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Sui quotidiani e periodici ottobre 2020

# R.Scorranese,D’Avenia e il prof Omero cieco, ma vede i ragazzi # G.De Rita,Un sistema sociale senza dialettica collettivaE.Mauro,Come siamo diventati disumani # V.Zagrebelsky,Quel dubbio su chi salvare # R.Liuzzo,Donne, giovani e sud: i tre nodi da sciogliere # A.Codignola,Corsa al vaccino, cautela e calma le parole d’ordine # L.Luzzatto,L’officina del gene difettoso # F.Perina,Così diciamo ai ragazzi che la scuola conta poco # G.Vallortigara, Quell’idea sbagliata del cervello # A.Presbitero,L’altra pandemia:il debito infetta i paesi poveri # P.Giordano,Il contagio è esponenziale Dobbiamo agire subitoG.Zagrebelsky,Un manifesto per la scuola # A.Rosina,Una occasione per riorientare i percorsi formativi dei giovani # F.Boero,Noi killer della bellezza del pianeta abbiamo distrutto l'amazzonia del mare # F.Anelli,Il valore del Capitale Umano # I.Venturi,“Non sanno stare insieme e ignorano l’ortografia” La scuola post lockdown # R.Abravanel,Quelle buone opportunità create dalla meritocrazia # A.Codignola,Lo smog è complice dell’infettività da Covid e della mortalità # F.Cerati,Covid-19, un gigantesco stress test non solo per il sistema sanitario # M.Magatti,Il rischio intolleranza verso la modernità # G.Corbellini,Ma cosa c’è in quella torta? # G.Bonomi,Strategia per collisione di particelle # F.Guerrera,Una luce in fondo al tunnel # E.Dusi,Un Nobel per due L’ingegneria del Dna premia le ricercatrici # E.Cattaneo e M.Monti,La grandezza della ricerca come leva per lo sviluppo # E.Papa,La scuola diventa un hub # E.Dusi,Le intuizioni da Nobel dei cacciatori di buchi neri # A.Gavosto,Disabilità, niente aiuti al sostegno Il sistema di inclusione al collasso # G.Romeo,Scoperta la proteina del buon genitore # P.Legrenzi,Se si «rompe» il cervello # L.Lafforgue,Numeri che contano per anticipare il virus # M.Calderini,Il fattore competenza # A.Chapman,Come e perché creare nuovo lavoro verde # D.Quammen,Caro Darwin sono un virus di successo # S.Harari,Quelle lezioni che impareremo dalla pandemia # S.Cassese,La scuola e i concorsi da fare # F.Barca e S.De Luca,Idee concrete e non una macedonia di progetti # A.Ginori,Il potere dell’incertezza #


 “Corriere della Sera” - 31 ottobre 2020
D’Avenia e il prof Omero cieco, ma vede i ragazzi
di Roberta Scorranese
Alessandro D'Avenia il nuovo romanzo

Nel suo ultimo romanzo, «L'appello», troviamo una classe di alunni difficili e un professore cieco. Perché?
«Perché noi vediamo i ragazzi ma non li ascoltiamo, non li sentiamo. Se vogliamo cambiare davvero la scuola, dobbiamo partire da qui: restituire loro una presenza. E un nome. Una persona senza vista è in disarmo, la vita gli accade. E vede più di altri». Alessandro D'Avenia, 43 anni, insegna Lettere al liceo e scrive romanzi e saggi di successo. Dieci anni fa, l'esordio con Bianca come il latte, rossa come il sangue. Oggi D'Avenia festeggia vent'anni di insegnamento con un romanzo (esce il 3 novembre) in cui una classe-ghetto guidata da un insegnante di scienze che ha perso la vista è metafora di qualcosa di più profondo. Omero Romeo non ci vede ma finisce per capire gli alunni meglio degli altri professori.


“Corriere della Sera” - 30 ottobre 2020
Un sistema sociale senza dialettica collettiva
di Giuseppe De Rita
Solo la tecnologia avanzata di comunicazione ha permesso ai cittadini di sentirsi parte del mondo circostante. Il rapporto in remoto ha sostituito la presenza

Forse non è inutile, anche se è banale, ricordare che per tutti coloro che l'hanno studiato e gestito, lo sviluppo di un popolo è un fenomeno intimamente dialettico, dove si intrecciano opinioni, discussioni, rabbie, competizioni, conflitti. E non è una verità solo astratta: basta ricordare gli anni 70, un decennio di massima trasformazione economica (dall'esplosione dell'economia sommersa alla moltiplicazione delle piccole imprese, fino all'affermazione del grande ciclo del made in Italy), ma anche un decennio di grande dialettica sociale e di forti conflitti collettivi (dagli autunni caldi al terrorismo).


