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Sui quotidiani e periodici dicembre 2023

# A.Perazzi,Seminare tempo, progettare natura # R.Battiston,L'intelligenza artificiale e la proprietà intellettuale # E.Cattaneo,L.Segre,«Ragazzi, studiate: per essere liberi» # M.Ammaniti,Che cosa serve ai ragazzi # F.Amabile,"Italiani popolo di casalinghe e guardoni Votano il politico di moda imposto dalla tv" # G.Falaschi,«Fare bene i riassunti? Si può imparare sin da bambini» # M.Recalcati,La nascita di Gesù è la sfida della vita # S.Menegazzi,Se la transizione energetica (cinese) passa dalle risorse da trovare nell’Artico (russo) # G.Fregonara,O.Riva,Nella matematica non ci sono solo calcoli # E.Giampaoli,Né virgole né congiunzioni I figli di WhatsApp arrivano all’università ma non sanno più scrivere #  M.Teodori,Otto lezioni per capire il dopo Bomba # F.Giudice,Tornare a scuola di metodo scientifico # R.Postorino,Fare bene il bene # A.Lavazza,«Nessuno venga escluso dalla IA» # S.Garattini,Farmaci - il grande spreco # L.Becchetti,L’uscita di sicurezza Il grande passo avanti a Dubai # F.Tamburini,«Serve la transizione energetica subito, il rischio è che arrivi troppo tardi» # M.Maggiani,I nostri giovani fragili e gli errori degli adulti in una comunità ormai incapace di educare # R.Luna,Siamo adulti che odiano i giovani ecco perché li critichiamo # L.Fraioli,Così gli sceicchi sauditi nei padiglioni di Dubai resuscitano i fossili # G.Cecchettin,“Cari maschi, cominciamo da noi stop alla cultura della violenza” # E.Bruno,L’Italia è ancora poco ambita dai ricercatori a metà carriera # S.Sileoni,Scuola, il fallimento dell'ascensore sociale # M.Lancini,Lo schianto in auto di Giulia, EGLI e Altin # M.Belpoliti,Il confine fra le pietre e le persone # E.Affinati,Lo studio non è un'olimpiade # M.Ferraris,ChatGPT? Solo un attrezzo # G.M.Flick,La legge Serpieri, dissesto italiano e lezioni per il futuro # A.Spadaro,Il futuro non sia negato L’appello del papa per il clima # M.Marzano,So quanto è faticoso tenere a bada il mostro # F.Cerati,«Intelligenza artificiale e salute? Serve realismo» # F.Amabile,"Bisogna creare condizioni di pace per aiutare i popoli a casa loro" # N.Dalla Chiesa,I perché della prima adolescenza. Non è mai troppo presto per ascoltareun 12enne # C.Curcio,Lettura, Gen Z e boomer in testa # S.Veronesi,Caro figliolo, # G.Vallortigara,L’intraprendente società degli animali # A.Sarchi,Figlia mia # P.Bricco,«La nostra manifattura cambi passo Le terre rare saranno decisive» # A.Malaguti,Abbassiamo la voce davanti al dolore # S.Lucarelli,La mia vita “da femmina” Il patriarcato esiste e io ne ho le prove: leggete per credere # A.Rosina,I giovani si sentono esclusi dalle scelte così la generazione digitale è in trappola # N.Dalla Chiesa,Donne,la mattanza va al di là del patriarcato #


"Il Sole 24 Ore" - 31 dicembre 2023
Seminare tempo, progettare natura
di Antonio Perazzi
Verdissimo. Nelle idee di paesaggio, c’è sempre qualcuno che si lamenta perché ci vogliono anni prima che gli alberi crescano. Ma è la dimostrazione tangibile che esiste la possibilità di lasciare traccia all’interno di un flusso vitale eterno

Non so se sia per la mancanza dell’orizzonte più vasto del mio giardino in Toscana, ma sui davanzali a Milano ho appeso fioriere ad ogni finestra: mi piace che lo sguardo sulla città sia filtrato dalle piante, non potrei farne a meno. Coltivo dove posso, è una passione che ho da quando ero bambino: allevo di tutto, per lo più alberetti salvati dalla strada e da tutti i luoghi in cui non avrebbero potuto avere futuro. Tutto è iniziato facendo germogliare grosse, lucide, seducenti, castagne di ippocastano raccolte davanti alla mia scuola sui bastioni di Porta Nuova. Gli ippocastani milanesi sono stati il mio calendario per tutte le elementari: un tempo infinito perché, a parte la mia maestra, non c’era niente che mi piacesse della scuola, meno di tutto dover stare tutte quelle ore chiuso dentro un’aula.


“Corriere della Sera” - 31 dicembre 2023
L'intelligenza artificiale e la proprietà intellettuale
di Roberto Battiston
Diritto d’autore e furti I dati e le informazioni sono le enormi fondamenta (e le risorse) della rivoluzione digitale in corso

La denuncia del New York Times contro OpenAI e Microsoft, rispettivamente creatore e principale utilizzatore commerciale di ChatGPT, è il primo esempio importante di causa per danni economici relativamente all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. Vengono in mente le class action contro la potente industria del tabacco o del petrolio. Il cuore del problema riguarda cosa sia la proprietà dei dati e dell’informazione nel contesto delle tecnologie digitali generative. Si tratta di una questione concreta: ChatGPT è un potente rastrello digitale, stupido come un rastrello, ma allo stesso tempo efficacissimo nel trattare le informazioni presenti nell’enorme quantità di dati oggi disponibili in rete a vent’anni dalla nascita del World Wide Web.


“Corriere della Sera” - 29 dicembre 2023
«Ragazzi, studiate: per essere liberi»
di Elena Cattaneo e Liliana Segre
Il messaggio delle senatrici a vita Cattaneo e Segre: «Permettetevi di sbagliare»

Non sono molte le cose che ci accomunano. Siamo nate in contesti ed epoche che non potrebbero essere più distanti, l’una cresciuta sopravvivendo alle violenze e all’odio cieco del razzismo e dei totalitarismi, l’altra in anni di libertà e benessere riconquistati. Oggi ricopriamo entrambe la carica di senatrice a vita, con la consapevolezza che potremmo essere le ultime.
"Il messaggio Fatevi forti delle vostre idee e ogni volta che le sentirete pronte fate in modo che possano entrare nella vita pubblica per contribuire a far crescere il nostro vivere civile e la nostra democrazia"
Nei prossimi mesi, infatti, il Senato sarà impegnato nella discussione della riforma costituzionale che prevede di eliminare tale figura. In comune abbiamo anche l’aver deciso di dedicare molto del nostro tempo al dialogo con le nuove generazioni, entrando nelle scuole per eventi e iniziative dedicate agli studenti. Abbiamo iniziato a farlo ben prima di essere onorate della nomina del presidente della Repubblica — ma con lo stesso senso di «disciplina e onore» che deve connotare chiunque svolga funzioni pubbliche — per incontrare i giovani di tutte le età che, passo dopo passo, si trovano a scegliere la strada lungo la quale indirizzare il loro futuro.


