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Sui quotidiani e periodici maggio 2020

 Sui quotidiani e periodici maggio 2020


# L’iliade, Manzoni Chiudersi non serve a niente # Chi ha distrutto "LA SANITÀ PUBBLICA" # Il senso di Primo Levi per il pianeta # La disuguaglianza è politica # Un patto pubblico-privato per rilanciare la formazione # Esther Duflo “Giù le mani dal futuro” # I lettori forti? Sono ragazziLa vita, prima di tutto # Scuola, serve un piano per riaprire # La scommessa della ripartenza nuovi equilibri della crescita # Tutte le volte che non abbiamo trovato il vaccino # Se Trump chiama Fauci # Dopo la paura, ecco la rabbia che causa le solite divisioni # Tutte le minacce di un’altra estinzione # Madri e figli al confino # E ultimi vengono i bambini # Quei bambini senza scuola # La democrazia si fonda sul Noi non sull’Io  # La scuola è socialità Non si rimpiazza con monitor e tablet # La scienza come esercizio di democrazia # In viaggio tra i luoghi della nostra memoria # Quell’incertezza dei dati scientifici # Cari insegnanti, trasformate il Covid-19 in un’opportunità # La Classe Dirigente che serve # C’era una volta la malaria # Nei ghiacciai c’è la storia del mondo # La scuola ha tradito i più deboli # Amitav Ghosh "La pandemia è il prezzo che stiamo pagando alla crescita" # Umani in gabbia ma la biodiversità resta sotto attacco # Le disuguaglianze nella salute tra lockdown e recessione # La tenacia di una cittadina # Virus, il rischio lombardo # L’emergenza climatica è una pandemia al rallentatore # Ora salvare le biblioteche: terapia intensiva dello spirito # Il confine violato # Fondi, lobby, politica: chi comanda all’Oms # Il cantiere, pezzo per pezzo # L’origine evolutiva dei disturbi mentali # Anche le cellule tengono il ritmo # Il virus e l’altro pianeta # Il diritto all’ambiente # Scuola, elogio della classe # A digiuno di scienza # La chiusura delle scuole aumenta le disuguaglianze per tutta la vita # Il peso della responsabilità per scienziati e ricercatori # Un modo nuovo d’intendere la scuola # Cacciatori o agricoltori, chi si difende meglio? # Quei bambini senza posto nell’agenda del governo #


“Corriere della Sera” - 31 maggio 2020
L’iliade, Manzoni Chiudersi non serve a niente
di Carlo Rovelli
La storia ci racconta di epidemie che credevamo fossero altro da noi e per sempre. Ma siamo stati colpiti e ci salveremo se condivideremo la conoscenza.

Se prevarrà un istinto di chiusura, quest'epidemia sarà disastrosa. L'unica strategia che ci permette di difenderci è aumentare la collaborazione globale. La storia insegna: ci si salva insieme.
Si apre con un'epidemia la grande letteratura occidentale. Apollo scende irato sui campi degli Achei all'inizio dell'iliade (dalle vette scese d'olimpo, col cruccio nel cuore, e su le spalle l'arco reggeva, e la chiusa faretra;... scendeva, pareva una notte... sugli Achei lanciando amarissimi dardi, li sterminava; e fitte le pire ardevano sempre dei morti). Un'epidemia apre la più grande delle tragedie, turbando Edipo Re di Tebe (l'infestissima peste su Tebe incombe e la tormenta, e dei Cadmèi vuota le case, sì che l'ade negro, diventa opulento d'ululi e di pianti).


"Il Fatto Quotidiano" - 31 maggio 2020
Chi ha distrutto "LA SANITÀ PUBBLICA"
di Marco Pasciuti
La Corte dei conti nel 2012-2018 le famiglie hanno speso il 14% in più. Ma i tagli hanno falciato ben 27 mila dipendenti e 20 mila posti letto.

Da un lato "la concentrazione delle cure ospedaliere in grandi strutture specializzate". Dall'altro anni di tagli alla spesa che hanno causato "una sostanziale debolezza della rete territoriale". Quella che avrebbe dovuto fare da argine all'ondata di malati che, specie al Nord e in Lombardia in particolare, ha investito pronti soccorso e reparti durante la pandemia di Covid-19. Una politica che, si legge nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, "ha fortemente pesato sulla gestione dell'emergenza sanitaria" e "ha lasciato la popolazione senza protezioni adeguate". Quattro segni "meno" - spesa pubblica, personale, ospedali e strutture territoriali, investimenti - quelli rilevati dai giudici contabili.


“la Repubblica” - 31 maggio 2020
Il senso di Primo Levi per il pianeta
di Marco Belpoliti
Catastrofi ecologiche, epidemie, dialoghi con gli animali. Nei testi meno noti affiora l’ambientalismo dello scrittore.

Nato nell’anno in cui si scatenata la "spagnola", il 1919, Primo Levi ha parlato delle epidemie, in particolare nei suoi due primi libri, Se questo è un uomo e La tregua. Forse proprio in virtù dell’esperienza sanitaria vissuta nel lager, e poi del suo mestiere di chimico, lo scrittore ha manifestato un’attenzione particolare verso i temi ecologici. In un suo libro di racconti, pubblicato nel 1971, Vizio di forma, figura un giovane chimico che deve verificare la vischiosità dell’acqua distillata. Boero, questo il cognome, s’accorge che i valori rilevati non collimano con quelli fissati dalle Tabelle di Landolt: il liquido si rapprende. Dopo qualche giorno, sulle rive del Sangone verifica che anche le acque del fiume subiscono il medesimo fenomeno.


