MammiferiLa classe comprende animali caratterizzati dalla presenza di ghiandole mammarie nelle femmine; queste producono latte col quale i piccoli vengono nutriti per un certo periodo dopo la nascita. La pelle, molto spessa grazie a un ricco strato di grasso, è ricoperta generalmente di peli. Nei carnivori e nei roditori intorno agli occhi e alla bocca sono presenti dei peli tattili o vibrisse, che hanno funzione sensitiva. Oltre le unghie, altre produzioni cornee sono le corna, che presentano un sostegno osseo (cervi, pecore, capre ecc.) e gli aculei, che sono peli modificati con funzione di difesa (ricci, istrici, ecc.) I quattro arti possono essere diversamente adattati a vari tipi di vita: esistono mammiferi aerei come i pipistrelli provvisti di ali e mammiferi acquatici come le balene e i delfini in cui gli arti anteriori sono modificati in pinne. Il capo presenta mascelle robuste che presentano alveoli in cui sono inseriti i denti. La fecondazione è interna e l'uovo fecondato in sviluppo viene rifornito di nutrimento dalla madre, grazie alla presenza di una placenta. Si tratta di animali che vengono educati dagli adulti dopo la nascita. La madre o comunque un adulto insegna loro, per esempio, come cacciare. Le capre sono piuttosto diffuse sulle Apane; si tratta di animali da allevamento che forniscono latte e carne. Diffuse sulle Apuane sono anche le capre selvatiche (Capra aegagrus), molto probabilmente progentrici delle capre domestiche. Il muflone (Ovis musinom) è originario dell’Asia minore ed è stato introdotto anticamente in Corsica e Sardegna, per le sue carni pregiate; la specie non è mai stata veramente domestica; da queste zone è stato importato sulle Alpi Apuane per scopi venatori. Si tratta di un animale lungo mediamente 1,20 m, del peso di 40 -50 kg; i maschi possiedono lunghe corna ricurve dalla base molto larga. Il colore è bruno rossastro; il muso, la parte bassa delle zampe, la groppa ed il ventre sono bianchi. Il daino (Cervus dama) si è inserito bene nel parco delle Apuane. Si tratta di un animale lungo circa un metro e mezzo, alto alla spalla circa un metro. Presenta corna con fusto cilindrico alla base; i rami superiori sono appiattiti a formare una pala più o meno digitata e dentellata; il manto è fulvo rossastro dorsalmente e sui fianchi con macchie bianche più o meno evidenti, mentre in inverno il manto è grigiastro e la maculazione in gran parte scompare. L'animale è originario delle zone non desertiche della regione mediterranea e dell'Asia Minore. La femmina partorisce due piccoli che diventano indipendenti dopo 9 -12 mesi. Gli asini erano molto diffusi nelle Apuane, come in tutta Italia, erano sfruttati soprattutto come animali da soma; hanno dimensioni molto variabili (da 90 a 120 cm); il manto può essere liscio o ricciuto; presentano una grande testa, orecchie lunghe, mancano della criniera tipica dei cavalli e hanno una coda che, come quella delle mucche, termina con un grosso ammasso di crini; il colore del manto è molto vario, ma frequentemente è grigio; generalmente presentano una lunga striscia scura che decorre sul dorso, mentre da una spalla all'altra è presente un'altra fascia scura disposta a croce con la prima; segni di zebratura sono presenti sugli arti, indice della loro stretta parentela con le zebre. Sono animali molto parchi, in grado di nutrirsi anche di piante spinose e di tollerare una disidratazione sino al 30% in peso, riuscendo poi a ridratarsi bevendo per circa 5 minuti. In numerose valli delle Apuane è frequente vedere cavalli al pascolo. Il cavallo domestico deriva da 3 sottospecie di cavalli selvatici, due delle quali completamente estinte perché sterminate dall'uomo: il cavallo di Przewalski, Takhi, diffuso un tempo dagli Urali alla Mongolia, sopravvive negli zoo, il tarpan delle steppe era diffuso in Russia sino a non molti anni fa, il tarpan dei boschi nel Medio Evo era presente nell'Europa centrale ed è sopravvissuto nell'Europa orientale sino alla fine del 700. Il cavallo di Przewalski, presente in molti zoo, assomiglia ad un pony. Le razze d'allevamento ottenute dall'uomo sono circa una sessantina e possono essere raggruppate in tre principali forme: animali da corsa, col corpo lungo e stretto, di dimensioni medie, da sella e da tiro leggero, col corpo largo e corto, da tiro pesante. Anche le dimensioni variano moltissimo: si va dallo Shetland pony, la cui altezza al garrese è di circa 1 m, agli Shine-horse inglesi, la cui altezza arriva al metro e ottanta. Nelle Americhe i cavalli, come del resto gli asini, sono stati importati nel 500 e qui sono parzialmente inselvatichiti.
