Di Corvi Imperiali, Ricci e battistrada

Giovanna Neri

Oggi ho tolto il cibo di bocca ad un Corvo Imperiale.

Bellissimo, lucente, quasi un metro e mezzo di apertura alare. Amo questi Corvidi (Corvus corax), monogami, intelligenti, con una lancia al posto del becco e con lo sguardo fisso sul tuo se ti incontrano ad altezza umana. Godo di quella coppia che in primavera ed ogni fine estate si parcheggia sopra i pali della luce vicino casa, regalandomi voli maestosi e una pausa di silenzio dai gabbiani beceri (paura eh???). Per poco non lo investo oggi, il maschio di quella coppia, mentre rientravo per un break di mezz'ora, inchiodando proprio davanti al box della macchina. Era a terra, ali aperte; sorpreso, si è sfilato e alzato in volo, lasciando l'eco di un "cra" prolungato. “Tonto, che ci fai a terra” ho pensato; già la mattina devo star dietro alla stupidità dei fagiani appena lanciati che sembrano pagati per fare il battistrada a 3 all'ora e farmi arrivare sempre scannata... Mentre corro verso casa rimugino che mi ci voleva anche l'investimento del corvo da mettere in elenco, poi, di botto, penso: “Questo non è uno stupido fagiano”.

E torno indietro, tra l'erba corta davanti al box. Appallottolata come un grumo di fango, la mia Riccia, erede della mitica Andrea che per 15 anni, puntuale come un orologio svizzero, picchiettava sul piatto sotto la panchina del giardino per reclamare la cena, sola o con fidanzati occasionali o con i piccoli che avrebbe rapidamente svezzato e scacciato, perchè lei era l'unica regina. Andrea non c'è più, ma ha lasciato una delle sue piccole a presidiare il giardino, a mangiare nello stesso piatto sotto la panchina, solo appena più elegante, non picchietta mai per chiedere ma aspetta.

Andrea2 proprio quattro giorni fa ha spedito a vedere come e dove si mangia due riccettini incerti, piccoli piccoli e un po' spaesati, anche poco collaborativi per il book fotografico che Cecilia poteva realizzare. La mia neomamma doveva essere lo spuntino del grande corvo, assalita mentre era allo scoperto perchè tornava nella macchia dopo la colazione sotto la panchina. La palla irsuta e immobile è stata protetta sotto un alto strato di foglie secche e stasera, al mio rientro, c'era solo la traccia della sua fuga verso la sicurezza.

Caro e amato Corvo Imperiale, la mia Andrea2 non si tocca!

Se proprio hai tanta fame, ci sarebbero i miei battistrada mattutini, magari mi dai una mano ad arrivare a scuola in orario....

 

Isola d'Elba