La civiltà greca si interrogò sulla natura del cosmo e della materia e in questa breve trattazione prenderemo in esame soltanto due personaggi, la cui influenza fu fondamentale per lo sviluppo successivo della scienza occidentale: Democrito ed Aristotele.
Si
deve a Democrito
( 460 circa -360 a. C.) la prima formulazione di un pensiero atomista; come pervenne il filosofo
a postulare l'esistenza degli atomi? Precedenti pensatori, come
Anassagora e Zenone avevano postulato l'infinita divisibilità
delle grandezze geometriche, giungendo però ad un paradosso apparentemente
irrisolvibile: se un segmento è infinitamente divisibile, vuol dire che
esso è costituito da infiniti punti, ora, se ciascuno di questi
infiniti punti ha grandezza diversa da zero, ne risulta, secondo Zenone,
che la loro somma diventa infinitamente grande; se invece si ammette che
ciascun punto abbia una grandezza pari a 0, allora il segmento, somma di
tali punti, ha grandezza nulla1.
Solo ammettendo che esista differenza fra la suddivisione matematica e
quella fisica, si può, secondo Democrito, uscire dal paradosso:
la materia non è divisibile all'infinito, ma è costituita da atomi
indivisibili; le sostanze differiscono fra loro proprio per la
diversità degli atomi di cui sono composti, diversità dovute alla
grandezza, la forma e la posizione (ROMA, MORA, AMOR, per esempio, sono
parole diverse perché le lettere che le compongono occupano una
posizione diversa); gli atomi si muovono incessantemente, si urtano, si
allontanano in uno spazio vuoto; in Democrito esiste una primordiale
concezione della conservazione della materia: gli atomi si uniscono e si
allontanano, ma il loro numero rimane invariato. Gli atomisti greci sono
i primi a ricercare una spiegazione razionale del mondo senza far
ricorso alla nozione di scopo o di causa finale, a cui, invece
ricorrerà Aristotele e sono i primi a cercare di spiegare le qualità
degli oggetti sulla base di differenze di forma, di dimensione o di
posizione degli atomi; così, le sensazioni sono dovute a contatti con
gli atomi, il gusto acido, è dovuto ad atomi di forma angolosa, il
dolce ad atomi piccoli e rotondi, il fuoco è costituito da piccolissimi
atomi sferici molto penetranti....
L'atomismo democriteo non lascia spazio al caso; tutti gli eventi naturali avvengono grazie al movimento degli atomi immortali e indistruttibili. La sua concezione venne criticata da Aristotele, ma il suo pensiero ebbe anche numerosi seguaci, fra i quali Epicuro (341-270 a. C.), che introdusse alcune novità nella concezione democritea, per esempio il peso degli atomi che li porta a cadere verso il basso. La concezione atomista fu esposta da Lucrezio nel De rerum natura; il modello atomico si conserverà pressoché invariato rispetto a come era stato formulato da Epicuro per più di 2000 anni.
1 La soluzione del paradosso, insieme ad altri divertenti giochi matematici, si trova alla pagina: http://www.cdh.it/matematica/paradox1.html