raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
DIARIO essenziale PULCINI

 

 

 

I bambini che guardano 1° giorno

DIARIO essenziale PULCINI

 

1^ classe febbraio 2015

Maria Castelli

 

10 febbraio - Prima conversazione esplorativa
Vorrei far nascere i pulcini qui a scuola, che ne dite? 
Questa è la domanda di apertura con la quale mi propongo di sondare le conoscenze su uova, nascita, galline e pulcini, condizioni necessarie da predisporre….
Spero che questa classe che impara velocemente, pronta a livello cognitivo, ma che ha tempi di attenzione brevissimi e interrotti da mille manifestazioni di immaturità di comportamento individuale e relazionale, sia pronta ad interagire in modo comunque costruttivo.

Tutti sono contenti della proposta e incominciano subito a fare domande (loro! Senza aspettare le mie):
Come facciamo?
C’è il pollaio vicino al giardino della scuola….
Che cosa gli diamo da mangiare?
Ra. – Quando? Ci vuole un po’ di tempo …..
Come facciamo a far nascere i pulcini?
Ri – Devi aspettare un po’ di tempo, sennò non crescono, come noi.
E’ immediato il confronto con se stessi, come sempre.
An. – Li metti in un contenitore dove si scaldano, anche le uova le metti al caldo…si chiama…è come un forno…
E’ l’incubatrice aggiungo io. 
Mi dite qualcosa delle uova?
Ba.- Il contadino ce le dà, le prende dalle galline.
Ma. – Le avevo in Moldavia. So che i pulcini devono avere una gallina sopra che li tiene caldi e anche le uova.
Ma. parla in Italiano rivolgendosi a tutti, a voce alta e con una certa sicurezza, per la prima volta. E’ arrivata ad agosto in Italia. Si spiega bene e con entusiasmo, solo lei conosce qualcosa di come si allevano i pulcini per averlo appreso per esperienza diretta.
Ra. – Ma dove la troviamo la gallina?
Invece della gallina noi le riscalderemo con l’incubatrice. I bambini l’hanno vista nelle foto dell’allevamento dell’anno scorso di un’altra classe.
Sapete ancora qualcosa della nascita dei pulcini?
Ma. – I pulcini possono nascere dal gallo, li cova la gallina. Ci vuole anche il gallo perché lui è un maschio.
Lo. – Il maschio aiuta la gallina a far nascere i pulcini.
Ma.– Il gallo protegge la gallina mamma (la chioccia) dal gatto, dal cane…
Dite che aspetteremo, ma quanto aspetteremo? 
Un’ora….
Un po’ tantino….
Una settimana oppure due…..
Come facciamo a saperlo?
Ma. – Lo chiedo alla mamma!
E il giorno dopo arriva con un bigliettino con scritto TRE SETTIMANE. Non lo leggo a voce alta e chiedo a tutti di informarsi.
Mi rispondono ….sul tablet….al computer, chiedo alla nonna. Nessuno pensa ad un libro.

Nei quaderni metto una sintesi della prima conversazione da leggere a casa insieme ai genitori.

Rispetto a cinque anni fa osservo che:
- Vengono subito domande da loro, cinque anni fa meno
- Sentono meno l’autorevolezza dell’adulto e quindi anche quella delle insegnanti
- Cercano informazioni insieme ai genitori in rete e poco sui libri
- Fanno di nuovo immediato riferimento a se stessi (crescere, nascere, bisogni di un vivente)
- Pensano subito al gallo e gli attribuiscono un ruolo di aiuto, cosa che cinque anni fa era lontana
- Ora si sente attiva la presenza dei bambini stranieri che hanno esperienza del mondo contadino, ormai quasi perduta dai bambini italiani. Si potrebbe pensare di valorizzare il contributo della bambina moldava per far comprendere il valore della diversità culturale. Tuttavia i bambini stranieri non sono visti come tali, sono considerati per nulla differenti da loro. Quando Gl. è partito la settimana scorsa per tornare definitivamente in Moldavia per problemi famigliari, a noi è venuto spontaneo spiegare alla classe che era tornato al suo Paese.
“Ma come, è questo il suo paese, Gl. è nato qui” hanno obiettato convinti i bambini. E con Ma., che è arrivata ad agosto, il loro l’atteggiamento non è tanto diverso.

 

 

  

13 febbraio – L’incubatrice, il tempo dell’attesa, incontri precedenti con galline e pulcini veri

 

A piccoli gruppi, scendiamo a vedere l’incubatrice: com’è fatta e come funziona.