"La Repubblica" - 29 dicembre 2023
Che cosa serve ai ragazzi
di Massimo Ammaniti
Scuola e violenza di genere

Negli ultimi mesi, dopo i drammatici femminicidi che hanno scosso il Paese, è iniziato un dibattito su come educare i giovani a rispettare e a riconoscere l’identità e le esigenze delle persone di genere diverso. Si sono susseguite proposte estemporanee sull’educazione all’affettività oppure alle relazioni senza che nessuno sapesse esattamente di che si trattava.
Anche il governo si è mosso nella persona del ministro Valditara che ha predisposto una direttiva, in realtà piuttosto scarna, dal titolo “Educare alle relazioni” che prevede corsi extracurriculari da svolgere negli Istituti scolastici superiori con ragazzi e ragazze dai 15 anni. Si tratta di una direttiva ministeriale che lascia agli Istituti la decisione di intraprendere i corsi, tuttavia data l’esiguità dello stanziamento economico non comporterà un vero coinvolgimento delle scuole.


“La Stampa” - 29 dicembre 2023
"Italiani popolo di casalinghe e guardoni Votano il politico di moda imposto dalla tv"
di Flavia Amabile
Intervista a Giuseppe De Rita

Gli italiani sono un popolo di casalinghi, schiavi della televisione e delle opinioni veicolate attraverso social e mass media, sostiene Giuseppe De Rita, sociologo, fra i fondatori del Censis.
Secondo l'analisi di Alessandra Ghisleri un elettore su 2 di Giorgia Meloni si dichiara poco o per nulla soddisfatto della situazione italiana. E pure nella Lega non va molto meglio mentre tra chi ha votato Forza Italia la soddisfazione sale all'80%.
«Dati che possono essere delle reazioni legati alle appartenenze politiche. Il dato che più colpisce dell'analisi è un altro».
Quale?
«Quasi il 70% si dichiara soddisfatto della propria vita e solo il 23% appare soddisfatto di come vanno le cose in Italia».


“Corriere della Sera” - 28 dicembre 2023
«Fare bene i riassunti? Si può imparare sin da bambini»
di Giovanni Falaschi

Sono un prof in pensione, ho insegnato dalle medie al liceo, e poi ho chiuso la carriera come docente universitario di Letteratura italiana. Sono convinto dello studio dell’italiano e della letteratura dalle elementari alle superiori, soprattutto sotto due aspetti. 1) I riassunti. Si è visto dalle prove Invalsi che i ragazzi delle scuole superiori non sono capaci di riassumere un testo semplice. Perché? Perché non lo capiscono. Occorre invece iniziare dalle elementari a fare riassunti, e invece oggi si procede così: un bambino legge un testo e poi deve rispondere a delle domande, chi è il personaggio principale, come si chiamano i suoi amici, ecc. Ecco come dovrebbe essere: si legge un testo e poi globalmente lo si riassume, cioè si deve chiedere al bambino di riassumerlo prendendo personaggi e vicende che più lo hanno colpito. In sostanza, il bambino legge un racconto e ne scrive uno più breve.


"La Repubblica" - 24 dicembre 2023
La nascita di Gesù è la sfida della vita
di Massimo Recalcati

Il Natale celebra la festa della nascita di Gesù, del Dio che si fa uomo, che si inabissa nella vita infranta che è la nostra vita, la vita di tutti gli esseri umani. Il messaggio cristiano non è, infatti, quello di abbandonare questa vita per raggiungere un’altra vita, una vita che non conoscerebbe né nascita né morte, una vita senza tempo, perfettamente compiuta, eterna, sottratta all’inferno di questo mondo. Piuttosto è quello di continuare a nascere in questa vita, di nascere nuovamente, di non smettere mai di nascere.
Si tratta di accogliere sino in fondo la sfida della vita, della sua insicurezza, della sua mancanza, del suo essere vita infranta. È quello che non comprende Freud quando riduce la vita cristiana ad una vita che vorrebbe fuggire dall’asprezza del mondo, ad una vita che si ripara dalle turbolenze della vita grazie allo scudo offerto Dio. Tutto il contrario: sin dalla sua nascita l’essere umano incontra la sua vulnerabilità e la sua insufficienza.


"Il Sole 24 Ore" - 20 dicembre 2023
Se la transizione energetica (cinese) passa dalle risorse da trovare nell’Artico (russo)
di Silvia Menegazzi
Scenari geopolitici

Oggi la Cina è al centro della discussione mondiale sulla transizione energetica. Se da un lato, Pechino è il più grande importatore di petrolio al mondo, dall’altro, è anche il maggiore esportatore di tecnologia green su scala globale. Verosimilmente, la Cina resta tra i maggiori Paesi produttori di CO2 e il successo cinese dal punto di vista della transizione risulta ad oggi fondamentale per il successo degli obiettivi climatici globali. Ma quali sono davvero le performance di Pechino dal punto di vista della transizione energetica? E quale soprattutto la strategia messa in atto dal governo per garantirla?  Secondo l’Energy Transition Index (Eti) pubblicato nel giugno 2023, la Cina si colloca 17a su 120 Paesi, ma contribuisce per quasi un terzo del totale delle emissioni globali di gas serra.


“Corriere della Sera” - 19 dicembre 2023
Nella matematica non ci sono solo calcoli
di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Uno studente italiano su tre arriva alla fine della scuola dell’obbligo con competenze matematiche scarse o molto scarse. Quando a inizio dicembre l’Ocse-Pisa ha pubblicato la sua ottava indagine sugli apprendimenti degli studenti di mezzo mondo da noi la notizia è stata accolta con un’alzata di spalle collettiva. Eppure, di ragioni per cui preoccuparsi ce ne sono parecchie: non solo perché troppi ragazzi e ragazze non raggiungono nemmeno la linea di galleggiamento (quasi la metà al Sud, più di sei su dieci negli istituti professionali), ma anche perché rispetto ad altri Paesi che ottengono gli stessi risultati, noi abbiamo molti meno studenti davvero bravi: il 7 per cento. Per non parlare del cosiddetto «gender gap», lo svantaggio delle ragazze in matematica, che in nessun altro Paese è tanto pronunciato: l’equivalente di un anno di scuola.


"La Repubblica" - 19 dicembre 2023
Né virgole né congiunzioni I figli di WhatsApp arrivano all’università ma non sanno più scrivere
di Emanuela Giampaoli
Errori di grammatica, punteggiatura sbagliata, povertà di lessico e poche letture: “Così chat e social rovinano la lingua dei nostri ragazzi”

Scrivono, costantemente. Messaggi brevi, spezzettati, arricchiti di emoticon. Frasi non per forza stringate ma immediate, ispirate dal momento, sollecitate dall’interlocutore. Con il risultato che nessuna generazione ha mai scritto tanto quanto i ventenni di oggi. Tra chat e social è un profluvio di parole quotidiane. Quando però devono dare forma a un testo complesso, si arenano. Anche gli studenti universitari. Si perdono nel mare della punteggiatura, tentennano nella sintassi.
È il risultato di uno studio che ha coinvolto 2.137 studenti di 45 atenei italiani. A guidarlo Nicola Grandi, ordinario di glottologia e linguistica a Bologna, capofila del progetto condotto insieme agli atenei di Pisa, Macerata e all’università per stranieri di Perugia. «Nel febbraio 2017 — spiega Grandi — una lettera inviata da seicento professori al presidente del consiglio, al ministro dell’istruzione e al parlamento denunciava le carenze linguistiche degli studenti, messi sotto accusa per l’italiano scritto con errori “appena tollerabili in terza elementare”. Il documento mi colpì, anche perché non si basava su alcun dato scientifico».


"Il Sole 24 Ore" - 17 dicembre 2023
Otto lezioni per capire il dopo Bomba
di Massimo Teodori
J. Robert Oppenheimer. Dieci anni dopo l’atomica, lo scienziato intervenne sui rischi della proliferazione e la necessità di controllo degli armamenti

Dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945, l’ideatore del centro di ricerca e sperimentazione di Los Alamos dove era stato realizzato il progetto Manhattan, Robert Oppenheimer, si autoimpose una riflessione su quel che la nuova arma significava per il futuro dell’umanità.
Dieci anni più tardi lo scienziato pubblicò con il titolo Open Mind otto “lezioni” per indicare ciò che gli Stati Uniti avrebbero dovuto fare per dare un seguito allo sviluppo pacifico dell’atomica. Le lezioni, ora pubblicate in Italia con il titolo Quando il futuro sarà storia, testimoniano le vicende della politica internazionale degli armamenti nel secondo dopoguerra che passò dalla speranza di un mondo migliore post-nazista alla logica bipolare della Guerra fredda.


"Il Sole 24 Ore" - 17 dicembre 2023
Tornare a scuola di metodo scientifico
di Franco Giudice
Galileo Galilei. Abbandonò il latino per il volgare perché capiva che la conoscenza deve essere divulgata. Ma una campagna di alfabetizzazione serve anche oggi: si usa la tecnologia dubitando della scienza. Il pamphlet di Massimo Bucciantini

Siamo immersi in un mondo plasmato dalla scienza e dalla tecnologia, i cui effetti si ripercuotono perfino sui nostri rapporti, sulle nostre aspettative e sui nostri desideri. Eppure, mai come oggi, forse, il fenomeno dell’analfabetismo scientifico, che spesso si traduce in una sostanziale sfiducia nella scienza, è diventato così preoccupante. Un paradosso, un cortocircuito: la scienza pervade la nostra vita, mentre le conoscenze scientifiche sembrano avere un livello di diffusione decisamente basso, con tutto ciò che comporta anche in termini di consapevolezza critica.


“La Stampa” - 16 dicembre 2023
Fare bene il bene
di Rosella Postorino

Se il male non si può debellare, dobbiamo combattere affinché tutti abbiano una vita degna e opporre all’indifferenza della natura la difesa del valore dell’uomo: questo significa fare cultura.
Da quando ho perso la fede, ormai più di 20 anni fa, bene e male hanno smesso di avere per me una consistenza ontologica. Si producono semplicemente nei fatti del mondo, nelle interazioni fra umani, sono legati alla fragilità degli individui, alla loro caducità, e dipendono da circostanze storiche, geografiche, culturali: perciò è difficile definirli a priori. E perciò mi interessa indagarli attraverso la scrittura.
È bene sopravvivere, tutelare la propria vita? Certo, consideriamo la vita stessa un bene. Ma per Rosa, l'assaggiatrice di Hitler del mio penultimo romanzo, preservare questo bene significa collaborare con il regime nazista, ossia con il male assoluto del secolo scorso. Lavorando a quel libro sono arrivata a pensare che il male origini proprio dalla nostra condanna alla morte contrapposta all'istinto di sopravvivenza, che ci fa lottare per essere vivi a ogni costo.


“Avvenire” - 15 dicembre 2023
«Nessuno venga escluso dalla IA»
di Andrea Lavazza
intervista a Maria Chiara Carrozza

La presidente del Cnr, Carrozza: è una rivoluzione che cambia la nostra vita, esserne fuori moltiplica le disuguaglianze. Fondamentali i richiami del Papa al “senso del limite” e al “pensiero critico”. Gli algoritmi non devono decidere per noi.
Maria Chiara Carrozza ha un’agenda fittissima, ma la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche - studiosa di bioingegneria, già ministra dell’Università e rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa - si ritaglia uno spazio per discutere del Messaggio del Papa. L’intersezione tra intelligenza artificiale (IA) ed etica le sta molto a cuore.


