Probabilmente i nostri progenitori iniziarono ad utilizzare i minerali come coloranti per decorare le loro ceramiche; i pigmenti hanno bisogno di essere ridotti in polvere, per avere sufficienti proprietà coprenti e un buon sistema per renderli più friabili può essere stato il loro riscaldamento in rudimentali focolari utilizzati per cuocere il vasellame. Casualmente, il riscaldamento di terre colorate per ottenerne colori, mise in luce che in certi casi dalla terra si liberava un liquido, dal bel color rossastro, mentre sulla sua superficie si accumulavano scarti facilmente eliminabili. Il primo rame fu così ottenuto dai suoi minerali grazie alle competenze raggiunte nella cottura della ceramica; gli uomini del neolitico, infatti, erano capaci di costruire forni rudimentali in cui era possibile raggiungere temperature elevate (800-1000°C); in essi si immetteva il minerale (generalmente composti del metallo con ossigeno o zolfo) e del carbone; gli ossidi o i solfuri, riscaldati in presenza di una bassa concentrazione di ossigeno, si trasformano in metallo, espellendo biossido di carbonio o ossidi di zolfo. Il primo minerale ad essere utilizzato fu molto probabilmente la malachite, dal bel colore verde brillante, che era molto in uso nell'antichità come colorante e per fini cosmetici (trucco per gli occhi).
La presenza di impurità nel rame, quali l'arsenico e lo stagno, permisero le prime, inconsapevoli utilizzazioni di leghe di rame, dando origine alla fabbricazione e alla lavorazione del bronzo. A partire dalla fine del V millennio a.C. si moltiplicano in Europa e in Asia, gli oggetti in rame in cui è possibile riscontrare l’impiego dell’arsenico; inizialmente presente casualmente come impurità, dà una lega che, per le sue migliori qualità di resistenza, sostituirà quasi ovunque l’uso del solo rame. La scoperta del bronzo, probabilmente ottenuto mescolando minerali di rame e stagno, segnò una tappa fondamentale nella storia della civiltà: con questa lega vennero fra l'altro forgiate le spade e le lance della guerra di Troia e rimase a lungo l'unico materiale per costruire armi contundenti e oggetti da lavoro.
Semplificando, le tappe percorse dall'umanità nella lavorazione dei metalli possono essere state:
uso del rame nativo;
suo martellamento a freddo;
suo riscaldamento;
estrazione del rame per fusione dei suoi minerali;
fusione del rame (1.083°C) in stampi aperti;
preparazione di modelli da cui ricavare stampi a due valve;
creazione di leghe con arsenico e stagno (bronzo);
preparazione di modelli con cera a perdere.
Successivamente, intervenne una nuova grande rivoluzione tecnologica, che diede inizio all'era del ferro.