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Sui quotidiani e periodici dicembre 2019

 

 

 # Il clima e le nostre amnesie la prevenzione è possibile # Il sesso debole è fortissimoQuei tre ragazzi e le esistenze in bilico dei nostri figli # La pesca come metaforaLe priorità italiane per rilanciare la ricerca # Guardare il cielo in Antartide # Dite ai più giovani che i libri li salverannoCostruire futuroDemocrazia della clonazione # Il Grande Gioco sul clima # "Così il sisma ci ha avvertiti con uno sbuffo di gas radon" # Siamo scivolati nell’era volgare # Un’altra scuola per il Sud # Le leggi cambiano la mentalità no # L’Italia invece no # Mattarella: “Evasione indecente toglie soldi a stipendi e pensioni” # Con la cultura si vince, da Torini a Matera: «ora tocca aTaranto» # A cosa servono le zanzare # Un sistema scolastico in affanno e le scelte decisive delle famiglie # Giovani azzoppati dal divario tra generazioni # La protesta dei giovani che cambia Il mondo # La gallina malata nella scuola degli analfabeti # Scuola, si legge male (ma non al Nord) # Cari studenti così è più facile essere plagiati # Troppe assenze e poche risorse: I 15enni leggono ma non capiscono # Vaccino e anticorpi il futuro per combattere l’Alzheimer # Il controllo social? Meglio educare # Com’è difficile educare alla bellezza # Un sensore d’ossigeno che vale il Nobel  # Leggere (anche) digitaleClima - La rivolta degli studenti # Ambiente - I giovani in cattedra gli adulti dietro la lavagna #  


 

"Corriere della Sera" - 30 dicembre 2019
Il clima e le nostre amnesie la prevenzione è possibile
di Gian Antonio Stella

In tutto il Settecento, da Alvise II Mocenigo all’ultimo doge Ludovico Manin «col cuor picinìn» che mollò tutto e si tolse il corno dogale davanti a Napoleone, furono registrate 29 «acque altissime» cioè superiori a 3,5 piedi veneti, circa un metro. Nel solo 2019 soltanto quattro di meno: per un totale di 25, tra cui la rovinosa «aqua granda» del 12 novembre, inferiore di appena sei centimetri a quella apocalittica del 1966. Basterebbe questo dato, in un paese serio, a capire quanto la città più bella del mondo, immeritatamente ereditata da troppi amministratori che mostrano di non essere all’altezza, sia a rischio.


"Corriere della Sera - La Lettura" - 29 dicembre 2019
Il sesso debole è fortissimo
di Giuseppe Remuzzi
Biologia evolutiva - Un gruppo di ricercatori di sei università americane ha scoperto che donne in gravidanza sottoposte a stress tendono a partorire soprattutto figlie femmine. Perché? Perché le femmine hanno maggiori capacità di resistenza.

Che lo stress possa far male lo sanno tutti e per le donne in gravidanza è anche peggio, perché occuparsene ancora? C'è qualcosa di nuovo e del tutto inaspettato pubblicato su «Proceedings of the National Academy of Sciences» proprio in questi giorni. È il frutto dell'impegno di un gruppo di studiosi di ben sei università — quattro dell'area di New York — con competenze diverse (psicologia, comportamento, ostetricia, salute pubblica e scienze sociali) che si sono messi insieme e che, tanto per cominciare, si sono chiesti cosa sia davvero lo stress.


"la Repubblica" - 28 dicembre 2019
Quei tre ragazzi e le esistenze in bilico dei nostri figli
di Concita De Gregorio

Cos’è, mi domando, che ci toglie il sonno in questa tragedia che ha distrutto tre famiglie e che non è diversa, purtroppo, da quelle che ogni giorno ingoiano decine di ragazzi nelle strade, fuori dai locali per una rissa di cui nessuno ricorda la ragione, durante un tentativo di rapina, per aver risposto o per non aver reagito, per disavventura o per disattenzione, per droga, per leggerezza, per colpa, per fatalità, perché erano dove non dovevano essere e invece. È un’ecatombe che ha il suono di un rumore di fondo, la roulette russa dei figli che escono da casa e non tornano.


