“Acquari in Certosa”: un nuovo laboratorio didattico-scientifico al Museo di Calci
a cura di Lucia Stelli
Dal 21 novembre 2008 il Museo di Storia Naturale e del territorio di Calci si è arricchito di un nuovo percorso espositivo dedicato ai pesci d’acqua dolce.
L’obiettivo del progetto “Acquari in Certosa”, ideato da Roberto Barbuti, Giorgio Carnevale e Walter Landini, è stato prioritamente quello di realizzare un laboratorio didattico/scientifico di ittiologia, in linea con la finalità primaria del Museo di promuovere la cultura scientifica.
Due nuove sale documentano la diversità ittica delle acque dolci della Terra, dalle specie presenti nel territorio pisano a quelle delle aree tropicali dell’Africa e dell’America, dell’Asia e dell’Australia.
La prima sala ospita una grande vasca di circa 2500 litri contenente specie ittiche comuni nelle acque dolci toscane, come la tinca, la carpa, la scardola e il persico sole, ma anche esemplari ormai rari come il granchio d’acqua dolce peninsulare.
Nella seconda sono state allestite 20 vasche da 700 litri ciascuna, ognuna delle quali ospita una o più specie esotiche.
Le specie sono state ordinate ripercorrendo la storia evolutiva dei pesci d’acqua dolce.
Il “viaggio filogenetico” inizia da alcuni pesci cartilaginei quali le razze (potamotrigonidi) sudamericane, e prosegue con alcuni esemplari “fossili viventi” che dominarono le acque dolci del pianeta durante le ere paleozoica e mesozoica: i protopteri o pesci polmonati del continente africano; i polipteri, voraci predatori di laghi e fiumi africani; i lepisostei dell’America centrale e settentrionale, le cui uova sono estremamente tossiche e potenzialmente mortali; gli osteoglossiformi che popolano le acque di tutti i continenti eccetto l’Europa e che hanno sviluppato la capacità di produrre deboli campi elettrici utilizzati per localizzare oggetti in acque torbide o buie.
Passando poi per il variegato e stravagante mondo di pesci più evoluti, quali gli ostariofisi (carpe, barbi, piranhas, pesci gatto e anguille elettriche), i ciclidi e le melanotenie, conosciuti anche come pesci arcobaleno, il percorso si conclude con i pesci palla, che costituiscono il gruppo di più recente evoluzione.
Senza nulla togliere al discorso scientifico che permea tutto il percorso, va aggiunto che l’ambiente assai suggestivo in cui si snoda, contribuisce a valorizzare la galleria degli acquari e a renderla unica. Tutto il Museo comunque risente della suggestione proveniente da un contesto storico-ambientale straordinario e anche per questo merita che sia goduto appieno in tutte le sue consonanze culturali.
Il video dell’inaugurazione su YouTube: