“Diacinto Cestoni”, l’acquario di Livorno
di Vincenzo Terreni
Diacinto Cestoni (1637-1718) è stato uno speziale autodidatta (fu il primo a collocare correttamente tra gli animali spugne e coralli), lavorò a Roma, a Marsiglia e, infine, aprì una spezieria a Livorno, nei pressi del porto dove rimase fino alla fine. Nella città toscana coltivò i suoi numerosi interessi naturalistici; con i suoi studi e le sue osservazioni si guadagnò la stima di Francesco Redi e Antonio Vallisneri.
Dopo 11 anni dalla chiusura per ristrutturazione, il 31 luglio 2010 è stato inaugurato dalle autorità il nuovo acquario di Livorno, che si definisce il terzo d’Italia. Ora è aperto al pubblico dalle 10 alle 22 e all’ingresso, oltre al biglietto, danno anche un buono da utilizzare entro l’anno per vedere i progressi nell’avanzamento dei lavori: il progressivo inserimento di altri animali che completeranno l’allestimento previsto, il completamento della struttura coperta e l’arredamento degli spazi esterni. Chi aspettava da tempo la riapertura di una struttura che sostituisse l’ormai ampiamente obsoleto corridoio semibuio con le vaschette contenenti pesci tristi e troppo cresciuti, potrebbe essere rimasto deluso da un impiego di tempo così lungo e un percorso così tortuoso che ha portato ad una inaugurazione a struttura completata per metà. Tuttavia è stato un bene che si sia presa la decisione di aprire perché ci è stata messa la faccia degli amministratori che ora dovranno vigilare perché tutto si svolga nei tempi, con le spese e con gli obiettivi previsti.
La struttura è stata restaurata da Opera Laboratori Fiorentini, mentre il popolamento degli ambienti marini è gestito dallo staff acquariologico di Costa Edutainment.
L’ingresso dell’acquario di Livorno | La natura da scoprire |
Il percorso tematico è già definito e completato, certo mancano alcuni arredi dentro e fuori dalle vasche, ma ci si può fare già un’idea molto concreta di cosa diventerà e a chi è diretto. Non potrà raggiungere il milione e passa di visitatori all’anno dell’acquario di Genova, con il quale esiste un rapporto di collaborazione molto stretto, ma potrà svolgere una funzione turistico-didattica molto importante e occuparsi di Biologia marina.
L’ingresso offre la visione di una bella mostra fotografica “Mare nostrum” di Roberto Rinaldi, fotografo subacqueo che ha partecipato a molte spedizioni.
La prima attenzione è dedicata al Mediterraneo, in particolare la costa degli Etruschi di cui si possono vedere i principali ecosistemi delle acque superficiali, delle profondità e del mare aperto. La vasca tattile è molto reclamizzata perché consente al visitatore di accarezzare razze “per provare l’emozione di un contatto diretto con questi animali imparando ad avere alcune attenzioni per il loro benessere, accarezzandoli delicatamente solo sul dorso, evitando gli occhi e le aperture branchiali”.
Razza nella vasca tattile | Razza nella vasta tattile: dov’è finita la spina caudale? |
Effettivamente, razze e passere di mare scivolano sul basso fondo sabbioso della grande vasca aperta e non è difficile toccarne il dorso, ma si vede anche bene che la spina caudale è scomparsa per evitare di far la fine ingloriosa della star televisiva Steve Irwin, 44 anni, noto come Crocodile hunter e notissimo come uno che trattava gli animali come fossero dei peluche. Forse il prezzo di una palpatina a una razza è costato troppo, alle razze!
La grande vasca ospiterà diversi esemplari di squalo grigio, per ora c’è un campionario di pesci meno suggestivi sempre in movimento nelle acque libere. Dopo alcune vasche dal fondale sabbioso, si passa a quello roccioso. Piccole vasche riproducono la costa rocciosa del litorale livornese, inserite in un corridoio poco illuminato che simula una galleria naturale.
Corridoio delle vasche con fondale roccioso | Posidonia oceanica |
Si può osservare anche la posidonia, pianta fondamentale per la protezione e stabilizzazione delle coste dall’attività di erosione del mare.
È presente il corallo rosso, il pesce tamburo, la spigola, il dentice, il granchio melograno, il re di triglie.
Corridoio del porto mediceo | Corridoio del porto mediceo |
Molta cura è stata dedicata alla ricostruzione della darsena del porto Mediceo: il visitatore attraversa questo mondo sommerso abitato da spigole, mormore, occhiate, salpe e anemoni che si fanno ammirare da ogni angolazione possibile.
Non poteva mancare lo squalo feroce e la tartarugona per le foto dei bambini che dovrebbe diventare uno spazio per esperienze e osservazioni dedicate ai più piccoli; mancano ancora sedie e divani per chi si volesse riposare un po’.
Vasca tropicale | Vasca tropicale | Pesci pagliaccio |
Già pienamente godibili le vasche tropicali che propongono piccoli tratti di scogliera corallina del Mar dei Caraibi, dell’Oceano Pacifico, dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso e ospitano pesci pagliaccio nei loro anemoni, pesci scorpione, pesci angelo, cernie, pesci
chirurgo.
Molto suggestiva la ricostruzione di un’area marina archeologica grecoromana che costituisce una delle peculiarità di questa struttura che forse si ispira a quella del Museo Archeologico di Piombino (che è privo però di pesci). Una grande vasca è ospitata in un vasto ambiente attrezzato per la sosta e le lunghe osservazioni: cernie dorate, bianche e di fondale, murene, aquile di mare, scorfani rossi e
altre specie tipiche mediterranee nuotano intorno alla riproduzione di un relitto di una nave romana ritrovato negli scavi archeologici effettuati a S. Rossore, vicino alla stazione di Pisa.
Pesci e archeologia |
Il secondo piano propone la mostra “Il Telescopio di Galileo, lo strumento che ha cambiato il mondo” curata da Giorgio Strano.
Si tratta di una realizzazione del Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze per i 400 anni della rivoluzionaria invenzione del telescopio.
Galileo pagina autografa | Vari tipi di lente | Fasi lunari |
Attorno al cannocchiale di Galilei, presente in due esemplari originali, si sviluppa un viaggio nella nascita dell’Astronomia moderna. L’esposizione è impreziosita da documenti e manoscritti. Una sezione dedicata all’ottica offre exhibits interattivi e una guida (umana) qualificata che aiuta a comprenderne il funzionamento e il significato.
La mostra ha girato mezzo mondo ottenendo apprezzamenti dai visitatori e dagli esperti.
Terrazza Mascagni | Lavori in corso | Gazebo di Terrazza Mascagni |
Quale futuro?
L’acquario di Livorno, per lunghi anni è stato un cantiere aperto, è inserito in una passeggiata di rara bellezza, recentemente restaurata e ottimamente conservata. L’acquario è stato per troppo tempo una discontinuità nascosta da tabelloni raffiguranti le mille risorse del cattivo gusto: un contrasto stridente e doloroso che si spera sia arrivato alla fase conclusiva con la vittoria di una struttura che, una volta completata (e c’è ancora moltissimo da fare) renderà questa parte della città un insieme di una bellezza unica.