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Cosa dicono mamma e papà?
Malurus cyaneus  

Cosa dicono mamma e papà?

 

Valentina Vitali

 

Mamme e papà della specie umana sono spesso impazienti di conoscere il proprio bambino e quindi iniziano a parlargli o a fargli ascoltare le loro canzoni preferite prima ancora che nasca, convincendosi che possa sentirli. Alcuni studi hanno dimostrato che effettivamente si stabilisce un certo contatto ma l’efficacia del dialogo tra genitori e prole negli scriccioli azzurri superbi (Malurus cyaneus) e nei diamanti mandarini australiani (Taeniopygia guttata) supera ogni aspettativa. È noto che la comunicazione acustica prenatale negli uccelli può sincronizzare le nascite e migliorare l’imprinting e le funzioni cerebrali perché gli embrioni, a partire da un certo grado di sviluppo, riescono a percepire i segnali dei genitori; lo scricciolo fatato (Malurus splendens splendens)però ha sviluppato una strategia particolarmente ingegnosa basata proprio su questa interazione per proteggersi dal parassitismo del cuculo bronzeo di Horsfield (Chrysococcyx basalis). Le femmine infatti

Taeniopygia guttata Malurus splendens splendens  Chrysococcyx basalis 

10 giorni dopo aver deposto l’ultimo uovo iniziano a ripetere con insistenza, 16 volte l’ora, un breve e personalissimo trillo costituito da 20 elementi diversi, come delle note, fino alla schiusa del primo uovo; dato che il periodo di incubazione è di due settimane, gli embrioni possono ascoltare questo codice segreto per 5 giorni cioè un tempo sufficiente per memorizzarlo e saperlo riprodurre correttamente dal terzo giorno di vita. Se invece tra i pulli legittimi si nasconde un cuculo il meccanismo non funziona più: l’uovo del parassita si schiude in anticipo e la femmina può ripetere la parola d’ordine solo per 2 giorni, troppo pochi affinché la prole la memorizzi e lo scricciolo capisce di essere stato ingannato. Esiste però un caso ancora più curioso di influenza dei genitori sui propri embrioni, che è stato dimostrato da una ricerca di Mariette e Buchanan della Deakin University pubblicata su Science. Mariette si è accorta durante alcune registrazioni in ambiente dei diamanti mandarini che i genitori producevano un particolare canto acuto e ritmico quando si trovavano a covare da soli nel nido, quindi non poteva evidentemente trattarsi di una comunicazione con il partner. Si è compreso che il canto veniva emesso con una frequenza di ripetizione sempre maggiore a partire dal quinto giorno prima della schiusa in modo che gli embrioni fossero abbastanza sviluppati da ascoltarlo e solo quando la temperatura massima giornaliera superava i 26 °C. I genitori quindi sembravano avvertire i propri pulli delle calde condizioni esterne ambientali. Come verifica sono state incubate artificialmente a 37,7 °C delle uova divise poi in due gruppi, facendo sentire ad uno (quello trattato) il canto del caldo e all’altro (quello di controllo) un normale canto. I nidiacei sono poi stati ricollocati nei vari nidi di una voliera e i dati hanno mostrato che più i nidi erano in condizioni ambientali calde più i piccoli trattati crescevano lentamente in massa e rimanevano più piccoli mentre per i pulli di controllo le elevate temperature portavano un aumento della massa. Il canto dei genitori quindi induce la prole ad adattarsi a condizioni di alte temperature assumendo dimensioni ridotte, che ci si aspetterebbe essere però svantaggiose in termini di fitness; in realtà le femmine con minore massa corporea per effetto del caldo e dello speciale condizionamento prenatale hanno avuto un successo riproduttivo maggiore misurato nelle prime due stagioni riproduttive e si è anche notato che preferiscono un sito di nidificazione caldo. Questo complesso meccanismo potrebbe essere una risposta adattativa al riscaldamento climatico o dimostrarsi comunque una carta vincente che garantisca una maggiore probabilità di sopravvivenza della specie in questo contesto. Una ricerca pubblicata su Science Advances ha raccolto i dati delle misurazioni di massa corporea, lunghezza delle ali e loro rapporto per 77 specie di uccelli della foresta amazzonica durante 40 anni e tutti i taxa hanno evidenziato una diminuzione del peso a partire dagli anni ’80 e un terzo ha mostrato un aumento della lunghezza delle ali, appendici tipicamente usate per disperdere calore. Che i genitori dei diamanti mandarini conoscano e vogliano insegnare ai propri embrioni la regola di Bergmann secondo cui la massa corporea è direttamente proporzionale alla latitudine e inversamente proporzionale alla temperatura?