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Sui quotidiani e periodici luglio 2020

Sui quotidiani e periodici luglio 2020


 # Da ora in poi cambiare tocca a noi # Solo i banchi non servono # Paolo Sassone Corsi esploratore dei rapporti tra Dna e ambiente # Cortina stuprata # Salviamo i campi dal cemento # All’Italia serve concretezza # Parlando di scuola con Conte e Azzolina. Il nostro futuro passa da lì. # Università la svolta necessaria # Condizioni accettabili. L’incognita siamo noi. # Far «vedere» Giotto ai bambini # Il ritorno a settembre è un sogno velleitario # Come estinguere la mosca assassina # Se la realtà è davvero incerta # I ricercatori senza ricerca # Sostanza educativa assente # I nostri giovani senza un futuro # Dalla matematica alla tecnologia. I laureati più ricercati al mondo. # Preparare il futuro (in fretta) # Ecco i nuovi negazionisti della scienzaMa chi credi di conoscere? # Razzismo, non ci sono parole # Educazione Civica derelitta # Atenei, in Italia ed in Europa adesso dobbiamo fare di più # Non si tradiscono così Dio e la vostra nazione # Quel virus tra Darwin e Marx # Il virus a Lodi da metà gennaio # Il buio sulle nostre origini # Per chi suona la campanella della libertà # Cari insegnanti leggere è sognare # Il verde che vorremmo # Scuola, lavoro e salute L'Italia delle diseguaglianze lascia indietro i più fragili # Gianotti “Scienza decisiva per emancipare le donne. Così ho deciso di aiutarle” # Salvare il lavoro dei giovani # Riportiamo la scuola al centro della societàScuola virtuale quell'aula che non c'è # Dare un senso alla bellezza # La scienza in diretta vittima del tifo «social» # Curare il capitale umano #


“La Stampa” -  24 luglio 2020
Da ora in poi cambiare tocca a noi
di Elsa Fornero

Chapeau al presidente Conte per avere svolto in modo efficace a Bruxelles il suo ruolo di "avvocato del popolo". Più ancora, però, alle assai meno loquaci signore che in questo momento guidano l'Europa: senza il coraggio di Angela Merkel e Ursula von der Leyen, un piano così ambizioso non sarebbe stato neppure concepito. Non si tratta di un toccasana miracoloso ma dell'apertura di una porta chiusa, di una nuova possibilità di futuro, specie se il Parlamento Europeo riuscirà a ridimensionare i tagli a molti progetti europei, dalla ricerca alla transizione verde. Per quanto riguarda l'Italia, avremo ingenti risorse da spendere ben più della perdita di prodotto stimata per quest'anno.


“La Stampa” -  24 luglio 2020
Solo i banchi non servono
di Andrea Gavosto

«Non ci sono le condizioni per far ripartire la scuola a settembre»: questo è l'allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali.
È una forzatura: pur con mille problemi - a meno di una nuova, drammatica ondata del virus - la scuola riaprirà come previsto. Quel che i sindacati vogliono è attirare l'attenzione con l'obiettivo di fare assumere in ruolo nuovi docenti, con procedure eccezionali che sarebbero giustificate dall'emergenza Covid.
Nonostante l'allarmismo, su un punto hanno ragione: il tempo per preparare il rientro a scuola è poco e il ritardo grave. Le linee guida del ministero sono uscite troppo tardi, solo alcuni uffici regionali hanno fornito indicazioni più specifiche e il resto è sulle spalle delle scuole.


“La Stampa” -  24 luglio 2020
Paolo Sassone Corsi esploratore dei rapporti tra Dna e ambiente
di Giuseppe Novelli

È improvvisamente scomparso in California, dove insegnava all'Università di Irvine, Paolo Sassoni-Corsi, un amico e un maestro nello spiegare le impronte che l'ambiente lascia sul Dna. Quando parlo ai miei studenti di epigenetica, amo definirla come il vestito che indossano i geni. Il Dna all'interno delle nostre cellule è avvolto in una rete di molecole chimiche che lo compattano, permettendogli di distribuirsi nel nucleo in modo accurato. Questo involucro è necessario affinché il Dna funzioni. È l'impronta che l'ambiente esterno lascia sul nostro Dna, senza alterarne la sequenza, ma modificandolo al punto da causare malattie come diabete, aterosclerosi e cancro.


