Traversata Campocatino - FornoDal paese di Vagli si raggiungono in auto per una sterrata i caratteristici «caselli» dell'incantevole alpeggio di Campocatino (1000 m), dominati dalla parete N-E del M. Roccandagia (1700 m). Di qui ci si alza sulla destra risalendo un'antica morena glaciale fino a entrare nella faggeta che contorna il versante N della montagna (sent. 177). Il sentiero superati in successione alcuni valloni, si porta al piccolo valico del Passo Tombaccia (1350 m, 1 h da Campocatino), tramite il quale si accede al versante N del M. Tambura, detto la Carcaraia. Con lungo giro in ambiente caratterizzato da doline e ingressi di grotte, si punta verso il Passo della Focolaccia (1640 m), divorato dalle cave. Subito al di lą del valico, ai piedi della piccola parete Sud del M. Cavallo si trova il Rifugio Aronte (1,30- 2 h dal Passo Tombaccia), dietro il quale si incontrano i segnali del sent. 167 che porta alla Forcella di Porta (1700 m), un piccolo intaglio che immette negli altissimi prati del versante a mare del M. Cavallo. Traversando lungo il ripido versante, ci si porta nella parte pił alta del profondo solco del Canal Cerignano, che si attraversa per prendere il filo della cresta S del M. Contrario. Scendendo lungo la cresta, a q. 1047 si incontrano vecchi edifici pastorali abbandonati (le Case Carpano), in corrispondenza dei quali si piega a destra dirigendosi verso il grande edificio semidiroccato detto Casa degli Alberghi (900 m: 2 h dal Passo della Focolaccia), al centro dello splendido anfiteatro formato dalla parete S-W del M. Contrario (1789 m) e dai contrafforti del Passo delle Pecore (1600 m). Poco al di sotto della casa si incontra la via di lizza che dalle cave degli Alberghi andava a confluire nel Canal Fondone; essa giunge all'altezza della cosiddetta Cava Romana, una strada marmifera, seguendo la quale si ritrova la strada asfaltata che conduce al paese di Forno (1,30 h dagli Alberghi). Ore di cammino: 6,30. Itinerario M, senza difficoltą di percorso, ma abbastanza faticoso. Attenzione nel tratto che discende la cresta del Contrario in caso di nebbia o di pioggia Enrico Medda |