Vita di gatti e di persone
Tiziana Treccani
Ho iniziato ad entrare in sintonia con il mondo degli animali attraverso i gatti.
Se per la nonna Tirì gli animali esistevano solo come cibo da consumare, per la nonna Gridonia, invece, gli animali erano compagnia e tenerezza.
La sua casa era semplice e modesta, ma non vi mancava mai la scodellina del latte per i gattini.
Seduta vicino alla stufa, ne aveva spesso uno ronfante accoccolato sopra il suo grembiule tutto rappezzato.
Era bello andarla a trovare e poter giocare con un cucciolo o coccolarlo!
SENTIRE IL PELO MORBIDO DEI GATTI SCIVOLARCI SOTTO LE MANI CI FA SENTIRE BENE E CI FA RILASSARE.
Quando i miei genitori, che erano emigrati per lavoro in Svizzera, sono tornati in Italia, ci siamo trasferiti ad abitare da Carpenedolo a Brescia.
Avevamo una piccola casetta su due piani, posizionata sotto un cedro del libano centenario.
Avevo 9 anni e per la prima volta c’era una minuscola camera tutta per me.
E’ li, che in una scatola delle scarpe in fianco al mio letto, ha dormito la prima notte Mimi: un gattino bianco e grigio striato che mia mamma mi aveva regalato.
Finalmente anch’io avevo un micetto tutto mio da coccolare!
Non uno siamese come quello della mia compagna di scuola, Letizia; ma un semplice gatto europeo, ma comunque un amico per me!
Mimi ha miagolato tutta la notte: non ne voleva proprio sapere di starsene solo.
Se gli parlavo, lui taceva per un po’ e poi… ricominciava!
ANCHE I CUCCIOLI DI GATTO, COME I CUCCIOLI D’UOMO, HANNO BISOGNO PER TRANQUILLIZZARSI, DI SENTIRE IL CONTATTO CON IL CORPO DI UN ALTRO ESSERE (ANIMALE O UMANO) PER POTERSI ABBANDONARE AL SONNO.
La notte dopo i miei genitori mi hanno permesso di tenerlo sul letto e lui ha riposato tranquillo.
L’ho visto crescere per qualche mese. Poi io sono stata ricoverata in un istituto a Rimini e Mimi ha iniziato a stare lontano da casa, fino a che non è tornato più.
Ma l’amore per gli animali non mi ha abbandonata.
Appena ho avuto una casa solo mia, avevo 23 anni, ho scelto di vivere con una micia bianca e nera: Trottolina.
Me l’ha donata una signora che l’aveva nel cestino della bicicletta e girava in prossimità dello stadio di Brescia cercando qualcuno che la volesse. Qualcuno l’aveva buttata nel suo giardino, ma non poteva tenerla a causa del suo cane.
NON SEMPRE LA CONVIVENZA CANE-GATTO E’ POSSIBILE.
Era una micia intelligentissima e amava le coccole.
Quando la tenevo in braccio e ci facevamo le coccole, le piaceva mordicchiarmi il naso; ma un giorno ha passato la misura e mi ha infilato i suoi denti aguzzi nella carne. Il dolore mi ha fatto reagire istintivamente ed i miei denti hanno afferrato le sua orecchia e…incredibile: si è messa a fare le fusa!
Sì, a Trottolina piacevano i morsetti alle orecchie
ANCHE MAMMA GATTA QUANDO LAVA I SUOI MICINI LI MORDICCHIA.
Ma amava anche farsi abbracciare quando, appena finita la doccia, avevo la pelle bagnata.
Tutte le volte aspettava paziente al di là della tenda che chiudessi l’acqua e, in un balzo, l’avevo tra le braccia tutta gongolante.
Con lei ho sperimentato la comunicazione attraverso il pensiero.
Dato che la portavo in giardino con il guinzaglio, succedeva che appena nella mia mente si formava il pensiero “Porto la micia un po’ fuori” me la ritrovavo al fianco miagolante: aveva capito; mi aveva letto nel pensiero
E quando aprivo il cassetto del suo guinzaglio, in un balzo l’avevo sulle gambe, pronta a farselo mettere.