“Il Fatto Quotidiano” -  24 luglio 2020
Cortina stuprata
di Paolo Cacciari

Vietato vedere i luoghi delle devastazioni provocate dalle opere per i Mondiali di sci di Cortina 2021. La questura ha negato all'ultimo momento, domenica scorsa, a Italia Nostra, Wwf, Mountain Wilderness e altre associazioni ambientaliste venete l'autorizzazione alla marcia programmata per raggiungere (seppure con mascherina e in "fila indiana distanziata") i cantieri per la costruzione degli impianti e dei servizi necessari alla manifestazio¬ne sportiva del prossimo anno.


“la Repubblica” -  24 luglio 2020
Salviamo i campi dal cemento
di Carlo Petrini
La legge sul consumo di suolo

Il 2020 si sta dimostrando un anno ricco di prime volte e di svolte storiche. Che sia l’occasione giusta anche per approvare finalmente una legge nazionale sul contenimento del consumo di suolo? La situazione è infatti sempre più grave: nel 2019 abbiamo perso quasi 60 chilometri quadrati di territorio nazionale, al ritmo di due metri quadrati al secondo.
Due metri quadrati al secondo! Dati paurosi denunciati dal Rapporto Ispra Snpa "Il consumo di suolo in Italia 2020".
Proposte di legge per frenare il consumo del suolo si susseguono dal 2011, ma puntualmente si arenano in uno dei due rami del Parlamento.


“la Repubblica” -  24 luglio 2020
All’Italia serve concretezza
di Tito Boeri e Roberto Perotti
Come rispondere alla sfida europea

Dietro alla ostinata resistenza dei Paesi frugali ad un accordo sul Recovery Fund ci sono due fenomeni che in Italia vengono interpretati nel modo sbagliato. L’Italia si è miracolosamente ricompattata nel vittimismo, convinta che i Paesi nord-europei fossero indifferenti al nostro dramma. La realtà è che gran parte dell’opinione pubblica di quei Paesi, a destra come a sinistra, non si fida dei politici italiani; anzi, a torto o a ragione, li disprezza. Questo il termine corretto, e usarne altri non aiuta a comprendere il problema. E, per onestà intellettuale, è un disprezzo che va indietro nel tempo: non stiamo parlando solo dei politici italiani attuali.


“la Repubblica” -  24 luglio 2020
Parlando di scuola con Conte e Azzolina. Il nostro futuro passa da lì.
di Corrado Augias
Il racconto dell’incontro con il premier e la ministra

Chissà che non possa rivelarsi di qualche utilità l’incontro di ieri mattina a Palazzo Chigi sul problematico tema della scuola.
Non c’era un ordine del giorno, tema proposto volutamente generico, esposizione a cascata da parte dei nove intervenuti su invito del presidente del Consiglio Conte e della ministra dell’Istruzione Azzolina: Eraldo Affinati, Concita De Gregorio, Paolo Flores d’Arcais, Ernesto Galli della Loggia, Miguel Gotor, Marco Lodoli, Alberto Melloni, Michela Murgia, il sottoscritto.
Dei grandi ammalati dell’Italia, pubblica amministrazione, Giustizia, sistema sanitario, la scuola è quello da cui dipende più che da ogni altro l’avvenire.


“Corriere della Sera” - 23 luglio 2020
Università la svolta necessaria
di Ernesto Galli della Loggia

Oggi l'Università italiana corre lo stesso rischio che corre la scuola. E cioè che le difficoltà poste dall'epidemia di Covid al loro normale funzionamento lascino ancora una volta in ombra i gravissimi problemi di entrambe. Che sono i problemi di due organismi ormai vicini al collasso. Da anni l'Italia non ha più un sistema di formazione in grado di svolgere in alcun modo il proprio compito: questa è la verità, sebbene troppo spesso il discorso ufficiale cerchi di nasconderla sotto un mare di demagogia e di false soluzioni per falsi problemi. Qui limiterò il mio discorso all'Università. Non inganni l'eccellenza di alcune sedi o la meritata fama di qualche centro di ricerca.


“la Repubblica” -  22 luglio 2020
Condizioni accettabili. L’incognita siamo noi.
di Carlo Cottarelli
L’analisi

Premessa: prima di dare un giudizio finale sull’accordo raggiunto al Consiglio Europeo sul “Recovery Fund” (più propriamente il Next Generation Eu) occorrerà esaminare bene tutti i documenti che verranno pubblicati nei prossimi mesi. Ciò detto, al momento il giudizio non può essere che positivo.
All’Italia arriverebbero 209 miliardi a partire dalla seconda metà del 2021. Il totale è più alto di quella forchetta di 150-170 miliardi proposta dalla Commissione europea in giugno. I trasferimenti a fondo perduto restano intorno a 80 miliardi ma aumentano i prestiti agevolati. Si è quindi scampato il primo pericolo: quello che le risorse, soprattutto i trasferimenti, fossero tagliati per le pressioni dei Paesi “frugali”.
Il secondo punto sollevato dai “frugali” riguardava il processo decisionale relativo all’erogazione delle risorse.


