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Grazie Brontosauro!

 

 

Grazie Brontosauro!

 

Francesca Civile, Brunella Danesi, Anna Maria Rossi

 

Grazie Brontosauro!

 

Per Stephen Jay Gould

 

 

 

ETS - Naturalmente Scienza, Pisa, 2012 - Collana “Finestre. I libri di Naturalmente Scienza

 

 

 

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Introduzione

 

Nei primi mesi del 2006 si verificò nel mondo dei computer una rivoluzione. Apple mise in commercio, come Steve Jobs aveva annunciato l’anno precedente, le prime macchine equipaggiate con processore Intel al posto del processore Motorola. Un evento marginale, si sarebbe detto, in un momento in cui la quota di mercato detenuta da Apple era inferiore al 5% e riguardava in particolare alcuni settori di nicchia. Difficilmente si sarebbe potuto prevedere che la scelta di un nuovo processore da parte di un produttore non di primo piano avrebbe avuto conseguenze tanto rilevanti per l’evoluzione dei prodotti informatici.

Tra i motivi che avevano spinto Apple ad abbandonare il vecchio fornitore di processori, oltre alla velocità non del tutto soddisfacentee alla difficoltà di dispersione del calore, figurava l’incapacità da parte di Motorola di ridurre lo spessore dei processori PowerPC. Uno spessore eccessivo per i portatili ultrapiatti che la Apple intende valanciare sul mercato. All’inizio del 2008, infatti, Apple presentò un portatile ultrasottile, evocativamente chiamato MacBook Air. Un gioiellino da esibire con orgoglio, leggero, costoso e seducente, tra i primi notebook a disporre di un hard disk a stato solido... uno status symbol costoso e di scarsa utilità pratica per l’uso di tutti i giorni. Un vicolo cieco, allora? Non proprio. Due anni più tardi, nel gennaio 2010, in un panorama di mercato già molto più favorevole, Apple presentò l’iPad, il sottile tablet destinato a determinare un profondo cambiamento nel modo di comunicare delle persone in tutto il mondo. L’iPad era dotato di un processore ancora diverso, un ARM, ma molte concezioni che ne ispirarono la progettazione si giovarono del rodaggio con il MacBook Air. L’uso sempre più diffuso dei tablet, prodotti da Apple o da altre Aziende, sta inducendo numerosi Paesi a promuovere l’introduzione del supporto elettronico in sostituzione di quello cartaceo in numerose attività, compresa la produzione di testi scolastici.
È facile e immediato il pensiero che Stephen Jay Gould non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di prendere spunto da una concatenazione di eventi come questa per qualcuno dei suoi godibili pezzi. L’intreccio di imprevedibilità delle connessioni casuali, del successo di un competitore apparentemente destinato a una rapida estinzione, di conseguenze che travalicano inaspettatamente e prepotentemente gli ambiti cui il fenomeno sembrava limitato, sarebbe stato uno spunto irresistibile per argomentare sulla contingenza degli eventi che caratterizzano l’irripetibile corso dei fenomeni storici. Ma Stephen Jay Gould non è più qui. Da dieci anni.
E la sua mancanza non cessa di farsi sentire.
Per tutti noi è stato un amico sempre presente e vicino nei momenti di esaltazione per una nuova scoperta scientifica, per una battaglia vinta nel superamento degli steccati ideologici contro la scienza. Ci mancano le sue accese perorazioni a favore della laicità dell’insegnamento. Ci manca il piacere della lettura dei suoi scritti così curati e piacevolmente sorprendenti per i nessi che riusciva a scovare, non come un colpo di teatro ben studiato, ma grazie a una visione globale del mondo nella sua complessità e nella sua affascinante bellezza. A dieci anni dalla scomparsa, Stephen Jay Gould rappresenta ancora una pietra di paragone per chiunque voglia ragionare non solo di teorie evolutive, ma anche di scienza più in generale. Lo scienziato Gould scelse, con ardente consapevolezza del proprio impegno civile, di non rimanere rinchiuso nel mondo un po’ ovattato e protetto della ricerca universitaria. Il suo ingegno poliedrico gli consentì di giocare un ruolo a tutto campo, di spaziare dalla critica all’uso ideologico deimodelli scientifici alla proposta di nuovi modelli per i processi evolutivi. Il rimpianto di Gould si fa sentire. Il vuoto lasciato dalla sua scomparsa prematura difficilmente sarà colmato.