Accendo e verso acqua a 38 gradi circa. Il termostato mantiene con una certa difficoltà 100°F, tende a 102 oppure a 99. Scelgo 99.
Chiedo se hanno saputo quanto tempo dobbiamo aspettare i pulcini. Non tutti, ma quasi ( 15/21) hanno cercato, quasi tutti in internet, e trovato risposte corrette anche se riferite in modo approssimativo:
3 settimane, no 3 mesi……
da 19 a 21 giorni
21 mesi…
la quantificazione della durata è ancora approssimativa.
Coglierò la ricerca della corrispondenza fra 3 settimane e 21 giorni come preziosa occasione per operare con una situazione di moltiplicazione e per riflettere sul valore posizionale delle cifre. Abbiamo infatti 3 gruppi di 7 giorni che equivalgono a 2 gruppi di 10 giorni più un giorno.
Non ho ancora avuto modo di sapere quanti bambini hanno visto ancora una gallina viva e un pulcino vivo. Una gallina, tutti, dato che nell’orto confinante con il giardino della scuola da loro frequentato per il gioco del dopo-mensa, c’è un pollaio che ha richiamato spesso la loro curiosità divertita in settembre e ottobre. Mi stupisco che non tutti però se ne ricordino adesso che sono passati pochi mesi. Solo quando insisto…. Ma come, non ricordate…venite e vedere il pollaio alla finestra…. Allora ricordano. Mi sembra strano.
A proposito dei pulcini, solo 6 su 21 ne hanno già visti. 5 anni fa, 10 / 25; la vita rurale si fa sempre più lontana dall’esperienza diretta dei bambini.

 

 

18 febbraio e giorni seguenti – Le uova


Metto 15 uova nell’ incubatrice alle ore 15,30. A gruppetti, porto i bambini a vederle. Raccomando di non strillare perché le uova sono delicate….
C’è il pulcino dentro ….. aggiungono alcuni bambini.
Ne riparleremo.
Preparo un cartellone con una fila di 15 uova, servirà per descriverne il diverso destino.
In classe chiedo come possiamo fare per ricordare ciò che facciamo noi e ciò che succederà alle uova.
Lo. – Lo scriviamo.
Al. – Facciamo le foto.
Li. – Disegniamo.
Altri – Mettiamo sulla lim.
Direi che c’è tutto quel che serve…. Io aggiungo solo il calendario, sul quale è più semplice registrare gli eventi.

Arrivo a scuola abitualmente in anticipo, nel tempo del dopo-mensa e i bambini sono ben contenti di venire con me a controllare le uova ( temperatura e acqua) e rigirarle sulla griglia.
Mentre guardano, fanno domande. Quella ricorrente è
Che cosa c’è dentro l’uovo? C’è il pulcino?

 

 

24 febbraio – Il calendario delle uova, discussione su che cosa c’è dentro le uova

 

Ho preparato un grande calendario sul quale registriamo la conta dei giorni accanto alla data e gli eventi, comprese le aggiunte dell’acqua tiepida sul fondo dell’incubatrice.
Sul quaderno ognuno disegna l’incubatrice piena e loro che stanno osservando.
In matematica lavoriamo sulla corrispondenza fra 3 settimane (3 gruppi esatti da 7 giorni) e 21 giorni (2 gruppi da 10 giorni + 1 giorno). Ci soffermiamo sull’osservazione di qualche mamma/nonna: potrebbe essere che le uova schiudano qualche giorno prima/dopo.
Subito qualcuno si confronta:
Ba. - Io dovevo nascere il 24 e sono nata il 23 giugno…
Altri – Io invece …….
Di nuovo, dai pulcini a loro stessi.