“Corriere della Sera” - 20 luglio 2020
Far «vedere» Giotto ai bambini
di Vincenzo Trione
Il dibattito La risposta alle preoccupazioni di una laureanda «Pittori e opere vanno trattati come una materia di attualità» La storia dell'arte a scuola è ormai marginale: un grave errore.

«Insegniamo ai bambini a "vedere" Giotto o Cattelan. Pittori e opere vanno trattati come una materia di attualità». Oggi nella scuola la storia dell'arte è marginale, e questo è un errore grave.
Cara Marianna, nella tua lettera cogli alcuni nodi delicati: la mancata valorizzazione delle competenze, la banalizzazione della cultura, soprattutto la marginalizzazione nei programmi scolastici dell'insegnamento della storia dell'arte. Che fu inserito nei licei classici dal ministro-filosofo Giovanni Gentile nella riforma del 1923. Nel corso dei decenni, quel visionario provvedimento è stato sempre più svilito, spogliato, svuotato di ogni dignità. Alcuni tra i momenti più recenti di questa lenta eutanasia.


“La Stampa” -  19 luglio 2020
Il ritorno a settembre è un sogno velleitario
di Donatella Di Cesare

Chi ha avuto modo di entrare in questi giorni in un'aula universitaria sa bene che il ritorno all'istruzione a settembre è solo un proclama rincuorante e velleitario.
Si parla poco dei grandi atenei statali e forse sarà bene partire da lì. Anche perché sono già la prova più lampante di quel che avverrà a settembre. Non servono grandi sistemi di calcolo. Basta un colpo d'occhio. Un'aula che prima conteneva duecento studenti ora ne conterrà forse una settantina. E gli altri? Dovranno restare a casa? Inutile parlare di lezioni ridotte (di numero e di orario), ingressi scaglionati, corsi serali. Strumenti come la piattaforma "Spazio alla scuola", realizzata per misurare virtualmente superfici, posti, capienza, sono senza dubbio utili. Ma il problema concreto non è risolto.


"Il Sole 24 Ore" -  19 luglio 2020
Come estinguere la mosca assassina
di Gilberto Corbellini
Nuove frontiere. Gli insetticidi viventi non pongono dubbi etici ma d’efficacia

Difficile che qualcuno ignori l’esperienza diretta o indiretta di essere tormentati per ore o giorni dalle punture dell’aggressiva zanzara tigre, al secolo Aedes albopictus, che sfugge a ogni intervento di controllo e può trasmettere nematodi e diversi virus
tra cui febbre gialla, dengue e zika. Aedes albopictus giunse in Italia nel 1990, viaggiando nei copertoni trasportati da navi provenienti dai paesi asiatici. Stante che l’insetto non appartiene al nostro ecosistema e tortura noi e i nostri bambini nei parchi e cortili di mezza Italia, non si riesce a immaginare un solo argomento contro l’ipotesi di eradicarlo.


"Il Sole 24 Ore" -  19 luglio 2020
Se la realtà è davvero incerta
di Vincenzo Barone
Fisica. Edoardo Boncinelli tratta con limpidezza il principio di indeterminazione, conquista del pensiero che schiude orizzonti inaspettati e spalanca possibilità impensabili.

In una famosa conferenza del 1932, Light and life, Niels Bohr fece un’incursione in campo biologico applicando alle scienze della vita la sua idea prediletta, il principio di complementarità. Ne concluse che un’interpretazione fisica delle funzioni vitali era difficoltosa, perché la necessità di tenere in vita l’oggetto di studio appariva incompatibile con una sua analisi fisico-chimica spinta al livello atomico.
Nonostante questa nota di cautela, furono proprio le osservazioni di Bohr a spingere alcuni giovani fisici quantistici (tra i quali Max Delbrück) a raccogliere la sfida e a individuare nelle mutazioni genetiche un fertile campo di ricerca.


“la Repubblica” -  18 luglio 2020
I ricercatori senza ricerca
di Chiara Saraceno
Chiuse biblioteche e laboratori

Sono aperte discoteche, ristoranti, spiagge e mercati, ha ripreso la movida, ma per la cultura e la ricerca la vita continua ad essere durissima. Non solo nei loro confronti le norme del distanziamento fisico e della igienizzazione sono adottate in modo più stringente che per altre attività. In molti casi si è deciso di riaprire in modo molto parziale. Ciò è particolarmente vero per il settore che riguarda la ricerca. Il lockdown, di fatto, non è ancora finito non solo per la scuola e i servizi per la prima infanzia, ma anche per buona parte del comparto della ricerca. I laboratori e le biblioteche sono ancora chiusi o lavorano ad orario ridotto e permettendo la presenza di poche persone per volta, rendendo difficile, se non impossibile, a molti studiosi — sia nelle discipline umanistiche che in quelle scientifiche — di portare avanti le proprie ricerche. Non avviene solo nelle università.