"Il Sole 24 Ore" - 31 maggio 2020
La disuguaglianza è politica
di Giorgio Barba Navaretti
Thomas Piketty. Le disparità non sono economiche né tecnologiche: dipendono dalle scelte dei decisori. Ma la proposta del «socialismo partecipativo» manca di un’analisi rigorosa

Una torta senza lievito. Questa è l’idea di società che propone Thomas Piketty nel suo nuovo mastodontico volume Capitale e ideologia, il seguito dell’oramai famosissimo Il Capitale nel XXI secolo, venduto in milioni di copie in tutto il mondo. Il pasticcere della torta senza lievito non mette l’ingrediente fondamentale per vederla crescere e gonfiarsi nel forno. Le fette da distribuire saranno di poca sostanza. L’ossessione scientifica di Piketty è la distribuzione dei redditi e della ricchezza.


“Corriere della Sera” - 30 maggio 2020
Un patto pubblico-privato per rilanciare la formazione
di Ferruccio Resta

La crisi che stiamo attraversando non solo è tra le più drammatiche nella storia recente del nostro Paese, ma anche tra le più complesse. Dei molti aspetti messi in luce dall'emergen¬za, uno non può passare inosservato: il valore del capitale umano. L'importanza di formare una classe dirigente all'altezza di grandi sfide.
Se oggi non è così, se ci troviamo di fronte a una generale incompetenza, la responsabilità va, direttamente o indirettamente, al sistema formativo. Non ci sono scuse. Alle scelte fatte in passato di disinvestire nella scuola, nell'università, nella cultura. Una responsabilità che non cade solo su questo o quel governo, ma su tutti coloro che hanno promosso interessi di settore anziché pretendere con forza investimenti sul futuro. Troppo spesso abbiamo cedu¬to a egoismi, a questo o quell'interesse, al desiderio di misure popolari, piuttosto che ad in¬vestimenti per le nuove generazioni.


“la Repubblica” - 30 maggio 2020
Esther Duflo “Giù le mani dal futuro”
di Amanda Mars
L'intervista - Il Nobel per l’Economia spiega come evitare la depressione “Ci risolleveremo solo mantenendo posti di lavoro e salari La gente deve confidare nella propria stabilità finanziaria”

La recessione è quando il tuo vicino perde il lavoro, la depressione è quando lo perdi tu». L’edificio del Massachusetts Institute of Technology (Mit) dove ha avuto luogo la prima parte di quest’intervista, sembrava ancora estraneo, quel 12 marzo, alla tempesta globale scatenata dalla pandemia di coronavirus. Gli studenti giravano per i corridoi con aria spensierata nonostante qualche mascherina. Arrivati nell’ufficio della professoressa Esther Duflo (Parigi, 1972), il saluto a un metro di distanza confermava l’instabilità di quel momento. I giorni successivi tutto iniziò a sgretolarsi e anche quello strano incontro sembrò improvvisamente impossibile. Il Sars-Cov-2 è un virus nuovo del quale si sa ancora poco e Duflo è un’economista ossessionata dalle prove. Ha vinto il Nobel all’economia nel 2019 insieme ad Abhijit Banerjee e Michael Kremer per il suo focus sulla lotta alla povertà, elaborato su evidenze scientifiche.


“la Repubblica” - 30 maggio 2020
I lettori forti? Sono ragazzi
di Enrico Galiano
Romanzi nati tra i banchi - Enrico Galiano, narratore bestseller per giovanissimi e insegnante molto attivo sui social, racconta come, nel primo giorno da prof, scoprì la fame di storie degli studenti. Che lo spinse a diventare scrittore

Ce l’ho davanti come una fotografia, quell’istante. Credo funzioni così per tutti: l’attimo in cui metti per la prima volta piede in una classe ti si incastona tra i ricordi e poi resta sempre lì, sempre presente ogni volta che il piede in classe lo rimetti. Nel mio caso, fu da subito o dentro o fuori. Era una seconda media, era appena finita ricreazione. Mi avevano telefonato quella mattina stessa, supplenza di due settimane. Mi presento in segreteria: « Ok, allora quando comincio? » . « Subito, adesso, anzi: la campanella è già suonata!». Poco prima ero arrivato al parcheggio della scuola e mi ero guardato per un secondo nello specchietto, cercando gli occhi di John Keating, pronto a insegnare ai ragazzi e alle ragazze a cogliere attimi che fuggono, a saltare in piedi sulla cattedra, a fare lezioni indimenticabili.


“la Repubblica” - 29 maggio 2020
La vita, prima di tutto
di Gustavo Zagrebelsky
La salute, la Costituzione e i doveri dello Stato

A ncora una volta è alla Costituzione che possiamo rivolgerci per cercare una strada e districarci nelle difficoltà del presente e di quelle che verranno in futuro: una Costituzione della quale si può dire (non ricordo di chi è la definizione) che è quella cosa che ci si dà quando si è sobri, a valere quando si è ebbri. La salute è "fondamentale diritto dell’individuo" ed è "interesse della collettività". Se c’è un diritto ugualitario che riguarda tutti, indipendentemente dalle proprie differenze di reddito, cultura, posizione sociale, eccetera, questo è la salute che, nei casi estremi, si confonde col diritto alla vita. Ma non è vero, contro tante banalità di questo nostro periodo, che siamo ugualmente tutti sulla stessa barca: come sul Titanic, quelli nella stiva sono annegati quasi tutti, e quelli sui ponti superiori si sono salvati in molti.


“La Stampa” - 28 maggio 2020
Scuola, serve un piano per riaprire
di Andrea Gavosto

La scuola sta infiammando il dibattito. Da un lato, crescono la pressione e le proteste delle famiglie sui modi e i tempi della riapertura, che sembra l'urgenza più importante. Dall'altro, la maggioranza ha dedicato giorni e notti, rischiando di sfaldarsi, al concorso per l'assunzione dei precari: una questione cronica e seria, che con l'emergenza virus ha però poco a che fare. È invece tempo - lo suggeriscono anche alcune anticipazioni - che il governo e le sue task force diano un'indicazione chiara sulla direzione da prendere per arrivare preparati alla ripresa scolastica di settembre.