"La Repubblica" - 29 ottobre 2020
Come siamo diventati disumani
di Ezio Mauro

Dove ci siamo smarriti, prima che il virus ci trovasse rivelando la nostra fragilità nascosta dietro la potenza del progresso, della scienza e della conoscenza? Eravamo ancora liberi, autonomi, quando abbiamo reagito alla grande metamorfosi del mondo intorno a noi attraverso la paura e l’esclusione, senza accorgerci che stavamo trasformando anche la nostra natura nel risentimento e nel rancore, producendo una nuova antropologia, una nuova lingua, una nuova politica. Come se la violenza
nascosta nella crisi economica più lunga del secolo e lo spossessamento della globalizzazione avessero fatto saltare non solo le nostre strutture di mediazione politico-culturali, ma anche la coscienza dell’interdetto morale, il senso del limite, il sentimento della responsabilità, liberando un nuovo senso comune che genera gli egoismi più radicali mentre ha già prodotto un contesto che li legittima, spesso li approva, certamente li giustifica.


“La Stampa”  - 27 ottobre 2020
Quel dubbio su chi salvare
di Vladimiro Zagrebelsky

Il numero degli infettati dal virus Covid-19 cresce rapidamente; crescono i ricoveri ospedalieri.
Cresce in conseguenza anche il numero di pazienti le cui condizioni richiedono terapia intensiva. In primavera in diverse zone del Paese le disponibilità di letti attrezzati per la terapia intensiva e di personale medico e infermieristico specializzati risultò a tratti scarsa, insufficiente rispetto alle necessità. Si attivarono tutte le risorse possibili, si trasferirono malati in altri ospedali e regioni (e persino in Germania), ma egualmente i medici si trovarono obbligati a scegliere tra chi ammettere alla terapia intensiva e chi rifiutare, avviandolo a cure palliative e forse ad impossibile guarigione.


"Il Sole 24 Ore" - 27 ottobre 2020
Donne, giovani e sud: i tre nodi da sciogliere
di Romana Liuzzo


Abbiamo varcato la soglia della paura. Siamo oltre. Se vogliamo essere realisti fino in fondo, dobbiamo ammettere che siamo precipitati nel giro di poche settimane in un abisso di sconforto, oltre che di emergenza reale, sanitaria. La cosa più semplice,
in momenti come questi, sarebbe inabissarsi, appunto. E attendere che torni la luce. Troppo facile, altrettanto insensato. È proprio dalla profondità più buia nella quale ci troviamo che bisogna scorgere la luce lassù in alto. Programmare non già una semplice ripresa. Ma la “Rinascita”, un nuovo rinascimento italiano. La Fondazione Guido Carli quella rinascita vuole affrontarla e concorrere a costruirla da subito, senza inutili attendismi, senza esitazioni.


"Il Sole 24 Ore" - 27 ottobre 2020
Corsa al vaccino, cautela e calma le parole d’ordine
di Agnese Codignola
Tempi e procedure affrettate. Emanuele Montomoli ordinario di Igiene a Siena, analizza lesperimentazioni in atto e mette in guardia dai rischi di forzature sulle date

Dopo giorni di annunci di vaccini sotto l’albero di Natale, di inondazioni di immunizzazioni nella calza della befana, di previsioni più precise del meteo Massimo Galli, Antonella Viola e alcuni di coloro che sono impegnati nel corpo a corpo con le malattie infettive non da qualche mese, ma da tutta una vita di clinica e ricerca, sono sbottati: adesso basta. La dura verità è un’altra: non ci sono vaccini che abbiano terminato le sperimentazioni cliniche, motivo per cui nessuno può avere, oggi, la certezza assoluta che ce ne sarà uno. Malattie come l’epatite C, l’Aids e la dengue non hanno mai raggiunto quel traguardo, e per la stessa influenza i vaccini ci sono, ma vanno rinnovati ogni anno.


"Il Sole 24 Ore" - 25 ottobre 2020
L’officina del gene difettoso
di Lucio Luzzatto
Biochimica. Dallo studio di un microrganismo arcaico si è sorprendentemente arrivati oggi alle procedure premiate con il Nobel che sono punta di diamante nella medicina molecolare

Il premio Nobel conferito il 7 ottobre scorso a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna segna una nuova tappa nell’ingegneria genetica. Non è la prima volta che l’Accademia svedese delle Scienze usa la casella della Chimica per premiare scoperte eminentemente biologiche: il che non significa certo sminuire la chimica, ma piuttosto riconoscere che una delle sue branche più effervescenti è la chimica biologica o biochimica. È naturale che la notizia di questo premio sia stata commentata
soprattutto in relazione alle sue molte applicazioni, potenziali o già attuali.


“La Stampa” - 23 ottobre 2020
Così diciamo ai ragazzi che la scuola conta poco
di Flavia Perina

Siamo il solo Paese europeo dove l'emergenza Covid mette in discussione la priorità di salvaguardare la didattica in presenza. L'unico dove un numero consistente di studenti già da giorni ha perso il diritto all'istruzione nella sua forma canonica, cioè quella praticabile anche da chi è povero, non ha un tablet, vive in zone senza connessione o in case sovraffollate. Circa ottocentomila bambini e ragazzi residenti in Campania sono in lockdown educativo da una settimana e presto a loro si aggiungerà una quota analoga di lombardi, piemontesi, laziali e liguri, confinati davanti a un computer dalle annunciate ordinanze che impongono l'alternanza 50/50 tra istruzione a distanza e lezioni in classe.


