RISVEGLIA UN VULCANO?                

SU UN LIBRO HO LETTO CHE IN FONDO AL MARE CI SONO GRANDI FRATTURE.

COME FA L’ACQUA A NON ENTRARE? COME FA L’ACQUA A NON ANDARE VIA?

COME FANNO A SPOSTARSI I CONTINENTI?                                      

 

 

Dopo la visita, ricordiamo il documentario e ne riassumiamo le informazioni essenziali   18 ottobre  

 

BOLCA – dal documentario visto al museo

 

Nei mari tropicali

     La Terra si è formata alcuni miliardi di anni fa. La sua “costruzione” però continua anche oggi, ad esempio attraverso l’attività eruttiva dei vulcani. Nelle profondità degli oceani, come nel Pacifico alle isole Hawaii, ce ne sono molti che eruttano lava incandescente e fluida, che scorre nell’acqua fredda, producendo bizzarre formazioni rocciose, che sembrano cuscini. L’accumulo di questi nuovi blocchi di roccia forma centinaia di nuove isole e rende più estese quelle esistenti.

    La vita esplode nei mari caldi dei Tropici, popolati da un gran numero di specie di animali e di vegetali. Gli animali del passato sono gli antenati di quelli attuali.

La barriera corallina è un esempio. Qui, soprattutto i coralli e i molluschi costruiscono con i resti dei loro corpi intere scogliere e nuove isole.

   Oggi, come in passato, il lavoro degli organismi e quello dei vulcani continua, contribuendo a cambiare l’aspetto della Terra.

 

I fossili

    Fin dall’antichità, l’uomo ha incontrato i fossili, che hanno colpito la sua immaginazione e sollecitato la sua curiosità di scoprirne l’origine e i processi di formazione. Dapprima pensò che i fossili fossero prodotti da una forza speciale che li generava dentro la Terra, poi li credette documenti del diluvio universale di cui parla la Bibbia, poi ancora semplicemente “scherzi della natura”.

    I primi fossili a Bolca vennero ritrovati per caso nel 1500. Da allora, a Bolca, vengono estratti i resti fossilizzati di pesci, crostacei, conchiglie di mollusco, meduse, foglie, alghe, fiori di grande bellezza.

    Il giacimento che ha dato i fossili meglio conservati è la Pesciara, una montagnola che ora è una miniera, mentre 50 000 000 di anni fa era un fondale marino. Oggi, nella caverna degli scavi, ad ogni passo in discesa, si percorrono migliaia di anni a ritroso nel tempo passato.

 

Il lavoro di estrazione procede così:

si cerca il livello formato dalla roccia fossilifera;

si scava con l’aiuto del piccone, della mazza e di cunei di ferro;

si strappa una lastra più o meno grande di roccia, come si strappa un gruppo di pagine da un libro chiuso;

si procede così per giorni e si lasciano i blocchi di roccia all’aperto, perché l’azione dell’umidità e del calore del sole allenti gli strati che compongono la roccia;

con l’aiuto di scalpelli si aprono gli strati, lamina dopo lamina, alla ricerca dei fossili. 

 

Bolca, 50.000.000 di anni fa

     Bolca era allora un’isola circondata da una laguna tropicale, un mare chiuso poco profondo e ricchissimo di pesci. Sulle rive, cresceva una lussureggiante vegetazione.

Perché un’intera laguna scompare? Perché muoiono migliaia di pesci?

Gli studiosi pensano che le acque della laguna, poco comunicanti con il mare aperto, siano state avvelenate dall’emissione di gas vulcanici nella laguna ripetutasi più volte, oppure da una crescita smisurata di alghe microscopiche.

     I fossili di Bolca sono particolarmente ben conservati e questo è un fatto eccezionale dovuto alla presenza di condizioni veramente particolari:

- la rapida sepoltura degli animali morti sotto la sabbia finissima che li ha protetti dalla putrefazione;

- l’assenza di animali mangiatori di cadaveri;

- la buona conservazione delle rocce contenenti i fossili, che non ha subito forti fratture né alterazioni. 