“Corriere della Sera” - 27 maggio 2020
La scommessa della ripartenza nuovi equilibri della crescita
di Mauro Magatti
La pandemia ha messo in luce il fatto che proprio le società più potenti ampliano la fascia della fragilità

«Ripartiamo» è l'espressione colma di speranza per dire la voglia di tornare il più velocemente possibile alla vita di prima. Se dircelo ci aiuta psicologicamente (un po' come il «tutto andrà bene» nella fase 1) non dimentichiamoci che i mesi che abbiamo davanti saranno molto impegnativi. Gli economisti dicono che la caratteristica di questa crisi è quella di essere simmetrica: colpendo contemporaneamente domanda e offerta, il lockdown ha causato la discesa del Pil senza precedenti.
Il rimbalzo previsto nei prossimi mesi — ammesso e non concesso di riuscire a convivere con il virus senza essere costretti a nuove chiusure totali — riassorbirà parte di questo crollo.


"Il Sole 24 Ore" - 25 maggio 2020     
Tutte le volte che non abbiamo trovato il vaccino
di Gilberto Corbellini
Promesse non mantenute

La scienza reale non è come la magia nei fantasy, o come quella che si vede nei film e nelle serie televisive, che risolve sempre il problema cancellando la minaccia di distruzione del pianeta o facendo scoprire l’autore di efferati crimini. Le ripetute promesse che il vaccino contro Covid-19 sarebbe prossimo, assecondano narrative che con la natura dell’impresa scientifica hanno poco o nulla a che vedere. Inclusi gli scenari di spionaggio o di fanta-diplomazia intorno alla competizione tra gruppi di ricercatori e imprese per arrivare primi o tra i primi al traguardo. Si lavora su circa 200 ipotesi di vaccini e con metodi innovativi, che consentiranno di selezionare più rapidamente di sempre quelli che hanno più chances di funzionare senza causare danni. Ma la strada è irta di incertezze.


"Il Sole 24 Ore" - 25 maggio 2020
Se Trump chiama Fauci
di Vincenzo Barone
Scienziati in tempi di crisi. Il difficile rapporto tra consulenti e governanti quando i primi vengono coinvolti nella vita pubblica e mettono in campo saperi ma anche metodo ed etica.

Noto soprattutto per il suo pamphlet su Le due culture, Charles P. Snow fu una personalità poliedrica: fisico di formazione, fellow del Christ’s College di Cambridge, alto funzionario governativo, prolifico romanziere. Nel 1960, quando era già Sir ma non ancora Lord, tenne ad Harvard una serie di conferenze, apparse poi in volume con il titolo Scienza e governo e pubblicate in Italia da Einaudi nel 1966 con l’aggiunta di un saggio su La non neutralità morale della scienza. Se, dopo più di mezzo secolo, vale la pena di rileggere questi scritti è perché il tema che affrontano – il rapporto tra scienziati e politici – e le riflessioni che vi vengono svolte sono di grandissima attualità.


“Corriere della Sera” - 24 maggio 2020
Dopo la paura, ecco la rabbia che causa le solite divisioni
di Giuseppe De Rita

Ho vissuto con un certo distacco la recente pandemia da coronavirus, visto che essa ha toccato marginalmente le zone di mia più frequente presenza (dal Molise all’Umbria, dalla Basilicata a Roma) ma lontane dalla cupa drammaticità delle zone cosiddette rosse. Non è stato naturalmente un privilegio di casta, ma una fortunata contingenza, garantita dalla tradizionale differenziazione geografica e socioeconomica del nostro Paese, una differenziazione da me spesso verificata; e talvolta cantata nel lavoro di ricerca; e sempre indicata come paradigma di riferimento per ogni processo e intervento di sviluppo.


“Corriere della Sera” - 24 maggio 2020
Tutte le minacce di un’altra estinzione
di Telmo Pievani
Venticinque anni fa il cacciatore di fossili Richard Leakey scrisse un libro che fece scalpore e poi epoca. Diceva che la Terra ha assistito a cinque catastrofi. L'ultima è quella dei dinosauri. Anzi no, l'ultima è oggi: la sesta. Ecco come stanno le cose.

Un quarto di secolo fa il più carismatico cacciatore di fossili umani, Richard Leakey, e una firma del giornalismo scientifico anglosassone, Roger Lewin, scrissero un libro che fece epoca: La sesta estinzione. Sei anni prima, in qualità di capo del Kenya Wildlife Service, Leakey si era fatto fotografare davanti a una montagna di zanne di elefante confiscate e poi aveva dato fuoco a quelle tonnellate di prezioso avorio per scoraggiarne il traffico. Aveva anche fatto licenziare molti funzionari corrotti. Moventi più che sufficienti, da quelle parti, per rischiare la vita. Quando Leakey precipitò con il suo piccolo aereo a elica nel 1993 e gli furono amputate entrambe le gambe sotto il ginocchio, in molti sospettarono il sabotaggio, senza poterlo provare.


“la Repubblica” - 21 maggio 2020
Madri e figli al confino
di Melania Mazzucco

«State a casa». Per giorni, queste uniche parole hanno interrotto il silenzio nelle strade deserte delle nostre città. La casa era diventata arca e fortezza, ufficio e studio, asilo, scuola e chiesa. Le cronache ci dicono che è stata anche ospedale, prigione, camera di tortura e camera mortuaria. È stata mondo, insomma, risucchiando dentro le mura domestiche ogni spazio ed esperienza umana possibile. Adesso che a poco a poco le porte si riaprono, l’eco di quell’ordine risuona ancora. Ed è come sentir sbattere un cancello, che chiude fuori settant’anni di storia.


