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Sui quotidiani e periodici novembre 2022

# R.Esposito,Silenzio, comincia la lezione # M.Recalcati,Il bullismo dell’autorità fra i banchi # M.Gabanelli,S.Ravizza,In dodici mesi 100 mila sbarchi Errori e ipocrisie # G.Parisi,La pace vince con la scienza # T.Pievani,G.Remuzzi,La nascita # A.Perazzi,L’invenzione di Central Park # P.Caraveo,Serve metodo per salvare il pianeta # A.Villa,Noi, discriminate dalla medicina # C.Saraceno,La lotteria dello studio # G.A.Stella,Renzo Piano «Sorpresi mio padre: sarò architetto» # S.Sciandivasci,"L'umiliazione è bullismo, ai ragazzi va trasmessa passione" # G.Fregonara, M.Gabanelli,S.Ravizza,Medicina, numero chiuso: perché non serve toglierlo # V.Pelligra,Una formula seducente che rischia di legittimare troppe disuguaglianze # F.Billari,Per le sfide globali servono idee e dati # N.Ordine,Il localismo non si addice alla cultura # A.Gavosto,La carriera dei docenti non è più rinviabile # E.Galli della Loggia,«Devo pagare i crediti» L’Italia e l’analfabetismo visti da uno sportello # N.Dalla Chiesa,La magia della scrittura Così Paola si è ricordata del sussidiario “Cervino” # M.Borrillo,M.Gabanelli,Siccità, made in Italy a secco # G.Parisi,Io,Nobel al microscopio # P.Rumiz,E la montagna tornò sacra # T.Boeri,R.Perotti,Come coltivare il merito # C.Tucci,Scuola ferma da 20 anni Un’alleanza per ripartire # E.Dusi,Artemis 1, il primo passo per tornare sulla Luna “Stavolta andremo per restare” # A.Codignola,I funghi diventano la frontiera sostenibile, alternativa alla carne # M.Gallizioli,A cosa serve studiare? # L.Bignami,Per l'energia le temperature contano. Come le dimensioni per i rinoceronti. # C.Dell’Acqua,Il vero merito della scuola # A.Vespignani,I virus sempre alle porteD.Barenboim,Barenboim # D.Zagaria,Ghiaccio nero in Groenlandia.È la malattia del pianeta # C.Alberto Redi,I trabocchetti nel definire il sesso # P.Legrenzi,Se la materia non è più grigia # A.Gavosto,Merito, partiamo dai docenti # M.Garofalo,«Una geoantropologia per comprendere l’interazione dell’umano con la Terra» # F.de Bortoli,I segnali attesi sul clima # P.Rumiz,L'urlo dell'etnia divide l'Europa # M.Marzano,Chi riconosce il vero merito # N.Ordine,La "postura" della presenza da ritrovare # P.Giordano,I miraggi del merito a scuola # C.Saraceno,Il merito va fatto fiorire # A.Rosina,Perché il lavoro femminile fa bene sia alla demografia che all’economia # A.Codignola,Alzheimer, la rinascita delle cure capovolge anni di ricerca #


"La Repubblica" - 29 novembre 2022
Silenzio, comincia la lezione
di Roberto Esposito
Il nuovo saggio di Gustavo Zagrebelsky sul mestiere di insegnare. Tra merito, democrazia e libertà

«La lezione non è un viaggio su un tram, ma una passeggiata a piedi, perché per chi viaggia è importante camminare e non solo arrivare».

A scrivere queste parole è Pavel Florenskij, il “Leonardo russo”, fucilato nel 1937, perché refrattario a irreggimentarsi nel sistema oppressivo sovietico. Secondo l’antica tradizione peripatetica, e la religiosità mistica, quando si passeggia importante non è solo la destinazione ultima, ma anche l’itinerario che si percorre. Con le sue pause, deviazioni, diramazioni. E con lo sguardo del viaggiatore spostato dai dettagli all’orizzonte profondo che li circonda. Anziché procedere per forza in avanti, su binari fissi, chi passeggia, pur senza perdere di vista l’approdo finale, può saggiare strade diverse, inoltrarsi lungo sentieri laterali, arricchire l’itinerario con incontri imprevedibili.


"La Repubblica" - 28 novembre 2022
Il bullismo dell’autorità fra i banchi
di Massimo Recalcati

Le recenti esternazioni del neoministro all’Istruzione Valditara, che esaltano l’umiliazione come pratica pedagogica, sono talmente gravi da lasciare basiti. La successiva rettifica — non voleva attribuire valore all’“umiliazione” ma all’“umiltà” — peggiora se possibile la situazione conferendo valore di lapsus alla prima espressione. Ricordo che, in psicoanalisi, il lapsus non è mai un semplice errore linguistico, ma ciò che riflette la convinzione più profonda del soggetto che lo pronuncia.
Dunque questo “lapsus” impressiona non solo per la rozzezza delle argomentazioni che lo sostengono e che cozzano contro il ruolo di altissima responsabilità che egli ricopre, ma per il messaggio educativo che esso veicola.


“Corriere della Sera” - 28 novembre 2022
In dodici mesi 100 mila sbarchi Errori e ipocrisie
di Milena Gabanelli e Simona Ravizza
In un anno 100 mila sbarchi, partenze record dalla Cirenaica. Dalla ricollocazione obbligatoria a quella facoltativa: ecco come siamo arrivati fino qui. La svolta? I flussi regolari.

