L'Intelligenza artificiale
IA, la sigla contiene molti aspetti con storia e applicazioni diverse attraverso il tempo. Man mano che i processori diventavano più veloci e lo spazio nei pc e nei telefoni aumentava fino ad ospitare una quantità di informazioni impossibile ad immaginare 20 anni fa. Sostanzialmente non si tratta di intelligenza così come ciascuno la intende. Poi se si va a cercare il sigligicato corrente in rete si trova una gran quantità di definizioni più o meno lunghe che certamente non definiscono la capacità raggiunta anche dai più potenti calcolatori. Per conoscere l'intelligenza di una persona si continua a ricorrere ai test, test che vengono proposti e, se proprio abbiamo tempo da perdere, possono essere affrontati immediatamente per ottenere il proprio QI in %.
Quindi, per la maggior parte dei casi si tratta non di intelligenza, ma della possibilità di eseguire un certo tipo di algoritmo. Completare il nome di un contatto mentre si sta digitando sul telefono, scegliere il miglior settaggio della fotocamera a seconda delle condizioni ambientali o dell'inquadratura, oppure effettuare la ricerca del miglior percorso per raggiungere una certa località. Si tratta di servizi certamente utili, ma che funziono utilizzando i dati presenti nella memoria del nostro apparecchio elettronico tramite la ricerca veloce di tutte le possibilità memorizzate. In questo caso si tratta di un IA che non aggiunge niente a quel che propone se non quel che c'è già. Nella fase successiva quella, dell'apprendimento, è una fase avanzata con molte possibilità di sviluppo perchè si cerca di far lavorare il nostro strumento per aggiungere qualcosa di nuovo rispetto ai soli dati in memoria. In tutto il mondo si stanno sperimentando nuovi percorsi per fornire agli elaboratori la possibilità di offrire delle soluzioni originali frutto di un persorso che dovrebbe simulare un ragionamento. A questo punto occorre introdurre un altro dato che non è di inìmportanza secondaria. Questa ricerca promette di dare a coloro che riescono ad ottenere buoni risultati nuove possibilità di guadagno molto ingenti. Per raggiungere risultatisempre più complessi e ricercti occorrono dei compute di grandi prestazioni che potranno essere soddisfatte solo da computer quantistici. Queste macchine, e anche le altre tradizionali, consumano una quantità di elettricità enorme. Viene incontro una batteria realizzata dall'Istituto di Nanoscienze del Cnr di Pisa. Genera corrente grazie a una "differenza di fase quantistica" tra i due poli. Il ricercatore Elia Strambini, coautore dello studio, spiega il funzionamento e le possibili applicazioni.La batteria che alimenterà i computer quantistici del futuro - capaci di risolvere in pochi secondi calcoli che richiederebbero millenni di lavoro dei supercomputer di oggi, come trovare farmaci innovativi senza dover effettuare milioni di esperimenti sul campo – è pronta.
Una macchina corrrettamente programmata è in grado di riconoscere tutto quello che riesce a filmare o fotografare attraverso una fotocamera. Riconosce il linguaggio, analizza i dati e li incrocia tra loro. Per esempio nella realizzazione di una guida automatica come quelle che sono già montate in alcune autovetture, c'è la necesità di conoscere tramite le immagini di una fotocamera, di quale sia la velocità del mezzo in ogni istante, delle manovre delle autovetture più vicine e mettere tutto insieme per stabilire la manovra più adatta momento per momento come farebbe il conducente. Anche i supercalcolatori non hanno la possibilità di formulare quacosa di originale, un'idea, ma sono in grado di riconoscee una grande quantità di oggetti, di persone, di limguaggi tramite l'acquisizine di dati che vengono memorizzati e classificati all'interno di gruppi di immagini per esempio di volti, cartelli stradali, panorami etc. La quantità di informazioni che vengono inserite nella memoria vastissima sono consultate con grande velocità e ordinate opportunamente. Quando poniamo una domanda di riconoscere una foglia di una pianta questa viene riconosciuta in fretta e identificata immediatamente se risiede nella memoria, in caso contrario il calcolatore vedendo la foglia sconosciuta non riesce neppure a collocarla vicino a altre foglie che potrebbero appartenere a generi vicini. La nostra intelligenza, se abbiamo qualche conoscenza di botanica, sarebbe in grado di identificarla in fretta aiutandosi con un manuale. Ecco la differenza: è veloce, ma non ragiona. Ancora non ci sono calcolatori in gradi di collegare dati diversi per ottenere informazioni in più in gradi di rispondere ad una domanda che non trova una risposta nella memoria: la fase cosiddetta "cognitiva ancora non è stata raggiunta.