Qualche vertebrato non guasta
Il paradosso dell’Ornitorinco ≈ Giraffe ≈ La bussola biologica delle anguille
Ornithorhynchus anatinus, SHAW 1799
Piero Sagnibene
L'Ornitorinco è un animale notturno e semi-acquatico che vive nei piccoli corsi d'acqua, lungo le rive dei fiumi e dei laghi ricche di vegetazione delle regioni montuose della Tasmania, delle Alpi australiane, del Nuovo Galles del Sud e delle foreste tropicali costiere del Queensland. E’ un ottimo nuotatore, sia in superficie che in profondità, dove può rimanere in apnea persino 10 minuti, grazie alla chiusura ermetica delle narici durante l’immersione. Quando nuota tiene gli occhi completamente chiusi, affidandosi interamente agli altri sensi; si spinge pagaiando con le sole zampe anteriori, mentre la coda e le zampe posteriori lo aiutano a cambiare direzione. Sui fondali sabbiosi e melmosi ricerca insetti, gamberi d’acqua dolce, larve, vermi e molluschi che trova scavando col muso nel letto dei fiumi o che cattura a nuoto, divorandone ogni giorno una quantità pari a metà del proprio peso.
Piero Sagnibene
Giraffa deriva dall’arabo zarrafa, che, a sua volta, deriva dall’egiziano zor-aphé che significa “lungo collo”. Il nome scientifico è Giraffa camelopardalis (L.1758), dove camelo- pardalis (camelopardo) ripete il nome con il quale veniva chiamata dagli antichi greci, secondo i quali le giraffe assomigliavano a dei cammelli che indossavano il manto di un leopardo, considerandola un ibrido. Persino in epoca moderna, Alfred Edmund Brehm (1829 –1884), biologo tedesco, illustrò gli aspetti compositi della giraffa affermando che essa ha un corpo di cavallo, spalle di cammello, orecchie di bue, coda d’asino, gambe di antilope e pelame di pantera. Tuttavia fu Federico II di Hohenstaufen (1194-1250), re di Napoli e di Sicilia che, avendo avuto modo di poter esaminare un esemplare di giraffa, la descrisse non come un mostro ibrido, ma come un animale esotico con caratteristiche proprie ben definite.
La bussola biologica delle anguille
Piero Sagnibene
Nel 1875, a Trieste, un diciannovenne studente austriaco, Sigmund Freud, tentò di risolvere il problema della riproduzione delle anguille. Ne dissezionò oltre 400, ma fu un insuccesso perché nessuno dei pesci presentava organi riproduttivi. Il problema era antichissimo; già ai tempi di Aristotele era stato notato che le anguille, pescate nelle acque dolci o salmastre, non presentavano mai gonadi mature e che la loro riproduzione non avveniva nelle acque dolci. Furono fatte mille ipotesi, anche fantastiche, sulla loro riproduzione: generazione spontanea, ermafroditismo, addirittura nascita dai crini di cavallo.