Gli sbarchi sono ripresi, e la chiamiamo ancora emergenza immigrazione. Ma come siamo arrivati fin qui? Vediamo come sono andate davvero le cose negli ultimi dieci anni tra sottovalutazioni, ipocrisie, errori e propaganda. Il Regolamento di Dublino sancisce un principio: «Se il richiedente asilo ha varcato illegalmente la frontiera di uno Stato membro, è quello Stato membro che deve farsene carico».
Viene ratificato nel 2003 e l’Italia (governo Berlusconi II), che avrebbe potuto esercitare il diritto di veto e bloccarlo, lo firma. E così il nostro Paese accetta (forse inconsapevolmente) tutti gli oneri degli anni a venire, poiché anche la successiva riverniciatura del 2013 non porterà cambiamenti risolutivi.


“Corriere della Sera” - 28 novembre 2022
La pace vince con la scienza
di Giorgio Parisi
Il clima, le risorse, i conflitti, le armi La lectio di un Nobel sulle crisi globali

La scienza è un enorme puzzle e ogni pezzo che viene messo al posto giusto apre la possibilità di collocarne altri. In questo gigantesco mosaico, ogni scienziato aggiunge delle tessere, con la consapevolezza di aver dato il suo contributo e che, quando il suo nome sarà dimenticato, anche coloro che verranno dopo saliranno sulle sue spalle per vedere oltre. Più esploriamo l’universo, più scopriamo nuove regioni da esplorare, e ogni scoperta ci permette di formulare tante nuove domande che prima non eravamo in grado di formulare.


“Corriere della Sera” - 27 novembre 2022
La nascita
di Telmo Pievani e Giuseppe Remuzzi
Come siamo diventati quello che siamo? Come la mente si è evoluta per renderci capaci di fare quello che facciamo, parlare, costruire società?
Insomma: perché siamo così diversi dai nostri cugini, i Neanderthal, ma anche da scimpanzé e bonobo? La risposta

Da non credere: un lavoro pubblicato su «Science» da ricercatori del Max Planck Institute e dell’Università di Dresda — fra i quali c’è anche Svante Pääbo, che proprio il 10 dicembre riceverà a Stoccolma il Premio Nobel per la Medicina o la Fisiologia 2022 — spiegherebbe come siamo diventati umani, cioè come il nostro cervello si è evoluto per essere in grado di fare quello che facciamo sul piano cognitivo, nella capacità di parlare e di avere rapporti sociali. Insomma, in una parola, perché siamo diversi dai nostri cugini più prossimi, i Neanderthal, ma anche dagli scimpanzé, dai bonobo e dagli altri primati non umani. Ma andiamo per gradi.


"Il Sole 24 Ore" - 27 novembre 2022
L’invenzione di Central Park
di Antonio Perazzi
Verdissimo. Duecento anni fa nasceva Frederick Law Olmsted, fondatore dell’architettura del paesaggio e pioniere del conservazionismo. Il suo primo progetto fu nel cuore di New York, il luogo più artificiale del pianeta

Attraversando Parco Sempione a Milano, un grosso scoiattolo mi è quasi passato sui piedi: ci siamo guardati, è corso via, ma poi è tornato indietro a prendere una noce che avevo appena comperato. Per un attimo mi sono sentito bambino, quando una delle cose che mi piaceva di più di New York era andare a Central Park per condividere un brezel caldo con gli animali del parco. Il 28 aprile scorso è stato il duecentesimo anniversario di nascita di Frederick Law Olmsted, il padre del grande parco newyorkese e l’uomo che ha inventato l’architettura del paesaggio.


"Il Sole 24 Ore" - 27 novembre 2022
Serve metodo per salvare il pianeta
di Patrizia Caraveo
Gas serra. I modelli scientifici basati sulla matematica e sulla fisica non combattono il cambiamento climatico ma permettono di capire meglio l’entità del problema e, forse, di convincere la politica ad agire

Alla riunione COP 27 di Sharm el Sheikh, numerose nazioni hanno presentato una revisione dei loro obiettivi per la diminuzione dei gas serra. Ma, come fare a sapere se alle parole seguiranno i fatti? Come controllare che gli impegni vengano mantenuti?
Ma, ancora più importante, come essere sicuri che le dichiarazioni circa i livelli di emissione attuali corrispondano al vero? Dopo tutto si tratta di stime fatte dai singoli stati sulla base di dati che non vengono divulgati.


“La Stampa” - 26 novembre 2022
Noi, discriminate dalla medicina
di Antonella Villa

Esistono varie forme di violenza: quella fisica o sessuale, di cui è vittima il 31,5% delle donne italiane; quella psicologica, fatta di minacce, umiliazioni, insulti, delegittimazione, stereotipi e discriminazione e della quale non abbiamo una reale stima perché non solo non viene denunciata ma spesso neppure percepita come abuso; e infine esiste una forma di violenza meno eclatante, di cui tutte noi donne, nessuna esclusa, siamo vittime e che consiste nell'essere curate come se fossimo uomini. Per troppo tempo, infatti, la medicina si è occupata prevalentemente della patologia declinata al maschile, tralasciando differenze che sono fondamentali per prevenire, diagnosticare e curare le malattie delle donne. Due esempi eclatanti riguardano le malattie cardiocircolatorie e il cancro del colon.


