Una fine annunciata
Il “caso” Limonaia un anno dopo Ω Nasce la Nuova Limonaia Ω Una lettera di Nicola Messina Ω saluto di Elena Volterrani Ω saluto di Vincenzo Cavasinni Ω Appelli per l’Associazione “La Limonaia-Scienza Viva” di Pisa
Una rinascita?
Nasce la Nuova Limonaia, “perché la divulgazione è nel nostro Dna”
Nasce la Nuova Limonaia e riparte con coraggio il gruppo eterogeneo che per anni ne ha caratterizzato le attività.
27 soci fondatori, tra cui nove membri del vecchio comitato scientifico, nomi di rilievo a partire dal fisico Guido Tonelli al genetista Marcello Buiatti, il giornalista scientifico Pietro Greco e il fisico Carlo Bernardini, il matematico Luciano Modica, il geologo Roberto Spandre e la divulgatrice scientifica Xenia Fosella. E poi c’è chi in questi anni ha dato vita a iniziative e ha coltivato relazioni fra mondo scientifico e società civile, dagli eventi aperti alla cittadinanza alle collaborazioni con le scuole, chi ha insomma fatto conoscere la Limonaia come il luogo della scienza viva. L’associazione è stata costituita lo scorso 24 aprile, con lo scopo, come recita l’articolo 3 del nuovo Statuto, “della diffusione della cultura scientifica, tecnologica e dei diversi rami del sapere nella società civile attraverso un’azione di promozione e di coordinamento di iniziative rivolte alla loro discussione e divulgazione”. L’obbiettivo dichiarato è quello di recuperare la rete e il patrimonio di conoscenze conquistato in anni di lavoro, di operare quindi in continuità con la parte positiva di quell’esperienza che si temeva conclusa con lo scioglimento della vecchia associazione. Un’iniziativa possibile anche grazie al grande lavoro di Anna Maria Mele e Claudia Cardelli, le operatrici culturali che lavoravano nella vecchia associazione.
“Sappiamo che nel 2014 non si può ripetere la formula novecentesca di sostentamento di un’associazione, così come l’abbiamo conosciuta”, spiega il presidente della Nuova Limonaia Marco Franciosi, docente di Fisica nell’ateneo pisano. “Ma non vogliamo rinunciare all’obbiettivo che ci ha sempre mossi, cioè quello della diffusione delle conoscenze scientifiche”.
Diverse settimane fa, mentre mi trovavo sull’ isola di Halmahera, ho appreso la triste notizia della chiusura dell’Associazione di divulgazione scientifica “La limonaia Scienza Viva” di Palazzo Ruschi a Pisa. Un evento che mi ha lasciato basito e dispiaciuto. Chiudere La Limonaia è stato un atto di irresponsabilità, dettato da scarsa conoscenza, cultura di base e mancanza di buon senso, in quanto blocca il dialogo e la crescita del pensiero scientifico e dello scambio di idee. La chiusura della Limonaia va ben oltre il semplice chiudere un luogo dove si facevano mostre, conferenze e si esibiva la propria arte. La limonaia era un luogo dove giovani, ricercatori, artisti, scienziati, divulgatori del sapere avevano le possibilità concrete di mantenere una porta aperta sul mondo, tenendoci al passo con altri paesi. Trascorro molto tempo della mia vita all’estero e qui la tendenza è di favorire progresso. E, badate bene, non parlo di Germania o Norvegia ma di paesi che fino a poco tempo fa non se la passavano benissimo. Oggi in Malesia, per esempio, paese che amo visceralmente perché mi ha dato molto in termini di conoscenza, umanità e mi ha reso la persona che sono oggi, si aprono sale concerti, centri di cultura, teatri, si rinnovano musei, si assume personale, in sintesi si vive una intensa stagione di presa di coscienza del patrimonio culturale. Noi, invece, pensiamo di risparmiare chiudendo La Limonaia o strutture analoghe in tutta Italia, causando invece una perdita irreparabile al patrimonio culturale italiano e alla crescita del Paese. Aver chiuso La Limonaia ha equivalso a fare ammalare Pisa, come se una malattia grave avesse eroso il corpo di uomo. Pensare Pisa senza La Limonaia infonde in me un senso di distruzione, deturpamento di qualche cosa che non sono nemmeno troppo bravo a spiegare. Pisa, si, si trova ad essere depredata da scelte avulse da ogni logica, da una politica scellerata di risparmio nel breve termine ma dannosissima per il futuro. Oltre ad aver tolto lavoro a due persone straordinarie come Claudia Cardelli e Annamaria Mele, gettando due famiglie alla mercé del nulla, questa scelta ha tolto qualcosa a chi svolgeva il loro ruolo con passione e dedizione. Ha tolto amore.
