raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
Biodiversi o ugualmente Bio?

Biodiversi o ugualmente Bio?

di Rosaria Marino


Tutto è iniziato un afoso pomeriggio di maggio quando ricevemmo la telefonata di un amico che, portavoce degli abitanti del suo quartiere, ci informava che due pulli di allocco vagavano nella piazzetta del centro storico del piccolo paese collinare.

Gli allocchi, la cui madre aveva infelicemente nidificato in un anfratto di un antico palazzo, causa la pesante afa di quei giorni, avevano abbandonato prematuramente il nido.

L’evento oltre ad attirare la curiosità degli abitanti del luogo, aveva innescato l’aggressività della madre che si avventava su chiunque tentava di avvicinarsi ai suoi piccoli mettendo così a repentaglio occhi e scalpi dei curiosi.

 

il prelievo degli allocchi
La prima sistemazione

Arrivati sul posto ci rendemmo subito conto del caos che i due ignari pulli avevano provocato e dopo qualche infruttuoso tentativo riuscimmo a catturarli e portarli a casa dove vennero ospitati in una voliera momentaneamente vuota.

 

I pulli, inetti ma battaglieri, mostrarono subito tutto il loro repertorio di aggressività fatto di schiocchi e soffi.

Tentammo di alimentarli allo stecco con piccoli pezzi di carne, ma i risultati furono vani. Passammo allora ad un artigianale frullato fatto di omogeneizzato di carne, croccantini per gatti, latte e tuorlo d’uovo che gli iniettavamo in bocca con piccole siringhe da insulina. I piccoli, così nutriti, cominciarono a crescere a vista d’occhio tanto che la settimana successiva al loro arrivo, quando sopraggiunse il terzo pullo anch’esso caduto dal nido, presentavano taglie tali da apparire facenti parte di nidiate differenti. Ma anche il terzo arrivato, abbondantemente nutrito potè presto competere per taglia con i fratelli.

Dopo circa dieci giorni i piccoli cominciarono ad accettare i pezzi di carne dati allo stecco che gli somministravamo almeno tre volte al giorno.

“Purtroppo” avevano imparato a riconoscerci al punto che non appena ci individuavano, anche da lontano, cominciavano ad emettere un verso simile ad un sibilo che si placava solo quando ci avvicinavamo.

Quando cominciammo a somministrargli la carne sul posatoio per stimolarli a mangiare da soli, ci guardavano come per dire :”…e adesso che si fa? ”, così per qualche altra settimana ci costrinsero a imbeccarli fino a quando finalmente impararono a mangiare da soli.

Presto ci accorgemmo che cominciavano ad allenare le ali e a svolazzare, così dopo averli trasferiti in una voliera più grande per abituarli al volo decidemmo che era giunto il momento di dar loro la libertà.

 

Sull'albero davanti alla finestra di cucina
Sull'albero davanti alla finestra di cucina

Li liberammo una sera di fine giugno, non nascondendo qualche lacrimuccia al pensiero di non rivederli più.

Presero il volo allontanandosi nel boschetto limitrofo a casa nostra.

Ma non tutto andò secondo copione poiché la mattina successiva l’indispettito vociare di gazze e cornacchie, preoccupate della presenza de nuovi predatori, ci fece supporre che erano rimasti nelle vicinanze anche se non riuscimmo a scorgerli.

La conferma arrivò tre giorni dopo quando li trovammo appollaiati sotto il nostro gazebo in attesa di cibo che gli fornimmo volentieri, felici di rivederli, ma preoccupati per il loro futuro(foto Il ritorno dopo la liberazione).

Qualche giorno dopo manifestarono il loro naturale ritmo biologico cominciando a stare nascosti durante il giorno e uscendo solo all’imbrunire.

E così tutte le sere i nostri amici vengono a trovarci reclamando cibo e forse “affetto”; si posano sulla ringhiera della nostra terrazza emettendo ripetutamente il solito sibilo e noi accorriamo fornendogli  “la cena” e dopo aver “banchettato” si allontano nel folto del boschetto.

 

 

 

Aspetto attuale
Aspetto attuale

L'Allocco (Strix aluco, Linnaeus 1758), è un uccello rapace della famiglia degli Strigidi.


Aspetto

Capo grosso e tondeggiante, dischi facciali bruno-grigiastri, occhi neri, non possiede ciuffi auricolari 

(cornetti), piumaggio mimetico bruno fulvo, macchiettato e striato. La taglia è di 39-43 cm, ala 25-30,5 cm, apertura alare 87-99 cm, coda 17-18 cm, tarso 43-47 mm, becco 28 mm, il peso dai 310 ai 620 grammi, uovo 46,7-39,1 mm, la femmina è più grande.

Distribuzione e habitat 

Notturno, caccia in tutta Italia (non presente in Sardegna e la penisola salentina) e in quasi tutta 

l'Europa, Asia, e qualche regione dell'Africa del Nord. Frequenta boschi, parchi e giardini e case di 

campagna. Costumi notturni e si riposa sugli alberi.

Alimentazione 

Piccoli mammiferi, in particolare i topi, scoiattoli, ghiri, donnole, uccelli vari, anfibi e anche invertebrati.

Nidificazione

Febbraio-giugno, in cavità naturali (principalmente alberi o nidi abbandonati) o artificiali. Depone mediamente 2-4 uova, ad intervalli non 

regolari (fa solo una covata). L'incubazione dura un mese, l'involo dei pulcini avviene dopo 5 settimane dalla schiusa. 

Per l'autosufficienza occorrono 4 mesi.


Stato di conservazione 

Specie protetta. In Italia l'Allocco è stazionario, ma inegualmente diffuso e scarso; compare di passo in particolare in ottobre. È specie 

colpita dalla lotta ai nocivi e in diminuzione, specialmente per il fenomeno del disboscamento, dell'allargamento delle città e per la scarsità di alberi ad alto fusto nei parchi e nei giardini. Può essere tenuto in domesticità tanto che viene allevato per l'utilizzo in falconeria. Può essere allevato dall'uomo anche a scopo di ripopolamento.