"Il Sole 24 Ore domenica" - 22 dicembre 2019
La pesca come metafora
di Roberto Casati
Ecosistemi. Il consumo di pesce è cresciuto ma non si è adattato allo sviluppo industriale. Ma il mare andrebbe trattato come un esopianeta e chi lo abita come extraterrestri.

Quando si parla di popoli pre-agricoli si usa l’espressione «cacciatori-raccoglitori», che dice molte cose sulla dieta, sulle pratiche e le abitudini, sul modo di muoversi e di interagire con l’ambiente, sul tipo di società possibile per chi si muove in quel modo e ha quelle abitudini, con conseguenze a cascata per le teorie della cognizione umana. Dato che veniamo tutti da lì, sapere come i nostri antenati interagivano con il loro ambiente impone dei vincoli utili per capire come funzioniamo noi oggi.  


"Il Sole 24 Ore domenica" - 22 dicembre 2019
Le priorità italiane per rilanciare la ricerca
di Silvio Garattini
Scenari. È necessario costituireun’Agenzia e raddoppiare le risorse

La necessità di avere anche in Italia un’Agenzia per la Ricerca Scientifica (AIRS) è stata evocata da molto tempo da parte di molti ricercatori, società scientifiche e in particolare dal Gruppo 2003, che raggruppa i ricercatori più citati nella letteratura internazionale. Come osserva un recente articolo di «Nature», l’Italia è l’unico Paese europeo che non ha una struttura operativa, un’agenzia, appunto, che coordini e finanzi la ricerca scientifica.


"Il Sole 24 Ore domenica" - 15 dicembre 2019
Guardare il cielo in Antartide
di Patrizia Caraveo
Astronomia. Uno scienziato racconta i disagi e il fascino della ricerca in luoghi estremi tra condizioni climatiche proibitive, approvvigionamenti difficili e colleghi problematici

La scienza è quanto di più internazionale si possa immaginare e gli scienziati hanno spesso la valigia in mano. Passare periodi all’estero per studiare e lavorare in strutture di ricerca sparse in giro per il mondo, viaggiare per incontrare colleghi, partecipare a conferenze, contribuire a campagne di osservazioni fa parte del nostro lavoro. Certo, non è sempre una passeggiata e anche ai viaggiatori più entusiasti capita di essere a pezzi. Quando torno a casa dopo un viaggio, magari punteggiato da ritardi e inconvenienti, mi torna immancabilmente in mente la frase «Beato lei che fa un lavoro vario e interessante» con la quale il vicino, incontrato sulle scale, accolse uno stremato collega che non poté fare a meno di annuire.


"la Repubblica" - 15 dicembre 2019
Dite ai più giovani che i libri li salveranno
di Stefano Massini
Il caso: come far amare la lettura ai ragazzi

I dati recenti dell’OCSE sui giovanissimi italiani e la comprensione di un testo scritto sono un’emergenza nazionale al pari del deficit nei conti pubblici, o del dissesto idrogeologico. Siamo sprofondati al 25° posto su 36, una catastrofe. Certo, a questo punto vi sarebbe spazio per geremiadi d’ogni sorta sui Lucignoli del Terzo Millennio, se non fosse che un’amara verità gravita a mezz’aria: da tempo noi scrittori abbiamo rinunciato in partenza ad ascrivere gli adolescenti nel novero dei lettori potenziali, li riteniamo inaccessibili, impermeabili, votati al culto pagano di rapper e youtuber, per cui la partita è data per persa a tavolino.


“Non in qualche modo” - 14 dicembre 2019
Costruire futuro
di Giuseppe Gario

Nel novembre 2008, alla London School of Economics, la regina Elisabetta II chiese perché nessuno avesse visto arrivare la crisi USA del 2007, poi mondiale nel 2008 e molto più grave che nel 1929. Certo senza volerlo, come il bimbo che svela la nudità dell’imperatore vestito d’aria (I vestiti nuovi dell’imperatore, Hans Christian Andersen, 1837), additò l’inconsistenza dell’abito neoliberista cucito dalla Chicago School sul Cile totalitario di Pinochet.  