"La Repubblica" - 26 novembre 2022
La lotteria dello studio
di Chiara Saraceno
Istruzione

È sicuramente opportuno, anzi doveroso, che lo Stato si preoccupi di far ottenere a chi ha abbandonato troppo precocemente la scuola un titolo di studio, e soprattutto le competenze a questo connesse, adeguato alla partecipazione al mercato del lavoro. Ciò significa, tra l’altro, non ritenere automaticamente “occupabile” un giovane solo perché maggiorenne e in salute, ma privo, appunto, di competenze spendibili sul mercato del lavoro.   Per renderlo occupabile occorre investire nella sua formazione, e prima ancora contrastare l’atteggiamento di sfiducia, di fallimento, la sensazione che non valga la pena, che ha portato troppi giovani a lasciare precocemente la scuola o a terminarla senza aver raggiunto le competenze necessarie.


“Corriere della Sera” - 25 novembre 2022
Renzo Piano «Sorpresi mio padre: sarò architetto»
di Gian Antonio Stella
Così reagì il padre alla sua scelta di diventare architetto Ora Renzo Piano ha deciso di rispondere. Agli studenti

Renzo Piano ha conficcata ancora in testa la domanda di suo padre Carlo il giorno in cui gli disse: «Voglio fare l’architetto». «Ma perché?, mi rispose. Non capiva». Ora il Maestro dona il suo archivio al Politecnico di Milano: 1.560 metri lineari di carte, 131 mila disegni. E a 85 anni sale in cattedra: terrà una lectio magistralis nell’ateneo dove si laureò.
«Ma perché?». Quasi otto decenni dopo i suoi primi cantieri dove in famiglia lo mettevano seduto su un mucchio di sabbia («Posto pericoloso un cantiere per un bambino, ma vedere ghiaia, pietre e mattoni diventare un pilastro aveva qualcosa di miracoloso»), Renzo Piano ha conficcata ancora in testa la domanda di suo padre Carlo il giorno in cui gli disse: «Voglio fare l’architetto». «“Ma perché?”, mi rispose. Non capiva.


“La Stampa” - 25 novembre 2022
"L'umiliazione è bullismo, ai ragazzi va trasmessa passione"
intervista a Massimo Ammaniti, a cura di Simonetta Sciandivasci

Nel paese con il più alto numero di Neet in Europa (circa 3 milioni di ragazzi tra i 15 e i 34 anni che non studiano, non lavorano e nemmeno cercano un impiego), un impressionante tasso di abbandono scolastico (nel 2021 eravamo terzi, dopo Romania e Spagna), un corpo docente che invecchia con poche possibilità di ricambio e un'edilizia scolastica fatiscente, il neo ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, pensa ai metodi forti, nevrili. Dice che bisogna «ripristinare la scuola dei diritti e dei doveri», che per contrastare la violenza e il bullismo è necessario introdurre «un metodo educativo basato sull'umiliazione».


“Corriere della Sera” - 24 novembre 2022
Medicina, numero chiuso: perché non serve toglierlo
di Gianna Fregonara, Milena Gabanelli e Simona Ravizza
E' la soluzione spesso indicata contro la carenza di medici. In realtà il problema nasce dalle scuole di specializzazione. Ecco come i governi hanno risparmiato sulla formazione.

Ogni volta che si parla di medici che mancano viene tirato in ballo come causa del problema il numero chiuso a Medicina. In un momento in cui i buchi di organico sono la vera emergenza della Sanità, perché si ripercuotono sulle liste d’attesa e non ci assicurano di essere assistiti in fretta e al meglio, ritorna l’eterna domanda: perché non aboliamo il numero chiuso in Medicina? Che sia meglio eliminarlo è convinto anche il vicepremier Matteo Salvini che in campagna elettorale ha ribadito: «Cancelliamolo per sopperire alla carenza di medici». È una posizione che rispecchia il pensiero della maggior parte degli studenti che si scontrano con lo sbarramento, considerato anche un ostacolo alle aspettative sul proprio futuro. Vediamo come stanno davvero le cose.


"Il Sole 24 Ore" - 24 novembre 2022
Una formula seducente che rischia di legittimare troppe disuguaglianze
di Vittorio Pelligra
Il dibattito sul merito

Il dibattito di queste settimane sulla questione della meritocrazia mostra, tra le tante cose, anche una certa confusione concettuale. È vero che il terreno su cui si muove la discussione è scivoloso per natura, lo scriveva qualche tempo fa l’economista e filosofo Amartya Sen «L’idea di meritocrazia ha molti meriti, ma la chiarezza non è tra questi».

Potrebbe essere utile, innanzitutto, quindi, cercare di sgombrare qualche ambiguità. Nella sua definizione classica, il “merito” è uguale alla somma di “talento” e “impegno”. La dotazione con cui si nasce e lo sforzo che si fa per mettere a frutto quella dotazione. Nel dibattito nostrano si ha l’impressione, invece, che chi parla del “merito” abbia in mente nove volte su dieci solo l’“impegno”.


