Andare Incontro
Luciana Bussotti
…era di maggio…
Eravamo giovani, Roberto ed io, e stavamo trascorrendo i giorni di un ponte festivo con le mamme nella casa di campagna. Alle nostre madri piacevano queste interruzioni del tran-tran quotidiano, queste brevi evasioni e a me non pareva vero di approfittarne per tornare al mio amato Poggiogrosso; Roberto qualche ora per andare a “fare” minerali la trovava sempre.
Una sera dopo cena abbiamo deciso di far quattro passi intorno casa e ci siamo avviati per una sterrata che conduce alla strada provinciale asfaltata (è sempre stata chiamata “lo stradone” perché percorribile con il calesse, tanto tempo prima, e ora con auto non troppo raffinate, mentre con “stradello” si indicava un sentierino che portava al pozzo. In Toscana diminutivi, vezzeggiativi e altri suffissi servono molto per amplificare il lessico).
Ci incamminiamo per qualche metro guidandoci con la conoscenza del luogo, cespuglio per cespuglio, nella notte nera senza luna.
D’improvviso sentiamo il gorgheggiare di un usignolo provenire dalla siepe due curve avanti. Procediamo con maggiore cautela per non fare rumore ma, avvicinandoci, il canto si interrompe. Muti ci diamo un’intesa: procediamo come lumache silenziose fino ad accostarci all’alto cespuglio di Lillatro (*) da cui era sgorgata la melodia. Niente: l’usignolo ci aveva percepiti ed agiva di conseguenza. Siamo rimasti immobili, respirando appena, per svariati minuti, non saprei dire quanti, ma comunque per un tempo che ci parve assai lungo.
Ed ecco che il gorgheggio riprende…a un metro da noi.
Ci prendiamo per mano e sentiamo di avere ricevuto un regalo enorme nel buio di una notte di maggio.
* * * *
Questa mattina stavo guardando in TV un filmato ornitologico con musichetta rilassante di sottofondo; alla melodia e vista di un usignolo, accanto a Roberto di cui non posso sapere le emozioni, mi è apparso il ricordo di quell’altro usignolo e mi si sono inumiditi gli occhi.
Più che il racconto di un incontro è il racconto di un ricordo.
Ma il bisogno di condividerlo è stato più forte della rassegnazione a non poterlo più fare con chi più desidero.
Spero che mi perdonerete
(*) Fillirea (Phillyrea sp) e Alaterno (Rhamnus alaternus) sono conosciuti in Maremma (Suvereto) col nome locale di Lillatro, che parrebbe di origine etrusca.