l signore dei boschi, il lupo, è scomparso dalle Alpi intorno agli anni ’20 e dalla Sicilia intorno agli anni ’50. Tra le cause che ne hanno determinato la rarefazione, c'è la caccia a cui è stato sottoposto sino agli anni settanta, il progressivo scarseggiare di prede, e la crisi della zootecnia montana ; attualmente è relegato nelle zone più impervie ed inaccessibili dell’Appennino. Il lupo è il progenitore della maggior parte dei cani domestici. E' una specie gregaria, che forma gruppi più o meno stabili in grado di svolgere attività coordinate; la pelliccia è bruno giallastra o fulva con variazioni di tonalità; non mostra comportamenti territoriali e si sposta continuamente su lunghissimi percorsi. E' completamente scomparso sulle Apuane. La volpe è l' abitante dei boschi per eccellenza; si tratta di un animale molto intelligente a cui l'uomo da millenni ha attribuito grande sagacia; l'analisi del contenuto del suo stomaco ha messo in luce che si nutre prevalentemente di piccoli roditori, ma anche di vegetali (per circa il 19% della sua dieta); naturalmente ama molto gli animali da cortile, ma non disdegna carogne, lucertole, anfibi. E' ancora abbastanza diffusa nei nostri boschi, anche se molti le danno una caccia spesso non giustificata; sembra dimostrato infatti che le carcasse di agnello spesso rinvenute nelle sue tane, provengono da animali non catturati da lei, ma di cui ha solo sfruttato i resti. Si tratta di un animale solitario, che comunica con i conspecifici solo a distanza, attraverso segnali sonori ed olfattivi. Si riproduce in inverno e la cura dei piccoli è affidata esclusivamente alle madri. La sua grande diffusione nelle campagne e anche nei pressi delle città è dovuta al fatto che l'uomo ha sterminato gli altri animali come lupi, linci, aquile reali, suoi naturali nemici. Si sono trovate tane di volpi un po' ovunque, anche in officine, campi sportivi e basi militari; si tratta dunque di un animale molto adattabile che ha imparato a sfruttare gli avanzi degli umani. La donnola è diffusa nel continente Euroasiatico, in America ed è stata introdotta anche in Australia ; si tratta di un piccolo carnivoro che si nutre di piccoli mammiferi, soprattutto roditori, ma anche di uova di uccelli, nidiacei, insetti. Si riproduce in primavera, dando alla luce da 1 a 7 piccoli, che raggiungono la maturità in circa 2 mesi. Si tratta di una specie solitaria, distribuita un po' ovunque: boschi, campagne, praterie, steppe. Nella foto a destra si possono vedere le sue orme. L'arvicola delle nevi è un piccolo mammifero dalla forma raccolta, in grado di scavare gallerie, vere e proprie case sotterranee, con zone di "soggiorno" e nidi. Si nutre di radici e di semi e non va in letargo. A parte che nella Apuane, è un animale caratteristico delle Alpi dove si può trovare sino a 4000 metri di altezza. L'arvicola dei campi è un animaletto molto prolifico: partorisce dai 4 ai 12 piccoli 3-6 volte l'anno, per cui, dal momento che vive nelle campagne adiacenti agli insediamenti umani e si nutre di semi e radici, può essere molto dannosa alle coltivazioni. I ricci sono animali lunghi 20-30 cm, forniti di peli rigidi che assumono l'aspetto di aculei di color fulvo giallastro con bande scure all'estremità; si tratta di animali notturni che escono in cerca di cibo al tramonto. Abitano i boschi, le zone cespugliose, le legnaie, costruendosi nidi di erbe o foglie secche, dove trascorrono l'inverno in letargo. I ricci sono animali che possono essere facilmente naturalizzati nei giardini. Un altro animale frequente nei boschi è l'istrice, che presenta lunghi aculei a strisce bianche e nere, che frequentemente si trovano a terra nei boschi e nei sentieri di campagna; alcuni credono che l'animale le lanci per colpire eventuali nemici, ma questo non risponde a verità. L'orecchione comune (Plecotus vulgaris) è abbastanza diffuso in Italia. Conduce una vita solitario o in piccole bande, in estate vive fra gli alberi, mentre in inverno trova rifugio in grotte o in strette fessure, stando attaccato alle pareti. E' caratterizzato dalle grandissime orecchie, lunghe quasi quanto il corpo. Malgrado il loro aspetto non molto allettante, i pipistrelli sono molto utili all'uomo, in quanto al tramonto cacciano numerosi insetti nocivi per gli animali domestici e per le coltivazioni; la credenza che si impiglino fra i capelli è errata. |