 

Indice

Introduzione
Anna Maria Rossi - Stephen J. Gould: l’uomo, la ragione e la passione 9
Brunella Danesi - Gli insegnamenti di S. J. Gould  25

Raccontare la scienza
Paola Gallo - Diecimila atti di gentilezza... 45
Maria Turchetto - De minimis scientia curat. Sul fascino degli scritti divulgativi di S. J. Gould 51
Stefania Consigliere - La scienza e gli avverbi 57

La vita meravigliosa
Marco Ferraguti - Gli equilibri punteggiati messi alla prova 65
Anna Maria Rossi - Adattamento e esattamento. Un dibattito incendescente 79
Joachim Langeneck - Contingenza e conservazione 97
Fabio Fantini - La vita è un film? 105
Federica Turriziani Colonna - Ontogeny & Phylogeny. Ovvero lo strano caso di un libro fuori moda  115
Giambattista Bello - Gould’s progress. Ovvero Stephen Jay Gould biometrista 121

Dietro le quinte
Elena Gagliasso - Determinare o delimitare? 137
Alberto Gualandi - Ever since Gould. Verso un nuovo paradigma nelle scienze dell’uomo 155
Andrea Cavazzini - Storia delle scienze e conoscenza oggettiva. Per ricordare Stephen Jay Gould 173
Marirosa Di Stefano - Sociobiologia & Co.  181

Non overlapping magisteria
Marcello Buiatti - Un evoluzionista agnostico  191
David Gianfranco Di Segni - La musica del caso: la teoria dell’evoluzione in una prospettiva religiosa 197
Bibliografia
Maria Turchetto - Stephen Jay Gould. Bibliografia ragionata 217
Gli autori 227

 

Autori
 
Giambattista Bello biologo marino e naturalista, Mola di Bari
Marcello Buiatti genetista, Università di Firenze
Andrea Cavazzini epistemologo, Università Ca’ Foscari di Venezia
Stefania Consigliere antropologa, Università di Genova
Brunella Danesi biologa, redazione Naturalmente, Pisa
David Gianfranco Di Segni docente di Talmùd e biologo, Roma
Marirosa Di Stefano neurofisiologa, Università di Pisa
Fabio Fantini biologo, redazione Naturalmente, Ancona
Marco Ferraguti zoologo evoluzionista, Università di Milano
Elena Gagliasso filosofa, Università la Sapienza, Roma
Paola Gallo filosofa, collaboratrice di Naturalmente, Pisa
Alberto Gualandi filosofo, Università di Bologna
Joachim Langeneck biologo, collaboratore di Naturalmente, Pisa
Anna Maria Rossi genetista, Università di Pisa
Maria Turchetto epistemologa, Università Ca’ Foscari, Venezia
Federica Turriziani Colonna filosofa, Ecole Normale Supérieure, Parigi

 

Curatori
 
Francesca Civile, laureata in filosofia alla Normale di Pisa, ex insegnante nella scuola secondaria; coautrice, per Loescher, di "Leggere e scrivere e Lingua e letteratura", testi di ed. linguistica e letteraria per il biennio. Fa parte della redazione di Naturalmente.
Brunella Danesi, biologa di formazione, ha scritto testi di biologia per la scuola superiore; fa parte della redazione di Naturalmente.
Anna Maria Rossi, è professoressa di Genetica umana presso il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. La sua attività di ricerca è incentrata sul ruolo della diversità genetica umana nella suscettibilità alle malattie. Si dedica da anni alla didattica e alla divulgazione scientifica con l’intento di fornire ai giovani gli strumenti razionali necessari per lo sviluppo della capacità critica e del pensiero libero da condizionamenti ideologici di ogni tipo. Collabora da anni con Naturalmente.
Tommaso Eppesteingher, illustratore e vignettista attivo a Livorno, ha disegnato le tavole fuori testo dedicate a Gould.

 

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