“La Stampa” - 15 dicembre 2023
Farmaci - il grande spreco
di Silvio Garattini

L'aumento del numero e delle percentuali di anziani nella nostra popolazione ha generato fra l'altro un notevole consumo di farmaci. Il mercato della medicina ed in particolare quello farmaceutico sfrutta la presenza nello stesso anziano di due o più malattie. Così non è infrequente trovare ad esempio diabetici con una o più complicazioni, inclusi problemi visivi cardiovascolari e renali, che ricevono anche 10-15 farmaci al giorno. Una delle tante persone che si sono rivolte al sottoscritto per consigli riceveva ben tre farmaci (metformina, acarbosio e dapagliflozin) per il diabete, due farmaci per l'ipertensione (candesartan e idroclorotiazide), tre farmaci per la depressione nonché ciò che non manca mai, e cioè un'aspirina a basse dosi, una statina, una benzodiazepina, un omeprazolo per proteggere le mucose, la vitamina D e naturalmente un integratore alimentare. Eppure non esiste alcun lavoro scientifico che giustifichi un numero così elevato di farmaci, stabilendo che 14 farmaci sono meglio di 10 o che 10 farmaci siano meglio di 5.


“Avvenire” - 14 dicembre 2023
L’uscita di sicurezza Il grande passo avanti a Dubai
di Leonardo Becchetti

Il testo conclusivo della Cop28 segna indubbiamente un passo in avanti, per molti aspetti un passo storico, nelle intenzioni di transizione energetica e contrasto all’emergenza climatica. Tutti i Paesi del mondo, inclusi i “petroliferi”, ribadiscono l’importanza di restare sotto il grado e mezzo di aumento di temperatura: un risultato tutt’altro che scontato. Per farlo, si impegnano a triplicare l’energia da fonti rinnovabili entro il 2030, ad accelerare gli sforzi per l’uscita dal carbone e per l’uso di carburanti a emissioni zero o a basse emissioni. Nel testo c’è anche un impegno per l’eliminazione prima possibile dei sussidi alle fonti fossili e si citano, in un’ottica di neutralità tecnologica, anche il nucleare e la cattura della CO2 tra le strategie che, assieme allo sviluppo delle rinnovabili, possono portarci alla meta. Sul punto più delicato, quello delle fonti fossili, il compromesso tra chi voleva una menzione esplicita all’abbandono e chi si opponeva è stato trovato nell’espressione “transitioning away” ovvero “realizzare la transizione allontanandosi dalle fonti fossili” in modo equo ed ordinato.


"Il Sole 24 Ore" - 13 dicembre 2023
«Serve la transizione energetica subito, il rischio è che arrivi troppo tardi»
di Fabio Tamburini
Energia. Claudio Descalzi. L’amministratore delegato dell’Eni: «Servono cambiamenti nelle modalità di consumo ed efficienza, puntare su idrogeno e stoccaggio CO2 Spingere su fonti rinnovabili, sul nucleare di nuova generazione e su quello da fusione»

«Nel 2015, quando si è tenuta la Cop21, la produzione di energia nel mondo generava 35 gigaton di CO2 equivalente. Otto anni dopo, nonostante impegni profusi e investimenti elevati nell’ambito della transizione e delle energie rinnovabili, la quantità non soltanto non è diminuita ma è aumentata a 37 gigaton». Così Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, fotografa la triste realtà, molto diversa dalle speranze di tutti noi e molto lontana dai traguardi immaginati. E rincara la dose: «Circa l’80 per cento dell’energia elettrica rimane prodotta utilizzando carbone, petrolio e gas. Non solo. Proprio il carbone, di gran lunga il più inquinante, resta il più diffuso nell’ambito della produzione elettrica con una quota di oltre il 36% e producendo circa il 72% delle emissioni di CO2.


“La Stampa” - 13 dicembre 2023
I nostri giovani fragili e gli errori degli adulti in una comunità ormai incapace di educare
di Maurizio Maggiani

Di cosa parliamo quando parliamo di giovani? Ma di noi, di noi adulti, di noi vecchi naturalmente.
E cosa vediamo quando guardiamo un giovane? Ma vediamo noi, ovvio. La gioventù che pensiamo di avere davanti, quella che da esperti studiamo, da insegnanti giudichiamo, da governanti regoliamo, da genitori abbiamo tra i piedi senza capire bene cosa farci, non è che la proiezione di ciò che temiamo, che non capiamo, che vorremmo e non vorremmo, di ciò che colpevolmente abbiamo fatto e che colpevolmente non abbiamo fatto, di ciò che ci sembra di aver fatto bene e temiamo di vedercelo rinfacciare come un torto. Un po’, tanto per capirci, come l’Oriente per l’Occidente; quando noi occidentali pensavamo di essere i padroni del mondo abbiamo inventato l’orientalismo come strumento di comprensione e conoscenza dell’ignoto altro da noi, così l’Oriente non è stato ciò che aveva da dire e da essere, ma è diventato la proiezione dello sguardo occidentale, con i nefandi risultati che ne sono venuti.


“La Stampa” - 13 dicembre 2023
Siamo adulti che odiano i giovani ecco perché li critichiamo
di Riccardo Luna

La verità è che noi adulti odiamo i giovani. Non ci piace la musica che ascoltano («è la trap la vera causa dei femminicidi!», mentre il punk e l'heavy metal che ascoltavamo noi servivano forse per cantare i salmi in chiesa?). Non ci piace come si vestono, comunque si vestano: le finte griffe dei "maranza" ci fanno orrore, ma non ci va bene nemmeno l'usato comprato online su Vinted, che sciatteria. Non ci piace come parlano: sarà per questo che li ascoltiamo così poco? Non sappiamo nulla di loro. Non sappiamo nulla della giovane ricercatrice italiana che qualche giorno fa è stata premiata come ricercatrice dell'anno a Bruxelles (si chiama Elena Crespi, si occupa di idrogeno, nessuna tv, radio o giornale l'ha intervistata, abbiamo cose più serie di cui occuparci). E non sappiamo nulla nemmeno di Martina Strazzer che a 23 anni fattura 10 milioni l'anno vendendo sui social i gioielli che disegna: lo sapete che è partita qualche anno fa su Instagram con 300 euro e contro il parere dei genitori? Questi influencer, che palle, ma che mestiere è? Piuttosto, ai nostri figli leviamogli gli smartphone ché li stanno rendendo dei deficienti; e lo scriviamo sui nostri smartphone dai quali però non ci separiamo mai. La stupidità digitale deve essere un virus da cui si guarisce con le rughe. Noi siamo guariti, evidentemente.