“Avvenire” - 14 dicembre 2019
Democrazia della clonazione
di Lamberto Maffei

Il recente tumultuoso sviluppo dei mezzi di comunicazione e la rivoluzione digitale, il successo dei social nel determinare partecipazione e il loro potere di aggregazione insieme al rafforzarsi di un consumismo svenduto come fattore di benessere che un grande economista, Amartya Sen, ha chiamato «razionalmente folle» e che io, altrove, ho chiamato «bulimia dei consumi e anoressia dei valori», hanno profondamente influito sul comportamento sociale e morale dell’individuo e naturalmente, lasciatemi dire come neurofisiologo, sulla funzione e probabilmente sulla struttura del cervello, organo responsabile del comportamento.


"la Repubblica" - 13 dicembre 2019
Il Grande Gioco sul clima
di Luca Fraioli
L’analisi

Quella che si sta giocando in queste ore alla Conferenza sul clima di Madrid è una partita di Risiko che va ben oltre i risultati alla portata degli sherpa entro la giornata conclusiva di oggi. Il vero big game ha un obiettivo ben più ambizioso: disporre le forze in campo in modo che il 2020 segni l’inizio di una nuova era, l’anno zero nella lotta all’emergenza climatica.


 

"la Repubblica SCIENZE" - 12 dicembre 2019
"Così il sisma ci ha avvertiti con uno sbuffo di gas radon"
di Elena Dusi
Terremoto di Balsorano - L’Ingv ha registrato un segnale precursore prima della scossa 4.4

Per ora è solo un balbettio. Sappiamo che il terremoto ci avvisa, prima di colpire, ma non riusciamo a interpretarne i segnali. Prima della scossa dell’ 8 novembre a Balsorano, tra Lazio e Abruzzo, in superficie è emerso uno sbuffo di radon, misurato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La scossa di Amatrice del 2016 era stata preceduta da una variazione nell’acqua, che si era arricchita di ferro, vanadio e arsenico. Lo stesso sisma, con 5 giorni di anticipo, aveva fatto cambiare la pressione nelle falde acquifere del Gran Sasso. Effetto misurato sempre dall’Ingv.


"Corriere della Sera" - 11 dicembre 2019
Siamo scivolati nell’era volgare
di Claudio Magris

L’ urbanità è forse la più piccola delle piccole virtù che Carlo Ossola evoca, ritrae e analizza nel suo Trattato (Marsilio), con la sua consueta straordinaria simbiosi di precisione filologica, prospettiva storica che abbraccia secoli soffermandosi pure su minimi dettagli rivelatori, facendone emergere la nascosta e ritrosa universalità. La grazia e la «civil conversazione» — grande arte barocca del vivere — di Ossola sono pervase da una robusta passione etico-politica attenta al presente.


"la Repubblica" - 11 dicembre 2019
Un’altra scuola per il Sud
di Tito Boeri
Una proposta a genitori e insegnanti

Mentre si susseguono i vertici di maggioranza che rinviano decisioni su micro-tasse destinate a raccattare sì e no qualche centinaio di milioni, mentre l’opposizione lavora alacremente per far apparire insostenibile agli occhi del mondo il nostro debito pubblico, il Mezzogiorno si allontana sempre di più dal resto del Paese. Non avrà mai un futuro fin quando la sua scuola non sarà in grado di generare coorti di diplomati che sappiano leggere, fare di conto e avere rudimenti di scienza almeno al pari di quanto avviene nelle altre scuole italiane.


"Corriere della Sera" - 10 dicembre 2019
Le leggi cambiano la mentalità no
di Dacia Maraini

Da una ricerca dell’Istat sugli stereotipi di genere, risulta che il 39,3 % degli uomini italiani ritiene che lo stupro possa essere evitato se veramente una donna lo vuole e il 23,9% ritiene che le donne provochino violenza col loro modo di vestire. La cosa triste è che molte donne concordano con questi stereotipi che evidentemente sono ancora molto diffusi nonostante i cambiamenti che sono seguiti al ’68 e al femminismo.


"la Repubblica" - 10 dicembre 2019
L’Italia invece no
di Gad Lerner
Gender gap sul lavoro e in politica Il potere femminile è solo uno slogan

L’Europa è femmina, l’Italia è maschio: una grossolana semplificazione? No, un dato di fatto imbarazzante che ci qualifica come il Paese con la classe politica più retrograda dell’Unione. Il quintetto delle leader di partito nonché ministre finniche che guidano un dicastero, peraltro a maggioranza femminile, solo dalle nostre parti può apparire eccentrico. Svegliamoci: altrove, in giro per l’Europa, la storia dell’emancipazione delle donne ha già compiuto il suo corso naturale. In Scandinavia, certo, ma mica solo lassù: ormai pure negli uffici del potere di Bruxelles e Francoforte.