“Corriere del Trentino” - 18 luglio 2020
Sostanza educativa assente
di Massimiano Bucchi

Leggendo le cronache e le comunicazioni istituzionali di questi giorni sulla scuola si ha l'impressione che l'unico tema da affrontare in vista di settembre sia l'approvvigionamento di gel e mascherine. Questa interpretazione sembra avvalorata anche dall'ennesimo commissariamento deciso dal Governo: Arcuri sarà infatti commissario «per la ripartenza scuole in sicurezza».
Il Commissario dovrà occuparsi della fornitura di gel, mascherine e «ogni necessario bene strumentale, compresi gli arredi scolastici, utile a garantire l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2020 2021, nonché a contenere e contrastare l'eventuale emergenza nelle istituzioni scolastiche statali».
Il primo dubbio, in questo come in altri casi, è come mai serva un commissario per occuparsi di questioni che - magari con opportuni snellimenti procedurali - sembrano prerogativa del Ministero e delle istituzioni scolastiche.


“La Stampa” -  15 luglio 2020
I nostri giovani senza un futuro
di Chiara Saraceno

Il calo demografico, di cui ha scritto anche Sabbadini ieri su questo giornale, non sarebbe un problema, se si trattasse solo di una riduzione numerica della popolazione. Potrebbe persino sembrare un segnale positivo a chi pensa che siamo già in troppi. Il problema è che questo calo è dovuto alla combinazione di tre fenomeni che insieme riducono la capacità di ricambio generazionale nel nostro Paese: la riduzione del tasso di fecondità, l'emigrazione di un numero crescente di giovani, l'emigrazione di una parte crescente di nuovi cittadini. Chi è in età di avere figli, e li vorrebbe, rimanda e talvolta rinuncia. Il mercato del lavoro non è favorevole ai giovani di ambo i sessi.


“Corriere della Sera” - 15 luglio 2020
Dalla matematica alla tecnologia. I laureati più ricercati al mondo.
di Alessio Ribaudo
Alti tassi di occupazione per Scienze e Ingegneria. Deloitte: «Servono piani mirati»

La laurea? In certi casi rischia di valere poco più di un diploma. A meno che non si punti su quelle nelle discipline Stem ovvero Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. A dirlo è il rapporto «Education at a glance 2019» stilato dall'Ocse che sottolinea come chi consegue il titolo in questi ambiti ha un tasso di occupazione in linea con la media mondiale. Invece per le discipline più popolari da noi, come quelle umanistiche, la percentuale è più bassa. Anche per il World Economie Forum tra i profili emergenti per il prossimo quinquennio nel mercato del lavoro ci saranno soprattutto soggetti appartenenti al mondo Stem.


“Corriere della Sera” - 15 luglio 2020
Preparare il futuro (in fretta)
di Francesco Giavazzi
Nei mesi scorsi è stato giusto impiegare le risorse per proteggere lavoratori e imprese. Ora si deve cambiare registro

C'è qualche timido segnale che gli effetti diretti del Covid-19 sull'economia si stiano attenuando.
Il Pmi, un indice solitamente attendibile, costruito sulla base di sondaggi tra i responsabili acquisti delle aziende manifatturiere, cioè coloro che acquistano i materiali necessari per la produzione, un indice che tiene conto di nuovi ordini, consegne e scorte, a giugno si è quasi stabilizzato. Un valore di 50 indica una situazione stabile. A marzo l'indice era crollato da 51 a 31. In giugno segnalava ancora una lieve contrazione dell'attività economica: 47,5 ma comunque in risalita rispetto a maggio (45,4). Anche la Banca d'Italia prevede che dopo un crollo nel 2020 (-9,5%) l'economia riprenderà e tornerà, a fine 2022, ad un livello del reddito vicino a quello precedente la pandemia.
Fra marzo e maggio è stato giusto impiegare tutte le risorse disponibili per proteggere lavoratori e imprese. Ma oggi bisogna cambiare registro e ricominciare a occuparci del futuro.