A titolo personale, nel 2012 feci proprio qui una mostra sulle foreste del Borneo, questo fu il mio trampolino che mi é servito a fare apprezzare le mia attività professionale. Quando arrivai alla Limonaia per la prima volta, fui accolto con calore dal suo personale, cosa decisamente rara nell'amministrazione pubblica, e vidi in Claudia e Annamaria entusiasmo e spirito di collaborazione. La Limonaia non è un luogo su cui si puo’ risparmiare, La limonaia non é un luogo dove si va a fare una passeggiata ma uno spazio vitale della città per tutti coloro che vogliono essere liberi, una parte di cuore di cui Pisa andava fiera.
Nicola Messina
Chiusura de la limonaia: il mio saluto a tutti
03 febbraio 2014
Cari amici della mailing list de La Limonaia,
vorrei farvi un saluto dato che da domani sarò destinata ad altro servizio.
Non voglio entrare nel merito della questione chiusura de La Limonaia Scienza Viva,
voi siete in grado più di me di valutare se è cosa giusta o no.
Voglio ringraziarvi per la vostra collaborazione e partecipazione alla vita
dell'Associazione in questi 15 anni di attività.
Certamente la fine di questa esperienza così partecipata mi preoccupa e mi
rattrista molto. Mi auguro che l'esperienza maturata dalle mie colleghe,
Annamaria e Claudia, licenziate, che tanto hanno dato e imparato in questi
anni di attività de La Limonaia, non venga sprecata da chi potrebbe
intelligentemente utilizzarla.
Un caro saluto
Elena Volterrani
Chiusura de la limonaia: il mio saluto a tutti
05 febbraio 2014
Cari amici e collaboratori della Limonaia Scienza Viva,
come ultimo coordinatore scientifico dell'associazione, voglio unirmi ad Elena Volterrani
nel ringraziare tutti voi per l'aiuto che in questi anni avete prestato alle attività della Limonaia.
Coloro che hanno lavorato alle iniziative, ma anche quelli che sono stati semplicemente presenti
alle attività della Limonaia, hanno efficacemente testimoniato l'importanza della diffusione della Scienza
e della Tecnologia per la formazione culturale degli individui e della società, con particolare attenzione ai giovani.
Con il vostro aiuto e quello del suo staff : Elena Volterrani, Claudia Cardelli e Anna Maria Mele,
credo che La Limonaia sia riuscita a dare il suo contributo a questa missione, cruciale per lo
sviluppo di ogni società civile.
Per me, fisico, è stata un'esperienza entusiasmante dal punto di vista personale e professionale e di questo
sono grato alle persone con cui in questi anni ho avuto il privilegio di lavorare, in ispecie a Elena, Claudia e Anna Maria, sia
per la passione, che per la competenza e l'impegno profusi nel loro lavoro.
L'amarezza è grande, ma voglio veramente sperare, e lavorerò in questa direzione, che l'esperienza della
Limonaia non cada nel dimenticatoio, ma sia un punto di riferimento per il rilancio degli ideali che l'hanno motivata, magari in una nuova veste organizzativa, che possa recuperare anche le professionalità precedenti.