"la Repubblica" - 10 dicembre 2019
Mattarella: “Evasione indecente toglie soldi a stipendi e pensioni”
di Valentina Conte
L’accusa del Capo dello Stato contro i furbi del fisco: “Recuperare 119 miliardi consentirebbe di abbassare le tasse, chi non paga non capisce che si vive insieme”. Da Salvini quasi una sfida: “Ingiusta anche un’imposizione oltre il 50%”

 «L’evasione fiscale è davvero indecente», dice il presidente Sergio Mattarella, rispondendo alla domanda di uno studente in visita al Quirinale. «Una somma enorme, 119 miliardi l’anno passato », aggiunge il Capo dello Stato. Se recuperata, si potrebbero «aumentare le pensioni, gli stipendi e abbassare le tasse per chi le paga». Uno sdegno inusuale. Fortissimo. «Vero», gli replica quasi con tono di sfida Matteo Salvini, rilanciando il No tax day leghista di sabato 14 dicembre.


"Il Sole 24 Ore domenica" - 8 dicembre 2019
Con la cultura si vince, da Torini a Matera: «ora tocca aTaranto»
di Eliana Di Caro
A tu per tu. Non ha dubbi Paolo Verri, tra i più apprezzati manager culturali italiani e protagonista dei successi del Salone del Libro negli anni Novanta e della città dei Sassi, come capitale europea della cultura per il 2019

«Con la cultura non si mangia»: la frase infelice è rimasta appiccicata addosso a Giulio Tremonti da quando la pronunciò – era ministro dell’Economia nel 2010 per giustificare i tagli dei fondi al ministero allora guidato da Sandro Bondi.


"Il Sole 24 Ore domenica" - 8 dicembre 2019
A cosa servono le zanzare
di Arnaldo Benini
Insetti. Non favorendo l’impollinazione, il loro unico scopo è trasmettere agenti patogeni come la malaria e contribuire a ridurre notevolmente la crescita della popolazione umana

Lo storico inglese Denis Mack Smith, nella Storia d’Italia dal 1861 al 1958 ha scritto che la piaga della malaria venne sradicata grazie a nuovi insetticidi portati dai soldati inglesi e americani, e che «forse non sarebbe esagerato affermare che questo fu il principale avvenimento di tutta la storia italiana moderna». La malaria venne «sradicata» non per l’eliminazione degli agenti patogeni (cinque specie di Plasmodium), ma per la decimazione (non l’estirpazione) delle zanzare (le anofele) che li diffondevano.


"Il Sole 24 Ore" - 5 dicembre 2019
Un sistema scolastico in affanno e le scelte decisive delle famiglie
di Andrea Gavosto

I risultati sconfortanti sulla capacità del sistema d’istruzione di formare le competenze delle ragazze e dei ragazzi italiani, che ci sono stati raccontati dalla nuova edizione di Ocse Pisa, trovano circa mezzo milione di studenti – e le loro famiglie - alle prese con la scelta della scuola superiore.


"Il Sole 24 Ore" - 5 dicembre 2019
Giovani azzoppati dal divario tra generazioni
di Giorgio Pogliotti

Il muro che separa le generazioni continua ad alzarsi e, con esso, cresce il rischio per i 12 milioni di millennial e della “generazione zero” di avere una vita autonoma solo da ultraquarantenni. L’Indice del divario generazionale (Idv), fatto 100 il livello del 2004, ha raggiunto 128 punti nel 2018, al di sotto del picco del 2014 (134 punti), ma in peggioramento rispetto al 2017 (127 punti).


"Corriere della Sera" - 5 dicembre 2019
La protesta dei giovani che cambia Il mondo
di Massimo Ammaniti

Cile, Hong Kong, Repubblica Ceca, Libano e adesso anche Italia, solo per citare alcuni Paesi in cui i giovani sono in prima fila nelle manifestazioni di piazza per protestare contro le sopraffazioni e le corruzioni dei governi e delle élite finanziarie. Probabilmente l’universo dei giovani si sta risvegliando dopo che per molto tempo li avevamo considerati troppo dipendenti dalla famiglia e privi di autonomia, addirittura «bamboccioni» come ne parlò Padoa-Schioppa.


