Presentazione del libro di Donna Haraway “Chthulucene - sopravvivere in un pianeta infetto"
Le parole di Donna Haraway arrivano anche in Italia, purtroppo con grave ritardo. Perché servono riflessioni profonde che aiutino a ripensare il modello economico di sviluppo. E’ necessario che l’uomo smetta di pensarsi come unico al centro di tutto. In un pianeta che, secondo le stime, arriverà a 10 miliardi di abitanti entro la fine del secolo occorre creare relazioni, non solo tra gli esseri umani, ma tra tutte le specie per riuscire ad evitare al disastro. Quello della Haraway è un esercizio del pensiero che richiede assoluta libertà e che abbatte le barriere di genere, sesso, nazione, classe e morfologia e spinge invece verso un’epoca che superi l’Antropocene.
Il salto di specie di un virus su un pipistrello che "potrebbe essere stato in una grotta o sotto il tetto di un edificio nella Cina centrale. Catturato e trasferito al mercato di Huanan nella città di Wuhan, è stato tenuto in gabbia accanto ad altri animali. Molto probabilmente il virus di quel pipistrello è saltato in un altro animale - forse un Pangolino (o formichiere squamoso) un ospite serbatoio in cui è avvenuta la prima mutazione. E infine, questo animale è stato mangiato e il virus è stato trasmesso all'uomo, dando il via al contagio"(*).
"Come cittadini abbiamo il dovere di informarci e considerare tutte le conseguenze delle nostre scelte di vita. Tutto conta: quanti bambini abbiamo, cosa mangiamo, quali altri prodotti consumiamo, dove viaggiamo. La pandemia non è colpa del singolo cacciatore che ha catturato il pipistrello, di chi l'ha messo in gabbia o l'ha venduto al mercato. Siamo tutti responsabili. Preserviamo l'ambiente ed eviteremo catastrofi". (*)
(*) Coronavirus, David Quammen, autore di Spillover, intervistato il 21 marzo 2020 da Francesco Musolino del Messaggero