Tettonica delle placcheI continenti non hanno sempre avuto la disposizione che presentano attualmente, ma si sono mossi, come mostra l'animazione qui sotto. Il mar Mediterraneo è quanto resta di un antico mare, la Tetide, che circa 100 milioni di anni fa divideva la placca euro-asiatica da quella africana. In quel periodo, il sud Europa era caratterizzato da una serie di archi vulcanici. L'Africa cominciò a muoversi verso nord e dai margini continentali euro-asiatici e africani si riversarono grandi quantità di sedimenti sulla crosta oceanica della Tetide; tutto questo materiale, contorto e frantumato, fu trascinato e "digerito" negli strati profondi della terra. Solo pochi frammenti rimangono a testimonianza di questo antico mare, che, man mano che la zolla africana proseguiva il suo cammino verso nord, veniva compresso lateralmente; il materiale sedimentario fu sospinto sopra le antiche rocce continentali che a loro volta si deformarono e si frantumarono, originando così le catene che bordano l'Europa meridionale (Alpi, Pirenei, Carpazi). La zona tra i bordi irregolari delle placche si trovò stretta come in una morsa, con una compressione prevalentemente da Sud, così, l'area tra i due continenti si deformò lungo fasce quasi parallele, con andamento circa Nord - Sud, in corrispondenza delle quali la crosta continentale si dilatò (zona in distensione) o si restrinse (zona in compressione). Nella zona in distensione la crosta si assottigliò sino a creare l'area per il futuro bacino del mar Tirreno, mentre nella zona di compressione la crosta si ispessì, formando l'ossatura degli Appennini. La diversa velocità di deformazione dei vari settori spiega la geometria assunta dal mar Tirreno e dall'Appennino, con il mare allargato a ventaglio verso sud e l'Appennino arcuato. La placca africana è tutt'oggi in movimento verso Nord-Est, con una velocità stimata in poco meno di 1 cm/anno. Questa è la causa dei terremoti dell'area mediterranea e della continua deformazione degli archi appenninici, nonché della rotazione antioraria dell'intera penisola italiana. |