"Il Sole 24 Ore" - 18 ottobre 2020
Quell’idea sbagliata del cervello
di Giorgio Vallortigara
Neuroscienze. Molti manuali di psicologia contengono ancora un errore: il nostro sistema nervoso è presentato come una cipolla a strati ma l’evoluzione non è una progressione lineare di organismi da semplici a complessi

Ogni mese mi trovo impegnato nella lettura e discussione di un certo numero di progetti di ricerca in neuroscienze e scienze del comportamento che devono poi essere inviati al Ministero della Salute per seguire le complesse e rigorose procedure che regolano la sperimentazione sugli animali. Tra i campi che debbono essere compilati nella modulistica annessa ce n’è uno che con il passare degli anni mi procura un disagio crescente, laddove si deve dichiarare che non è stato possibile individuare un modello animale «a inferiore sviluppo neurologico».


“Domani” - 18 ottobre 2020
L’altra pandemia: il debito infetta i paesi poveri
di Andrea Presbitero

Sono passati poco più di 20 anni da quando molte star del mondo dello spettacolo, da Bono fino a Jovanotti, si sono impegnate in una campagna globale per la cancellazione del debito.
Il Covid-19 rischia di innescare una nuova crisi del debito, specie per i paesi più poveri.
Sebbene i numeri dei contagi e dei morti non siano ovunque elevati come in Occidente, le ripercussioni economiche del calo della domanda globale e delle politiche di lockdown sono drammatiche.
Gli ultimi dati pubblicati dal Fondo monetario indicano che il tasso di crescita del Pil nei paesi a passo reddito nel 2020 sarà del -1.2 per cento, una flessione di oltre 6 punti percentuali rispetto alle previsioni di solo un anno fa.


“Corriere della Sera” - 18 ottobre 2020
Il contagio è esponenziale Dobbiamo agire subito
di Paolo Giordano
I semi-lockdown inevitabili dove il tracciamento sta fallendo L'attendismo ci potrebbe costare ancora più caro

Siamo tornati a dire «esponenziale», ma l'impressione è che non abbiamo ancora chiare tutte le implicazioni del termine, che non ne capiamo la portata abnorme, e che finiamo così per ragionare e agire in modo inappropriato. Tornare ancora una volta sulla non-linearità dell'epidemia non è un puntiglio formale: la non-linearità costituisce l'essenza stessa del contagio. Comprenderla profondamente è perfino più importante di conoscere il virus.
E finché questi concetti — «non-linearità», «esponenziale» — non saranno famigliari ai più, ma soprattutto a chi si esprime pubblicamente, agli esperti stessi e a chi stabilisce le misure, le decisioni continueranno a essere ritardate e insufficienti.


"La Repubblica" - 17 ottobre 2020
Un manifesto per la scuola
di Gustavo Zagrebelsky

La "ricchezza delle nazioni" non è solo denaro e ciò che serve a produrre denaro. È un insieme di addendi. Se la ricchezza delle nazioni non è solo un dato materiale ma, altrettanto importante, anche un dato spirituale e culturale, in questo insieme brilla la scuola. Non ci dovrebbero essere dubbi, se non fosse che, nel discutere di misure restrittive per contenere la diffusione del virus, la scuola rischia di essere considerata un pericolo valutato, nel suo potenziale di contagio, alla stregua dello stadio, della discoteca, del ristorante, del pub, del mezzo di trasporto, eccetera.


"Il Sole 24 Ore" - 17 ottobre 2020
Una occasione per riorientare i percorsi formativi dei giovani
di Alessandro Rosina

La preoccupazione principale di tutte le economie colpite in modo severo dalla pandemia continua a essere, sul versante difensivo, quella di capire come garantire lo svolgimento delle attività in adeguate condizioni di sicurezza per la salute pubblica.
Manca ancora, invece, una visione coerente e condivisa del piano di attacco, che abbia l’ambizione di coniugare la riduzione progressiva delle diseguaglianze sociali e degli squilibri demografici con il miglioramento continuo delle opportunità connesse alla transizione digitale e verde.


"La Stampa" - 15 ottobre 2020
Noi killer della bellezza del pianeta abbiamo distrutto l'amazzonia del mare
di Ferdinando Boero

La Grande barriera corallina australiana è stata costruita da organismi viventi, i coralli, cresciuti nel corso di millenni sugli scheletri dei loro predecessori, generazione dopo generazione. È lunga più di duemila chilometri, sta bene al caldo e non tollera sbalzi di temperatura. Il riscaldamento globale produce ondate di calore che superano i limiti di tolleranza dei coralli: metà della Grande Barriera è morta. I ricercatori australiani hanno registrato diversi momenti di crisi in passato, ma mai come questo. E sono sgomenti e infuriati. Perché è il nostro stile di vita ad uccidere la Grande Barriera. Siamo una specie che brucia carbonio e produce anidride carbonica, e questo provoca gli innalzamenti di temperatura che uccidono i coralli e le specie ad essi associate.