 

 

Dopo la visita, discussione: che cosa hai imparato sulla storia della Terra e dei viventi durante la visita al museo, in Pesciara e dal documentario?

4 gennaio  

 

E. – Ho imparato che nel passato da tanto tempo dove adesso c’è la montagna, c’era il mare. La Terra è cambiata, non è sempre stata com’è adesso.

L. – Prima a Bolca c’era il mare, poi sono venute le montagne: c’è stato un grande cambiamento.

M. – Non pensavo un cambiamento così…

C. – Non sapevo che cosa fosse un atollo corallino. Ho imparato che anche gli animali hanno degli antenati, cioè delle specie simili, ma non identiche.

F. – Ho imparato che la Terra all’origine non era rocciosa, ma incandescente come la lava.

M.C., P. - Ho imparato che nel mare c’è la lava incandescente dei vulcani che eruttano.

C., T., S. – Ho imparato che cosa sono i fossili. Non sapevo niente dei fossili prima.

S. – Ho imparato come si formano i fossili.

M., M.G. – I fossili impiegano tanto tempo a formarsi. Ci vogliono milioni di anni.

L., T. - Non sapevo che anche i pesci si fossilizzassero.

M. – Non sapevo che le alghe fossero dei fossili comuni, mentre i pesci sono rari.

M.,  A., R. – Non sapevo che la roccia a strati sottili si apre come un libro, facendo vedere le impronte, i fossili. A Bolca questa roccia è di colore giallino.

C. – Non sapevo che l’impronta ha la sua compagna allo specchio, la controimpronta.

G. – Un fossile non si estrae sempre tutto intero e per ricomporlo ci vogliono tempo e pazienza.

A. – Il pesce può essere più grande della roccia estratta…

N., C. – Ho capito che i continenti si spostano.

S. – Ho saputo che la lava dei vulcani costruisce montagne e isole.

L. – I coralli sono animali costruttori.

P. – I mari caldi sono così ricchi di pesci…

 

 

Sintesi della discussione, simulazione del processo di fossilizzazione con il gesso          11 gennaio

 

Preparo un brevissimo testo che sintetizza la discussione precedente su quanto le due classi hanno imparato a Bolca.

Con la collega di educazione all’immagine, ogni bambino realizza un’impronta con il gesso, poi con i campioni meglio riusciti, si prova ad ottenere la controimpronta facendo una seconda colata di gesso, con l’intenzione di riuscire a fare qualche calco. L’operazione riesce eccessivamente difficoltosa e si deve rinunciare. Le difficoltà incontrate permettono di intuire che, anche in natura la formazione di fossili come quelli visti a Bolca non sia cosa tanto semplice….

Ecco in foto i risultati migliori:

 

1 Impronte nel gesso 2 impronte nel gesso 3 impronte nel gesso

 

Verbalizzazione dell’esperienza           18 gennaio  

 

Discutiamo per preparare la seguente verbalizzazione collettiva dell’esperienza.

 

Costruire i fossili finti con il gesso ci ha fatto capire che cosa sono i fossili e come si formano in natura.

Noi abbiamo impiegato pochi giorni, mentre in natura occorre tanto tempo.

Il gesso è una polvere sottilissima, come il fango. Pensiamo che più piccoli sono i granellini e meglio riuscirà un fossile.

Non è stato facile ottenere impronte ben fatte – due o tre buone su sedici tentativi – e non siamo proprio riusciti a realizzare modelli (= calchi); non deve essere facile neanche in natura.

I fossili finti di gesso si rompevano facilmente al momento dell’estrazione. Il gesso è fragile, la roccia meno. Però anche a Bolca, quando cercavamo in Pesciara, alcuni fossili si rompevano al momento dell’estrazione. In natura, i terremoti e le frane fratturano la roccia delle montagne.

 

 1 prima colata di gesso

   Abbiamo impastato una parte di polvere di gesso con due parti d’acqua e versato la colata in una scatolina.