"La Repubblica" - 12 dicembre 2023
Così gli sceicchi sauditi nei padiglioni di Dubai resuscitano i fossili
di Luca Fraioli
Riad guida i Paesi - tra cui Russia e Iran - contrari allo stop di gas e petrolio. E intanto anche il Brasile del “verde” Lula entra nell’Opec

DUBAI — Nel padiglione numero 76, quello che a Cop28 ospita il Regno dell’Arabia Saudita, si viene accolti da datteri e caffè servito in caraffe d’argento. Accanto, il modellino di un impianto per la cattura e lo stoccaggio della CO2. Sarà un caso, ma nel testo che nelle stesse ore viene diffuso da Sultan Al Jaber compare, a sorpresa, l’esortazione ad accelerare lo sviluppo di «tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio».
La posizione dei sauditi, i primi al mondo per esportazioni di petrolio, è nota. Non mettere nero su bianco l’uscita dai combustibili fossili, ma concentrarsi sulla riduzione delle emissioni di gas serra: se posso catturare e mettere sotto terra la CO2 prodotta bruciando petrolio, perché non continuare a usarlo? Perché la Ccs (Carbon capture and storage, che dovrebbe sequestrare il carbonio dai fumi delle ciminiere) è una tecnologia ancora troppo costosa e troppo poco efficiente. Ma nel padiglione del principe ereditario Mohammed bin Salman il modellino è candido e convincente.


"La Repubblica" - 11 dicembre 2023
“Cari maschi, cominciamo da noi stop alla cultura della violenza”
di Gino Cecchettin
Il discorso di Gino Cecchettin

Carissimi tutti, abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai.
Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti. Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita.


"Il Sole 24 Ore" - 11 dicembre 2023
L’Italia è ancora poco ambita dai ricercatori a metà carriera
di Eugenio Bruno
I «grant» dell’Erc. Fotografia con luci e ombre per il nostro Paese: teniamo nei finanziamenti destinati ai cervelli junior e fatichiamo con i senior. Dopo Francia e Germania anche la Spagna ci sta superando

La narrazione sulla fuga dei cervelli, che poi tanto narrazione non è, si arricchisce di un nuovo capitolo. Tutto incentrato sulle scelte dei ricercatori senior che, man mano che avanzano nella loro carriera, tendono a stabilirsi meno frequentemente nel nostro Paese rispetto ai loro colleghi junior. Ce lo ha ricordato, ad esempio, l’ultimo consolidator grant assegnato dall’European Research Council (Erc) dal quale è emerso che, su 308 finanziamenti distribuiti in giro per l’Ue, solo 15 hanno riguardato l’Italia come “host”, a fronte di 36 nostri connazionali complessivamente
premiati. Risultato: da secondi per nazionalità dei vincitori diventiamo invece settimi come terra di ricerca. Che non si tratti di un fatto isolato lo confermano le statistiche contenute nel database della Commissione europea, che il Mur ha estratto per Il Sole 24 Ore del Lunedì e che l’università di Bergamo ci ha aiutato a elaborare.


“La Stampa” - 10 dicembre 2023
Scuola, il fallimento dell'ascensore sociale
di Serena Sileoni

Il sistema scolastico italiano è in grado di preparare i nostri figli ad affrontare il mondo dei grandi? È difficile valutare un sistema scolastico irrigidito come il nostro. Anche per questo è utile leggere i risultati dell'indagine PISA 2022 dell'OCSE, per quanto possa mostrare i limiti tipici dei tentativi di misurazione di fenomeni complessi. L'indagine riguarda le competenze e le conoscenze degli studenti quindicenni nelle tre principali aree del sapere: matematica, lettura, scienze. L'obiettivo non è valutare loro, ma il sistema educativo che deve prepararli al futuro, prima di tutto insegnando loro a comprendere e a farsi comprendere, a risolvere problemi, a pensare con spirito critico.


“La Stampa” - 10 dicembre 2023
Lo schianto in auto di Giulia, EGLI e Altin
di Matteo Lancini

La drammatica fine della vita di tre ragazzi in un canale di Portogruaro potrebbe rappresentare un'occasione di riflessione su come promuovere comportamenti meno distruttivi in chi ha ancora molta vita davanti a sé, a partire da una visione meno superficiale e stereotipata delle ragioni che inducono a mettere a rischio la propria esistenza in adolescenza e nella giovane età adulta. Continuare a sostenere che alle nuove generazioni manchino le informazioni necessarie a comprendere le conseguenze delle proprie azioni è un processo difensivo degli adulti, che faticano enormemente ad accettare che quasi sempre dietro al consumo di droghe, alcool e incidenti ci sia un dolore, una difficoltà a dare senso e a mettere in parola la tristezza e i vissuti depressivi. A quell'età, forse più che in altre fasi della vita umana, la mancata elaborazione e condivisione di stati d'animo così disturbanti diventa rischio, comportamento anticonservativo.


"Il Sole 24 Ore" - 10 dicembre 2023
Il confine fra le pietre e le persone
di Marco Belpoliti
Vitalità universale. Federico Luisetti mostra una possibile via per trovare ai sassi un posto nel mondo umano e uno spazio agli umani in quello minerale

Nel 1981, in occasione dell’esposizione del pittore Alberto Magnelli, Italo Calvino scrive un breve testo: Essere pietra.
Lo scrittore immagina che a parlare sia uno dei massi raffigurati nei quadri dell’artista. L’esordio è secco e preciso: «Io sono una pietra». Il sasso parla in prima persona e spiega in cosa consista la sua identità. Altrettanto icastico è l’asserto da cui la voce narrante prende il via: «So che non potete capirmi».
Nella sua finzione narrativa la selce, le cui proporzioni non sono ben definite nel racconto, cerca di spiegare a noi umani in cosa consista la propria forma e identità. Una pietra non è un essere umano, una pietra non ha un’identità.


“La Stampa” -  8 dicembre 2023
Lo studio non è un'olimpiade
di Eraldo Affinati

Quest'anno in Italia sono sbarcati tanti ragazzi africani francofoni, provenienti dalle ex colonie transalpine: Mali, Camerun, Senegal, Togo, Guinea, Benin... Sono i miei studenti preferiti perché arrivano alle lezioni sempre puntuali e mostrano una straordinaria volontà d'apprendimento. Gli ho chiesto perché non si siano diretti in Francia, dove eviterebbero la fatica di dover studiare una nuova lingua. Prima ancora che rispondessero, mi è passato davanti agli occhi il volto di Gabriel Attal, poco più grande di loro, visto che ha solo 34 anni, attuale ministro dell'educazione nazionale e della gioventù, il quale, dopo gli sconfortanti risultati fatti registrare dalla scuola francese nelle prove Pisa, il programma dell'Ocse teso a verificare la preparazione degli studenti di 81 Paesi del mondo (anche noi, del resto, non siamo andati troppo bene), ha annunciato una sterzata di rigore in chiave fortemente selettiva. Fra l'altro si prevede la divisione in classi di bravi e somari, aumento delle bocciature, inserimento di esami finali alle medie discriminanti per conseguire l'accesso al liceo.