“Corriere della Sera” - 15 ottobre 2020
Il valore del Capitale Umano
di Franco Anelli
Formazione Le università devono rivendicare la natura di luogo in cui le persone sono spinte a promuovere e sviluppare la loro personalità e cultura, e in tal senso educate

«Società della conoscenza» e «capitale umano»: formule ripetute da tempo e così di frequente da farle apparire ormai stanche e sfibrate, da far dubitare che le promesse, che implicitamente trasmettevano, di miglioramento della qualità dei rapporti sociali ed economici grazie alla valorizzazione del sapere non potranno essere mantenute; anzi siano già state tradite. Prevale infatti un atteggiamento di diffidente svalutazione della conoscenza, fondato su una sorta di rivendicazione dell'ignoranza arbitrariamente rappresentata come garanzia di impermeabilità ai «poteri forti».


"La Repubblica" - 14 ottobre 2020
Non sanno stare insieme e ignorano l’ortografia” La scuola post lockdown
di Ilaria Venturi
Non solo “ha” senz’acca, danni gravi anche nel rapporto con la classe “I bambini hanno
dimenticato come giocare e studiare con gli altri”

Per Said, dieci anni, il primo dettato in quinta lo ha riportato due classi indietro, «ha sempre fatto fatica, ma dopo mesi senza scuola, con una famiglia a casa che non ha potuto seguirlo, è stato un disastro totale. Gli ultimi sono diventati ancora più ultimi», sospira il maestro Alessandro Corlazzoli. Scuola primaria in provincia di Cremona. Nella classe accanto, la prima
verifica di inglese ha sorpreso: un alunno su due non è arrivato al sei, anche il più bravo. E i più grandi? Al liceo Galvani di Bologna la professoressa di latino e greco Francesca Fantoni, è partita con una prima: «Ho trovato una voragine: non sapevano fare frasi con il complemento oggetto. Ho detto: “Ragazzi, così non va”. E loro: “Prof, ma la scuola è stata chiusa, facevamo solo tre ore al pc a settimana».


“Corriere della Sera” - 14 ottobre 2020
Quelle buone opportunità create dalla meritocrazia
di Roger Abravanel
Economia e società Negli Usa spuntano critiche perché non sarebbe «giu¬sta», ma è stata utile per milioni di giovani

«E ora la meritocrazia viene criticata» è un pezzo pubblicato su questo quotidiano in occasione della presentazione al festival dell'Economia di Trento del saggio «La tirannia del merito» di Peter Sandel, professore di filosofia politica ad Harvard. La critica non è una novità. All'inizio del nuovo secolo la meritocrazia è stata criticata da chi le ha dato un nome, il laburista inglese Michael Young, e le critiche sono poi esplose proprio dove è nata, ad Harvard e Yale. Il concetto di «merito» è sempre esistito ma l'idea della selezione dei migliori grazie all'istruzione (appunto «meritocrazia») era nata ad Harvard nel 1933, quando James Conant, il rettore, fece introdurre il test Sat (un test tipo Invalsi) per selezionare chi veniva ammesso e, assieme a borse di studio per gli studenti meno abbienti ma capaci, si proponeva di creare le «pari opportunità» di accesso alle migliori università americane per i migliori qualunque fosse il loro ceto famigliare.


"Il Sole 24 Ore" - 13 ottobre 2020
Lo smog è complice dell’infettività da Covid e della mortalità
di Agnese Codignola
Inquinamento atmosferico

Aumentano le prove a carico dell’inquinamento atmosferico come fattore che aggrava la severità del Covid 19. A distanza di poche settimane sono infatti usciti due studi che giungono alla stessa conclusione, anche se differiscono in alcuni dettagli. Nel primo, pubblicato su Environmental Pollution, ricercatori italiani, dell’Istituto di fisica nucleare e dell’Università di Bari, e russi, dell’Università di Tomsk, si sono avvalsi dell’intelligenza artificiale per confrontare le zone italiane a più elevato inquinamento con la mortalità da Covid 19.


"Il Sole 24 Ore" - 13 ottobre 2020
Covid-19, un gigantesco stress test non solo per il sistema sanitario
di Francesca Cerati
Intervista. Ilaria Capua: «Abbiamo gli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono lì, per essere usati e sfruttati. È l’occasione perfetta per ripartire e ripensare al concetto di salute attravreso un approccio circolare»

Lezioni di storia. Ma anche di futuro. Covid è anche questo. «Basta riguardare le foto dell’epidemia di influenza spagnola: tutti portavano la mascherina. Adesso lo dobbiamo fare anche noi» ci dice Ilaria Capua dall’Università della Florida, dove dirige lo One Health Center of Excellence. Eppure si percepisce un certo disagio nell’applicare le ormai note, ma anche semplici, regole di prevenzione, cioè lavarsi le mani, indossare la mascherina, mantenere il distanziamento. Un paradosso, visto che è assolutamente nel nostro interesse non ammalarci.


