Scoperte
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1719
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1751
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1755
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1757
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Michail
Lomonosov (1711-1765) ipotizza che alla base della visione dei colori ci siano "3 particelle", che,colpendo l'occhio, permettono di percepire i
tre colori primari.
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1776
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1798
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Il chimico John Dalton
(1766 – 1844), padre della teoria atomica che da lui ha preso il nome, descrive la cecità ai colori, attribuendola ad uno "scolorimento" del mezzo trasparente dell'occhio; una possibile opacizzazione dell'umor vitreo che, come attraverso un filtro gli impediva di distinguere i colori. Questa ipotesi fu smentita dall'esame autoptico che fu
eseguito dopo la sua morte per sua volontà. L'interpretazione corretta del disturba verrà data da Young.
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1800
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1801
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Thomas Young ( 1772-1829) scopre l'astigmatismo e dimostra che l'accomodazione non è dovuta a cambiamenti nella lunghezza dell'occhio o a variazioni nella curvatura della cornea; propone inoltre che esistano tre tipi di recettori per la visione dei colori, che rispondono a diverse lunghezze d'onda della stessa; l'ipotesi verrà confermata solo nel Novecento.
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Ritter scopre gli ultravioletti.
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1802
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1804
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1807
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1808
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1810
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1816
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Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788-1860) formula un'interessante ipotesi a proposito della percezione dei colori: i recettori in grado di rispondere alla luce non sono, come nell'ipotesi formulata da Young-Helmoutz, strutture passive, che rispondono in modo automatico, ma strutture attive in competizione fra loro, alternativamente eccitate o inibite. Questa ipotesi fu a lungo passata sotto silenzio, sino alla sua
moderna riformulazione avvenuta solo nella seconda metà del Novecento
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1817
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1824
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William Hyde Wollaston (1766-1828) interpreta la emianopsia .
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Marie Jean Pierre Flourens (1794–1867): dimostra che si può avere perdita di visione a causa di lesioni a livello della corteccia; è la prima volta che viene formulata l'ipotesi di una connessione fra visione e corteccia cerebrale.
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1825
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1826
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1829
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1830
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1833
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1834
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Robert Addams
(ca. 1800—1875), dopo aver osservato la cascata di Foyers in Scozia, descrive il movimento illusorio da allora noto come illusione della cascata,
già notata da Aristotele.
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1841
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1849
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1851
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1854
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Heinrich Müller
dimostra che nei coni e nei bastoncelli avviene il fenomeno di fotorecezione.
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Louis Pierre Gratiolet (1815 - 1865) mappa il tragitto che connette la radiazione ottica dal talamo alla corteccia occipitale.
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1856
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Hermann von Helmholtz pubblica Handbuch der Physiologischen Optik. Lo scienziato concorda con l'ipotesi di Young circa la presenza di solo pochi recettori sensibili al colore, tanto che la teoria è universalmente conosciuto come teoria di Young-Helmholtz, anche se non accetta l'idea che i colori primari siano soltanto 3
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1857
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1860
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1862
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1865
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1866
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Alarik Frithiof Holmgren
(1831-1897), scopre che uno stimolo luminoso può determinare un cambio nel potenziale elettrico nell'occhio di un anfibio, prima tenuto in assenza di luce
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L'istologo tedesco Schultz identifica i coni e i bastoncelli e propone la teoria della duplicità della ricezione luminosa.
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1870
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1875
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1878
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1879
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1880
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1886
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1893
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1894
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1896
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1910
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1918
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1925
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1927
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1929
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1932
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1933
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1941
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1942
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1945
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1947
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1949
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1952
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1953
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1954
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