“Corriere della Sera” - 24 novembre 2022
Per le sfide globali servono idee e dati
di Francesco Billari

Il 15 novembre, proprio durante la Cop27, con la grande preoccupazione per il riscaldamento globale, la popolazione mondiale stimata ha toccato gli 8 miliardi di abitanti. Non è una coincidenza: demografia e cambiamento climatico sono i megatrend per eccezione, grandi sfide globali che l’umanità sta affrontando. Da una parte si mira al net zero, la neutralità carbonica e all’adattamento, dall’altra per il 2050 le Nazioni Unite prevedono che sul pianeta saremo quasi 10 miliardi. Probabilmente non raggiungeremo gli obiettivi di neutralità carbonica, né la crescita della popolazione si fermerà per allora.


“Corriere della Sera” - 21 novembre 2022
Il localismo non si addice alla cultura
di Nuccio Ordine

Ci risiamo: esponenti della Lega rilanciano la regionalizzazione della scuola. Oltre alle legittime preoccupazioni per i meccanismi localistici che potrebbero investire il reclutamento dei professori e i loro salari o per l’ennesima redistribuzione delle risorse ai danni del Sud, credo che l’aspetto più pericoloso riguardi i contenuti culturali. Già lo scorso anno il Governatore Zaia annunciava un protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per sviluppare «le competenze degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado in materia di storia e cultura del Veneto». Cosa potrebbe accadere se i furori autoctoni fossero legittimati da un disegno di legge?


"Il Sole 24 Ore" - 21 novembre 2022
La carriera dei docenti non è più rinviabile
di Andrea Gavosto
L'analisi

La comprensibile soddisfazione del ministro Valditara e di quasi tutti i sindacati per l’accordo sulla parte economica del contratto degli insegnanti non deve far dimenticare la vera causa per la quale le retribuzioni dei nostri docenti sono fra le più basse e le meno dinamiche in Europa: l’unico criterio che ne regola l’incremento è l'anzianità di servizio, anziché le capacità o l’impegno.
Si fatica a capire come mai nella scuola italiana il tema delle carriere non decolli mai.


“Corriere della Sera” - 21 novembre 2022
«Devo pagare i crediti» L’Italia e l’analfabetismo visti da uno sportello
di Ernesto Galli della Loggia
Il racconto di un impiegato in un ufficio postale

L’autore è un giovane ricercatore per il quale, tuttavia, l’università italiana non è stata capace di trovare un posto. E che quindi oggi lavora come impiegato in un ufficio postale dell’Italia settentrionale. Per valutare i risultati della nostra scuola mi sembra che le sue parole (anonime per obbedire alla sua richiesta) valgano mille volte più che una faziosa discussione tra dotti.
Un anno a contatto con «il pubblico» italiano (lascio da parte gli immigrati, un capitolo a parte) mi ha mostrato una realtà al limite dell’incredibile.


"Il Fatto Quotidiano" - 21 novembre 2022
La magia della scrittura Così Paola si è ricordata del sussidiario “Cervino”
di Nando Dalla Chiesa

E chi l’ha detto che scrivere non serve più a niente, che oggi contano le immagini e cinque parole? Queste Storie, a me, dicono il contrario. Non solo perché dopo la denuncia della settimana scorsa la Liguria ha finalmente avuto il garante dei detenuti (e bravo a Ferruccio Sansa per il suo sciopero della fame); ma anche per gli effetti più impercettibili che mi arrivano talora da alcune memorie. Un anno fa, ad esempio, dedicai la rubrica a un bel libro delle elementari dell’italia del boom economico, Cervino si chiamava, spiegando che se ogni laureato sapesse quel che c’era in quel sussidiario il nostro paese sarebbe oggi molto più istruito. Ebbi diverse lettere intrise nella malinconia per quella cultura scolastica.


“Corriere della Sera” - 21 novembre 2022
Siccità, made in Italy a secco
di Michelangelo Borrillo e Milena Gabanelli
Siccità, le aziende agricole hanno perso 6 miliardi. Urgenti nuovi invasi: l'Italia trattiene solo il 10% delle piogge. Il piano nazionale contro la crisi idrica è del 2014: ignorato.

«C’è bisogno che l’Italia esporti all’estero e per farlo bisogna difendere la qualità dei prodotti italiani dagli altri che cercano di copiarci in malo modo». Con queste parole il ministro Francesco Lollobrigida ha spiegato il motivo per cui il suo dicastero si chiama «dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale». I prodotti da esportare però bisogna anche averli.
I numeri di alcuni dei principali prodotti del made in Italy, grano, pomodori e olio, dicono il contrario: tutti con il segno meno. Dai dati Istat elaborati dai Consorzi agrari d’Italia, nel 2022, nonostante l’incremento di circa 10 mila ettari coltivati, la produzione di grano duro è diminuita, rispetto all’anno scorso, del 7,4% e quella del grano tenero del 9%. Anche per il pomodoro da industria la Coldiretti stima una produzione di pelati, passate, polpa e concentrato scesa dell’11% rispetto al 2021.


“La Stampa” - 20 novembre 2022
Io, Nobel al microscopio
di Giorgio Parisi
La copertina

Ho imparato a leggere prima i numeri che le lettere dell'alfabeto. A 3 anni – così mi raccontava mia madre – riconoscevo il numero del tram mentre era ancora lontano. «Ecco, arriva il 53», «arriva il 24».
Sempre quando ero molto piccolo – mia madre sosteneva prima ancora che iniziassi le elementari, ma forse esagerava o semplicemente ricordava male – c'era il Gioco del 15, qualcuno lo ricorderà, una tavoletta di plastica con 16 quadratini e 15 tessere numerate da 1 a 15 in ordine casuale e uno spazio vuoto. Bisognava riordinarle dall'alto in basso nell'ordine corretto. Un gioco, ma che era stato inventato come rompicapo già alla metà dell'Ottocento e che alla base aveva un algoritmo, una specie di versione molto semplificata del cubo di Rubik.