In giardino, poi, se qualcuno si avvicinava alla mia carrozzina, era pronta a soffiargli.
Praticamente era un gatto un po’ cane e difendeva il territorio in cui rientrava anche la carrozzina che riteneva sua, dato che quando non c’ero seduta io, ci sonnecchiava lei!
Per farle compagnia quando io ero al lavoro ho adottato un’altra gatta morbida e paciosa: Ron.
E dopo un bel po’ di tempo che era con me mi sono resa conto della sua speciale attrazione nei confronti della mia voce.
Se io cantavo lei, anche se in quel momento stava dormendo o era in un’altra stanza, veniva da me e miagolava. Insomma, cantavamo in due!
Ma alla mia Ronetta le voci piacevano proprio, tanto che quando ero al tavolo e parlavo, per esempio con un’amica che era venuta a trovarmi, lei si acciambellava sul tavolo tra noi due e faceva le fusa!
Dopo Ron, nella mia vita è arrivato Pinky, un micio bianco e nero.
Così impaurito che ha soffiato per un mese intero a tutti coloro che gli si avvicinavano, tranne che a me.
SOFFIARE E’ IL MODO CHE I GATTI UTILIZZANO PER DIRE A CHI STA LORO DI FRONTE CHE SONO IN ALLERTA E PRONTI A DIFENDERSI.
SE NON SI RISPETTA L’AVVERTIMENTO SI CORRONO GROSSI RISCHI, PERCHE’ QUESTI ANIMALI, PER QUANTO PICCOLI, SONO FELINI DOTATI DI PERICOLOSE UNGHIE E DENTI.
Qualche anno dopo, ho accolto nella mia casa Trudy.
Il nome deriva dal fatto che credevo fosse una femmina e quando ho scoperto che era un maschio… ormai il nome era quello!
Trudy è stato un grande predatore che scorazzava nei campi intorno a casa. Ma poiché per farlo doveva attraversare una strada trafficata, gli ho costruito un corpetto rifrangente che lo faceva un po’ buffo, ma visibile al buio.
Dopo poco tempo è arrivato Rubro: un gatto molto indipendente, intelligente e coccolone.
Un micio che quando tu torni a casa ti saluta, come pure quando lui rientra a casa vuole essere salutato e te lo fa capire miagolando.
Poi sono andata tra le montagne, ad Asiago a prendere Nocciolina: un gatto del gruppo DISABILI MA MOLTO RAMPANTI di Facebook.
Aveva 3 mesi quando una persona senza cuore l’aveva lanciata dal finestrino dell’auto in corsa contro un cassonetto.
Oltre al trauma cranico le aveva lesionato il legamento della zampa anteriore.
Ma era una micina “combattente” decisa a farcela. Le ho dovuto costruire un tutore per riparare la zampetta, perché non avendo sensibilità, se la lavava ininterrottamente e si lacerava la pelle.
I GATTI DEDICANO MOLTO TEMPO A MANTENERE PULITO IL LORO PELO E QUESTA OPERAZIONE E’ PER LORO IMPORTANTE QUANTO IL CIBARSI.
Ma alla fine ce l’ha fatta: riusciva ad arrampicarsi sugli alberi pur utilizzando solo 3 zampe.
Era la rappresentazione della gioia di vivere.
Purtroppo, un’auto l’ha uccisa quando aveva poco più di un anno.
Un grande cacciatore: mi fa continuamente dono di topolini, uccellini, lucertole.
I GATTI PORTANO IN DONO AL LORO UMANO LE PREDE CHE CATTURANO, COME DA PICCOLI FANNO CON MAMMA GATTA.
Questo micio è amato da tutti i miei vicini e da chi viene a trovarmi perché è sempre disposto a ricevere coccole ricambiando con fusa ad oltranza.
Io sono molto contenta di questo perché credo che i gatti aiutino le persone a sintonizzarsi con il mondo degli animali.
Un mondo che ci aiuta ad essere più sereni e grati della vita che viviamo.
Dedicato ai bambini