Grazie,
Vincenzo Cavasinni
Seguono appelli ed altre iniziative
Appello per l’Associazione “La Limonaia-Scienza Viva” di Pisa
Per la diffusione della cultura scientifica
Nel 1999, su iniziativa della Provincia di Pisa, veniva costituita, insieme alle istituzioni universitarie e di ricerca pisane nonché ad alcuni Comuni ed Enti, l’Associazione “La Limonaia – Scienza Viva”, per promuovere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica come patrimonio di ogni cittadino ad ogni età, a garanzia di una costruzione consapevole del futuro.
L’associazione prende nome dal bell’edificio della Limonaia dello storico Palazzo Ruschi al centro di Pisa, concesso in uso all’Associazione dalla Provincia.
Da allora, per quasi quindici anni, la Limonaia ha condotto un’intensa attività di divulgazione scientifica, sia per gli studenti e i professori delle scuole che per la cittadinanza, sia nella città di Pisa che nelle città della provincia. Sono stati prodotti documentari e mostre, ospitati dibattiti e conferenze, presentati libri, organizzati caffè della scienza, cicli di film e visite a laboratori scientifici italiani e stranieri, tenuti corsi di aggiornamento per docenti, tutte attività che hanno riscosso generale consenso e fatto vincere alla Limonaia finanziamenti e premi. Di recente la Limonaia si è collegata con il “Caffè della Scienza di Livorno” in modo da scambiare esperienze e coordinare attività comuni sui territori delle due province. Grazie al generoso e gratuito impegno di professori, ricercatori e studenti appassionati, tutto ciò è stato realizzato con risorse finanziarie limitate ma stabili, provenienti in maggior parte dal generoso contributo annuale della Provincia di Pisa.
La Limonaia rappresenta un unicum nel panorama toscano e anche nazionale, un successo e un vanto per Pisa città della scienza, secondo una prestigiosa tradizione plurisecolare che ha dato il nome anche ad un progetto delle istituzioni cittadine di cui la Limonaia si è candidata ad essere punto di raccordo.
Purtroppo, per le note vicende finanziarie e normative di questi ultimi anni riguardanti i tagli al numero e ai bilanci delle province, dal 2013 la Provincia di Pisa non sarà più in grado di provvedere a versare il contributo annuale di circa 40.000 euro, mettendo la gestione della Limonaia in grave difficoltà.
Facciamo appello a tutte le istituzioni politiche, culturali e civili di Pisa e della sua provincia perché si trovino subito soluzioni in grado di garantire comunque l’attività dell’associazione “La Limonaia – Scienza Viva” nei prossimi anni, con la prospettiva di individuare per il medio futuro una soluzione stabile, anche se diversa dalla attuale.
Spendere per la cultura significa investire per un futuro migliore di tutti.
Firma l’appello Ω Testo completo, composizione del Comitato scientifico e elenco dei firmatari Ω Entrate 2012 della Limonaia
Testo del comunicato di NATURALMENTE
La Limonaia di Pisa dopo 13 anni ininterrotti di attività condotti con competenza, intelligenza, continuità, apertura mentale e generosità personale al servizio della cultura, della conoscenza e della bellezza, chiude per mancanza di fondi. Un patrimonio costruito e custodito con cura di testi, film, iniziative promozionali che hanno consentito alle voci della città e della provincia di farsi sentire in un luogo aperto e autorevole e amichevole rischia di disperdersi insieme alla professionalità delle persone che ci hanno lavorato senza risparmiarsi per così tanti anni. Pisa, le sue università, le sue scuole stanno per perdere un gioiello che, se lasciano che finisca così, dimostrano di non meritare.
NATURALMENTE ha un grosso debito di riconoscenza verso la Limonaia, Elena, Claudia e Anna Maria.
Non può, non deve finire così!