"La Repubblica" - 19 novembre 2022
E la montagna tornò sacra
di Paolo Rumiz
Geografia e mito. Per i 100 anni del Parco del Gran Paradiso un gruppo di intellettuali e naturalisti lancia un progetto teso a rendere inviolabile una sua cima, il Monveso di Forzo Obiettivo: restituire “la vetta agli dei e fare pace con la Natura”

Alla fine degli anni Sessanta i Greci mi invitarono a tenere lezioni di arrampicata sul Monte Olimpo. Ero giovane, agile, incosciente e imbevuto di mitologia, per cui accettai. Ladimora degli Dei: un attrattore troppo forte. Le vettovaglie arrivavano al rifugio via mulo. I pascoli sottostanti, verso Litochoron, erano popolati da feroci cani pastori. Ogni sera, minestroni incendiari pieni di pepe; poca carne, ma tanta feta, pane, vino e allegria. Niente inglese: comunicavo in greco antico, e bastava. Ma non capii subito che i miei allievi erano figli di Bisanzio — sulla capanna del Club alpino ellenico garriva la bandiera gialla con l’aquila bicipite — e a Giove non prestavano attenzione.


"La Repubblica" - 19 novembre 2022
Come coltivare il merito
di Tito Boeri e Roberto Perotti
L'analisi

Si discute di merito non solo in Italia. Il termine “merito” è ricercato in tutto il mondo su Google più di parole come “diseguaglianza”, “giustizia sociale”, “conflitto” e “democrazia”, forse anche perché è difficile capire di cosa si parla nella discussione rovente su ”merito” e “meritocrazia”. Tre problemi centrali che ogni confronto pragmatico sul tema deve affrontare sono: 1. Come dare a tutti la possibilità di sviluppare i propri talenti; 2. Come incentivare a sviluppare i propri talenti; 3. Come e quanto premiare i risultati dell’applicazione dei propri talenti.


"Il Sole 24 Ore" - 18 novembre 2022
Scuola ferma da 20 anni Un’alleanza per ripartire
di Claudio Tucci
Fondazione Rocca. In un volume tutti i numeri sull’istruzione da cambiare: poca innovazione, docenti senza carriera, edilizia da rinnovare

Se ci voltiamo indietro e guardiamo la scuola italiana com’era 20 anni fa tutto sembra essere rimasto “immobile”. Rispetto al Pil spendiamo poco, ma se prendiamo, ed è il dato che conta, la spesa per studente siamo in linea con la media Ue e addirittura facciamo meglio di Francia e Spagna (quindi continuiamo a spendere male).


"La Repubblica" - 17 novembre 2022
Artemis 1, il primo passo per tornare sulla Luna “Stavolta andremo per restare”
di Elena Dusi
La corsa allo spazio

«Spaventosissimo». Il razzo della missione Artemis diretto verso la Luna è appena sfilato davanti agli occhi di Bernardo Patti, responsabile per le missioni di esplorazione dell’Esa, Agenzia spaziale europea. «Erano così tante le cose che potevano andare storte». Anche ieri mattina, dopo tre rinvii in tre mesi (due uragani e una fuga di elio dal razzo), il conto alla rovescia è stato interrotto a dieci minuti dal lancio, dalla base Nasa di Cape Canaveral in Florida. Colpa dello spegnimento di un radar, subito risolto, è di un’altra perdita dal razzo, per fortuna piccola. Uno dei tre uomini avventuratisi accanto alla rampa di lancio per ripararlo, nella zona ad alto rischio esplosione, ha descritto la scena così: «Il razzo sembrava vivo, scricchiolava, sbuffava.


"Il Sole 24 Ore" - 17 novembre 2022
I funghi diventano la frontiera sostenibile, alternativa alla carne
di Agnese Codignola
Sicurezza alimentare. Il micelio è meno processato rispetto ai surrogati vegetali e cresce in pochissimo tempo. Ci credono investitori e start up, ma resta il nodo del via libera delle autorità alimentari

Quasi indistinguibile dalla carne, ma estremamente meno “industriale” rispetto ai surrogati vegetali, perché costituto, di fatto, da un solo ingrediente, più pochi additivi.  

È il micelio, la nuova frontiera dei sostituti della carne che sta attirando sempre maggiori investimenti, data la sua estrema versatilità. Al punto che, secondo alcuni esperti del settore, potrebbe sbaragliare la concorrenza sia della carne coltivata che delle carni vegetali.


"ROCCA" - 15 novembre 2022
A cosa serve studiare?
di Marco Gallizioli
Diario scolastico

Prof, a cosa mi serve studiare storia? È la domanda che da qualche anno sempre più insistentemente mi sento rivolgere dai miei alunni. A questa domanda, poi, fanno seguito altri interrogativi simili che riguardano la matematica, la geografia, la chimica e la fìsica. Ad uno studente-tipo di un istituto tecnico qualsiasi, lo studio di certe discipline sembra davvero senza senso, una vera e propria perdita di tempo. Con tante belle cose da fare, dedicarsi ad apprendere nozioni che a loro pare non abbiano nulla a che vedere con la vita, in generale, e con la loro esistenza, in particolare, pare davvero un insulto.
Davanti a questi interrogativi, non vi nascondo che gli insegnanti vengono pervasi da un senso di sconforto e di inutilità.


