raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
“Non separi l’uomo quello che Dio ha voluto unito”

 

 

Canale di Panama

“Non separi l’uomo quello che Dio ha voluto unito”

 

 

Luciano Luciani


 

Rodrigo de Bastidas, Cristoforo Colombo e Vasco Nunez de Balboa


Gli anni che tennero dietro alla scoperta dell’America furono segnati dalla convulsa ricerca di un passaggio verso occidente. Nel 1500 Rodrigo de Bastidas, un navigatore spagnolo, esplorò le coste del Venezuela, scoprì il Cabo de la Vela, circumnavigò il Golfo di Darien e risalì la costa fino all’altezza dell’attuale Canale di Panama.

Anche Colombo nel suo quarto ed ultimo viaggio, quello iniziato nel maggio del 1502 che lo doveva portare alla scoperta dell’Honduras, raggiunse l’istmo: pur avendo sentito gli indigeni parlare di “una terra più stretta al di là della quale s’estende il mare” non riuscì, però, a trovare il passaggio e neppure arrivò ad immaginare che il mare che portava alle Indie si trovasse tanto a ridosso, nascosto dietro una sottile striscia di terra.

Il merito della scoperta toccò qualche anno più tardi ad un avventuriero, pirata ed esploratore spagnolo, Vasco Nunez de Balboa, un “signor nessuno”, intraprendente e spregiudicato, che, avuta notizia dalle popolazioni locali dell’esistenza di un altro vicinissimo Oceano, nel settembre 1513 partì con 190 spagnoli e 600 indigeni; superò paludi infide e fittissime, foreste inesplorate e il 25 dello stesso mese era già riuscito a raggiungere un nuovo mare, che chiamò Mar del Sur, e a portarsi sulle coste del golfo, ribattezzato San Miguel, prendendo possesso dell’oceano scoperto in nome del re di Spagna.

Nel racconto di uno storico contemporaneo, Lopez de Somara, autore di una Historia General de las Indias, appare con chiarezza l’ideologia che ispira l’agire dei conquistadores: “Balboa chiamò i suoi compagni, mostrando loro il mare, e disse: guardate là, amici miei, il mare tanto desiderato… e seguitemi. Col favore di Cristo diventerete i più ricchi spagnoli che sono passati nelle Indie; farete al vostro re il più grande servizio che mai vassallo fece al suo signore, e avrete l’onore e la gloria per quanto da queste parti venga scoperto, conquistato e convertito nella nostra fede cattolica”.

“Non separi l’uomo quello che Dio ha voluto unito”

La scoperta dell’oceano Pacifico impressionò l’opinione pubblica europea almeno quanto la scoperta del Nuovo Mondo e determinò uno spostamento nell’asse della penetrazione e della colonizzazione del continente: dai Caraibi e dalle sue isole ora si procedeva verso l’interno, in direzione del Messico, Perù e Cile. Il territorio dell’istmo divenne il fulcro della conquista e della colonizzazione, il passaggio obbligato di tutti coloro che erano intenzionati a recarsi in Perù o negli altri paesi sudamericani: da Panama mosse la straordinaria avventura di Francisco Pizzarro alla conquista del Perù. Tutta l’area entrò organicamente a far parte della corona spagnola col nome di Castiglia de Oro e primo governatore fu Pedrarias Dàvila, grande organizzatore dei traffici da e verso la madrepatria, da e verso l’interno: a lui si deve il potenziamento del porto di Nombre de Dios, sulla costa caraibica, e la fondazione di Panama, dal nome di un capo indigeno, sulle sponde del Pacifico. Dàvila concentrò le attività colonizzatrici nella zona più sottile dell’istmo, là dove il percorso trai due oceani era reso più agevole dalla presenza di un fiume, il Chagres, che poteva essere risalito da piccole imbarcazioni. Fra Dàvila e Vasco Nunez de Balboa, nominato solo pochi anni prima Governatore delle Province del Sud ma sottoposto all’autorità del Dàvila, insorsero ben presto dei contrasti, risolti con l’arresto pretestuoso di Balboa e con la sua condanna a morte.

Un destino luttuoso sembrò riguardare fin da subito quest’area.

Intanto, Magellano, dopo aver attraversato l’Atlantico e continuato testardamente a navigare verso sud-ovest, era riuscito a trovare il passaggio che apriva la strada ai paesi del Levante: la via per raggiungere le regioni delle spezie muovendo verso occidente era stata aperta, ma solo spingendosi verso le acque pericolose molto a sud dell’America meridionale.

Presero allora vigore gli studi per la creazione di un canale che accorciasse le distanze tra gli oceani sollecitati anche dall’intenso traffico attraverso l’istmo. Come costruire un canale che, sfruttando le acque del fiume Chagres, unisse i due oceani?

Fu Carlo V nel 1534 ad ordinare al governatore di Castiglia dell’Oro di procedere alla costituzione di una commissione di studio che prendesse in esame “la forma in cui sarebbe stato possibile aprire detta terra e congiungere ambo i mari”. Responsabile di questa ricerca fu nominato Pascual de Andagoya, che, dopo studi accurati fondati su un sopralluogo nelle aree interessate, scrisse all’imperatore Carlo V sostenendo che nemmeno con tutte le ricchezze del mondo sarebbe stato possibile realizzare un’opera del genere e che, invece, un obiettivo praticabile sarebbe stato “pulire il Chagres, che si può navigare trainando le barche fino al punto in cui mancano solo cinque leghe per arrivare a Panama, che si possono percorrere costruendo una strada”.

Il rapporto di Pascual de Andagoya ebbe un valore definitivo almeno per tutto il periodo della colonizzazione!

Ma le resistenze più forti ad un tale progetto non furono offerte né dalla natura né dal clima: ad ostacolare il disegno fu piuttosto la mentalità fanaticamente controriformista del re di Spagna Filippo II. Il religiosissimo sovrano non poteva ammettere che un intervento umano potesse cambiare, in maniera quasi blasfema, gli assetti naturali stabiliti dalla volontà divina. Ogni iniziativa in proposito fu proibita sotto la minaccia di pene severissime: l’imperatore Filippo III d’Asburgo (1578–1621) arrivò addirittura a minacciare la pena di morte per tutti coloro che soltanto agitassero l’idea di un canale capace di tagliare l’istmo.