“Corriere della Sera” -  7 dicembre 2023
ChatGPT? Solo un attrezzo
di Maurizio Ferraris
L’Intelligenza artificiale non ha corpo né volontà. Perciò è sbagliato averne paura

Permettetemi di prenderla alla lontana. Ai tempi di Platone, la scrittura, che era di uso corrente ma specialistico (era appannaggio di una casta di scribi, di persone educate e addestrate, e la lettura avveniva di solito in comunità e ad alta voce), incominciò a essere insegnata nelle scuole elementari dell’Attica. Questo generò molta preoccupazione soprattutto presso coloro che avevano delle scuole, perché c’era chi sosteneva che non c’era più bisogno della educazione «vivente»: basta avere imparato l’alfabeto e avere dei libri a disposizione, e il sapere è a portata di mano. Quanto dire che a essere minacciati da questa svolta tecnologica non erano i «colletti blu» (all’epoca del resto inesistenti), ma i «colletti bianchi
», anzi, nella fattispecie, i chitoni dei filosofi.


"Il Sole 24 Ore" -  6 dicembre 2023
La legge Serpieri, dissesto italiano e lezioni per il futuro
di Giovanni Maria Flick
Il centenario della legge

Arrigo Serpieri, illustre e noto professore di economia agraria e forestale, assunse un ruolo anche politico di rilievo dal 1923, con il provvedimento – quale Sottosegretario al Ministero dell’economia – di “Riordino e riforma delle legislazioni in materia di boschi e di terreni montani” e con il successivo provvedimento del 1924 “Nuove norme per la bonifica integrale”. Quest’ultimo aveva come scopo la trasformazione fondiaria e la colonizzazione per il miglioramento della produttività economica, per la modernizzazione dell’agricoltura; per l’inclusione sociale e civile dei contadini; trovò però attuazione soltanto nel 1933. Il ruolo politico del Professor Serpieri si concluse poco dopo con la sua estromissione dal governo e il suo ritorno all’Università per l’ostilità e i grandi proprietari terrieri; ed è estraneo a quel ruolo il riconoscimento e la gratitudine che dobbiamo al Professor Serpieri per il suo impegno ecologico.


“La Stampa” - 5 dicembre 2023
Il futuro non sia negato L’appello del papa per il clima
di Antonio Spadaro

Il messaggio di papa Francesco alla COP28 di Dubai sembra un ultimo appello prima della catastrofe, anzi un grido più che un appello.

I toni diplomatici tradiscono la percezione che siamo a un punto di non ritorno: «il mondo si sta sgretolando», e non solo per la guerra a pezzi che sta spezzando l'ordine mondiale. Per questo il pontefice esordisce con una apparente contraddizione «Purtroppo non posso essere insieme a voi, come avrei desiderato, ma sono con voi perché l'ora è urgente»: «non posso essere… ma sono». E poi evoca «un grave pericolo che incombe» e ascolta «il gemere della terra». Le immagini e i suoni hanno un acre sapore apocalittico. L'appello è durissimo, tra i più duri del suo pontificato. Attacca «l'ambizione di produrre e possedere» che si è trasformata in «ossessione» e «delirio di onnipotenza» espressione di un'«avidità senza limiti».


"La Repubblica" - 5 dicembre 2023
So quanto è faticoso tenere a bada il mostro
di Michela Marzano
Il commento

Com’è possibile spegnersi così, senza nessun problema economico, professionale o sentimentale? Giorgio Perinetti non si dà pace. Ha perso sua figlia, Emanuela. Che aveva 34 anni, era una manager dello sport e, apparentemente, aveva tutto.
Apparentemente, appunto. Visto che soffriva di anoressia e, quando si scivola nella spirale infernale dei Dca ,non c’è ragione che tenga, non c’è motivo razionale, non ci sono spiegazioni né giustificazioni né colpe né vergogne. Non c’è niente di niente cui appigliarsi: non serve invocare la crisi dei valori o il trionfo della perfezione, l’oggettività della riuscita o la forza di volontà. C’è un mostro dentro che divora e che obbliga ad affamarsi – se mangi ti anniento! urla il mostro, sebbene sia lui ad annientare; la fame non perdona, la fame consuma, la fame uccide. Chi soffre di anoressia muore di fame, sì, anche se il cibo è lì, a disposizione, basterebbe aprire la bocca e inghiottire, ma come si fa a buttare giù quella roba se dentro c’è una voce che intima di non farlo: dai, forza, resisti, ce la puoi fare, ancora uno sforzo, l’ultimo, domani, forse! anche se domani è di nuovo la stessa identica storia.


"Il Sole 24 Ore" -  5 dicembre 2023
«Intelligenza artificiale e salute? Serve realismo»
di Francesca Cerati
L’intervista. Alessandro Vespignani esperto di Scienza delle previsioni

Intelligenza artificiale (Ai) in sanità. Stiamo andando nella giusta direzione? Per Alessandro Vespignani, docente di Fisica e Scienze della Salute alla Northeastern University, fondatore del Northeastern Network Science Institute di Boston e presidente della Fondazione Isi - il centro di eccellenza internazionale nel campo dei Sistemi complessi e dei dati - è sì necessario un bilancio dei pro e dei contro dell’Ai applicata alla sanità, ma con un approccio realistico, lontano dalla narrazione complottista o messianica che si è fatta fino adesso.


“La Stampa” -  5 dicembre 2023
"Bisogna creare condizioni di pace per aiutare i popoli a casa loro"
intervista a Marguerite Barankitse, a cura di Flavia Amabile

Al governo italiano Marguerite Barankitse chiederà di aiutare gli africani a casa loro se desiderano fermare l'onda di persone che risale il continente e attraversa il Mediterraneo con la speranza di costruirsi una vita in Europa. Lo chiederà con la forza dei suoi 66 anni vissuti avendo conosciuto sulla sua pelle la realtà di chi è costretto a fuggire dalla propria terra ma avendo poi costruito dei centri in grado di garantire istruzione e lavoro a migliaia di rifugiati. È il modello Maggy, il diminutivo che usano i tanti che la conoscono, una formula vincente che ha portato Barankitse a essere definita l'angelo del Burundi, a ottenere decine di riconoscimenti, dal premio Nobel dei bambini al premio Nansen per i rifugiati dell'Unhcr o l'Aurora Prize for Awakening Humanity.


