raccolte cd
timberland euro, timberland uomo 6 inch stivali, timberland uomo barca stivali, timberland uomo earthkeepers, timberland uomo euro hiker stivali, timberland uomo nellie chukka, timberland uomo rotolo top stivali, timberland uomo scarpe da spiaggia, timberland donna 6 inch stivali
Raccontare la Scienza 2

 

 

movimenti del sole

Materiali per un nuovo curricolo di scienze 

 

Claudio Longo (docente di Botanica Università di Milano)  

 

Raccontare la Scienza 2            

            

 

       Sono del parere che si debba programmare in modo non troppo rigido, che non ci si debba preoccupare troppo di quello che si farà domani. Quello che possiamo chiamare un po’ pomposamente SAPERE è come un tappeto: si comincia a tirare un filo e poi viene via tutto. Voglio dire che si può cominciare da qualunque parte e tirar dentro tutto il possibile che non ti aspetteresti. Questo vale per le conoscenze e anche per le abilità: saper fare ragionamenti ipotetico- deduttivi, saper osservare, saper registrare ciò che si vede, saper fare previsioni, saper misurare… Va benissimo analizzare e scomporre tutte le abilità; oggi si tende moltissimo a rendere espliciti obiettivi e abilità, ma forse è il caso di non prendere troppo sul serio questa cosa.

E’ un po’ come se si pretendesse di capire come si riconosce una persona……...

      Tutta la scuola dell’obbligo insegna a stare nel mondo. Allora occorre far andare d’accordo

                            gli OCCHI – saper vedere e più in generale adoperare i cinque sensi,

                            il CUORE – provare emozioni,

                            la TESTA – saper ragionare.

Nella scuola elementare sono importanti soprattutto i primi due, perché occorre immaginare la strada successiva che man mano sale verso le superiori e verso l’università: resta alla fine soltanto la testa. Occorre incominciare alle elementari a gettare le basi di tutto, sapendo che continuando negli studi i primi due aspetti si perdono.

Gli occhi… avete mai osservato i rami spogli di un albero davanti ad un lampione? Sembrano concentrici, sembrano avvolgere la luce; avrete certamente notato i bolli di luce sotto gli alberi, per terra, sulle persone…. Queste cose si possono studiare, le spiegazioni sono difficili, ma sono talmente belle, non è il caso di rinunciare a goderle per questo motivo. Con i bambini occorre guardare: “Guarda che c’è… Guarda che bello…Non te lo spiego per ora… Per la teoria c’è tempo, ora guarda!” .                                      

Anche alle elementari c’è tempo per spiegare, ma c’è sempre troppa fretta.

Certo, ci sono cose che si possono osservare e si spiegano facilmente, ma sono pochi questi casi: ad es. le foglie dell’agrifoglio che crescono sui rami più bassi sono spinose, quelle sui rami più alti non lo sono; si tratta di una strategia di difesa della pianta.

Mi piace distinguere fra VEDERE e OSSERVARE. Osservare implica volontà, sforzo, vincere la pigrizia; mi sembra che nella scuola la tendenza sia piuttosto per l’osservare. Va benissimo osservare, ma vorrei si lasciasse spazio anche al vedere… sono un feroce difensore del vedere.

Occorre lasciare spazio al vedere che non richieda altro dopo… di disegnare, di descrivere…

E questo c’entra con un’altra cosa che mi piace molto: la GRATUITA’. Non c’è dubbio, la valutazione ci deve essere, ma nello stesso tempo, lascerei spazi che siano assolutamente gratis, in cui non è richiesto di fare altro, né disegni, né descrizioni, né resoconti.

Ecco alcuni esempi di che cosa significa DARE UNA FORTE BASE OSSERVATIVA in contrapposizione alla spiegazione teorica.

* I movimenti del Sole – Sui testi si parla di movimento di rotazione della Terra su se stessa e

     di rivoluzione intorno al Sole, si parla di percorso apparente del Sole, si ricorre all’inclinazione

     dell’asse terrestre per spiegare le stagioni. Va benissimo dare tutte queste informazioni,

     purchè prima ce ne siano state altre che c’entrano con il vedere, con l’osservare.

    Tanto per incominciare, l’orizzonte: non c’è soltanto l’orizzonte marino, dappertutto c’è

     l’orizzonte. Dove sorge e dove tramonta il Sole? A est? Proprio a est est? E dove tramonta?

    A ovest ovest? Non è vero, basta guardare! Il mezzogiorno? Dov’è il Sole a mezzogiorno?

    Sui testi si legge che… “il Sole sorge a est e tramonta ad ovest passando per il sud…”: non

    significa niente finchè non l’hai sperimentato. Come mai in una stanza esposta a sud c’è il

    Sole tutto il giorno e una a nord non l’ha mai? Quando ricevono il Sole le stanze della tua

    casa? E la cucina? Immagina una valle come la Valtellina con un versante nord e uno sud.