“la Repubblica” - 20 maggio 2020
E ultimi vengono i bambini
di Chiara Saraceno

Si riaprono le attività economiche e, in parte, quelle ricreative degli adulti. Ma le attività che riguardano i più piccoli e gli adolescenti rimangono al palo: di fatto limitate, oltre alla didattica online dei cui limiti e rischi di allargamento delle diseguaglianze si è parlato più volte anche su questo giornale e che comunque riguardano poco o nulla i piccolissimi, alla possibilità di stare all’aria aperta. Anche l’atto minimo di consentire in sicurezza l’utilizzo dei giochi, che avrebbe dovuto avvenire il 18 maggio, non è stato compiuto in molti comuni: non si sono trovati i soldi, il tempo, il personale per disinfettare i giochi e per installare una postazione che consenta di farlo agli adulti che accompagnano i bambini.


“Corriere della Sera” - 20 maggio 2020
Quei bambini senza scuola
di Giuseppe Guzzetti

Il pregevole articolo di Ferruccio de Bortoli — «un progetto per il Paese basato sul capitale umano» — richiama l’attenzione sul problema sociale della formazione del capitale umano, sollecitando «una decisa lotta alla povertà educativa». Questa piaga sociale, con la quale conviviamo da sempre, è inaccettabile per un Paese civile, perché nega il futuro ai nostri bambini. Infatti la povertà educativa infantile è la principale contribuente ad un’altra piaga, quella dei Neet, giovani che non studiano più, che non lavorano e che il lavoro neppure lo cercano perché sono privi di un minimo bagaglio educativo. In Italia i bambini in povertà educativa prima della pandemia erano 1.200.000 (Istat). Nelle scorse settimane questo dato è stato aggiornato e la platea si è allargata di un ulteriore milione.


“la Repubblica” - 18 maggio 2020
La democrazia si fonda sul Noi non sull’Io
di Susanna Nirenstein
L’ultimo saggio di Jonathan Sacks: siamo troppo infelici e non riusciamo a guarire Per questo una morale del bene collettivo deve entrare nel mercato e nella società

Il rabbino Jonathan Sacks è un maestro di armonia. Pensatore globale, filosofo, teologo, è un uomo che non si tira mai indietro quando si tratta di affrontare e combattere a tu per tu i mali che travolgono il mondo. E non vi immaginate che si rivolga solo al pianeta ebraico, il suo è uno spirito universalista che prende spunto dai dettami della Bibbia, ma si sporge verso un’audience totale, rompendo in fondo quella convinzione così diffusa che dal giudaismo possa nascere solo una lezione particolaristica, radicata nell’esclusiva vicenda ebraica.


“La Stampa” - 18 maggio 2020
La scuola è socialità Non si rimpiazza con monitor e tablet
di Massimo Cacciari

Per quanto ancora frammentari e non univoci, i messaggi che ci raggiungono in questo esordio della fase 2 a proposito della scuola sono ben più che allarmanti. La prospettiva che emerge è quella di una definitiva e irreversibile liquidazione della scuola nella sua configurazione tradizionale, sostituita da un'ulteriore generalizzazione e da una ancor più pervasiva estensione delle modalità telematiche di insegnamento. Non si tratterà soltanto di utilizzare le tecnologie da remoto per trasmettere i contenuti delle varie discipline, ma piuttosto di dar vita ad un nuovo modo di concepire la scuola, ben diverso da quello tradizionale.


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
La scienza come esercizio di democrazia
di Ersilia Vaudo
La consapevolezza d’interpretare numeri e fatti è un fattore di partecipazione civica: l’inclusione della scienza nel processo politico deve per forza diventare naturale ricerca e società. La comprensione dei fenomeni

Qualche giorno fa, l’Università di Yale ha proposto un nuovo corso on line dal titolo: «Capire la ricerca medica: il tuo amico su Facebook non ha ragione». Nel giro di qualche ora gli iscritti erano oltre quota 10mila. Tanta voglia di capire, quindi. Ma non solo. Se fino a ieri il disagio di sentirsi vulnerabili alla disinformazione si poteva mitigare scegliendo semplicemente di chi fidarsi, a chi affidarsi, il contesto degli ultimi mesi è stato troppo nuovo, terribilmente incerto, per capire in fretta dove guardare. Il successo del corso esprime probabilmente un rinnovato interesse per la scienza, ma senz’altro una domanda di empowerment.


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
In viaggio tra i luoghi della nostra memoria
di Giorgio Vallortigara
Neuroscienze. Navigare tra i concetti utilizzando i neuroni dello spazio

Ricordo di aver appreso la tecnica da ragazzo, in un libro dell’ingegnere e divulgatore Roberto Vacca. Si tratta di percorrere mentalmente una successione di luoghi, come per esempio le stanze della propria casa dall’ingresso verso l’interno (se l’abitazione è piccola in ciascuna stanza si possono identificare più luoghi: il tavolo, il frigorifero, la credenza in cucina; il letto, l’armadio, il comodino in camera da letto…). Io ne avevo memorizzate trenta di queste posizioni, da percorrere in bell’ordine: niente di più facile. Poi con la mappa in testa potevo stupire gli amici.


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
Quell’incertezza dei dati scientifici
di Luca Scorrano, Francesco Cecconi e Guido Silvestri
modelli previsionali

Il 30 aprile è finalmente comparso sul sito Epicentro un primo bollettino su Covid19 stilato dai ricercatori di Istituto Superiore di Sanità e Fondazione Kessler, seguito il 7 maggio da un secondo. È un segno di fiducia verso la società civile e la comunità scientifica, in controtendenza rispetto alla mancata divulgazione dell’irrealistico e controverso modello previsionale di ignota paternità (quello dei 150 mila ricoverati in terapia intensiva l’8 giugno, per intenderci), invalidato altrove da stimati colleghi e che ha ispirato la fase 2 del Governo. Le regole della scienza sono semplici: i report scientifici devono essere precisi, chiari e basarsi su dati messi a disposizione della comunità scientifica.


