Archimede partecipò attivamente alla difesa di Siracusa contro l'assedio dei Romani durante la seconda guerra punica. Molti storici romani descrivono macchine belliche di sua invenzione, altre tradizioni riportate da autori successivi, fra cui Galeno, raccontano che avrebbe utilizzato gli specchi ustori, lamiere metalliche concave che riflettevano la luce solare concentrandola sui nemici, incendiandone le imbarcazioni.