“la Repubblica” -  14 luglio 2020
Ecco i nuovi negazionisti della scienza
di Stefano Mancuso
L’analisi

Qualche giorno fa, durante una chiacchierata con dei ragazzi laureati in materie scientifiche, mi è stata posta la seguente domanda: «Ma, quindi, lei crede nel cambiamento climatico?». La domanda mi ha lasciato interdetto e preoccupato. Non soltanto perché formulata con un tono quasi io fossi uno che crede in Babbo Natale, ma anche per l’uso del verbo "credere".
Il cambiamento climatico, o riscaldamento globale, come sarebbe preferibile chiamarlo, non è, ovviamente, qualcosa in cui credere o meno, ma un fenomeno tanto misurabile quanto pericoloso (e lo dimostra il caso delle temperature raggiunte nella città siberiana di Verkhojansk). Come il proverbiale elefante dentro la cristalleria è impossibile non notarlo.


"Il Sole 24 Ore" -  12 luglio 2020
Ma chi credi di conoscere?
di Paolo Legrenzi
Psicologia. Malcolm Gladwell analizza le cause degli errori che commettiamo nel farci un’idea di chi incontriamo per la prima volta: si tende a sopravvalutare l’esperienza diretta.

Goffe spie che incredibilmente non sono smascherate da esperti controllori. Magistrati che giudicano peggio di quanto non facciano i computer. Un’infrazione stradale minore che finisce in tragedia. Imbroglioni che proseguono indisturbati nei loro intrighi per decenni. Tipico esempio è Bernard Madoff, l’autore del più grande schema Ponzi della storia. Lo schema Ponzi - dal nome di chi l’applicò per primo su vasta scala, un secolo fa a Boston - è il prototipo della fiducia mal riposta: serve a far credere ai risparmiatori che ricevono cospicue rendite da fruttuosi investimenti.


"Il Sole 24 Ore" -  12 luglio 2020
Razzismo, non ci sono parole
di Guido Barbujani
Pseudoscienza. Gli schemi con cui si tende a classificare l’umanità in base al colore della pelle non trovano riscontro nella genetica, eppure disarmare false argomentazioni, stereotipi e slogan sembra tuttora impossibile

Nel suo Identità e violenza, il premio Nobel Amartya Sen racconta che all’aeroporto di Heathrow, scrutando l’indirizzo sul suo modulo di immigrazione (Residenza del Direttore, Trinity College, Cambridge) un poliziotto gli ha chiesto se il direttore fosse suo amico. Il quesito, dice Sen, era filosoficamente complesso, perché lui era il direttore; ma al poliziotto questa possibilità non era neanche passata per la testa. Per scrivere un libro sul razzismo, aver vissuto da immigrati in Europa non è indispensabile, ma aiuta parecchio; o anche essere figli di una madre indiana che non ha mai messo piede in India, come Adam Rutherford, perché si dispone di un ampio registro di vicende personali, a volte paradossali, a volte francamente desolanti, a cui attingere.


“Corriere della Sera” - 10 luglio 2020
Educazione Civica derelitta
di Marco Balzano
Le linee guida ministeriali disegnano un vestito d'Arlecchino fatto di mille ritagli

Nella difficoltà generale di trovare risorse e nuovi assetti per far ripartire la scuola, parlare delle decisioni prese per una singola disciplina può sembrare questione di poco conto. Ma non è così, perché Dio si annida nei dettagli e perché certe scelte sono rivelatrici di un'idea di fondo. Adesso tocca all'Educazione Civica, la più cenerentola di tutte le educazioni (fisica, musicale, artistica, ecc.), la disciplina che più di ogni altra conferma che la scuola in Italia si basa quasi esclusivamente sull'istruzione, sulla trasmissione di nozioni e sulla pro-fessionalizzazione molto più che sulla formazione del bambino e del ragazzo. La legge, di cui sono state recentemente pubblicate le linee guida, era già stata approvata lo scorso agosto, come sempre «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».


“Corriere della Sera” -  9 luglio 2020
Atenei, in Italia ed in Europa adesso dobbiamo fare di più
di Francesco Billari Gianmario Verona
Didattica e ricerca. Attualmente ci sono le condizioni perché le nostre università riescano ad attrarre i molti scienziati tentati di lasciare Stati Uniti e Gran Bretagna

L'unione virtuosa tra creazione di nuova conoscenza (ricerca) e trasmissione della stessa alle nuove generazioni (didattica) è la ricetta, semplice, che rende un'università competitiva a livello internazionale. La didattica da sola non basta più: i professori delle università competitive devono essere ricercatori e docenti allo stesso tempo. Nel mondo interconnesso, l'accesso alla conoscenza fondamentale avverrà sempre più attraverso piattaforme digitali come Coursera, Edex, Emeritus, o le migliori università americane che stanno sviluppando progetti per rendere accessibili i loro corsi a milioni di persone che non possono permettersi di andare nei loro campus.