"Domani" - 15 novembre 2022
Per l'energia le temperature contano. Come le dimensioni per i rinoceronti.
di Luigi Bignami

La Terra pullula di rocce che presentano temperature di circa 400°C a "soli" 20 chilometri sotto la superficie. Queste rocce potrebbero fornire al mondo energia pulita illimitata. Ma…c'è un ma... non siamo ancora in grado di arrivarvi, ma l'impresa non è impossibile.
La Clean Air Task Force ha da poco pubblicato un rapporto nel quale si legge che quell'immenso magazzino di energia potrebbe essere utilizzato entro il 2030, se si supereranno le problematiche che finora non hanno permesso di perforare la crosta terrestre per più di 12-13 chilometri. Quando si supererà tale difficoltà si potrebbero iniettare fluidi dalla superficie, farli scaldare "gratuitamente" là sotto e dar loro modo di defluire in superficie sotto forma di vapore per alimentare centrali elettriche e il tutto al costo di 20-35 euro per megawattora, meno della metà del costo di quel che si ottiene attualmente con il gas.


“Corriere della Sera” - 13 novembre 2022
Il vero merito della scuola
di Cristina Dell’Acqua

«Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta». Dovrebbe essere scritto all’ingresso di ogni scuola: ogni studentessa e ogni studente, a qualsiasi età, meriterebbe ogni mattina di essere accolto con queste parole. A scuola un giovane passa la maggior parte del suo tempo per ricercare. Se stesso e il mondo. Socrate quelle parole le ha ripetute sino a quando ha potuto.
È la primavera del 399 a.C. quando Socrate viene accusato davanti al tribunale popolare di Atene di aver introdotto in città nuove divinità e di corrompere i giovani con i suoi metodi di insegnamento. E per queste accuse viene condannato a morte, come sappiamo, tramite avvelenamento con la cicuta. Una data il 399 a.C. destinata a entrare nella storia, in quella dei libri e in quella delle nostre vite.


“Corriere della Sera” - 13 novembre 2022
Barenboim
di Daniel Barenboim
Il pianista e direttore d’orchestra si racconta alla vigilia del suo compleanno

La musica è da sempre una parte costante ed essenziale della mia vita. Non dovrebbe stupire il fatto che le mie primissime reminiscenze di quando vivevo a Buenos Aires siano di carattere musicale. Sono nato nel novembre del 1942 e all’epoca in Argentina la vita culturale era palpitante e sana, alquanto informale, aperta a tutti, con un gran numero di concerti da camera e nelle case private. Era perfetta per grandi e piccini. I miei genitori erano formidabili. Non benestanti, però con una ricca vita interiore. Divoratori di libri, si immergevano in tutti gli aspetti della filosofia e della cultura. Ogni domenica, io e mio padre andavamo in libreria, e per me quello era uno dei momenti clou della settimana.


“La Stampa” - 12 novembre 2022
I virus sempre alle porte
di Alessandro Vespignani
A che punto siamo.L'errore.Il confronto.La previsione.

I dati ai tempi del colera. Nel 1854 il quartiere di Soho a Londra venne colpito da un'epidemia. L'acqua inquinata che traboccava dai pozzi neri, privi di rete fognaria, portò alla diffusione del colera. Il medico John Snow ebbe l'idea di segnare su una mappa i punti in cui la malattia colpiva maggiormente, accorgendosi che l'epicentro era una pompa d'acqua. Chiusa quella, il colera si ritrasse. «Fu la prima dimostrazione della potenza dei dati per contrastare un'epidemia» spiega nel suo libro I piani del nemico (Rizzoli) Alessandro Vespignani, 57 anni, professore di Epidemiologia computazionale alla Northeastern University di Boston e presidente della Fondazione per l'Interscambio scientifico di Torino.


“Corriere della Sera” -  6 novembre 2022
Ghiaccio nero in Groenlandia È la malattia del pianeta
di Danilo Zagaria
L’allarme dell’oceanografo Peter Wadhams: «Non basta ridurre le emissioni di CO2, serve un piano Marshall ambientale. E può essere utile un rilancio dell’energia nucleare»

L’oceanografo britannico Peter Wadhams studia il ghiaccio marino e gli oceani polari da quando aveva 21 anni. Durante la sua lunga carriera scienti??ca ha compiuto più di cinquanta missioni in aree polari, alcune delle quali a bordo di sottomarini. Le sue esperienze personali, le sue ricerche e i suoi numerosi messaggi d’allarme sono raccolti nel miglior libro che oggi si possa leggere sullo stato del ghiaccio marino: Addio ai ghiacci (pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri nella traduzione di Maria Pia Casarini). Wadhams risponde a «la Lettura» da Torino, dove attualmente è visiting professor presso il Politecnico.