Articoli sull’argomento
La Nazione di Pisa sabato 16 marzo 2013 - di Francesca Bianchi | La Nazione di Pisa sabato 28 marzo 2013 - di Francesca Bianchi |
Il Tirreno sabato 30 marzo 2013 - di Renata Viola |
Futuro de La Limonaia, convocato un gruppo di lavoro per individuare soluzioni di continuità
La Provincia ha garantito fino ad oggi circa la metà dell’entrate dell’associazione, ma per il 2013 non sembra aver risorse disponibile 27/03/2013 - 13:54
Un gruppo di lavoro costituito dai soci de “La Limonaia” si riunirà nei prossimi giorni per individuare soluzioni concrete che garantiscano continuità all’attività di divulgazione scientifica dell’associazione.
L’esigenza espressa da tutti gli enti (Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Comune di Cascina, Comune di Montacatini Val di Cecina, Comune di Peccioli, Comune di Volterra, Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Provincia di Livorno, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola S. Anna) nell’ultima riunione convocata per definire gli scenari futuri dell’associazione, alla luce del quadro economico finanziario e delle difficoltà in cui versano ultimamente gli enti pubblici, è di continuare a garantire gli scopi statutari de La Limonaia. ma in una nuova prospettiva che rivaluti in maniera organica gli impegni finanziari e l’utilizzo degli spazi in città finalizzati alle attività di divulgazione scientifica.
Tutti i soci, a partire dalla Provincia di Pisa che ha promosso nel 1999 la costituzione dell’associazione, non sono più in grado di assicurare contributi a istituzioni, fondazioni e associazioni sugli stessi livelli del passato e dunque hanno espresso la volontà di "fare sistema" per non disperdere l’ottimo lavoro svolto sul fronte della valorizzazione della scienza e della tecnologia.
La Provincia di Pisa ha garantito fino ad oggi circa la metà dell’entrate dell’associazione, la sede a titolo gratuito, il pagamento delle utenze e di un’unità di personale ma, come è ormai noto, il taglio pesantissimo di 14 milioni di euro inferto nella parte corrente del Bilancio dell’Ente, non consentirà nel 2013 di fare fronte alle spese de La Limonia.
Dalla riunione dei soci emergeranno dunque proposte per razionalizzare le spese e per promuovere sinergie in grado di valorizzare il lavoro dell’associazione in nuovi contesti operativi e nel quadro più ampio di eccellenze culturali e scientifiche di cui è ricca la città di Pisa.
prof. Vincenzo Cavasinni, coordinatore scientifico |
Conferenza stampa
Il giorno 28 marzo si è tenuta una conferenza stampa presso la sede della Limonaia per illustrare alle due giornaliste de “il Tirreno” e de “la Nazione” lo stato delle cose.
Il coordinatore scientifico, prof. Vincenzo Cavasinni, ha descritto alcune tra le molte attività condotte dalla Limonaia in questi 14 anni, specificando che si tratta di una mole di lavoro assai rilevante per il personale a disposizione. Attorno alla Limonaia si è creato un tessuto di conoscenze e collaborazioni, spesso assolutamente volontarie e gratuite di altissimo livello e in grado di vitalizzare la struttura rendendola un servizio disponibile per tutti i cittadini che promuove la conoscenza scientifica nella cittadinanza e nelle scuole. Sono stati spesso organizzati corsi di formazione, cicli di conferenze, mostre fotografiche, tavole rotonde, sono stati prodotti film e documentari apprezzati e premiati in più di una occasione: una struttura sempre aperta e disponibile.
Le difficoltà economiche degli Enti locali sono oggettive, ma pensare di recuperare i fondi rsparmiando sulle già esigue risorse dedicate alla cultura è un errore da evitare assolutamente. E’ stato istituito un tavolo tecnico che si occuperà della questione: speriamo che in quella sede si trovi una soluzione in grado non solo di non danneggiare la programmazione di questo anno ma anche che si possa guardare al futuro con maggiore tranquillità.
Stiamo ricevendo attestati di stima e di solidarietà da tutta Italia insieme alla disponibilità di dimostrare nel concreto la voglia di darci una mano.
Stiamo lavorando per organizzare una grande festa della Limonaia che permetta a tutti coloro che considerano questa struttura un punto di riferimento di grande originalità e utilità scientifica di partecipare per sostenerla direttamente.