“Avvenire” -  8 luglio 2020
Non si tradiscono così Dio e la vostra nazione
di Luigi Bettazzi
Lettera di un vescovo emerito agli «egregi evasori fiscali»

Egregi evasori fiscali, (e-gregio vuol dire infatti 'fuori, al di sopra del gregge', della gente comune) da vescovo più giovane e da presidente di Pax Christi, Movimento internazionale per la pace, m’era venuto di scrivere ai politici del tempo – ad esempio al democristiano Benigno Zaccagnini e al comunista Enrico Berlinguer – invitandoli a essere coerenti con le loro scelte politiche e convergenti al bene della nazione, ora, al termine della mia vita (ho ormai più di 96 anni), mi viene di scrivere una lettera a voi.


“La Stampa” -  7 luglio 2020
Quel virus tra Darwin e Marx
di Massimo Recalcati

La violenza dell'epidemia sta lentamente perdendo nel nostro Paese il suo vigore mortifero. Siamo sopravvissuti a fatica e sappiamo bene che il trauma non si è affatto esaurito, non è alle nostre spalle ma vi siamo ancora drammaticamente dentro. Due volti più di altri ci aiutano oggi a decifrarlo ulteriormente. Sono i volti di Darwin e di Marx. Perché Darwin? Quest'epidemia ha colpito i più fragili e i più vulnerabili: le persone già indebolite da altre malattie, ma, soprattutto, i nostri anziani.
Il virus sembra avere cinicamente applicato la norma darwiniana della selezione naturale della specie.


“Corriere della Sera” -  6 luglio 2020
Il virus a Lodi da metà gennaio
di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
 
Uno studio del Niguarda di Milano e del San Matteo di Pavia ricostruisce quando il Covid è arrivato in Lombardia. Era presente nel Lodigiano già da metà di gennaio. Comporre la foto prima dell'incidente. Questo è l'obiettivo ambizioso delle équipe del Niguarda di Milano guidata da Carlo Federico Perno e del San Matteo di Pavia con Fausto Baldanti. La data che segna la storia dell'Italia è il 20.2.2020 alle ore 20 quando all'ospedale di Codogno viene diagnosticato il primo caso di Covid 19. All'improvviso siamo messi davanti allo scenario peggiore: epidemia senza un'origine facilmente identificabile.


"Il Sole 24 Ore" -  5 luglio 2020
Il buio sulle nostre origini
di Arnaldo Benini
L’albero della vita. Per Darwin tutte le specie provengono da pochissimi gruppi ancestrali. Ma David Quammen dimostra che non siamo esattamente quel che pensavamo di essere.

Tornato in Inghilterra dopo quasi cinque anni di traversata della HMS (His/Her Mayesty’s Ship) Beagle, principalmente lungo le coste del Centro e Sudamerica, il ventisettenne Charles Darwin, nel 1837, mise in dubbio l’ortodossia secondo la quale gli esseri viventi hanno forme stabili e definitive create da Dio. La mole di osservazioni e dati raccolti durante il viaggio lo indussero a pensare che tutte le specie si modificano per un meccanismo che sembrava essere, scrisse nel taccuino, una «legge di adattamento», barlume della teoria dell’evoluzione. «Gli esseri organizzati», annotò, «rappresentano un albero [...] irregolarmente ramificato», che disegnò: il tronco sale e si suddivide in quattro rami maggiori e diversi minori e ognuno dei maggiori si divide in rami più piccoli.


“la Repubblica” -  4 luglio 2020
Per chi suona la campanella della libertà
di Franco Lorenzoni
Manifesto per la scuola rimandata a settembre

Il 15 gennaio 1945, prima ancora che finisse la guerra, Anna Maria Melli fondò con suo marito Ernesto Codignola " ScuolaCittà Pestalozzi" nel rione Santa Croce, allora tra i più poveri di Firenze. La scuola nacque per offrire alle famiglie più disagiate «uno spazio educativo per la formazione del cittadino, dove coniugare l’istruzione e il consolidamento di una coscienza civica e democratica». L’anno seguente venne riconosciuta dal ministero della Pubblica istruzione come scuola di «differenziazione didattica » perché proponeva il tempo pieno come indispensabile supporto nel contrasto delle discriminazioni sociali. Torno a quell’evento lontano perché la relazione con la città e la questione del tempo sono centrali per ripensare alla scuola e risarcire il milione e mezzo di studenti esclusi per mesi da ogni forma di istruzione. Non è mai troppo tardi.