“il Fatto Quotidiano” - 4 dicembre 2023
I perché della prima adolescenza. Non è mai troppo presto per ascoltareun 12enne
di Nando Dalla Chiesa

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Appena visto quel pubblico di ragazzini di scuola media schierati davanti a me, avevo pensato di essere caduto in un agguato. E che gli dico adesso, mi ero chiesto scrutandoli felpa per felpa. Certo, sembravano disciplinati, silenziosi, non tirava aria di aeroplanini. Ma che gli racconto di educazione alla legalità, di università e di Calvino, di devianti creativi e don Milani? Venga a Velletri a parlare del suo ultimo libro, ci saranno un sacco di studenti, mi avevano detto. Eccolo, l’agguato. Eccolo il “sacco di studenti”. Sfidare lo sciopero dei treni, saltare un giorno di lavoro e spostarlo alla domenica, per parlare a undicenni e dodicenni portati davanti a te con la solita scusa che “hanno fatto un percorso”.


"Il Sole 24 Ore" -  4 dicembre 2023
Lettura, Gen Z e boomer in testa
di Camilla Curcio
Il report NetRetailBooks. Gli under 25 spiccano, in tandem con gli over 65, tra le generazioni più inclini ad acquistare e leggere libri, in formato cartaceo e digitale. A guidarli le indicazioni che arrivano dalla rete, per gli editori la sfida di intercettare questi lettori

Iperconnessi, con la testa china sul telefono, le cuffiette perennemente nelle orecchie e poca voglia di leggere un libro se non sotto ricatto di un professore o di un genitore.
Se per anni la società ha ingabbiato i giovani in un identikit fatto di etichette dure a morire e spesso influenzate dalla rappresentazione (estremizzata) proposta da film e serie tv, di recente la Generazione Z ha dimostrato di poter cambiare direzione.
Soprattutto nel rapporto con la lettura, come conferma NetRetailBooks, il nuovo report di Netcomm (Consorzio per il commercio digitale italiano) realizzato col supporto di Amazon e basato su una ricerca di Human Highway riguardo ad abitudini di lettura e acquisti digitali degli italiani.


“Corriere della Sera” -  3 dicembre 2023
Caro figliolo,
di Sandro Veronesi

È difficile restare zitti dinanzi a quello che continua a succedere ogni giorno, ma è difficile anche dire qualcosa di utile — qualcosa che non suoni vano, retorico, oppure narcisistico, egoriferito. Siamo due maschi. Siamo nati dalla parte sbagliata della nostra specie, ecco cosa, quella che da sempre opprime l’altra, e questa oppressione comporta delle conseguenze ormai talmente consolidate e diffuse che né io né te possiamo dire di non averne mai tratto vantaggio, anche se nulla abbiamo mai fatto per reiterarla. Però abbiamo madri, abbiamo sorelle e mogli e figlie, amiche e colleghe alle quali vogliamo bene, e che vorremmo vedere libere, realizzate, felici — ma abbiamo paura che qualcuno possa far loro del male, o possa averlo già fatto. Sentiamo l’impulso di proteggerle, ma capiamo che questo impulso è parte del problema. E non sappiamo cosa fare.


“Corriere della Sera” -  3 dicembre 2023
L’intraprendente società degli animali
di Giorgio Vallortigara
Nel 1973 l’Accademia di Svezia premiò i padri dell’etologia (Konrad Lorenz, Niko Tinbergen e Karl von Frisch) per le loro ricerche. Ad esempio sulla funzione biologica dell’atto di covare le uova. O sulle dichiarazioni d’amore delle mosche

Nel 1973 fu conferito il premio Nobel per la Medicina a Konrad Lorenz, Niko Tinbergen e Karl von Frisch per le loro scoperte sui modelli di comportamento individuale e sociale negli animali. Il riconoscimento inaugurò l’era moderna dell’etologia e della psicologia comparata, le cui origini possono essere fatte risalire, tra la fine del XVIII e i primi anni del XIX secolo, al lavoro dello stesso Charles Darwin e prima ancora a naturalisti come Charles- George Le Roy e Etienne Geoffroy Saint-Hilaire e ad anatomici comparati e fisiologi come George Cuvier e Pierre Flourens.
Con l’affermazione della disciplina Niko Tinbergen aveva chiarito che lo studio del comportamento dovesse basarsi su quattro domande: la prima riguarderebbe le cause prossime, la seconda lo sviluppo individuale, la terza la storia evolutiva e la quarta le cause remote di un comportamento.


“Corriere della Sera” -  3 dicembre 2023
Figlia mia,
di Alessandra Sarchi
La devastazione compiuta su Giulia Cecchettin ha provocato un’onda di rabbia e di dolore. Il rosario dei femminicidi — una donna uccisa ogni tre
giorni da un compagno, un ex compagno, un familiare — lascia senza fiato.

Io so che ti senti forte, libera e capace di percorrere il mondo alla ricerca di ciò che ti farà crescere e diventare la persona che vuoi diventare. Lo so perché rivedo in te e nelle tue amiche la stessa gioiosa sfida, la stessa energia che avevo alla vostra età. È una visione che mi tiene col fiato sospeso come si sta davanti a un tu??atore che stia per buttarsi dai dieci metri della piattaforma. Eppure ciò non mi ha impedito, non mi impedisce tuttora, di preoccuparmi quando so che sei fuori a ore tarde (fatti sempre accompagnare a casa), quando mi dici che un ex moroso vuole rivederti (meglio in luoghi pubblici, dove ci sia altra gente), quando mi riveli di aver avuto l’impressione di essere seguita e ti sei rifugiata in un negozio (hai fatto bene), e soprattutto quando mi racconti che alcune tue amiche hanno fidanzati che le obbligano a vestirsi in un certo modo: niente leggins o minigonne, solo felpe che coprano il fondoschiena, niente costumi sgambati, scenate di gelosia continue seguite da gesti roboanti come mazzi di rose e inviti a cena (ma, tu, uno così, lo capisci che è un manipolatore e ti toglie la libertà?).