"Il Sole 24 Ore" - 11 ottobre 2020
Ma cosa c’è in quella torta?
di Gilberto Corbellini
Statistica. Alberto Cairo affronta le molte menzogne che si possono nascondere nei grafici: possono contenere dati discutibili o insufficienti oppure suggerire schemi fuorvianti

Uno dei più famosi long seller della saggistica scientifica è How to lie with statistics. Pubblicato nel 1954 dal giornalista Darrell Huff, smascherava in modi efficaci e divertenti i principali bias in cui rischia di cadere volente o nolente chi è alle prime armi con la statistica. Negli anni Settanta divenne un testo introduttivo universitario e nelle sue numerose edizioni e traduzioni (2005 in italiano) è il libro di statistica più letto di sempre. Alla fine degli anni Sessanta, Huff cadde però egli stesso nella trappola dei pregiudizi: pagato dall’industria del tabacco fece circolare le bozze di un testo intitolato How to lie with smoking statistics, in cui criticava gli studi che dimostravano la correlazione tra fumo di sigaretta e cancro del polmone. A riprova che si può essere intelligenti e capaci di pensiero critico, ma nondimeno irrazionali.


"Il Sole 24 Ore" - 11 ottobre 2020
Strategia per collisione di particelle
di Germano Bonomi
L’Lhc del Cern sarà sostituito da acceleratori per studiare materia oscura e antimateria. E mantenere una eccellenza europea
il futuro della fisica teorica. I piani dell’Europa

La natura nasconde i propri segreti nei più piccoli angoli dello spazio e del tempo. Per svelarli, i fisici delle particelle utilizzano gli acceleratori. Sono strumenti molto complessi che, per sondare la materia su scale di distanza sempre più piccole, spingono le particelle elementari, come per esempio elettroni, positroni e protoni, ad energie sempre più elevate. Possono essere anche molto grandi, come il Large Hadron Collider (Lhc), ospitato al Cern in un tunnel di circa 26 km. Quale sarà il futuro della fisica delle particelle? Quali i nuovi acceleratori di particelle che dovremo costruire per cercare di sondare i misteri dell’universo sub-atomico?


"La Repubblica" -  9 ottobre 2020
Una luce in fondo al tunnel
di Francesco Guerrera
Commenti - Dalla pandemia una spinta alla ricerca scientifica

Dicono che nella vita il tempismo sia tutto. Io mi trasferii a Hong Kong nella primavera del 2003, il giorno esatto in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò che era finita l’emergenza-Sars.
Nel giro di due mesi, il territorio anglo-cinese si trasformò da deserto economico assediato dal virus “progenitore” del Covid-19 a metropoli fiorente, prospera e vitale, frontiera ideale per la fusione tra il capitalismo, le competenze e il denaro occidentali e l’ingegno, l’applicazione e il know-how orientale.
Il Covid -19 è molto, molto, peggio del Sars, e sembra assurdo, nel pieno di una crisi che uccide persone, ferisce economie e lacera milioni di vite, parlare d’ottimismo, di rinascita, di ritorni alla “normalità”. Ma dietro le quinte di una tragedia in pieno svolgimento, c’è un fervore scientifico, intellettuale ed economico che non va sottovalutato.


"La Repubblica" -  8 ottobre 2020
Un Nobel per due L’ingegneria del Dna premia le ricercatrici
di Elena Dusi
Charpentier e Doudna insignite per il metodo di intervento sul genoma. È la prima volta di una coppia femminile. Resta vacante la terza sedia.

«Solo l’immaginazione può porre limiti alle applicazioni di Crispr». Così l’Accademia svedese delle scienze ha motivato il Nobel per la chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, inventrici del metodo. Crispr è un nome complicato, ma può essere tradotto in modo semplice con "taglia e cuci del Dna". Un soprannome appropriato, vista l’eleganza e la solarità delle vincitrici.
È la prima volta, in oltre un secolo di Nobel, che un premio è assegnato a due donne. Poiché non mancavano i pretendenti uomini, e visto anche che il Nobel può essere assegnato a tre persone, quell’ultima sedia lasciata vuota dagli accademici svedesi è parsa un gesto di finezza per concentrare tutta la luce sulla coppia Charpentier-Doudna, francese di 52 anni la prima, americana di 58 la seconda. La scelta è servita anche a lasciar fuori dai saloni di Stoccolma la poco edificante battaglia dei brevetti che da anni infuria per una tecnica rivoluzionaria per tutti i laboratori di biologia del mondo.