 2 inserimento oggetto

    Abbiamo appoggiato uno o due oggetti (foglie, rametti, conchiglie, semi, frutti, fiori secchi ….) sul gesso fresco di ogni scatolina.Abbiamo aspettato due giorni che il gesso asciugasse.

 3 pellicola di cera

    Abbiamo strofinato con la cera di una candela la superficie di gesso asciutto di alcune scatoline, mentre su altre abbiamo steso la pellicola trasparente.

 4 seconda colata di gesso

    Abbiamo versato un altro strato di gesso fresco sulla cera o sulla pellicola e aspettato altri due giorni.

 5 separazione impronta dalla controimpronta

  Abbiamo cercato di separare le due colate per vedere l’impronta e la controimpronta.

 

  

Discussione - Come i fossili: che cosa hai capito simulando la fossilizzazione?     25 gennaio

  

S. – Ho capito come si formano i fossili in natura…

M. – I fossili sono delle impronte di animali e vegetali pietrificati.

S. e G.  – Ci vuole tanto tempo per formare i fossili, per trovarli…Con i modellini noi abbiamo impiegato poco.

M. C. – E’ difficile trovarli perché non si sa se possono essersi conservati.

T. – Ci vuole fortuna per trovare fossili fatti bene.

P. – Nella natura non dev’ essere facile che si formino fossili fatti bene, visto che anche per noi non è stato facile.

G. G. – Non sempre i fossili riescono bene, noi abbiamo ottenuto solo tre belle impronte su sedici.

M. e G.G. – Non è facile farli uscire bene dal gesso senza rovinarli. Anche a Bolca, mentre aprivamo la roccia, uno si è rotto.

 

Che cosa può rompere i fossili nelle rocce nelle montagne?

M. C. – Quando c’è un terremoto, i fossili si rompono dentro la roccia.

V. -  E’ come se i fossili finti cadessero per terra…..

A. – I massi che cadono rompono i fossili nelle montagne…

M. – Sono le frane.

N. – I fulmini!

M.G. – Un po’ tutti questi fenomeni insieme.

 

Noi abbiamo usato il gesso, in natura sono la sabbia o il fango….

R. e altri – Il gesso è molto fine e più fini sono i granellini, come il fango, meglio riescono i fossili….

Nella sabbia grossa i fossili non vengono bene.

M. – Forse la sabbia fine entra nel corpo, così non entrano i batteri e riesce a fare meglio l’impronta e forse anche il modellino.  

 

E in sintesi:

  

 CON IL GESSO (fossili finti) 

 IN NATURA  (fossili veri)

l’oggetto                                                           è come    ciò che resta di un animale                                                                                                                                         o di un vegetale       

la scatolina                                                       è come     il substrato       

il gesso                                                             è come     la sabbia fine o il fango    

l’attesa di due giorni                                       è come     il lunghissimo tempo necessario                                                                                                           perché la sabbia o il fango diventino                                                                                                     roccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Visione di un documentario sui processi di fossilizzazione        8 febbraio  

  

Riprendo una delle domande dei bambini e propongo parte dei documentari

I FOSSILI, IMPRONTE DEL PASSATO e ROCCE MAGICHE di David Attemborough. Interrompo la visione “per paragrafi” annotandone insieme a loro il titolo. (link)

 

Verbalizzazione del contenuto del documentario visto    16 febbraio 

  

Sbobino il testo del documentario, lo adatto ai bambini e lo propongo per la lettura e la comprensione, attraverso la ricerca dei capoversi e del relativo titolo.

 

I FOSSILI

CHE COSA SONO I FOSSILI

Piante ed animali vivono sulla Terra da milioni di anni: la vita sul nostro pianeta ha una lunga storia.                                                                                                  I fossili (fossile, dal latino "fodere“ =  scavare ; scavato, estratto dalla terra) sono ciò che è rimasto di questo lungo passato. Si tratta di tracce, di impronte, di calchi (modelli ottenuti dal riempimento di impronte), di ossa, di interi scheletri e, in casi eccezionali, di animali e vegetali quasi completi.             

