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Galeno

Fra gli altri medici dell'antichità, ricordiamo la figura di Galeno (130- 201 d. C.), i cui insegnamenti ebbero larghissimo seguito per tutto il medioevo e nel rinascimento. Il medico, che esercitò per lungo tempo la professione  a Roma sotto Marco Aurelio, riprese gli insegnamenti ippocratici che erano stati in gran parte abbandonati nei secoli precedenti. La quantità dei suoi scritti è enorme; accettò, come Ippocrate, la teoria secondo cui la malattia insorge a causa di un cattivo equilibrio fra  i 4 liquidi corporei e credette nell'uso medicamentoso degli opposti: contraria contrariis curantur; per esempio, sosteneva l'effetto benefico del pepe, per scaldare il paziente, nel caso che la malattia fosse dovuta al freddo. Praticò la dissezione di numerosi animali, per meglio comprendere l'anatomia umana (la dissezione dei cadaveri era proibita per motivi religiosi). Si interessò in particolare dell'occhio dei mammiferi, descrivendo la retina, la cornea, l'iride, i dotti lacrimali, l'umor vitreo e l'umor acqueo, prestando particolare attenzione al cristallino, concludendo che esso  è una struttura fondamentale per la visione. Per Galeno sono i ventricoli cerebrali del cervello che assumono un ruolo fondamentale, costituendo una sorta di pompa che aspira il pneuma psichico o spirito animale dagli organi di senso e lo spinge ai nervi per permettere la contrazione dei muscoli. Questa concezione permase sino alle soglie dell'Ottocento: nella cella anteriore avrebbero sede le funzioni sensoriali e immaginative, nella parte centrale  le funzioni razionali, nel terzo ventricolo la virtù della memoria, in particolare quel tipo di memoria, in qualche modo superiore, in grado di richiamare i ragionamenti e i ricordi complessi.

I suoi insegnamenti, diffusi grazie l'intermediazione dei medici arabi, verranno seguiti a lungo, sino alla grande rivoluzione scientifica del Seicento

 Secondo Galeno nel corpo umano esistono 3 cavità: addome, torace, testa,  ciascuna delle quali ha un preciso compito affidato ad un organo e ad un sistema di vasi con esso collegato in cui scorre un determinato fluido

  • Addome

L’addome è la sede della nutrizione e dell’escrezione e il suo organo più importante, il fegato, elabora il chilo, trasportato dalle vene, e lo  trasforma  in sangue venoso, che viene distribuito a tutto il corpo attraverso le ramificazioni della vena cava. Le vene hanno anche il compito di raccogliere le sostanze di rifiuto e convogliarle alla milza, alla cistifellea e alla bile. 

  • Testa

Nella cavità della testa, l'organo principale è il cervello, che compie tutte le funzioni animali (movimento, sensibilità, ragionamento). I nervi sono collegati al cervello e costituiscono una rete di vasi all’interno dei quali si muovano gli spiriti animali, trasmettendo a questo i dati sensoriali o traducendo le risposte elaborate dal cervello in movimento. 

  • Torace

Il cuore, posto nella cavità centrale (torace),  conserva e distribuisce il calore a tutto l’organismo. Il cuore, sede di un calore innato, lo trasmette  alla periferia per mezzo del sangue, il cui movimento è dovuto ad una "forza pulsante" di cui sono dotate le pareti  delle arterie; Galeno, contrariamente ad Aristotele, intuì che le arterie contenessero sangue; il sangue venoso è prodotto continuamente dal fegato che trasforma il chimo proveniente dall'intestino; esso viene distribuito tramite le vene, mentre il sangue arterioso è elaborato nel ventricolo sinistro del cuore e diffuso attraverso l’aorta e le arterie; nel sangue arterioso è presente una sostanza areiforme che alimenta dentro il cuore una sorta di combustione indispensabile per la produzione di calore. Sia il sangue arterioso che quello venoso vengono continuamente consumati dai vari organi. Ci sono pertanto due tipi di sangue e due sistemi di distribuzione; l'aria proveniente dai polmoni alimenta il calore; a livello del cuore.  Il sangue venoso manifesta un colore più vivo per la presenza di pneuma e di spiriti vitali. Il sangue arterioso si forma nel ventricolo sinistro del cuore, a causa del mescolamento del pneuma e del sangue; esso  è distribuito  in direzione centrifuga, per giungere a vivificare tutte le parti dell’organismo. Il sangue venoso ha funzione di nutrimento, mentre quello arterioso trasporta gli spiriti vitali.  Il sangue venoso, elaborato dal fegato e raccolto nella parte destra del cuore, si riscalda e si "assottiglia" per poi seguire due  diverse direzioni: una piccola porzione circola attraverso i polmoni, mentre la parte più consistente filtra nel ventricolo sinistro insinuandosi nei pori intraventricolari, sottilissimi passaggi a forma di imbuto, le cui parti terminali sono invisibili. Il passaggio di una certa quantità di sangue attraverso i polmoni permette il nutrimento di questi che, a loro volta, forniscono al cuore lo pneuma contenuto nell’aria ed eliminano i vapori dannosi prodotti nel cuore. La funzione principale della respirazione è pertanto quella di ventilare il calore innato del cuore, che veniva così moderato ed alimentato continuamente. I due tipi di sangue confluiscono nel ventricolo sinistro, dove lo pneuma  si combina al sangue. Galeno paragona il cuore ad uno stoppino, il sangue all’olio ed i polmoni a dei mantici che alimentano la fiamma. 

Questo schema rimarrà sostanzialmente invariato sino a che il lavoro di Harvey non contribuì alla sua demolizione, ma questa è un'altra storia...

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Galeno di Pergamo (131 – 201)

 

 

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Funzione del cuore e dei polmoni secondo Galeno