“la Repubblica” -  4 luglio 2020
Cari insegnanti leggere è sognare
di Daniel Pennac
Tra i banchi è ora di abbandonare la "letteratura medico-legale"

Quando ero bambino, nessuno mi leggeva mai a voce alta. Sono diventato lettore per evadere dal collegio. Per rifiuto della reclusione e per rifiuto della lettura medico-legale che i miei professori m’insegnavano dissezionando poveri testi sotto i miei occhi. Ma lo sapete in che modo entriamo solitamente nella letteratura? La conoscete la porta d’ingresso naturale della letteratura? È il viso e la voce di colui o colei che ci racconta la nostra prima storia. Eccolo, il portone da cui la stragrande maggioranza dei lettori entra nella letteratura. Il bambino nasce, il bambino vive, il bambino non vuole lasciarci per andare a dormire. Non gli piace l’idea di lasciare la vita, anche solo temporaneamente.


“la Repubblica” -  4 luglio 2020
Il verde che vorremmo
di Stefano Mancuso
All’Italia manca un movimento ambientalista laico e popolare

Nelle amministrative francesi del 28 giugno scorso, importanti città come Lione, Marsiglia, Bordeaux, Strasburgo, assieme a centri più piccoli quali Grenoble, Besançon, Annecy e numerosi altri, hanno scelto di essere guidati dai verdi. Un risultato che, arrivando dopo l’impetuosa crescita registrata alle ultime elezioni europee dai partiti verdi di Germania (20,5%), Francia (13,5%), Gran Bretagna (16,5 %) e alle successive elezioni politiche in Austria (verdi al 14%), Finlandia (11,5 %) e Svizzera (21% fra i due partiti ecologisti), dimostra come la crescita dei partiti verdi in Europa non sia affatto un accidente passeggero. Magari non sarà ancora un vento impetuoso ma non è neanche un’insignificante brezzolina.


“La Stampa” -  4 luglio 2020
Scuola, lavoro e salute L'Italia delle diseguaglianze lascia indietro i più fragili
di Alessandro Barbera

Quando la natura fa il suo corso abbiamo spesso l'impressione che colpisca indiscriminatamente, senza distinzioni di ceti e classi sociali. Eppure anche durante una pandemia esistono le regole umane e nemmeno uno dei sistemi sanitari considerati fra i più equi del pianeta è in grado di superarle. Lo dicono i dati dell'ultimo rapporto Istat sull'Italia: l'emergenza Covid ha colpito anzitutto i più deboli «acuendo le già significative disuguaglianze» del Paese, prima, durante e dopo i mesi del lockdown. Anzitutto la mortalità: dimentichiamo per un momento i numeri più noti, ovvero l'enorme impatto della malattia sulle persone anziane e residenti in Lombardia, dove la pessima gestione dell'emergenza ha alimentato il contagio.


“la Repubblica” -  3 luglio 2020
Gianotti “Scienza decisiva per emancipare le donne. Così ho deciso di aiutarle”
di Luca Fraioli
La direttrice generale del Cern nella task force del governo

«Ma davvero il mondo può permettersi il lusso di non valorizzare al meglio metà della sua popolazione?». C’è anche questa tra le tante domande che affollano la mente brillante di Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern, il più grande laboratorio di fisica esistente. Non solo quesiti sull’origine dell’Universo o il ruolo del bosone di Higgs. La scienziata italiana si interroga anche su come rimuovere quelle barriere che impediscono ancora a troppe donne di accedere alle professioni e di dare il loro contributo alla crescita della società e dell’economia. Tanto da aver accettato, durante i giorni del lockdown, l’invito della ministra per le Pari opportunità: «Elena Bonetti ha voluto una task force di donne per poter beneficiare dell’esperienza diretta che ciascuna di noi, nei rispettivi campi, ha acquisito sulla situazione femminile», racconta Gianotti.


“la Repubblica” -  3 luglio 2020
Salvare il lavoro dei giovani
di Tito Boeri
Chi paga il prezzo della pandemia

I dati su occupati e disoccupati resi pubblici ieri dall’Istat ci dicono quale sia l’altra faccia della medaglia del blocco dei licenziamenti in vigore fino a metà agosto: concentra le riduzioni dell’occupazione interamente sui più giovani. A maggio il numero di occupati con meno di 24 anni era diminuito dell’11% rispetto a un anno prima. Metà dei posti di lavoro distrutti da Covid 19 coinvolgeva persone con meno di 35 anni, nonostante gli occupati in quella fascia d’età siano appena un quarto del totale. È una riduzione solo in minima parte spiegata dalla demografia, dalla riduzione del numero di persone in quella fascia di età. Si tratta di lavoratori con contratti a tempo determinato non rinnovati alla scadenza oppure di lavoratori autonomi. L’occupazione fra le persone con contratti a tempo indeterminato, protette dal blocco dei licenziamenti, è addirittura aumentata in questo periodo.