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
Cari insegnanti, trasformate il Covid-19 in un’opportunità
di Claudio Giunta
Lettera (immaginaria) del ministro dell’Istruzione
Lettera del ministro dell’Istruzione agli insegnanti delle superiori prima del lockdown

Cari insegnanti,
vi scrivo per comunicarvi che le scuole resteranno chiuse per un po’ a causa del coronavirus. Un mese, per ora; ma la questione sembra seria, ed è probabile che non riapriranno addirittura fino a settembre. Sono molti mesi, dobbiamo trovare il modo di fare scuola a distanza. Ne parlerete coi vostri dirigenti, con i colleghi, sfrutterete le piattaforme online, per quanto sarà possibile. Non entro nei dettagli tecnici perché non ho modo di farlo.


“Corriere della Sera” - 17 maggio 2020
La Classe Dirigente che serve
di Ferruccio de Bortoli

La ripresa. Una classe dirigente privata all'altezza del compito che la storia le assegna non può limitarsi a premere per riaprire le fabbriche e a invocare aiuti.

 

Ci si salva tutti insieme. Giusto. Lo diciamo soprattutto all'europa. Ma non abbastanza a noi stessi. L'intervento dello Stato e l'erogazione di sussidi sono necessari ma non possono che avere una durata limitata. Si tornerà a crescere, sostenendo il peso del debito pubblico, solo se si rilanceranno investimenti, competenze, merito, ricerca, concorrenza. In sintesi estre­ma: se si avrà cura del capitale umano. Nel Decreto rilancio, tanto per fare un esempio, alla scuola vengono destinati 1,5 miliardi. La metà di quello che si è deciso (ancora) di perdere con Alitalia. Da domani si riapre tutto, si dice. No, la scuola resta chiusa. L'idea perversa di un'assistenza universale giustificata dal bisogno (che sottende un sospetto radicato e dif­fuso verso l'impresa) è un colossale inganno che pagheranno i nostri figli e nipoti.                                    


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
C’era una volta la malaria
di Gilberto Corbellini
Anniversari. Cinquant’anni fa l’eradicazione dell’epidemia in Italia, grazie a un eccezionale piano di bonifiche delle paludi dalla zanzara anofele e di miglioramenti agricoli e abitativi

Cinquant’anni fa, il 17 novembre 1970, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarava l’Italia libera dalla malaria. Non c’erano più stati casi autoctoni dal 1962, gli ultimi dei quali registrati in provincia di Palermo. Dopo oltre duemila anni, durante i quali i plasmodi e in modo particolare il letale falciparum, trasmessi da zanzare del genere Anopheles, avevano falcidiato le popolazioni della penisola, furono sconfitti.    Lo studio scientifico della malaria e della lotta antimalarica ha visto i ricercatori italiani spiccare a livelli internazionali, ed è difficile trovare qualche altro settore biomedico dove la scienza italiana abbia raccolto altrettanti risultati e riconoscimenti.


"Il Sole 24 Ore" - 17 maggio 2020
Nei ghiacciai c’è la storia del mondo
di Patrizia Caraveo
Riscaldamento globale

La recente diminuzione dell’inquinamento dell’atmosfera ci ricorda quanto sia stretto il rapporto tra l’attività umana e ciò che disperdiamo nell’aria. L’interruzione delle attività industriali, insieme al confinamento casalingo ha purificato l’aria, ma ha dato un colpo durissimo all’economia di tutto il pianeta. Mentre sono in molti a pensare che la crisi profonda che stiamo vivendo ci dovrebbe indicare la strada verso uno sviluppo economico più sostenibile, salta all’occhio come, nel panorama odierno, l’inquinamento rappresenti un indicatore della prosperità economica delle nazioni.


“La Stampa” - 15 maggio 2020
La scuola ha tradito i più deboli
di Chiara Saraceno

Dall'inizio della pandemia, quando l'intero sistema è stato stravolto e tutti – insegnanti, studenti, genitori – hanno dovuto rivedere radicalmente ciò che davano per scontato, dalle modalità di insegnamento e apprendimento agli spazi e orari quotidiani, sembra che le preoccupazioni principali della ministra dell'Istruzione siano state il mantenimento del calendario scolastico, la garanzia che nessuno sarebbe stato bocciato e la valutazione degli apprendimenti. Che intere settimane di scuola siano saltate prima che qualche cosa si mettesse in moto, che questo "qualcosa", sotto l'etichetta di "didattica a distanza" si sia realizzato in modi diversissimi per impegno degli insegnanti, tempo, grado di coinvolgimento forzato dei genitori necessario, accessibilità da parte degli studenti, efficacia a seconda, non solo della capacità degli insegnanti, ma dell'età degli studenti e delle condizioni ambientali in cui vivono – tutto questo non sembra entrato nelle priorità della ministra.


“La Stampa” - 15 maggio 2020
Amitav Ghosh "La pandemia è il prezzo che stiamo pagando alla crescita"
intervista a Amitav Gosh, a cura di Caterina Soffici

Il 17 marzo 1978 Amitav Ghosh fu travolto da un fenomeno meteorologico all'epoca del tutto improbabile: davanti ai suoi occhi volavano biciclette e motorini nel primo tornado che si abbatteva su Delhi nella storia metereologica dell'India. Eppure, fino all'ultimo romanzo (L'isola dei fucili, Neri Pozza) un tornado non era mai entrato in un suo libro. «Era un evento troppo improbabile per essere credibile» dice. Oggi tutto è rovesciato. È arrivato il tornado. E anche altri disastri: grandi incendi, delfini spiaggiati, tsunami. Poi è arrivato il saggio che ha scosso le coscienze e ha fatto parlare tutto il mondo: La grande cecità: il cambiamento climatico e l'impensabile (Neri Pozza, traduzione di Anna Nadotti e Norman Gobetti). Perché quando l'improbabile e l'impensabile sono davanti ai nostri occhi, è necessario non essere ciechi e farci delle domande.