"Il Fatto Quotidiano" - 4 dicembre 2019
La gallina malata nella scuola degli analfabeti
di Silvia Truzzi

Prima di dare i numeri, vi sottoponiamo un testo, anzi un test. Che parte da questo post in un forum su Internet, firmato da Ivana: "Posso dare l'aspirina alla mia gallina? Ha due anni e penso si sia fatta male a una zampa. Non posso portarla dal veterinario prima di lunedì e lui non risponde al telefono. La gallina sembra avere molto male. Vorrei darle qualcosa per farla stare meglio in attesa di portarla dal veterinario". Cosa vuole sapere Ivana?


"Corriere della Sera" - 4 dicembre 2019
Scuola, si legge male (ma non al Nord)
di Gianna Fregonara e Orsola Riva
L'italia precipita nella classifica Ocse. Male in scienze, meglio in matematica. Il nodo delle famiglie

Gli studenti italiani leggono sempre peggio. L'italia precipita nella classifica Ocse. Allarme al Sud, Nord sopra la media. Male in scienze, meglio in matematica. Ancora più nette sono le disparità fra licei, istituti tecnici e professionali. L'emergenza chiama in causa anche le famiglie. Conosciamo l'obiezione.


"la Repubblica" - 4 dicembre 2019
Cari studenti così è più facile essere plagiati
di Paolo Di Paolo
Il commento

Capisci quello che leggi? La domanda è facile. La risposta può essere più problematica. I dati dell’indagine Ocse-Pisa sulle competenze degli studenti italiani devono scoraggiarci? Altra domanda non da poco. Solo un quindicenne su venti, in sostanza, riesce a non inciampare su testi di media lunghezza e complessità. Altrove va meglio. Il divario Nord-Sud, da noi, e in genere "di classe", resta sempre piuttosto marcato, e così quello maschi-femmine (sono i ragazzi, ovviamente, ad arrancare).


"Il Sole 24 Ore" - 4 dicembre 2019
Troppe assenze e poche risorse: I 15enni leggono ma non capiscono
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
Commenti

Da un lato, le assenze dai banchi quasi triple rispetto al resto del mondo. Dall’altro, la carenza generalizzata di risorse lamentata dai presidi. Fatto sta che la capacità di lettura degli studenti italiani continua a peggiorare. E anche in scienze sono messi male mentre in matematica se la cavano. A dirlo sono le rilevazioni Pisa-Ocse 2018 che valutano le conoscenze e competenze chiave dei 15enni sparsi per il globo. Ad arrancare, dal punto di vista territoriale, sono soprattutto il Sud e le isole. Mentre, per tipologia di scuola, a restare indietro sono soprattutto gli istituti professionali.


"Il Sole 24 Ore" - 3 dicembre 2019
Vaccino e anticorpi il futuro per combattere l’Alzheimer
di Federico Mereta
Doppio approccio. Come per il cancro, anche per la demenza si punta su più cure immunologiche mirate e utilizzate ultra-precocemente. La terza via è la terapia genica

Come per il tumore, anche per la malattia di Alzheimer il futuro passa attraverso l’immunoterapia mirata e utilizzata ultra-precocemente. Gli strumenti per scoprire chi è a rischio, ci sono. Già 25 anni prima della diagnosi clinica, nel liquor, il liquido che bagna il midollo spinale, si osserva un basso livello di proteine betaamiloide. E 15 anni prima si possono rilevare altri indici di futura patologia, dagli elevati livelli di proteine Tau fino alla rilevazione di amiloide grazie alla Pet con traccianti mirati, e alle alterazioni dell’ippocampo, particolare area cerebrale, con la risonanza magnetica ad alta risoluzione.