"Il Sole 24 Ore" -  6 novembre 2022
I trabocchetti nel definire il sesso
di Carlo Alberto Redi
Identità & genere

Una delle domande trabocchetto negli esami a Biologia è quella relativa alla definizione di sesso. Lo studente impreparato cade nell’errata semplificazione antropocentrica di definire sesso come potrebbe fare la mitica massaia di Voghera (Arbasino docet): l’insieme delle contrastanti caratteristiche (anatomiche, fisiologiche, psicologiche, etc.) che mostrano gli individui precisandone i caratteri apprezzabili: primari (ovaio e testicolo), secondari (peli, barba e mestruazioni), terziari (aspetti psicologici e di genere).


"Il Sole 24 Ore" -  6 novembre 2022
Se la materia non è più grigia
di Paolo Legrenzi
Il cervello a colori. Grazie alle tecniche di imaging, il neuroscienziato Stanislas Dehaene ha compiuto un viaggio nell’universo cerebrale per capire che cosa sta succedendo nella nostra scatola cranica

Il libro di Stanislas Dehaene, professore al Collège de France, si apre con il marchio di fabbrica, e cioè l’immagine del cervello dell’autore scannerizzata con la risonanza magnetica e riassemblata grazie a un software che restituisce la forma tridimensionale. Sembra la foto di un cervello. In realtà non lo è. Come nel caso di molte delle altre cento immagini che vediamo nel libro, si tratta dell’esito finale di elaborazioni statistiche delle informazioni relative ai livelli di attivazione delle varie parti del cervello.


"La Repubblica" -  6 novembre 2022
Merito, partiamo dai docenti
di Andrea Gavosto
La riforma della scuola

L’enfatica aggiunta del Merito nella denominazione del ministero dell’Istruzione ha dato vita a un dibattito fumoso, dove per alcuni eguaglianza e merito sono antitetici, mentre per altri — fra cui il nuovo ministro — scarsa severità e poca valorizzazione del merito sono diventate inopinatamente cause delle disuguaglianze della nostra scuola. Poco si è appreso su come distinguere ciò che vogliamo e la nostra Costituzione vuole premiare — l’impegno e il talento — dalle condizioni che non dipendono dall’individuo, come l’origine economica, sociale e geografica.


"Il Sole 24 Ore" -  6 novembre 2022
«Una geoantropologia per comprendere l’interazione dell’umano con la Terra»
di Mauro Garofalo
Viaggio al centro dell’Antropocene. Per il direttore del Max Planck Institute Jürgen Renn «la coevoluzione ci ricorda che non siamo soli sul pianeta»: serve un approccio multidisciplinare per «cambiare la dinamiche dell’interazione per uno sviluppo più giusto»

Viviamo uno dei momenti più complessi della contemporaneità. Che sia lo spettro di una seconda stagflation, l’incrocio perverso di stagnazione economica e alta inflazione che si aggira per il globo dopo lo shock petrolifero del ’73-74, o, piuttosto, una rigenerazione del concetto di futuro, l’umanità si trova di fronte a un bivio.    Saremo in grado di guardare oltre l’eterno presente dei social network, in quali città vivremo, facendo quali lavori e, infine, continueremo a muoverci: ma come? A queste e altre domande tenterà di rispondere la terza edizione di Biennale Tecnologia in programma dal 10 al 13 novembre, organizzata dal Politecnico di Torino.


“Corriere della Sera” -  6 novembre 2022
I segnali attesi sul clima
di Ferruccio de Bortoli
L’allarme dei dati. Dovremmo tornare a preoccuparci ma ci facciamo meno caso. Si apre in Egitto la Cop 27, la conferenza sull’emergenza in un’atmosfera che definire depressa è poco.

Dopo esserci rallegrati per il caldo autunnale, che ci fa risparmiare sul gas, dovremmo tornare a preoccuparci del riscaldamento climatico. I dati sono allarmanti ma ci facciamo meno caso. C’è la guerra, c’è l’inflazione. Siamo fatti così. Viviamo di contraddizioni. Si apre in Egitto, a Sharm el-Sheikh, la Cop 27, la conferenza sul clima, in un’atmosfera che definire depressa è poco. Nel frattempo, il governo del Cairo reprime, nel silenzio internazionale, ogni forma di dissenso, anche ecologica. Si combatte di più la libertà di pensiero delle emissioni nocive. Il caso Regeni (dimenticato) sembra non aver insegnato nulla.


“La Stampa” -  5 novembre 2022
L'urlo dell'etnia divide l'Europa
di Paolo Rumiz

Non distogliete lo sguardo, per favore. Qui vi si chiede di leggere fino in fondo, senza saltare le parti più scabrose, perché non si dica ancora: «Non sapevo». Vi si chiede di prendere atto del limite dove può arrivare il sadismo degli umani. Non bestie: peggio di bestie. Nessun animale tortura e uccide un suo simile per piacere. Qui a Omarska, in Bosnia-Erzegovina, è accaduto.  Nel cuore d'Europa, a tre ore di macchina dall'Italia. Questo libro è il rapporto di un'anima scampata allo sterminio che si è sobbarcata il peso solitario e bestiale della memoria.