“la Repubblica” - 15 maggio 2020
Umani in gabbia ma la biodiversità resta sotto attacco
di Luigi Boitani
Il pianeta e l’ambiente. Con la nostra quarantena, cinghiali, volpi e altri animali selvatici hanno conquistato nuovi spazi nelle città. Molti ecosistemi però rimangono precari e la crisi da pandemia in alcune aree ha resuscitato la caccia da sussistenza e il bracconaggio.

È inevitabile, di questi tempi, avere come sfondo la pandemia anche quando si parla di biodiversità. Negli ultimi mesi, sono state frequenti le notizie di avvistamenti di animali selvatici più vicino del solito ai paesi, dentro le città, sotto costa e fin dentro i porti. Si è guardato a queste notizie con un misto di meraviglia e apprensione, quasi che quegli avvistamenti fossero i primi segnali di una preoccupante invasione di selvatici negli ambienti urbani. Niente di tutto questo, naturalmente, ma forse è utile qualche spiegazione sui diversi impatti che la pandemia ha avuto su tante specie selvatiche, in Italia e nel mondo.  


“www.Internazionale.it” - 13 maggio 2020
Le disuguaglianze nella salute tra lockdown e recessione
di Laura Tonon

La scelta di adottare misure di confinamento e di bloccare gran parte delle attività, il cosiddetto lockdown, è stata dettata dalla necessità di agire rapidamente contro la diffusione di un virus in gran parte sconosciuto, per tutelare la salute della popolazione e impedire il collasso della rete ospedaliera. In termini di riduzione dei contagi, dei ricoveri e dei decessi il lockdown funziona, ma non è privo di effetti collaterali gravi che pesano in modo sproporzionato sulle fasce della popolazione già socioeconomicamente svantaggiate, scrive sul British Medical Journal (Bmj) Margaret Douglas, condirettrice del master di salute pubblica dell’università di Edimburgo, insieme ai colleghi dell’università di Glasgow e della London school of hygiene and tropical medicine.


“la Repubblica” - 13 maggio 2020
La tenacia di una cittadina
di Marta Cartabia

«Nessuno sa quando una qualsiasi palla di neve può provocare una valanga» amava ripetere Václav Havel di fronte agli accadimenti della storia. La palla di neve gettata nelle aule giudiziarie da una giovane donna, Rosa Oliva, in nome delle ragioni dell’eguaglianza smosse una valanga quando la Corte costituzionale, esattamente sessanta anni fa oggi, pronunciò la sentenza n. 33 del 1960, che apriva la porta all’ingresso delle donne in magistratura. Fino a quel momento le leggi in vigore escludevano le donne dall’esercizio di determinate professioni e impieghi pubblici, in particolare quelli che implicano «poteri pubblici giurisdizionali o l’esercizio di diritti e di potestà politiche, o che attengono alla difesa militare dello Stato» (articolo 7 della legge n. 1176 del 1919).


“la Repubblica” - 13 maggio 2020
Virus, il rischio lombardo
di Tito Boeri e Roberto Perotti
Come ripartire tra scienza e comportamenti individuali

La gestione di una pandemia è incredibilmente complessa: meglio lasciarla a virologi, epidemiologi, immunologi, medici sul campo, certo non agli economisti. Ma le scene sui Navigli di Milano ci fanno capire che i suoi sviluppi, soprattutto ora che sono stati rimossi molti vincoli alla mobilità, dipendono dai comportamenti della popolazione, dunque dalle informazioni che la gente riceve sul rischio di contagio. E qui ci sentiamo di fare alcune osservazioni, magari banali per alcuni ma forse utili per altri. I comportamenti sono guidati dalle percezioni. Per un individuo sano, come per una Regione che deve decidere sulla prossima fase, un parametro cruciale è forse il più semplice: la probabilità di avere un contatto con un individuo contagioso non sintomatico (presumibilmente i sintomatici sono in isolamento o in ospedale).


“www.Internazionale.it” - 11 maggio 2020
L’emergenza climatica è una pandemia al rallentatore
di Annamaria Testa

Facciamo un passo avanti. Praticamente tutti hanno sottostimato il rischio connesso con il covid-19. Non caschiamoci di nuovo ora tornando a sottostimarlo. O sottostimando rischi ancor peggiori. Impariamo dagli errori. Cogliamo i segnali. Un ottimo articolo su The Correspondent individua quattro importanti analogie tra pandemia ed emergenza climatica. Entrambe sono, all’inizio, “invisibili”, e hanno un “periodo d’incubazione” (settimane in un caso, anni nell’altro) che ne maschera la gravità. In secondo luogo, entrambe sono pervasive: riguardano l’intero pianeta e nessuno può considerarsi tanto lontano da non subire qualche conseguenza.


“il Fatto Quotidiano” - 11 maggio 2020
Ora salvare le biblioteche: terapia intensiva dello spirito
di Tomaso Montanari

“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. La celebre metafora scelta dall’Adriano di Marguerite Yourcenar è ancora forse la più potente, tra quelle immaginate nel secondo dopoguerra (le Memorie di Adriano escono nel 1951) per spiegare il nesso tra libri pubblici e futuro: le biblioteche come cibo comune contro la comune carestia spirituale, come vaccino contro l’epidemia dell’ignoranza e dunque contro il ritorno di guerre e fascismi.


“Corriere della Sera” - 11 maggio 2020
Il confine violato
di Paolo Giordano

Dopo essere stati per settimane in rispettoso ascolto degli esperti, dopo le abbuffate di virologia e immunologia ed epidemiologia, il nostro atteggiamento inizia a cambiare. Mentre noi andiamo avanti, gli scienziati restano indietro e continuano a ripeterci le stesse cose. Continuano, in sostanza, a dirci no no no. Così la scienza si rivela una volta in più per quel che è: un’interdizione al nostro desiderio. L’insofferenza che ci suscita si traduce in una svalutazione sommaria: «e poi, parliamoci chiaro, neppure gli scienziati ci hanno capito granché».