    Qual è il versante a bosco? Si pensa a quello a nord. E qual è quello a viti?

    Si pensa a quello a sud. Non è vero, è il contrario! Quello a sud è esposto a nord e quindi

    è boscoso, mentre quello a nord è esposto a sud e quindi è coltivato a viti.

*   L‘inclinazione dell’asse terrestre - Si trova ancora sui libri la rappresentazione dell’emisfero

    terrestre in ombra e di quello in luce per rappresentare le condizioni di illuminazione ai

    solstizi? Immaginate la vita in una giornata a Stoccolma il 12 dicembre e il 18 giugno.

    Che cosa vorrà dire se in dicembre spegni la luce alle 11.30 e la riaccendi alle 14?

    Pensa che cosa vorrà dire quando in giugno si può fare una festa fuori nel prato a grandi e

    piccoli magari all’una di notte… E poi si può arrivare alla rappresentazione che dà il testo o

    forse neppure ci si arriva. Intanto però abbiamo messo le basi di che cosa vuol dire una

    giornata al nord, al circolo polare artico.

    Il Sole può essere importante anche perché è una certezza. Non c’è nessuna cosa altrettanto certa come il Sole. Anche alle elementari si parla di inquinamento dell’aria, dell’acqua, della

terra, di foreste  che vengono distrutte… Si trasmette l’idea – ed è anche bene farlo – che l’uomo fa disastri, che sulla Terra c’è ben poco che non possa essere rovinato. Il Sole ti dà una certezza assoluta: qualunque cosa succeda il Sole continuerà a sorgere e a tramontare.

  * Stelle e pianeti – Sapete come riconoscere un pianeta da una stella? Si legge che hanno

     un modo di brillare diverso, una luce più irregolare e tremolante le stelle; non è sempre vero.

     La più lucente “ stella” che abbiamo è un pianeta, è Giove! Tutti gli antichi sapevano come

     riconoscere un pianeta, anche i contadini. Noi non lo sappiamo più. Avevano un legame

     profondo con l’universo che noi abbiamo perso. Un pianeta si riconosce dal movimento.

     Le stelle si muovono tutte insieme, mantengono la stessa distanza l’una dall’altra.

     I pianeti no, sono anarchici, cambiano la loro posizione rispetto alle stelle. Pianeta significa

     errante, vagabondo.                                                                 

     E’ opportuno RITORNARE SUGLI STESSI ARGOMENTI PIU’ VOLTE, in classi successive, indicano un percorso a spirale, una scala a chiocciola. Quando mi chiedo: “Come faccio a spiegare?” posso dirmi: “Non importa, ci tornerai!”.

      Un’altra cosa che è diventata una mia idea fissa. La scuola in qualunque livello dà l’idea che tutto giri in modo armonioso, che il mondo funzioni. Questa idea è sempre stata falsa e oggi lo è terribilmente. Oggi siamo in un momento di emergenza assoluta. Con prudenza, non è il caso di instillare la cultura dell’emergenza? Una CULTURA DELLA RESPONSABILITA’ VERSO IL PIANETA? L’educazione alla pace? Sembra indispensabile farlo ora, lo sfruttamento del pianeta non può continuare a lungo. Non precipitare nel panico, ma non vanno ignorati i problemi.

E queste cose vanno sminuzzate perché entrino bene! Non tanto con iniziative sporadiche, ma con uno stillicidio un po’ maniacale, ad ogni occasione, in scienze, in matematica, in storia, in geografia…

       Come insegnanti dobbiamo renderci conto degli SPAZI DI LIBERTA’ che abbiamo per usarli

per insegnare ciò che ci piace veramente. Occorre poi riservarsi degli SPAZI VUOTI, dei momenti di riflessione e di silenzio.

       I programmi parlano quasi sempre di attività. Quella che si chiamava “lezione frontale” si fa ancora?  Un abuso non è certo opportuno; tuttavia, insieme ad altro, può andare bene. Occorrerebbe recuperare il RACCONTARE anche in scienze.

        La fisica è difficile… che cosa si può fare con i bambini in quarta e in quinta?

E’ FISICA, è CHIMICA, sono molto restio ad usare queste parole… Alcuni esempi.

* Le ombre – Si può sperimentare, si può spiegare che la luce va in linea retta; lasci cadere

        le ombre, le osservi, le disegni.

* Velocità, accelerazione, attrito – Mi sembrano idee enormemente importanti.

        I bambini usano i mezzi pubblici? Usano la bicicletta? Occorre costruire basi osservative

        che aiutano a capire chi non proseguirà gli studi e aprono porte a chi continuerà.

        Sono ancora interessati i bambini alle automobili? Si può parlare di accelerazione; si

        possono ricavare i dati dalle tabelle su riviste come Quattroruote.