"Il Sole 24 Ore" -  3 dicembre 2023
«La nostra manifattura cambi passo Le terre rare saranno decisive»
di Paolo Bricco
Elza Bontempi. Dalla Valcamonica e da una famiglia umile a essere nominata da Stanford come una delle più autorevoli scienziate al mondo nel settore delle materie prime

«La nostra manifattura deve compiere un salto di qualità. O, meglio, deve compierlo l’intero sistema italiano ed europeo. Io non sono in grado di giudicare l’evoluzione geopolitica e geoeconomica degli equilibri internazionali. Non è la mia specializzazione. Sono soltanto una scienziata dei materiali. Ma constato che le materie prime critiche e le terre rare hanno una crescente centralità strategica.
L’Europa non ha capacità estrattiva. E, anche quando dispone di miniere e vene potenziali, l’impatto ambientale e sociale per la loro estrazione dal sottosuolo e per la loro lavorazione potrebbe risultare troppo oneroso e poco accettabile dall’opinione pubblica.


“La Stampa” -  3 dicembre 2023
Abbassiamo la voce davanti al dolore
di Andrea Malaguti

Metto assieme due storie diverse, che forse non lo sono. Che certamente raccontano molto di noi. Di questo Paese, così amaramente fotografato dallo studio del Censis pubblicato ieri e che sul sito de La Stampa abbiamo titolato con preoccupazione: "Un'Italia di sonnambuli, intrappolati nell'emotività". Un pezzo di Paolo Baroni. Bello. Lucido. Preciso. In sintesi, dice il Censis, in un paese in cui l'incomunicabilità generazionale è diventata "siderale", più si è giovani più si teme il futuro. Soprattutto lo si immagina senza lavoro.
Non solo perché non c'è. Perché non lo si vuole. Non si vuole quella gabbia. Quel ricatto deprimente fatto di retribuzioni imbarazzanti e di prospettive desolanti. Quell'ascensore sociale al contrario che conosce unicamente il tasto –1 e fa pensare a sei giovani su dieci di contare poco o persino niente.   Viviamo a lungo, ma siamo sempre più soli, sempre più anziani, sempre più sfiduciati. Abbiamo paura di tutto. Guerre, malattie, crisi economiche, distruzione del welfare, bugie che troviamo in rete e che rimbalzano come virus fuori controllo nel nostro quotidiano.


"Il Fatto Quotidiano" - 2 dicembre 2023
La mia vita “da femmina” Il patriarcato esiste e io ne ho le prove: leggete per credere
di Selvaggia Lucarelli

Quando qualcuno mi chiede che esempi possa fare per sostenere con certezza che il patriarcato esista e che ci si nuoti dentro, tutti, anche quando ci si sente asciutti, non so mai da che parte cominciare. Perché, appunto, ci sono dentro da sempre. Parto da mio nonno paterno, per cui il primo nipote maschio – mio fratello – era il più alto rappresentante della stirpe, quello che doveva garantire la sopravvivenza del cognome e quindi, quando si diplomò, ricevette da lui 1 milione di lire. Era stato bocciato due volte e alla maturità aveva raccattato un voto misero, ma mio fratello era maschio ed era il primo nato tra i nipoti, quindi riceveva il premio del privilegio. Quando io, otto anni dopo, mi diplomai senza bocciature e con voti altissimi, non mi sentii neppure dire brava. Quella disparità di trattamento su cui mia madre scherzò con una punta di amarezza (“Eh, il nonno fa nipoti e nipotastri!”) mi ferì in un modo difficile da spiegare. Sentii che la mia vita da adulta non iniziava dalla stessa linea di partenza su cui posava i piedi mio fratello. Io partivo almeno 100 metri più indietro, ed ero arrabbiata.


“La Stampa” -  1 dicembre 2023
I giovani si sentono esclusi dalle scelte così la generazione digitale è in trappola
di Alessandro Rosina
L'analisi

Le dinamiche demografiche italiane, in assenza di adeguati correttivi, stanno spostando il Paese verso un progressivo indebolimento del ruolo delle nuove generazioni nei processi di sviluppo e nelle scelte collettive. La conseguenza, per i giovani, è la percezione di non riuscire ad incidere sul futuro a partire dalle scelte di oggi e il timore di doversi adattare a un Paese in cui sempre meno si riconoscono.
Chi ha meno di trent'anni ha trascorso tutta la propria esistenza in un Paese con debito pubblico superiore al prodotto interno lordo. Un peso molto più gravoso rispetto sia alle generazioni precedenti sia ai coetanei del resto d'Europa. Si trova, inoltre, a vivere in un Paese con domanda di spesa pubblica per la componente anziana destinata notevolmente ad aumentare mentre la popolazione in età attiva è in progressiva riduzione. Uno squilibrio anche questo inedito e più accentuato rispetto alle altre economie mature avanzate. Va aggiunto che gli attuali under 30 rappresentano la prima generazione formata e cresciuta nel XXI secolo e quindi pienamente chiamata a interpretarne le sfide, a partire dalla transizione verde e digitale.


“il Fatto Quotidiano” -  1 dicembre 2023
Donne, la mattanza va al di là del patriarcato
di Nando Dalla Chiesa

Dopo le manifestazioni per Giulia di sabato scorso vale la pena continuare a riflettere su quanto è accaduto. Perché una causa cruciale è certo il patriarcato. Ma ce ne sono anche altre, che la travalicano.
Vissi con ammirazione e i dovuti sensi di colpa la rivoluzione femminista, che entrò nella mia giovane casa con dolcezza pari all’intransigenza. Il mondo “progressista” la fece formalmente sua.  Ma negli anni Ottanta accadde una cosa che doveva pur allarmare. I settimanali impegnati e progressisti iniziarono a fare a gara a mettere in copertina donne nude, provocanti, ammiccanti, con ogni pretesto. In alcune riunioni di redazione si chiedeva addirittura, come fosse l’asso da poker, “ma abbiamo la f… in copertina?”. Rientrò così dalla finestra la donna-oggetto. Perché “vendeva”. Il fatto non apparve grave ma piuttosto “libertario”. Erano stati o no quei settimanali in prima fila per i diritti della donna, a partire dal divorzio? Con quell’alibi, e la concorrenza delle tivù commerciali appena nate, tornò in forma nuova il vecchio mondo, che l’ingresso delle donne in alcune carriere rendeva meno visibile.