                                                                    

PRIME SPIEGAZIONI SUI FOSSILI

Questi antichi resti di organismi colpirono subito l'immaginazione dell'uomo che, spinto dalla curiosità e dal desiderio di capire, esplorò le montagne con occhio sempre più attento, riunendoli in ricche ed importanti collezioni. Tuttavia non fu subito in grado di interpretarne correttamente il significato. Dapprima ha pensato che fossero prodotti da una forza speciale che li generava dentro la terra poi li ha creduti documenti del diluvio universale di cui parla la Bibbia o, più semplicemente, "scherzi della natura”.

 

CHE COSA SUCCEDE DI SOLITO QUANDO UN ANIMALE O UN VEGETALE MUORE

Normalmente, quando un organismo animale o vegetale muore e rimane esposto all'aria e all' acqua subisce l'aggressione dei detritivori e dei decompositori, che in breve tempo ne provocano la putrefazione, restituendo al terreno le sostanze minerali che lo formavano.   

 

LE PARTICOLARI CONDIZIONI ADATTE ALLA CONSERVAZIONE DEI RESTI

I fossili si possono trovare ovunque ci siano state le condizioni adatte alla conservazione dei resti di un essere vivente.

Soltanto in condizioni particolari, la decomposizione avviene più lentamente, permettendo la conservazione di qualche resto dell'organismo. Questo accade quando il corpo viene presto sepolto nella sabbia o nel fango impregnati d'acqua sul fondo di un lago o del mare.

Con il passare degli anni, la coltre di fango si fa via via più spessa provocando il consolidamento degli strati più profondi. Si forma così  la roccia che contiene le impronte o lo scheletro degli animali sepolti.

Talvolta, dell’acqua con disciolti minerali può  filtrare dentro le impronte provocandone la deposizione e l’ indurimento con la conseguente formazione di un calco. Per milioni di anni, i fiumi continuarono a portare fango ai laghi e ai mari; il fango continuò a consolidarsi; poi, quando laghi e mari si prosciugarono, i depositi del fondo ( = sedimenti, rocce sedimentarie) furono sollevati dalle forze che agiscono dentro la Terra, formando le montagne, dove oggi noi possiamo ritrovare i fossili.

Anche l'ambra ha permesso la conservazione, in questo caso integrale, di insetti e piccoli vertebrati, inglobandoli mentre percolava lungo il tronco degli alberi vissuti milioni di anni fa­.

l ghiaccio, infine, ha restituito congelato l'intero corpo di animali anche di grandi dimensioni, come i mammuth.

 

IL RITROVAMENTO, LO STUDIO, L’INDAGINE

Il ritrovamento di un fossile è soltanto la prima fase del lavoro dei paleontologi. Se si tratta di un resto simile a quelli degli animali attuali, lo studio è facile. Invece, se il reperto è molto diverso, per i ricercatori incomincia un'indagine più laboriosa, ma anche più affascinante, simile al lavoro degli investigatori.

   

  

Problemi aperti alla conclusione del percorso, per il momento  1 marzo

 

COME HA FATTO A SPARIRE IL MARE DI BOLCA?

DOV’E’ ADESSO? SI E’ ASCIUGATO?

E COME HANNO FATTO A FORMARSI LE MONTAGNE?

 

PERCHE’ IL MARE DI BOLCA NON C’E’ PIU’ E ALTRI CI SONO ANCORA?

 

COME FA UN VULCANO A RISVEGLIARSI E POI A SPEGNERSI?

CHE COSA RISVEGLIA UN VULCANO?         

 

SU UN LIBRO HO LETTO CHE IN FONDO AL MARE CI SONO GRANDI FRATTURE.

COME FA L’ACQUA A NON ENTRARE? COME FA L’ACQUA A NON ANDARE VIA?

 

COME FANNO A SPOSTARSI I CONTINENTI?