* I temi più astratti della fisica sono per i gusti dell’insegnante: chi è in grado può trattarli.

        Fra questi, l’energia: la conservazione, la trasformazione. Si può guardare il contatore di

        casa e leggere i kW/h ; l’insegnante può prepararsi chiedendosi quale fisica c’è dietro,

        dovrebbe pensarci bene prima da solo, poi documentarsi.

* Si preparano torte qualche volta a scuola? Da dove viene la farina? Da dove viene lo

        zucchero? Da dove l’uvetta? Da dove il lievito? Poi si taglia a fette: più tante sono le fette,

        più la fetta è piccola… e si può buttare l’idea di proporzionalità diretta e di proporzionalità

        inversa. 

GRAVIDO DI POESIA – Ci sono certi argomenti, certe situazioni nella scienza che hanno una grandissima poesia nascosta. Ci vuole poco a farla saltare fuori. Mi vengono in mente alcune grandi, grandi, grandi figure di insegnanti: Mario Lodi, don Milani, Ludwig Wittgenstein. Si tratta di insegnanti che facevano un insegnamento “centrifugo” tutto basato sullo sconfinare.

Per esempio, la poesia fa parte della programmazione di lingua italiana.

Poesia, emozioni, linguaggio da una parte, scienza, razionalità, ragionamento ipotetico- deduttivo, osservazione dall’altra parte… diventa bello quando incominci a sconfinare, perché se tu lo fai insegni ai bambini a farlo. I bambini non se ne accorgono…

Che cosa vuol dire SCONFINARE? Per esempio, questo. Prendi il giornale, vai a pag. 12 e leggi: “Verso la catastrofe… crescita economica continua… il mito che l’economia dev’essere sempre in crescita porta all’impoverimento di tutte le risorse… E’ una cosa che non può durare, bisogna trovare una situazione stabile di non crescita e farlo presto…”.

Poi vai a pag.18. Economia: per il 2003 è prevista una crescita dell’economia italiana del solo 1,8%, se va bene… questa è una vera catastrofe… bisogna portare l’economia almeno al 2,2%…” . La scuola elementare può anche insegnare a superare la barriera fra p.12 e p.18!    

Se scienza e poesia non stanno in due scatole separate è meglio.

* Un’altra idea. La velocità della luce: 300 000 km/s… non si può neanche immaginare.

       Ma se dico 300 km/millesimo di secondo, posso immaginare; un millesimo di secondo è il

       tempo di uno scatto della macchina fotografica, è reale.Allora posso prendere un

       compasso, piazzarlo sulla città di Brescia sulla carta geografica, cerco sulla scala 300 km e

       traccio un cerchio con questo raggio. In un clic della macchina fotografica, la luce non arriva

       poi tanto lontano: da Brescia più o meno a Torino!

* Il Sole e la Luna insieme secondo voi è possibile vederli nel cielo? La luce del Sole ci mette

       8 minuti per arrivare sulla Terra, la luce della Luna ci mette un secondo. Vediamo

       contemporaneamente la Luna come un secondo fa, il Sole come 8 minuti fa. E le stelle?

       Una come un anno fa, un’altra come 10 anni fa, un’altra come 100 anni fa, un’altra come

      1000 anni fa e le troviamo contemporaneamente….

* Anche il tema della conservazione dell’energia…. l’energia va sempre a finire da qualche

       parte… può essere una delle cose della scienza che hanno anche valore di poesia.

* I bambini guardano in TV documentari di ANIMALI; mi sembra che conoscano di più gli

       animali esotici di quelli vicini.

       Quanti bambini avranno un animale in casa? Cani, gatti, uccelli, insetti possono essere

       conosciuti per l’aspetto, il comportamento, le sensazioni soprattutto nel primo ciclo.

       La TV può descrivere con parole e con immagini quello che provi quando tocchi la schiena

         di un gatto che fa le fusa, ma non può darti le sensazioni. E’ sempre una cosa virtuale.

         La scuola ha questo territorio immenso da esplorare che la televisione non può occupare:

         la realtà. Occorre vedere l’animale come un pezzo di natura, famigliarizzare con la natura

         direttamente a portata di mano, imparare a riconoscere animali e piante.

* A differenza degli animali, le PIANTE ci sono sempre, sono molto più comode da osservare. 

         L’albero, il seme, il fiore : quante leggende e poesie ci sono su alberi, semi, fiori.

         Un esempio del valore simbolico dell’albero: due parti assolutamente contrapposte e

         complementari; le radici al buio nella terra, l’altra parte alla luce e all’aria : due parti che 

         sono diverse persino nella polarità della loro crescita ( mito di Orfeo che scende negli 

         inferi e mito di Persefone che trascorre parte dell’anno sulla Terra e parte negli inferi).

 

   (testo tratto dalla registrazione di un incontro di formazione rivolto ai docenti )