"La Repubblica" -  4 novembre 2022
Chi riconosce il vero merito
di Michela Marzano

Il merito è una bufala. Checché se ne dica, rappresenta uno dei più grandi malintesi della contemporaneità. Nessuno d’altronde sa esattamente cosa sia. E anche chi non smette mai di parlarne fatica spesso a darne una definizione rigorosa. È il risultato dell’impegno oppure il riconoscimento degli sforzi fatti? È il diritto alla stima sociale oppure una giusta ricompensa che non sempre si ottiene? “Come merito e fortuna siano concatenati, non viene mai in mente agli stolti”, scriveva Goethe.  Molto tempo prima che si diffondesse la mania di illudersi che ognuno è artefice del proprio destino, e che tutto ciò che accade dipende da sé indipendentemente dalle condizioni specifiche in cui si nasce, si cresce e si vive, Goethe aveva già messo il dito nella piaga del merito, e intuito la malafede di chi, privilegiato, ha bisogno di credere che il proprio successo sia dovuto solo al proprio impegno, biasimando chiunque, avendo invece fallito, non dovrebbe fare altro che prendersela con sé stesso.


“Corriere della Sera” -  3 novembre 2022
La "postura" della presenza da ritrovare
di Nuccio Ordine

Mi preoccupano gli appelli a favore della didattica a distanza lanciati da alcuni collettivi studenteschi. Dopo l’esperienza terribile della pandemia, come si fa a non capire che le lezioni virtuali danneggiano soprattutto gli studenti? L’autentico insegnamento, si sa, non può prescindere dall’esperienza umana e intellettuale che si compie nelle aule, ogni giorno, in un mondo vivo e reale, fatto di incontri e scambi concreti tra professori e discenti.   Ridurre questa esperienza a una relazione virtuale significherebbe trasformare l’istruzione in uno sterile mercato di lauree e diplomi e gli studenti in clienti da fidelizzare. In diversi atenei la cosiddetta didattica mista si è rivelata un fallimento: molti dei posti disponibili sono rimasti vuoti.


“Corriere della Sera” -  2 novembre 2022
I miraggi del merito a scuola
di Paolo Giordano
L’istruzione cerca di includere il più possibile, ma a una crescente tutela legale è corrisposto un crescente irrigidimento dell’istituzione

Lo ammetto: sono fra coloro che — come scriveva Ernesto Galli della Loggia in un editoriale del 27 ottobre — si sono «stracciati le vesti» per l’aggiunta della parola «merito» alla denominazione del ministero dell’Istruzione. Mi sono stracciato le vesti quel giorno e continuo a farlo ogni volta che qualcuno rincara la dose sulla necessità di restaurare la categoria del merito, rimettendola al centro del nostro sistema educativo.
Lo capisco: parlare di merito in questi termini, come ha fatto astutamente la premier Meloni nel suo discorso di insediamento, assume una connotazione affascinante, ha il sapore dell’anticonformismo, dell’infrangere un’altra parete di cristallo, questa in particolare fatta di ipocrisia di sinistra, di assistenzialismo pernicioso, di discorsi vuoti sull’inclusività che mascherano in realtà l’immobilismo dei sindacati. Abbiamo rovinato la nostra scuola, insomma, declassando il merito.


"La Repubblica" -  1 novembre 2022
Il merito va fatto fiorire
di Chiara Saraceno
Diritti

Il riferimento al merito (non alla meritocrazia, che è un’altra cosa) per quanto riguarda l’accesso all’istruzione superiore, alle posizioni nel mercato del lavoro, all’accesso ai luoghi di presa delle decisioni, ha un’indubbia forza democratica.  Rappresenta il contrasto al nepotismo, ai privilegi ereditati, alle rendite di posizione. È anche uno strumento per valutare criticamente l’equità delle enormi disparità nei compensi dei grandi manager rispetto ai loro dipendenti. Richiede di valutare l’impegno che si mette per raggiungere i risultati, ma anche le difficoltà che si sono dovute superare.


"Il Sole 24 Ore" -  1 novembre 2022
Perché il lavoro femminile fa bene sia alla demografia che all’economia
di Alessandro Rosina
Agenda per il nuovo governo

Non c’è alcun motivo per pensare che due gemelli di sesso diverso che nascono oggi debbano trovarsi a metà di questo secolo, quando avrannno 28 anni, con opportunità diverse di occupazione e remunerazione solo perché uno è maschio e l’altra femmina. Nemmeno si può pensare che, per aver stesse possibilità, chi è donna debba rinunciare ad avere figli, come invece accade alle 28enni attuali. Il tasso di fecondità delle under 30 italiane è tra i più bassi in Europa e lo stesso vale per il tasso di occupazione femminile in età 25-29 anni.


"Il Sole 24 Ore" -  1 novembre 2022
Alzheimer, la rinascita delle cure capovolge anni di ricerca
di Agnese Codignola
Investimenti e fallimenti. Negli ultimi anni è aumentato il numero di neurologi secondo i quali focalizzarsi solo su qualcosa che non ha mai dato risultati realmente trasformativi sia una follia

Nel solo 2018, alla ricerca sui farmaci anti Alzheimer sono andati 1,5 miliardi di dollari. Ma nei mesi successivi, una serie impressionante di fallimenti ha convinto Big Pharma (e in particolare Pfizer, Merck, Bristol Meyers Squibb, Amgen e Gsk) ad abbandonare quella che alcuni analisti di Wall Street avevano definito una causa persa.   Nel 2022, però, l’aria sembra diversa: Gsk decide di supportare, con 2,2 miliardi di dollari, Alector, un’azienda che fa ricerca sulle malattie neurodegenerative, mentre Bristol Meyers Squibb opziona un farmaco anti tau (una proteina specifica dell’Alzheimer) dell’azienda Prothena per 80 milioni.