Alpeggio a CampocatinoCampocatino è un insediamento di un centinaio di caselli pastorali alle pendici del Roccandagia, concentrati su un’area di circa 8 ettari, ad una quota intorno 1000 metri sul livello del mare. Il considerevole numero di edifici presenti e le serrate relazioni fisiche e formali tra loro sviluppatesi, fanno di questo agglomerato quello con maggiori caratteristiche di urbanità nel panorama degli insediamenti pastorali delle Alpi Apuane. La concentrazione di maggior parte dei caselli lungo la direttrice corrispondente ad uno dei due cordoni morenici che delimita il catino (quello meglio soleggiato), ha prodotto un tessuto edilizio in cui è ben individuata la via di comunicazione e distribuzione lungo la quale seppur in modo spontaneo, si attestano i vari singoli edifici. La tipologia dei caselli è unicellulare e pluricellulare. Il vano base è di forma quadrangolare con i lati delle dimensioni tra i 4 e i 6 metri lineari. Nel caso di edifici isolati si è spesso in presenza di unici grandi locali che si sviluppano su due livelli, a cui si accede grazie al naturale declivio del terreno. Nel caso di caselli costruiti su pianori, raramente dotati di scale in pietra per l’accesso al piano superiore, i collegamenti sono quasi sempre esterni, ovvero non c’è mai diretta relazione tra i due livelli, abitati un tempo distintamente da uomini sopra ed animali sotto. All’esterno sono talvolta riscontrabili tracce di pavimentazioni in selciato di pietra, di servizio un tempo alle attività da svolgersi all’aperto. Le coperture a falda hanno strutture di sostegno in legno di castagno, con travi e travicelli a sezioni tonde e semitonde, in cui le uniche lavorazioni consistono nella approssimativa sbozzatura o nella segagione a metà dei tronchi. Le murature sono in scaglie di pietra calcarea e non, e sono realizzate con l’ausilio di calce, hanno uno spessore medio di cinquanta centimetri e sono interrotte da porte e finestre di varie dimensioni e forme, a testimonianza di una presenza di funzioni abitative e lavorative assai differenziate. La scheda è a cura dell'Architetto Raffaello Puccini, Coordinatore del Settore Uffici Tecnici del Parco Regionale delle Alpi Apuane. |