“Corriere della Sera” -  8 ottobre 2020
La grandezza della ricerca come leva per lo sviluppo
di Elena Cattaneo e Mario Monti
La ripartenza. Il Nobel per la chimica a Charpentier e Doudna testimonia la grandezza della ricerca di base e conferma che il sostegno alla scienza è la strada che dobbiamo seguire

Caro direttore, la notizia del Nobel per la chimica assegnato ieri a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per aver sviluppato il metodo di «taglia e cuci» di precisione del Dna Crispr/ Caso ci ricorda come le scoperte più dirompenti, in grado di aprire inaspettati avanzamenti conoscitivi e, di conseguenza, tecnologici ed economici, sono spesso frutto di studi negli ambiti di ricerca più inaspettati. Il metodo premiato dal Nobel, che ha rivoluzionato l'ingegneria genetica, infatti, è arrivato dopo decenni di ricerca di base da parte di studiosi incuriositi dalla presenza di frammenti di Dna «estraneo» nel genoma di un batterio che, si è poi scoperto, altro non erano che residui di virus invasori incorporati per essere riconosciuti e combattuti dal batterio nel caso si fossero ripresentati.


“Corriere della Sera” -  7 ottobre 2020
La scuola diventa un hub
di Elena Papa
Per l'architetto Mario Cucinella i nuovi edifici dovranno essere spazi flessibili e punti di incontro aperti oltre l'orario canonico. Ecco i progetti

 

Tra i settori che più hanno risentito dell'emergenza sanitaria attuale vi è senza dubbio la scuola. Ora al centro di numerose iniziative nonché di progetti innovativi di professionisti che hanno offerto il proprio contributo per una ripartenza in sicurezza. Ma l'edilizia scolastica era già in sofferenza prima della pandemia, il Covidi9 ha solo messo in evidenza un problema nazionale e accelerato la richiesta di un intervento radicale. Basti pensare che molti edifici scolastici hanno almeno cento anni di vita e che circa il dieci per cento presenta problemi strutturali. Al di là della sicurezza, la situazione va affrontata anche dal punto di vista della qualità dell'istruzione che esige ambienti di apprendimento più consoni all'innovazione didattica.


"La Repubblica" -  7 ottobre 2020
Le intuizioni da Nobel dei cacciatori di buchi neri
di Elena Dusi
All’inglese Penrose, al tedesco Genzel e all’americana Ghez il premio per la fisica. Sono riusciti a provare l’esistenza di uno dei fenomeni più misteriosi del cosmo

«Quasi nessuno capisce i buchi neri. Ma tutti ne sono affascinati » ha spiegato un’emozionata Andrea Ghez, 55 anni, americana, fresca vincitrice del Nobel per la fisica con Roger Penrose e Reinhard Genzel per la luce che hanno gettato su uno dei segreti più oscuri dell’universo. All’esistenza dei buchi neri nemmeno Einstein credeva. Eppure fu proprio appendendosi alla relatività che Penrose si tirò su e, di equazione in equazione, nel 1965 riuscì a dimostrarne l’esistenza. Almeno in teoria.


“Corriere della Sera” -  6 ottobre 2020
Il rischio intolleranza verso la modernità
di Mauro Magatti

Sono ormai diversi anni che la promessa di benessere garantita dalle società avanzate nella seconda
parte del XX secolo stenta a compiersi per un numero crescente di persone. Lo dimostrano i dati
sulla disuguaglianza sociale che, già da molti anni prima del Covid, sono cresciuti un po’ dovunque
(anche se non mancano vistose differenze dovute alla efficacia delle politiche di contrasto da parte
degli Stati nazionali). Ma non si tratta solo di una questione economica. Certo, le disuguaglianze
alla fine si traducono in un differenziale di reddito.


"La Repubblica" -  6 ottobre 2020
Disabilità, niente aiuti al sostegno Il sistema di inclusione al collasso
di Andrea Gavosto
L’analisi nel giorno del seminario interattivo su Rep Tv

Durante il lungo lockdown scolastico, gli alunni con disabilità sono stati fra quelli che hanno sofferto di più: le pratiche inclusive, infatti, mal si adattano all’insegnamento a distanza. Per aiutare le scuole a fare inclusione anche nell’emergenza, Fondazione Agnelli, Gedi, Google e le università di Bolzano, Trento e Lumsa hanno dato vita a "Oltre le Distanze", un programma di formazione online, che si conclude oggi con l’ultimo webinar su Rep Tv. La partecipazione di migliaia di insegnanti ed educatori ai webinar e gruppi di lavoro è stato un bel segnale, che dimostra la generosità e la sete di formazione che animano gran parte della scuola.
Ci saremmo aspettati che, alla ripresa delle scuole, la tutela di questi ragazzi fosse una priorità nelle scelte del ministero e dei sindacati.