“Corriere della Sera” - 11 maggio 2020
Fondi, lobby, politica: chi comanda all’Oms
di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
I finanziamenti di privati sono 4,6 miliardi su un budget di 5,6 il ruolo di Pechino nell'elezione del direttore Ghebreyesus fra crisi del covid-19 e scenari futuri della salute mondiale.

Quando si chiuderà questa drammatica pandemia l'Oms dovrà rispondere del ritardo con cui è stata comunicata. Solo un'inchiesta internazionale indipendente potrà chiarire se l'organizzazione istituita dall'onu nel 1948 con funzione di vigilanza sanitaria mondiale, ha commesso errori. Oggi sta supervisionando altre 35 operazioni di emergenza (dal focolaio di morbillo in Congo, a quello di colera nello Yemen) e coordinando gli interventi contro tubercolosi, diabete, poliomielite e malattie tropicali. È finanziata dai 194 Paesi membri con contributi fissi in base al Pil, congelati dal 1987, e da contributi volontari.


"Il Sole 24 Ore" - 10 maggio 2020
Il cantiere, pezzo per pezzo
di Fulvio Irace
Grandi opere. Il nuovo viadotto di Genova descritto in ogni sua componente, dalle sottofondazioni alle pile, dall’impalcato (su cui corre la strada) ai pannelli fotovoltaici.

Il nuovo ponte di Genova poggia al suolo tramite pile in cemento armato, alte 45 metri, che sorreggono l’impalcato sui cui corre la strada. I lavori sono partiti però dalle imponenti opere di sottofondazione per predisporre la base su cui poggia tutto il manufatto: i pali delle sottofondazioni sono a loro volta uniti da plinti in calcestruzzo armato su cui poggiano le pile. Le pile sono l’elemento caratterizzante dell’intero progetto, per cui ad esse sono state dedicate molte attenzioni sia in fase di disegno che di realizzazione: la scelta, ad esempio, di una sezione che segue la geometria dell’ellisse elimina ogni angolo retto e consente alla luce di “scivolare” sulla superficie, mitigando l’impatto ambientale.  


"Il Sole 24 Ore" - 10 maggio 2020
L’origine evolutiva dei disturbi mentali
di Gilberto Corbellini
Psichiatria. Ansia e depressione sono segnali d’allarme rispetto all’ambiente.

Poco meno di trent’anni fa compariva sulla «Quaterly Review of Biology» un articolo intitolato L’alba della medicina darwiniana. Lo firmavano un famoso e anziano biologo evoluzionista, George Williams, e uno sconosciuto psichiatra dell’Università del Michigan, Randoph Nesse. L’approccio darwiniano o evoluzionistico ai problemi medico-sanitari è andato incontro a diversificati sviluppi scientifici, che hanno arricchito il pensiero medico (per ora non le pratiche di cura e prevenzione). Si deve al proselitismo di Nesse, se la medicina darwiniana oggi è conosciuta e studiata (ma ancora troppo poco) nel mondo, e per quanto riguarda i risvolti psichiatrici egli ha infine prodotto un libro utilmente comprensivo.


"Il Sole 24 Ore" - 10 maggio 2020
Anche le cellule tengono il ritmo
di Arnaldo Benini
Orologi circadiani

Uno dei meccanismi essenziali della vita è l’orologio circadiano. Gli eucarioti, esseri multicellulari e i procarioti, unicellulari come i batteri, sono in equilibrio con l’ambiente modificando metabolismo, fisiologia e comportamento secondo programmi temporali inconsci della cronobiologia. L’orologio circadiano, comparso nei procarioti oltre tre miliardi d’anni fa, è un prodotto dell’evoluzione senza il quale la vita non sarebbe come è. Lo si studia in batteri, funghi, piante, insetti, mammiferi, e nell’uomo.


“la Repubblica” -  9 maggio 2020
Il virus e l’altro pianeta
di Bernard-Henri Lévy
La pandemia della fame

Notizie cadute nel dimenticatoio della follia legata al coronavirus. Rivolta di precari in un quartiere disagiato di Tláhuac, una delle zone "aride" del Messico, dove non c’è acqua a sufficienza per lavarsi le mani. Due morti e parecchie decine di feriti nella bidonville di Kibera, a Nairobi, durante la distribuzione di farina e olio da cucina che si trasforma in una calca generale e che richiede l’intervento della polizia. Gli abitanti di una baraccopoli di Città del Capo in Sudafrica erigono barricate lungo le strade: gridano di aver capito l’ordine di «rientrare a casa», ma di non avere una casa dove andare e, oltre tutto, hanno fame.


“la Repubblica” -  8 maggio 2020
Il diritto all’ambiente
di Stefano Mancuso
L’emergenza da cui tutto è cominciato

Scrivere di crisi climatica nel bel mezzo di una crisi sanitaria globale, potrebbe sembrare fuori luogo o di importanza marginale. Il nostro unico obiettivo è oggi di sbarazzarci al più presto di questa pandemia e poter tornare alle nostre usuali occupazioni. Un atteggiamento comprensibile, ma che ci sarebbe di scarsa utilità: non dobbiamo, infatti, dimenticare che il riscaldamento globale, un disastro di proporzioni straordinariamente più ampie della presente pandemia, procede spedito con una velocità e pericolosità di cui abbiamo soltanto una vaga percezione. Come con il virus, la velocità con cui risponderemo è fondamentale. È ormai troppo tardi perché si possano del tutto annullare le conseguenze del riscaldamento globale — sono già in atto e sotto gli occhi di chiunque voglia osservarle — ma siamo ancora in tempo per evitarne le conseguenze più disastrose.