 

Che cosa c’è dentro l’uovo? C’è il pulcino?
An. – Dentro c’è quello che si mangia e il giallo che è il tuorlo diventa il pulcino.
Al. e Lu. – Come si forma il pulcino?
Ri. – Ma se le uova si schiudono in padella…..
Maestra – Ri. vuol dire forse che nelle uova che la mamma cucina potrebbe esserci il pulcino…
Ma dove abbiamo preso le nostre uova? Al supermercato?
Tutti – Noooooo !
Alcuni – Le nostre uova siamo andati a prenderle dove fanno nascere gli animali….
dove c’era la chioccia….
e anche il gallo che aiutava……
Maestra – Noi non siamo andati a prendere le nostre uova al supermercato come quando le vogliamo cucinare. Quelle da cucinare sono uova dalle quali non nascono i pulcini.
Ba. – Allora il pulcino è giallo perché il tuorlo è giallo!
Ma. – Il pulcino è giallo solo da piccolo, dopo diventa di un altro colore.
Li. – Solo la gallina cova o anche il gallo?
Ma. – Il gallo non cova.
Ba. – Noi abbiamo l’incubatrice che cova.
Che cosa vuol dire COVARE?
No. e altri – COVARE vuol dire tenere le uova al caldo.
L’esperienza del mondo agricolo di Ma. è una risorsa per la discussione. E Ma. si illumina quando può contribuire e acquisisce man mano una certa sicurezza nel resto del lavoro.

 

 

2 marzo – Speratura delle uova al 12° giorno

 

Faccio la speratura da sola: 2 uova non hanno embrione e un uovo ne ha uno di un cm evidentemente morto da alcuni giorni. Tolgo le tre uova che mostro ai bambini a piccoli gruppi nel pomeriggio, a turno, al buio. Sono sorpresi di vedere la camera d’aria e di vedere così bene all’interno, la trasparenza del guscio alla luce li lascia a bocca aperta.
Spiego perché non posso mostrare loro le uova rimaste nell’incubatrice.

Durante la lezione, guardiamo le foto della speratura: una mia e le altre da internet.
Ecco ciò che li ha colpiti e sorpresi:
Li. – non sapevo che c’è la camera d’aria.
Cri. – il pulcino morto e i due che mancano.
Ba. – la torcia per guardare….
Lu. - non avevo mai guardato un uovo con la torcia.
Sa., Da, No. – mi è piaciuto
Cri. – Le venuzze …. non sapevo.
Sul quaderno si disegna e si racconta, sul calendario si registra.

Approfitto di 10 minuti che restano per chiedere quali altri animali conoscono che nascono dalle uova….
Prendo nota alla lavagna:
NASCERE DALLE UOVA???

UCCELLI            Qualcuno non è d’accordo, le idee sono confuse ne riparleremo
DINOSAURI       
FORMICHE
FARFALLE
BABBUINI
GALLINE
PINGUINI
DRAGHI
ORSI
VOLPI
CANI
GATTI
TIGRI
LEONI

Ritorna la conoscenza degli animali attraverso i cartoni animati e la televisione … riprenderemo il discorso.

 

 

9 marzo – Dalla speratura: discussione sulle dimensioni degli embrioni

 

Speratura uova con embrione  in sviluppo Speratura uovo con embrione piccolo Spreatura uovo con embrione in sviluppo Spreatura uovo senza embrione  

Abbiamo visto l’embrione morto piccolo come un seme di mais e quello vivo grande come una noce….con il tempo che passa ha continuato a formarsi ed è diventato più grande. Oggi quasi riempiranno l’uovo.

Ma come fanno?
Cri. – Noi per diventare grandi dobbiamo mangiare.
Li. – ma l’embrione non mangia però beve…non so…. l’acqua!
Che cosa mangia o beve l’embrione dentro l’uovo?
Ma. – Niente!


Ale. – Niente ma si sforza, cresce da solo.
Ra. e Lu. – Impossibile! Se non mangia muore!
Ba. – Lo nutrono le cellule….o forse mangerà il tuorlo.
Cri. – Mangia l’albume!
Ri. – Magari è il tempo che lo fa crescere, come noi che ogni giorno diventiamo più grandi.
Potremmo provare che l’embrione mangia il tuorlo o l’albume?
Ra. – Se non l’ha mangiato, l’albume uscirà con il pulcino!
Cri. – Se il tuorlo e l’albume non li troviamo più vuol dire che l’embrione li ha mangiati.
Ma allora, se l’embrione li ha mangiati, che cosa sono diventati?
Cri. – Sono diventati pulcino!
Avete fatto colazione stamattina?
Tutti meno una – Sìììììì!
E la colazione che cosa è diventata?
Ba. – Ciccia……
Lu. – Pancia
Ra. e No. – il mio corpo
Cri. – Le vene, il sangue…..

A questo punto Ma. non sembra più in grado di anticipare i compagni. L’esperienza delle cose non basta per conoscere di più; è cruciale interrogarsi sul vissuto con la guida di una adeguata mediazione.