"Il Sole 24 Ore" -  4 ottobre 2020
Scoperta la proteina del buon genitore
di Guido Romeo
Breakthrough Prize

Quanto vale l’interruttore per diventare buoni genitori? Almeno tre milioni di dollari secondo la giuria del Breakthrough Prize, il “SuperNobel” che vale tre volte il premio scandinavo, creato dal fondatore di Google Sergey Brin, insieme ad Anne Wojcicki, Mark Zuckerberg, Priscilla Chan (Facebook), Yuri e Julia Milner (Mail.ru), Jack e Pony Ma (Alibaba). Il Breakthrough 2021 per le scienze della vista è infatti andato alla 57enne francese naturalizzata americana Catherine Dulac per aver dimostrato che al centro dell’affetto di un genitore, che sia madre o padre poco importa, c’è sempre la stessa proteina, la galanina, che agisce come un vero e proprio interruttore.


"Il Sole 24 Ore" -  4 ottobre 2020
Se si «rompe» il cervello
di Paolo Legrenzi
Neurologia. Due libri analizzano da una parte i processi degenerativi legati alla vecchiaia dall’altra la neuromodulazione, cioè l’applicazione non invasiva di deboli correnti elettriche

I bambini curiosi smontano i giocattoli per vedere come sono fatti dentro. Cercano di scoprire i meccanismi che producono movimenti e comportamenti visibili. Se i meccanismi sono semplici, i bambini possono fare l’operazione inversa e rimettere
insieme il giocattolo, altrimenti no. Nell’aprile 2001 un aereo spia americano si scontrò con un caccia e fu costretto ad atterrare in territorio nemico. I cinesi lo smontarono con cura e restituirono i pezzi agli americani. Avevano fatto quell’operazione che informatici, architetti e scienziati cognitivi chiamano «ingegneria inversa». È appunto l’operazione inversa a quella fatta per costruire qualcosa partendo da un progetto. Se ci troviamo di fronte a qualcosa di bell’e fatto possiamo cercare di andare a ritroso per rintracciare i passi altrui.


"Il Sole 24 Ore" -  4 ottobre 2020
Numeri che contano per anticipare il virus
di Laurent Lafforgue
Nozioni imparate a scuola come proporzionalità e progressione geometrica sono cruciali per comprendere l’evoluzione del contagio. Non sempre ne siamo consapevoli emergenza covid L’utilità della matematica

La diffusione dell’epidemia Covid-19 ha visto i paesi occidentali reagire con minor prontezza rispetto a quelli dell’Estremo Oriente, soprattutto la Cina che, a differenza del resto del mondo, essendo il primo paese colpito, è stata colta di sorpresa dall’apparizione del virus. La velocità di reazione è un fattore cruciale per contenere un’epidemia, ancora più importante per limitare il numero finale di vittime della capacità di effettuare test e tamponi, tracciare ed identificare gli infetti. Una delle ragioni che potrebbero aver sviluppato nei decisori e nella società orientali un maggiore senso di urgenza è la percezione della dinamica delle epidemie, basata su alcuni concetti matematici di base: la nozione di proporzionalità - in passato era chiamata la “regola del tre” - e l’idea che il numero di nuovi contagi sia grosso modo proporzionale a quello delle persone contagiose, concetti che portano alla comprensione che la crescita del numero di infetti segua una progressione “geometrica” la cui “ragione”, il coefficiente di espansione, determina la velocità dello sviluppo dell’epidemia.


"La Repubblica" -  4 ottobre 2020
Il fattore competenza
di Mario Calderini
Ripresa e diseguaglianza

Educare e far crescere le ragazze e i ragazzi a scuola è la prima emergenza. La seconda è dotarsi di un’infrastruttura di apprendimento continuo che non lasci indietro nessuno: mai come nel prossimo futuro avremo bisogno della great equalizer, come Horace Mann chiamava l’educazione e la formazione due secoli fa. Un braccio robotizzato per operazioni complesse o un
software che guida il camion erano fino a ieri le rappresentazioni più icastiche che sapevamo dare alle trasformazioni che avrebbero attraversato il lavoro.


"Il Sole 24 Ore" -  3 ottobre 2020
Come e perché creare nuovo lavoro verde
di Anne Chapman

In questi ultimi tempi, si sono moltiplicati i rapporti contenenti stime sul numero di posti di lavoro che potrebbero essere creati grazie a investimenti nella “green economy”: trasformare i nostri sistemi energetici, isolare le nostre case, installare caricabatterie per i veicoli elettrici e tutto ciò che serve per passare a un’economia a zero emissioni.
È da diversi anni che Green House si sta occupando di questi aspetti, concentrandosi dapprima su alcune aree specifiche del Regno Unito e poi producendo stime per tutto il Regno Unito, oltre che per Irlanda e Ungheria.


