Verde Lucca, luci e ombre
di Luciano Luciani
Gente conservatrice, i Lucchesi. Vivo nella loro città da oltre trent’anni e non credo di aver sempre sufficientemente apprezzato la (come vogliamo chiamarla?) quasi naturale propensione dei suoi abitanti verso una più che prudente moderazione nella vita civile, un’oltremodo saggia parsimonia nell’economia pubblica e privata, una quasi diffidente circospezione nello accettare nuovi stili di vita, pure altrove largamente diffusi.
Un atteggiamento, si badi bene, che non attiene tanto alle sfere della politica sic et simpliciter, quanto, piuttosto, alla dimensione antropologica, degno oggetto dello studio di uno storico delle mentalità o di uno psicologo sociale. Conservatori, dunque, i Lucchesi: abituati da secoli di storia, piccola e Grande, a custodire, capitalizzare, tesaurizzare e far durare… Per esempio, anche la bellezza della loro città, dalle piazze ai palazzi, dalle chiese alla splendida cortina delle Mura. Non fa meraviglia, quindi, se, per il secondo anno consecutivo, Lucca si posizioni al primo posto in Italia nella speciale classifica di Legambiente per l’estensione del verde urbano: nella città dell’arborato cerchio ogni cittadino ne ha a disposizione ben 53mq. Un bel riconoscimento, a cui se ne aggiunge un altro, altrettanto significativo: quello della camminabilità che vede la città parsimoniosa al secondo posto nella speciale lista stilata dal “Sole 24 ore”.
Non sta più nella pelle il primo cittadino, l’inossidabile Mauro Favilla: “È un dato molto importante che attesta il buon operato dell’amministrazione nella tutela del verde, che siano le Mura o i giardini urbani, il parco fluviale o i parchi pubblici oppure la salvaguardia delle colline così preziose per il nostro territorio. Siamo soddisfatti anche dell’impegno che abbiamo assunto nell’estensione e valorizzazione delle piste ciclabili e pedonali…” e via gongolando.
Tutto bene, dunque? Abbastanza, grazie. Se non fosse per il cono d’ombra proiettato sulle politiche ambientali del Comune da un’altra notizia, davvero meno bella: quella per cui il progetto Nuovo Anfiteatro, previsto dal Piuss (sta per Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile), cancellerà il Parco della Rimembranza di piazzale Verdi e destinerà a morte sicura i suoi quasi secolari settanta lecci.
Il Parco della Rimembranza sulle mura di Lucca |
Tutti d’accordo?
No, e “meno male che Italia Nostra c’è”. Così motiva il suo rifiuto l’arch. Roberto Mannocci, presidente della sezione lucchese della benemerita associazione: “Il progetto dell’ellisse per spettacoli (4 mila mq di superficie per 7 mila posti distribuiti in una tripla gradonata, ndr) oltre che cancellare il Parco e abbattere un patrimonio arboreo di valore inestimabile, di fatto annienta una strutturazione novecentesca di cui, al di là dei giudizi di valore, noi siamo chiamati a prendere atto…” E poi, nessuno glielo ha detto al Favilla che i Parchi della Rimembranza sono protetti per legge e che dal 1926 hanno dignità di monumento nazionale?