 


10, 11 e 16 marzo – La schiusa, il riposo nell’incubatrice e il passaggio in gabbia

 

clip della schiusa  

Siamo al 20° giorno di cova, alle dieci tre uova hanno la prima beccata che in giornata si allarga, ma non procede; provo ad aiutarne uno perché temo che tutte si schiudano la prossima notte, ma inutilmente. Nel silenzio assoluto si sentono i pigolii dentro le uova. Nel pomeriggio un quarto uovo oscilla spesso in risposta ai pigolii.
I bambini a gruppetti vengono ad osservare e sul quaderno disegnano. In particolare li emoziona vedere il becco del pulcino che cerca di aprire il guscio; le piume bagnate e venate di sangue impressionano un poco; sono felici di sentire il pigolio lievissimo; si chiedono se dentro si riposino e dormano un po’ fra una beccata al guscio e l’altra.
Ma. mi scrive sul suo disegno ancora con qualche errore “GRAZIE CHE HAI FATTO NASCERE I PULCINI” ed è raggiante, forse per aver condiviso un’esperienza a lei familiare.
Il 21° giorno si schiudono tre uova; aiuto un poco un pulcino ad uscire.
Altre due uova hanno la beccata, ma non si schiuderanno così come le altre 7.
Questa volta abbiamo solo 3 nati da 15 uova. Un risultato non certo nella norma. Come mai?
Probabilmente non per le uova, suppongo io, dato che la covata delle altre 15 uova scelte casualmente da me dallo stesso cartone per la collega Marida Baxiu dell’altra scuola è andata meglio.
Forse per l’umidità eccessiva: talvolta l’acqua è passata nella 3^vaschetta, quando ne servono 2.
Forse per il gran rumore proveniente dalla palestra adiacente, proprio nelle ore della schiusa.
Al 24°giorno ho spento l’incubatrice e aperto le uova: 3 hanno un embrione morto probabilmente intorno al 15° giorno; 4 hanno un pulcino pronto, uno dei 4 non proprio del tutto, ma tutti morti.
Consultiamo una biologa dell’Istituto che ci dà le uova; viste le foto, suppone che gli embrioni non fossero tutti sani; riferisce di aver avuto negli ultimi tempi altre partite di uova con risultati scadenti.

I bambini vengono a vedere sia la schiusa che il momento dell’asciugatura e del riposo e sono colpiti dall’aspetto diverso dei pulcini appena nati: bagnati e stesi a pancia all’aria. Sono molto contenti; io prendo nota dei commenti, che poi stampo e leggiamo. Sono felici di vederli due giorni dopo nella gabbia, così come li hanno visti altre volte, con l’abituale aspetto, morbidi e gialli.
Marida mi da’ due pulcini della sua covata, così in 5 si tengono più caldi. A questo punto spero tutto prosegua bene fino al 31 marzo quando lasceranno la scuola.
Pur avendo in aula la lista delle 15 uova, ciascuna con annotata la propria sorte, non sottolineo troppo il destino dei pulcini non nati e propongo la bella poesia di Rodari “Io dall’uovo non mi muovo….”.
Questa volta nascere non è stato facile, altre volte le cose vanno meglio.

Ecco i commenti davanti all’incubatrice durante e dopo la schiusa:

 

ECCO I PULCINI


OOOOOOOOOOOO CHE CARINI !
PIO PIO PIO PIO…..


DALLA FESSURA SI VEDE IL BECCO CHE LAVORA.


UNO ALLA VOLTA SONO USCITI DAL GUSCIO.
NON ME LI ASPETTAVO COSI’…..


SONO STANCHI E VOGLIONO DORMIRE UN PO’.


PROVANO A STARE IN PIEDI…. CHE BELLE ZAMPE!
E LE ALI !
VANNO A SVEGLIARE GLI ALTRI…..


IL TUORLO E L’ALBUME NON SONO USCITI,
ALLORA SONO DIVENTATI …. PULCINO.


CHE PECCATO, SONO SOLO TRE.
E LE ALTRE UOVA?