"La Repubblica" -  2 ottobre 2020
Caro Darwin sono un virus di successo
di David Quammen
Una tragedia per l’intera umanità, che ancora non riusciamo ad arginare: questo è per noi il Covid
19. Ma in un’ottica strettamente evolutiva il suo passaggio dall’ospite animale all’uomo è la storia di
una grande, rapida affermazione Come ci racconta qui un celebre divulgatore

Nessuna persona dotata di buonsenso può contestare che il Covid 19 rappresenta una grande tragedia per l’umanità, una tragedia perfino nel senso in cui veniva usato questo termine nella Grecia antica, secondo la definizione di Aristotele, con il disastroso esito legato a un qualche peccato d’orgoglio del protagonista. Protagonista che questa volta non è Edipo o Agamennone:stavolta siamo noi quel protagonista presuntuoso che si è attirato addosso il disastro. La portata e la devastazione dellapandemia sono frutto di sfortuna, certo, e di un mondo pericoloso, certo, ma anche di catastrofiche carenze di preveggenza, volontà comune e capacità di leadership da parte dell’umanità.
Ma andiamo oltre questo bilancio di manchevolezze umane, per il momento, e consideriamo l’intero evento dal punto di vista del virus. Misuriamolo usando la fredda logica dell’evoluzione: la carriera del SARS-CoV-2 fino a questo momento, in termini darwiniani, è una grande storia di successo.


“Corriere della Sera” -  2 ottobre 2020
Quelle lezioni che impareremo dalla pandemia
di Sergio Harari

 

Le cure, i vaccini, le scelte politiche, i contrasti, la mancanza di una visione comune tra i vari Paesi europei. Cosa è cambiato dall'inizio della pandemia e cosa ci resterà dopo: le lezioni che ricorderemo.
Siamo ancora lontani dal poter fare un bilancio sulla pandemia che ha sconvolto il mondo e causato un milione di morti ma forse è arrivato il momento per tentare alcune considerazioni iniziali che aprano a una seria riflessione nei diversi settori della società e del mondo scientifico e culturale più direttamente coinvolti nella gestione dell'emergenza. Una prima lezione ci deriva dalla vicenda surreale dell'idrossiclorochina (Plaquenil), spacciato, così come l'azitromicina, come farmaco salvavita contro il Covid, per il quale si sono spesi politici come Trump e Bolsonaro, ma anche scienziati abbagliati dalle luci della ribalta e improvvisamente dimentichi delle norme di base della seria ricerca medica.


“Corriere della Sera” -  2 ottobre 2020
La scuola e i concorsi da fare
di Sabino Cassese

 

Una inedita alleanza Lega, Pd, sindacati della scuola, dopo aver spinto per rinviare ad ottobre il concorso straordinario per la scuola bandito ad aprile, vuole ora che non si faccia. «Si apra il tavolo per una soluzione migliore», ha detto qualcuno. Qualcun altro ha proclamato: «non fare nessun concorso»; «stabilizzare le migliaia di precari che insegnano già da anni». Resiste coraggiosamente la ministra Azzolina.
I posti sono 32 mila, i candidati poco più di 64 mila. Il concorso è riservato a chi è stato supplente per tre anni e consisterà in una prova scritta di due ore e mezzo.


"Il Sole 24 Ore" -  2 ottobre 2020
Idee concrete e non una macedonia di progetti
di Fabrizio Barca e Sabina De Luca

I vertici politici e tecnici della Commissione Europea hanno parlato con forza e in relativa sintonia sulle priorità della nostra Unione e sull’uso della Recovery and Resilience Facility (RRF). È bene che l’Italia tutta presti forte attenzione, cogliendo novità, opportunità e limiti.
Ci serve affinché il Piano italiano risponda alle aspirazioni e alle necessità di ridisegno dei piani di vita di milioni di noi.
Il Discorso sullo Stato dell’Unione della Presidente Ursula von der Leyen coglie dolori, fremiti e desiderio di certezze di 450 milioni di Europei e prende impegni chiari: hub europeo della salute, trasformazione verde e digitale, idrogeno, salario minimo, razzismo. Non mette al centro disuguaglianze e giustizia sociale, ma ne tiene conto nella strategia sul fronte digitale.


"La Repubblica" -  1 ottobre 2020
Il potere dell’incertezza
intervista a Edgar Morin a cura di Anais Ginori

«Siamo entrati nell’epoca delle grandi incertezze ». Filosofo, sociologo, antropologo, Edgar Morin ha compiuto a luglio 99 anni, senza mai esaurire la sua curiosità intellettuale, ravvivata dalla crisi del Covid che fa sembrare i governanti come navigatori senza più coordinate. La bussola di Morin indica una direzione precisa. Cambiamo strada è l’invito dell’intellettuale francese nel suo saggio appena pubblicato da Raffaello Cortina Editore. Il grande pensatore propone “quindici lezioni del coronavirus” all’insegna della solidarietà, dell’intelligenza, dell’avvento dell’“ecopolitica” e la fine della “tecno-economia”. «Non riuscendo a dare un senso alla pandemia, impariamo da essa per il futuro» scrive Morin.