“Corriere della Sera” -  2 luglio 2020
Riportiamo la scuola al centro della società
Lettera appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Caro direttore, ecco la lettera che abbiamo indirizzato all'esimio presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla ministra dell'istruzione Lucia Azzolina e alla ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. Dall'inizio di marzo, in Italia, si è venuto a creare un vuoto sempre più difficile da ignorare. Per rispondere alla crisi legata all'epidemia di Covid-19, le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse, i bambini e i ragazzi sono stati costretti a casa e la didattica è stata rimodulata, laddove possibile, affidandosi a una tecnologia che ha fatto ciò che ha potuto per rispondere alle esigenze del momento.


“Corriere del Trentino” -  2 luglio 2020
Scuola virtuale quell'aula che non c'è
di Giovanni Ceschi

L'errore più grave e pericoloso per l'identità della scuola, sarebbe quello di trasferire nella nuova routine la provvisorietà da cui proveniamo. Alla fine di aprile, in pieno dramma nazionale da Covid19, la legge 27 «Cura Italia» ha istituito una serie di misure emergenziali nei più diversi ambiti della pubblica amministrazione. Due codicilli riguardano la scuola: le sedute degli organi collegiali possono svolgersi in videoconferenza (art. 73 e. 2 bis) e la valutazione degli apprendimenti nel periodo della didattica svolta a distanza «produce gli stessi effetti» di quella in presenza (art. 87 e. 3 ter).  


"Il Sole 24 Ore" - 28 giugno 2020
Dare un senso alla bellezza
di Giorgio Vallortigara
Biologia evoluzionista. Secondo Richard Prum c’è una soggettività e un’arbitrarietà dell’esperienza estetica che va oltre la prospettiva darwiniana dell’adattamento ambientale

La vista della coda di un pavone faceva star male Darwin, perché gli rammentava la difficoltà di spiegare gli ornamenti degli animali con la teoria della selezione naturale. La coda del pavone, il palco di corna di un cervo, il piumaggio di un uccello del paradiso appaiono a dir poco stravaganti nei termini dell’adattamento all’ambiente. Sono ingombranti, vistosi e pericolosi: attirano l’attenzione dei predatori, rendono più lenti i movimenti dell’animale. Per quale ragione si sono evoluti?
Darwin immaginò, accanto alla selezione naturale, che agisce sui caratteri che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione, un secondo meccanismo, la selezione sessuale, che agisce sui caratteri che causano differenze nel successo riproduttivo.


"Il Sole 24 Ore" - 28 giugno 2020
La scienza in diretta vittima del tifo «social»
di Andrea Grignolio ed Elena Cattaneo
Infodemia e pandemia. Le difficoltà di comunicare in periodi di emergenza

Per decenni si è ritenuto che lo stomaco fosse sterile e che a causare l’ulcera fossero stress, cibi dannosi e soprattutto l’acidità dei succhi gastrici, capaci di corrodere la mucosa intestinale. I trattamenti farmacologici miravano a diminuire le secrezioni acide, secondo l’assioma “niente acido, niente ulcera”. Nel 1982 però due ricercatori australiani, B. Marshall e J. Warren, compresero che la causa non era fisiologica ma infettiva, e iniziarono una serie di esperimenti e pubblicazioni per dimostrare la loro ipotesi. Cambiare una teoria accreditata da decenni non fu facile.


“Corriere della Sera” - 28 giugno 2020
Curare il capitale umano
di Ferruccio de Bortolidi
Bisogna scongiurare un nuovo calo delle immatricolazioni universitarie e affrontare lo scandalo di tanti ragazzi che non studiano e non lavorano

Gita Gopinath è la prima donna capo economista del Fondo monetario internazionale. Nella relazione alle previsioni (catastrofiche) del 2020, che vedono particolarmente colpita l'Italia, ha dedicato un capitolo alle perdite, non quantificabili in alcun bilancio, subite dalle giovani generazioni per la chiusura delle scuole in 150 Paesi. E, riprendendo una stima delle Nazioni Unite che parla di un miliardo e 200 milioni di studenti bloccati dal lockdown, si è soffermata su quello che paventa essere un danno pressoché irreparabile. Causa di ulteriore povertà e maggiore disuguaglianza. Originaria dell'indiano Kerala, Gopinath immaginiamo che scriva con cognizione di causa.