Il venerdì, guardiamo i filmati della schiusa; in palestra preparo 21 cerchi, ogni bambino dentro il proprio cerchio. Questa volta non ho anticipato niente. Dico solo “Voi siete i pulcini ancora dentro l’uovo”.
Sh. – Sìììì, che bello maestra….
Non preciso nulla, ognuno si chiude tondo e stretto e aspetta di uscire. E’ il momento della prima beccata…. Che fatica, un riposino….un’altra beccata…..un altro riposo…..un’altra beccata…e così via fino alla schiusa.
Sembrava aspettassero di mimare ciò che avevano vissuto con emozione forte.
E le altre uova? Chiedono ogni tanto in aula.
Non ce l’hanno fatta a diventare pulcini. Questa volta è stata una covata così così.
In Matematica, raccontiamo con sottrazioni successive e addizione finale la sorte delle 15 uova, togliendo man mano fino alle 3 che si schiudono + le 2 dei pulcini regalati.

 


23 marzo – Discussione sui cambiamenti dei pulcini

 

I bambini che guardano 1° giorno Primo giorno   Prime penne ali a 5 giorni Sistemazione  

I pulcini sono cambiati, quali cambiamenti avete osservato?

Sh. – sono più grandi
Sa. – hanno più tante piume
No. – hanno codine più grandi
An. – sono più alti
It. – anche più lunghi
Ba. – uno ha i piedi scuri

Cri. – hanno le ali belle grandi


Ra. – le piume sono bianche
Sh. – uno forse diventerà un gallo perché allunga il collo
Za. – due pulcini hanno la cresta
Lu. – appena nati erano rosa e con poche piume
Gr. – hanno imparato a camminare
It. – e a svolazzare
Mat. – due sono più grandi
Pa. – erano bagnati appena nati e dopo asciutti
Al. – dove sono tutte le piume cadute?
Secondo te?
Al. – nel giornale che raccoglie anche la cacca !
Ri. – adesso hanno il collo più spesso e più lungo, hanno cambiato forma.
Come hanno fatto a cambiare?
Ba. – forse il tempo li fa crescere
Cri. – forse perché hanno mangiato tanto il becchime, l’uovo, il loro cibo
Mat. – senza acqua non si vive
Ma. – è la natura…..

 

 

31 marzo – Come sono fatti i pulcini, in particolare le piume e le penne. Discussione alla ricerca di una relazione fra struttura e funzione.
E’ tempo che i pulcini ci lascino.

 

Ripropongo l’osservazione ad occhio nudo e allo stereomicroscopio di una piuma e di una penna con il dichiarato obiettivo di osservarne la forma per scoprirne “il compito”.
Guardano tutti a gruppetti ad occhio nudo e poi si sale al microscopio.
Tutti notano bene che le piume sono formate da tanti filini mentre la penna agli ingrandimenti maggiori (X 30) sembra una rete (Ale.).

 

Apro la discussione sul compito delle piume.
Ba. – tenerli caldi perché sono tante
Li. – gli danno la forma
Pa. – li fanno essere morbidi
No. – li aiutano a volare
Sh. – li tengono puliti
Mat. – sono morbide e tengono al caldo
Ri. – i filini tengono al caldo perché sono tanti e vicini vicini.
Occorre solo aggiungere la presenza dell’aria fra un filo e l’altro e ci siamo.

E le penne …
Gr. – per volare, sbattendole
Cri.- le penne sono ovali
Ma. – perché i filini li fanno atterrare piano
Li. – le penne hanno forma di foglia.

In classe, descriviamo brevemente, mentre accompagno il lavoro con un disegno da allegare al quaderno.

Con l’aiuto di un disegno colorato da ogni bambino, con il supporto della lim, facciamo le didascalie con i nomi delle parti del corpo già osservate più volte durante le visite ai pulcini: le narici, le orecchie, la cresta, la coda, i piedi prima impropriamente chiamati zampe.

A gruppetti, nel dopo-mensa, è arrivato il momento si salutare i pulcini che vanno in fattoria, dato che hanno ormai 20 giorni e la loro presenza a scuola non è più opportuna, per gli spazi limitati di cui si dispone. Inoltre domani incominciano le vacanze pasquali.

 

 

14-21 aprile – Conversazione sull’esperienza conclusa. Osservazione delle uova

 

Mentre registriamo sul quaderno l’ultima osservazione dei pulcini e i bambini disegnano, passo a sentire da ciascuno di loro la personale risposta a due domande:
Che cosa ti è piaciuto di più dell’aver avuto i pulcini a scuola?
Che cosa hai imparato di nuovo?