“la Repubblica” -  8 maggio 2020
Scuola, elogio della classe
di Alberto Asor Rosa
L’importanza delle lezioni fisiche

Ho insegnato in tutti gli ordini di scuola, dalla media (cosiddetta unica) all’Università. E, naturalmente, per arrivare a sedermi dalla parte dell’insegnante, ho fatto l’intero percorso sul versante opposto, in questo caso dalle elementari alle medie al ginnasio (una volta) al Liceo all’Università. Frutto conoscitivo ed esistenziale (per me) del doppio transito: io non credo che esista strumento pedagogico più straordinario, sia dalla parte dello studente sia dalla parte dell’insegnante, della classe. La "classe"! L’insegnamento è un gettito di notizie, informazioni, suggerimenti, suggestioni, indicazioni, comportamenti, esempi (sì, anche di esempi), che scende (almeno parzialmente) dall’alto sullo studioso-studente, che cerca di recepirne la maggior parte possibile e, se ne è in grado (e sempre più nel corso degli anni dovrebbe esserlo), la fa propria, l’assume e la rielabora, fino a realizzare un punto di vista proprio sempre più maturo e autonomo.


“Corriere della Sera” -  6 maggio 2020
A digiuno di scienza
di Angelo Panebianco

Che succede nel rapporto fra gli italiani e la scienza? Davvero, come qualcuno ha sostenuto, la pandemia ha reso gli italiani, in maggioranza, consapevoli della sua importanza, finalmente capaci di apprezzare le virtù della buona scienza? La storia non fa salti e quindi è sempre meglio essere prudenti, non lanciarsi in affermazioni avventate. Ci sono pregiudizi sedimentati, radicati, che molto difficilmente possono scomparire, anche in presenza di una emergenza grave come l'attuale.
Cito due episodi (dal significato opposto) tratti dalle cronache di qualche anno fa.


“www.Internazionale.it” -  3 maggio 2020
La chiusura delle scuole aumenta le disuguaglianze per tutta la vita
di The economist (Regno Unito)

Nelle strade di Amsterdam i bambini trascorrono “le vacanze del covid-19” sfrecciando sui loro monopattini. A Parigi, intanto, i loro coetanei sono chiusi in casa davanti ai videogiochi, mentre a Dakar si occupano dei fratelli più piccoli. Nessuno di loro va a scuola. Secondo l’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove l’istruzione e la cultura, al momento più di tre quarti dei circa 1,5 miliardi di scolari del mondo non possono andare in classe. In gran parte della Cina e della Corea del Sud gli studenti non vanno a scuola da gennaio, mentre in Portogallo e in California le lezioni non riprenderanno prima di settembre.


“Corriere della Sera” -  3 maggio 2020
Il peso della responsabilità per scienziati e ricercatori
di Guido Tonelli

Che il lavoro di scienziati e ricercatori torni al centro dell’interesse di governi e opinione pubblica è una delle poche conseguenze positive della pandemia che stiamo vivendo. Mi auguro che questa nuova consapevolezza non sia effimera. Cioè prosegua anche dopo che si saranno trovate cure appropriate per contenere le patologie correlate a Sars-CoV-2 e, speriamo presto, anche un vaccino. Ma questa ritrovata centralità della ricerca scientifica comporta nuovi doveri per gli scienziati e su questi mi vorrei soffermare.


"Il Sole 24 Ore" -  3 maggio 2020
Un modo nuovo d’intendere la scuola
di Roberto Maragliano
istruzione digitale

La rete ha dato una lezione alla scuola. La scuola ha fatto lezione in rete. Riassumerei così il senso di quanto è avvenuto sul fronte dell’istruzione. Ricorrere a metafore belliche, trattando di pandemia, può essere fuorviante. Non siamo in conflitto con altri. In gioco c’è il nostro rapporto con la natura, con la nostra stessa natura di uomini. Trovo più utile usare la metafora del terremoto. La scuola ha subito un forte sisma, non previsto e, all’interno delle culture educative più diffuse, assolutamente imprevedibile. Si è dunque trovata d’improvviso esposta ai flutti e alle tempeste, in mare aperto. Ha fortunatamente trovato riparo nelle piattaforme. Non tutta la scuola c’è riuscita, ma una buona parte sì.


"Il Sole 24 Ore" -  3 maggio 2020
Cacciatori o agricoltori, chi si difende meglio?
di Gilberto Corbellini
Sistemi immunitari. L’evoluzione delle risposte al virus di Batwa e Bakiga.

Allo stato dei fatti due sono le chance per uscire dall’incubo della pandemia con il minimo dei danni: che il virus muti al più presto per caso, in una forma più benigna e con un vantaggio selettivo rispetto ai ceppi più contagiosi e virulenti ora in circolazione (come si pensa sia avvenuto per l’influenza spagnola), ovvero trovare un farmaco o un vaccino efficaci contro il virus. Nel frattempo, una questione discussa è se il sistema immunitario è in grado di difenderci contro il parassita e di informarci, attraverso gli anticorpi, in modo affidabile se e quanto siamo protetti una volta contratto il parassita e/o guariti.  


“la Repubblica” - 27 aprile 2020
Quei bambini senza posto nell’agenda del governo
di Chiara Saraceno

I bisogni di socialità e il diritto a ricevere un’istruzione adeguata dei bambini e ragazzi continuano a rimanere assenti dall’agenda politica e dai piani di riapertura. Nell’intervista a questo giornale Conte ha assicurato che la scuola riaprirà a settembre, anche se in tempi e modi ancora tutti da definire e senza chiarire se la cosa riguarderà anche il sistema educativo per la fascia di età 0-6 anni, nidi e scuole dell’infanzia, per la quale anzi si minaccia la possibile posticipazione di un anno. Sembra che non ci sia consapevolezza, tanto meno preoccupazione, per l’impoverimento di opportunità educative e di sviluppo che questa clausura forzata sta provocando sui bambini e ragazzi. I bambini e ragazzi per crescere hanno bisogno anche di esperienze e relazioni fuori dalla famiglia.