Ipotesi di Festa per la Limonaia
Mettere in evidenza il ruolo centrale e decisivo che la Limonaia, come istituzione (vedere lo statuto) deputata alla comunicazione della scienza ai cittadini, ha svolto e deve continuare a svolgere a beneficio sia dei cittadini che della scienza medesima. (la pagina sarà un cantiere aperto a tutti i contributi da lanciare anche su FB)
Il commento di Elio Fabri
«Leggendo il lungo elenco di adesioni all’appello per “La Limonaia”, il primo pensiero che mi è venuto è stato: "se ognuno dei sottoscrittori contribuisse con l’1 per mille del proprio reddito (lordo) forse il problema sarebbe risolto". Poi il secondo pensiero è stato: "ma sarebbe giusto?"La domanda è retorica, e la mia risposta è ovviamente NO.Il problema non è chiedere un contributo (anche se volontario) a persone molte delle quali già si spendono per far vivere iniziative come questa; e lo fanno spesso gratuitamente, ma anche quando sono retribuite lo sono a un livello modestissimo. Anche questo bisogna avere il coraggio di dirlo: basta guardare quali sono i compensi correnti per partecipazioni a spettacoli, a eventi di moda o di sport, a manifestazioni le più diverse, per non parlare di tante dubbie "consulenze" (ma qui si scende al malcostume politico, su cui non voglio insistere perché non è il mio tema).Chi lavora per la Cultura (maiuscola voluta, per sottolineare che anche di questa parola si fa non di rado un uso discutibile), per la scuola, in particolare per l’educazione scientifica, sa benissimo che non si arricchirà col suo lavoro; ma pretende almeno di essere rispettato e riconosciuto.Chiusa la parentesi, come suol dirsi "il problema è un altro", ed è un problema *politico*: nella situazione di crisi, politica, economica, ma anche sistemica in cui ci troviamo, è necessario investire sulla conoscenza, sulla formazione delle generazioni future. In verità questo lo dicono tutti, politici per primi, salvo scordarsene regolarmente quando si arriva ai fatti.Voglio sottolineare con forza che a mio parere una formazione scientifica è elemento indispensabile delle conoscenze necessarie per uscire dalla crisi, e perciò occorre chiedere con forza alle istituzioni *politiche* di farsene carico."Non posso accettare il solito pretesto delle scarsità di fondi: così come Goebbels, ministro di Hitler, diceva "quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola", lo stesso viene metaforicamente di fare a me, quando sento dire "non ci sono soldi". Diciamolo chiaro: *è sempre questione di scelte*. I soldi sono quelli che sono, ma la decisione di come e dove spenderli è *politica*: si scelgono delle priorità e non altre (come è politica la scelta di dover accogliere le entrate). Certo che molte volte la scelta può essere difficile: ma è per questo, per fare delle scelte, e non sempre quelle più immediatamente popolari e redditizie in termini di voti, che noi eleggiamo i nostri rappresentanti. Non possiamo accettare i cosiddetti "tagli lineari", che poi così lineari e neutri non sono. Per esempio, è un dato di fatto che dal 1995 al 2010 le due voci più importanti della spesa finale della pubblica amministrazione (sanità e istruzione) sono passate rispettivamente dal 28% al 34% del totale, e dal 24% al 20% (fonte ISTAT).Se è vero che la cultura scientifica, come dicevo sopra, è da ritenersi elemento importante per risollevare l’Italia dalla crisi non solo economica, ma anche politica (e perfino etica) che sta attraversando, è giusto che a sostenere la cultura scientifica contribuiscano tutti i cittadini; e perciò sono i rappresentanti politici - che i cittadini hanno eletto - che debbono assumersi la responsabilità di scelte coerenti con questo assunto. Perciò il mio non è un appello, ma una precisa richiesta politica a tutti coloro che ci rappresentano nelle diverse istituzioni. Iniziative utili e benemerite, come nel nostro caso "La Limonaia", debbono essere sostenute, non già come fiore all’occhiello che si può buttar via quando "non ci sono soldi" per ricomprarlo fresco, ma come *compito istituzionale* negli interessi dei cittadini.