 

CHE COSA E’ PIACIUTO
Vederli nascere
Mi è piaciuto tutto, ma di più tenerli in mano: sono morbidi, caldi, teneri, fanno solletico, stavano calmi, il cuore batteva fortissimo, tremavano, le unghie pizzicavano, il mio mi ha graffiato
Vederli bene da vicino, la codina, sono bianchi, le zampe ….. sembra che abbiano gli stivaletti
Vederli svolazzare
Vederli crescere
Ascoltare i racconti della maestra
Era bello il pio pio
Quando erano grandi mangiavano tutto
Mi è dispiaciuto che sono andati via

 

CHE COSA HAI IMPARATO
Come nascono, la fessura, che spingono il guscio con le zampe, che appena nati sono stanchi
Come sono, l’aspetto che hanno, che cambiano colore, che hanno la crestina anche da piccoli,
le orecchie, le narici, le unghie, le ali, come sono fatte le penne e le piume
Come crescono
Che cosa mangiano
Come tenerli delicatamente
La camera d’aria dell’uovo

 

Osserviamo le uova: di gallina, di merlo, di anatra, di struzzo.
Osserviamo un uovo di gallina all’interno, dopo averlo aperto, poi ognuno appresenta con il disegno e condividiamo il lessico corretto.

 

28 aprile – Ripresa dei diversi modi di NASCERE


Si ridiscute la classificazione che avevamo salvato sulla lim alcune settimane fa e si conclude con due elenchi ora esatti, con maggior convinzione di tutti, dopo che molti si sono documentati.
Ho portato foto delle gallinelle e dei galletti liberi e una ripresa di quelli in gabbia nel prato.
I bambini li rivedono molto volentieri e sono contenti della nuova sistemazione trovata per essi.

 

 

4 -11 maggio – Che cosa è successo nell’uovo e non abbiamo potuto osservare

 

Un po’ mi sorprendo che la curiosità regga ancora. Comunque per non saziare / saturare è bene che questo sia l’ultimo argomento per quest’anno.

Partiamo dalla conversazione, dopo aver ripreso con loro il tema recuperando l’atmosfera con il racconto di come sono adesso i loro pulcini, ormai gallinelle e galletti. Ho foto e riprese. Chiedo che cosa è successo dentro le uova quando stavano nell’incubatrice al caldo, oppure che cosa succede sotto la pancia della chioccia durante la cova.
Pa. – si faceva grande il pulcino e poi è nato
Lu. – quando erano dentro l’uovo si scaldavano e col caldo crescevano
Ba. – si sforzavano di beccare l’uovo per uscire…prima il pulcino cresceva
Lu. – il pulcino per crescere si deve formare, all’inizio c’erano il tuorlo, l’albume e la camera d’aria
Cri. – e la vescichina
Ri. e Ra. – la vescicola germinativa è il pulcino … è come un semino
Sh. – era bello l’embrione quando l’abbiamo guardato con la torcia
Gr. – mangia il tuorlo e l’albume
Za. – il pulcino per crescere e mangiare ha le venuzze…..

Mi fermo perché il breve tempo di ascolto attento di questi bambini è finito e capisco che un po’ tutto ciò che potrebbero dire è stato accennato.
Questa volta tutti hanno visto immagini della speratura, grazie alla lim. Quindi è importante far vedere la speratura, anche se non direttamente, dato che va fatta velocemente e con attenzione. Si sono fatti un’idea più precisa intorno allo sviluppo dell’embrione e mi pare che abbiano proprio intuito che non è solo crescita, ma innanzitutto formazione. Mi sembra anche più evidente il consumo di tuorlo e albume dai quali l’embrione trae sostanze per lo sviluppo. Cruciale quindi è anche la riflessione sulla presenza/scomparsa di tuorlo e albume.

Propongo la visione di un filmato sulle fasi sullo sviluppo embrionale e sulla schiusa. Vediamo le foto delle stesse fasi, chiedo di descriverle, di colorarle con l’aiuto della lim e di riordinarle; scriviamo brevi didascalie.
Il riordino delle otto fasi che ho proposto va bene e lo considero una verifica soddisfacente.
Leggiamo il testo che ho preparato sull’argomento.

 

 

13 maggio – Visita guidata ad una fattoria didattica


Fra le molte attività proposte, abbiamo avuto la visita agli animali, ai quali i bambini hanno dedicato buona attenzione e curiosità. C’era ovviamente il pollaio con una grande varietà di razze diverse. Hanno visto bene gallo e gallina a confronto.
In classe, porto ogni tanto foto e riprese delle nostre galline, quindi si continua a seguirne la crescita, anche se a distanza.