raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
l'esploratore delle piante intoccabili

 

Nicola Messina

Nicola Messina, l'esploratore delle piante «intoccabili»: «Il mondo vegetale è tutt'altro che inerte e innocuo»

 

di Loredana Ficicchia

Viareggino, studioso di botanica, e i suoi viaggi in giro per il mondo alla ricerca delle più pericolose specie di vita vegetale

 

Saranno intoccabili ma in fondo hanno lo scrupolo di metterti in guardia sulla loro pericolosità, mostrandoti spine con la punta nerissima. Le insidie delle piante soprattutto delle foreste tropicali sono pane e divertimento dell’esploratore viareggino specializzato in botanica, Nicola Messina, autore del libro Le intoccabili Viaggio tra i pericoli tropicali per l’escursionista. Lo ha dato alle stampe con Phasar edizioni e se ne parlerà sabato 6 maggio a Prato (ore 15 Palazzo Pretorio) nell’ambito dell’evento Naturalisti a Palazzo, dialoghi sulle Scienze Naturali.

Nicola Messina vive a Pieve a Nievole e scalpita quando finisce l’anno scolastico (insegna a Montecatini) per avventurarsi nei suoi viaggi in ogni parte del mondo alla ricerca di piante e arbusti, alcuni sconosciuti, con cui il genere umano sarebbe meglio non avesse a che fare.

PUBBLICITÀ

 

A quale scopo ha scritto questo libro sulle piante pericolose?
«La loro immobilità ci rassicura, gli unici sospetti li riserviamo alle possibili intossicazioni per ingestione. Così stiamo ben attenti a non ingerire le invitanti bacche rosse che rallegrano i boschi, consapevoli della loro velenosità. Ma non basta. Alcune piante, avviluppate ai tronchi o striscianti nel sottobosco non bisogna neanche sfiorarle e anche in Toscana a causa dei cambiamenti climatici stanno arrivando piante insidiose dal Nord America».

 

Per esempio?
«Nello scorso novembre l’Università di Pisa ha isolato nei boschi dell’Impruneta un’edera appartenente alla famiglia delle Panacee di Mantegazza»

.

È una pianta urticante temibile?
«Sì, molto pericolosa, puoi averne conseguenze per mesi. Nel libro racconto esperienze di vent’anni di viaggi in Australia, Malesia o Indocina dove sono andato spesso per accompagnare ricercatori. Vorrei svelare identità e segreti di alcune di queste temibili piante, offrendo a naturalisti, fotografi e viaggiatori una nuova prospettiva di osservazione sul mondo vegetale, spesso erroneamente inteso come inerte e innocuo».

 

Abbigliamento adatto  

Qual è il look adatto alle esplorazioni? Ci piacerebbe frugare anche nella sua cassetta degli attrezzi.
«Le ghette sono fondamentali per difendersi da quella seccatura delle sanguisughe. Non è piacevole proseguire il viaggio coi pantaloni sporchi di sangue all’altezza delle caviglie. E poi, sacco a pelo, guanti, un piccolo bisturi per ispezionare gli steli e una macchina fotografica».

 

Perché molte piante esotiche sono urticanti?
«Perché vivono in simbiosi con le formiche, ne sono alleate. E le formiche sono molto aggressive».

 

C’è un capitolo del libro che si sofferma sulle spine delle palme.
«Si le spine veicolano batteri pericolosissimi, soprattutto le Fenix, nelle cui punte albergano batteri stabili».

 

Qualcuna si è vendicata della sua curiosità?
«Beh, sì, ero alle isole Molucche, in Indonesia. Il contatto con una pianta insidiosa mi ha procurato dolori terribili alle braccia per quattro mesi. Perché vede, siamo poco consapevoli che numerose piante sono delle vere intoccabili, perché possiedono sistemi di difesa molto complessi per tenere lontane tutte quelle schiere di erbivori che vorrebbero cibarsene».

 

Cosa succederà in futuro? E da noi in Italia?
«A causa del riscaldamento globale in atto ormai da svariati anni, molte di queste piante si stanno espandendo e rappresentano quindi sia una minaccia rilevante per la salute pubblica sia un problema per gli ecosistemi».