Ai cittadini i politici debbono rispondere delle proprie scelte, e debbono anche farli riflettere sulle corrispondenti motivazioni.»
Commenti su Facebook
Orme d’Ambra [...] In più secondo noi ex studenti “pisani” La Limonaia è un punto centrale di facile convergenza e interazione tra cittadinanza e mondo universitario che nessun altro ente o istituto è riuscito negli anni a portare alla città. Il bello di questo progetto sta nell’essere terreno neutrale di dibattito democraticamente aperto a qualsiasi fascia di età ed estrazione sociale, infatti la maggior parte delle iniziative sono gratuite e facilmente fruibili data la postazione centralissima... Chiuderla, sarebbe a nostro parere un errore madornale per cultura e la città di Pisa. Aderiamo alla raccolta firme lanciata in ateneo.
Elena Gagliasso Lo conoscete questo posto di bellezza e cultura condannato a morte? Non tutti? leggete allora, condividete e inventiamoci. In Controtendenza nel presente rischioso per ciascuno.
Raffaele Sardella crollo di un paese...
Isabella Belcari Si parla di 60.000 euro (n.d.R.: 40.000, in realtà), se non ho letto male. Ora, sulla scala del bilancio di una provincia, per quanto i tempi siano difficili, si trovano, anche scaglionati se proprio... Mi domando: o questa attività in realtà non meritava, quindi perché tenerla in vita per 13 anni finora a spese del contribuente?, oppure è come sembra, meritoria e non decorativa, quindi com’è che non si trovano 60.000 Euro per 1 anno d’attività? Quale priorità è "passata avanti"? E questo è il paradigma di moltissime scelte di bilanci pubblici d’ambito culturale degli ultimi 2 anni, dai Ministeri in giù. Spiegazione più gettonata, solitamente: tagli orizzontali. Alla faccia di chi ha lavorato tanto e bene.
Laika Open Channel La Fondazione non può contribuire?
Michele Andreoli Dispiace molto ...
Maria Luisa Amici Cosa si può fare?
Renata Bertocchi Una raccolta di firme sarebbe inutile?
Lorenzo Gabutti Accidenti, mi dispiace proprio! Quand’ero giovane, nel 2000, ci lavorai una volta, facendo la traduzione consecutiva (non simultanea come affermato nel link) per due relatori che parlavano di telecamere a circuito chiuso (con relative implicazioni per la privacy) e caso Echelon. Davvero un bel posto. http://www.lalimonaia.pisa.it/news/guerra/index.html
Katia Spupp Genovali La Limonaia non DEVE chiudere!
Il “caso” Limonaia un anno dopo
di Elena Volterrani
La Limonaia Scienza Viva
Circa quindici anni fa, per opera un gruppo di amministratori illuminati, nasceva a Pisa “La Limonaia - Associazione per la diffusione della scienza”. Tra questi: Gino Nunes, Presidente della Provincia di Pisa, ente fondatore dell’associazione e Luciano Modica, Rettore dell'Università di Pisa. Essi rivolsero l’invito ad aderire alle altre Università pisane ed ai Comuni della provincia.
L’Associazione trovò preziosa ospitalità nella Limonaia di Palazzo Ruschi - da cui il nome - di proprietà della Provincia.
Sede prestigiosa ed elegante, nel centro storico di Pisa, venne completamente ristrutturata in modo adeguato sia alle esigenze dell'associazione (vennero arredate ed attrezzate sale per riunioni, conferenze e seminari, proiezioni) che come sede espositiva. Anche il bel giardino all'italiana con le piante di limoni, che negli anni era rimasto trascurato, venne riportato al suo splendore. Spesso venivano qui organizzati eventi culturali che vedevano una larga partecipazione di studenti universitari- data la vicinanza ai dipartimenti di scienze dell'università – scuole e cittadini comuni.
Un notevole impegno economico della Provincia ma un grande dono alla città di Pisa. Continua a leggere