"Corriere della Sera" - 3 dicembre 2019
Il controllo social? Meglio educare
di Paolo Di Stefano

Qualche giorno fa un'amica mi ha mostrato il messaggio ricevuto da sua figlia P., quattordicenne, che aveva messo su Whatsapp una sua fotografia con il preciso scopo (molto diffuso) di raccogliere il parere «estetico» dei suoi amici. Il commento di S., un compagno di P., era: «Bella da stupro!». Dunque, proprio nella settimana in cui tutte le tv, le radio e i giornali parlavano della violenza sulle donne, un adolescente ha pensato di fare i complimenti alla sua coetanea con questo concetto: sei talmente desiderabile da essere degna di essere violentata.


"la Repubblica" - 3 dicembre 2019
Com’è difficile educare alla bellezza
di Corrado Augias
Le lettere di Corrado Augias

Gentile Augias, sono un nonno di 88 anni con cinque nipoti, dai 6 ai 20 anni, dai quali non ho mai sentito pronunciare la parola Costituzione. Osservavo la mia nipotina Vittoria di 6 anni alle prese con vocali e consonanti. Ma se impegniamo tempo e fatica per insegnare l’abc che permetterà a un bimbo di comunicare, studiare, lavorare, insomma vivere, perché non gli insegniamo anche l’abc della Costituzione, unico e insostituibile strumento per "come" comunicare, studiare, lavorare, vivere?


"Il Sole 24 Ore domenica" - 1 dicembre 2019
Un sensore d’ossigeno che vale il Nobel
di Lucio Luzzatto
Fisiologia. L’affascinante meccanismo chimico dietro questo fenomeno

Nel nostro parlare, dare ossigeno è quasi sinonimo di dare vita: giustamente la respirazione bocca a bocca è chiamata il bacio della vita. In tutti gli animali, a cominciare dai più piccoli invertebrati, l’ossigeno è indispensabile: produce l’energia necessaria alle cellule per funzionare e riprodursi. Lo sanno bene gli alpinisti che si avventurano sull’Himalaya: solo se molto ben allenati potranno fare a meno di una bombola di ossigeno.


"Rocca" - 15 novembre 2019
Leggere (anche) digitale
di Giovanni Ruggeri

Verso la fine di quel bellissimo film che è Viaggio in Inghilterra, Antony Hopkins, nel ruolo dello scrittore C.S. Lewis, pronuncia una verità memorabile: «Leggiamo per sapere che non siamo soli». Spazio intimo e insostituibile, la lettura è momento fondamentale del diventar sè stesso dell'uomo: pensieri ed emozioni, paradossi e smarrimenti arrivano alla coscienza grazie al libro, offrendo luce di conoscenza su di sé e sull'altro. Ma sappiamo ancora leggere (ammesso che, tout court, leggiamo)? E sanno leggere i nostri ragazzi, immersi nel liquido digitale di mille messaggi senza spessore?


"ROCCA" - 15 ottobre 2019
Clima - La rivolta degli studenti
di Fiorella Farinelli

"Non ascoltate me, ascoltate la scienza". Di tutte le parole di Greta Thumberg che stanno trascinando milioni di giovani a farsi protagonisti della più importante sfida dei nostri tempi, è questo il messaggio più forte. Non solo per la sferzante denuncia dei potenti della Terra che non hanno voluto ascoltare il sapere di chi prevedeva le conseguenze devastanti di uno sviluppo economico distruttivo. Ma perché in quell'«ascoltatela», che vuol dire anche sostenetela e fatela vostra, c'è la sensata speranza che proprio dalla scienza, dalle sue proposte e dalle sue ricerche, possano venire possibilità di cambiamento e di salvezza.


"ROCCA" - 15 ottobre 2019
Ambiente - I giovani in cattedra gli adulti dietro la lavagna
di Pietro Greco

Erano in otto milioni, a fine settembre, i giovani e i giovanissimi che sono scesi in piazza in tutto il mondo per avanzare una richiesta semplice e radicale e concreta: abbattere fino ad azzerare le emissioni antropiche di gas serra perché sia loro concesso di avere un futuro climatico desiderabile.
Come sono cambiati, i giovani! O, almeno, come sono cambiate le loro richieste. Cinquant'anni fa i loro padri e nonni di tutto il mondo (o quasi) scendevano in piazza per chiedere qualcosa di molto meno tangibile: la fantasia al potere, gridavano, per esempio, gli allora ragazzi francesi. L'aria con meno gas climalteranti (come li chiamano, con brutta locuzione, gli esperti) invece della fantasia.