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presa di posizione pubblica contro la politica in tema di migrazioni del governo salvini-di maio

 

presa di posizione contro la politica immigratoria del Governo

Presa di posizione pubblica contro la politica in tema di migrazioni

del governo salvini-di maio

Per aderire è necessario indicare Nome / Cognome / Affiliazione o Qualifica

petizionemigranti@gmail.com

 

Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile. Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di “censimenti” di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità.

Denunciamo come ugualmente pericoloso, anti-costituzionale e inaccettabile l’intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane; il rispetto della diversità culturale, del diritto d’asilo e del diritto all’integrazione, principi duramente conquistati dall’Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l’unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo.

 

Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ostacolare in quanto incostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d’asilo.

 

Gentili firmatari

 Vi ringraziamo del vostro sostegno e raccomandiamo di far circolare l’appello nelle vostre strutture e ambiti di lavoro: il nostro obiettivo è far sentire quanto condivisa sia l’esigenza di affrontare altrimenti il problema delle migrazioni, rispetto ad un trend che, non nuovo nei suoi toni brutali e nelle derive razziste, espresso dai vertici di governo, assume tutta un’altra valenza.

Lunedì 2 luglio 2018 si invierà la dichiarazione, corredata dalle firme maturate alle 24.00 di domenica 1 luglio, al Presidente della Repubblica, alle principali cariche di governo ed alla corte costituzionale, ma si intende continuare a raccogliere firme, inserendole in questo sito web che rimarrà l’organo ufficiale di questa presa di posizione corale, fino a che non vedremo un’apertura, soprattutto, verso un approccio articolato a un fenomeno complesso come quello oggetto di questa insana politica giocata per slogan, insostenibile su numerosi piani, dei quali almeno tre rilevano nel testo proposto:

1. Costituzionale italiano: ricordiamo che, secondo l’art. 10 della costituzione della repubblica italiana “(i) l‘ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. (ii) la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. (iii) lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”. la distinzione del “migrante economico” è assai labile, perchè si basa su una dissociazione di un obiettivo dell’individuo che emigra dal contesto che non gli garantisce un’esistenza dignitosa e, soprattutto, che non assicura un futuro sostenibile alla sua persona e alla sua discendenza.

2. Umanitario: il Paese, ad ogni respingimento, sta contravvenendo al diritto internazionale umanitario;

3. politico-internazionale: la politica estera, privata di una visione olistica, che comprenda la complessità del fenomeno migratorio, dissacrata da analisi grossolane, semplicistiche e di basso profilo, volte ad attrarre un consenso interno, basato sulle percezioni conseguenti alla diffusione insensata di un clima di competizione e paura, sta visibilmente portando il nostro paese verso posizioni marginali se non di condanna rispetto alla comunità internazionale. con ciò non si nega che in questa si assista ad un esecrabile rimpallo delle responsabilità, ma la necessaria reimpostazione dell’intera visione politica appare compromessa da una posizione gretta che getta discredito sulla rappresentanza italiana, privandola di autorevolezza e, pertanto, di credibilità sul piano delle trattative. Sebbene questa dichiarazione parta da una parte della comunità scientifica, come è evidente, vuole esprimere uno sdegno ed un’allerta aperto e condiviso da buona parte della società italiana (e non solo), peraltro, dall’Italia e dall’estero. Hanno dato il proprio sostegno anche membri di aAsociazioni politiche: ringraziando, abbiamo risposto loro che preferiamo che, in questa prima fase, questa dichiarazione sia espressione apolitica, sebbene il suo obiettivo vada nella direzione del merito e, soprattutto, della sostanza politica.

il Comitato promotore è grato per non aver insistito, tuttavia, dopo la consegna alle autorità di cui sopra, apriremo la raccolta indiscriminatamente anche ai soggetti politici che l’han già fatto o riterranno di farlo, perchè è nostra opinione che la moltiplicazione di iniziative parallele, che sicuramente ci sono e continueranno ad esserci, indeboliscano il fronte dell’Italia impegnata per un suo riscatto etico e per la determinazione di una politica consapevole. al deposito della petizione e alle eventuali reazioni, seguiranno iniziative di informazione, d’approfondimento e dibattito, mirate a comprendere: trend, direttrici, limiti e derive tanto del fenomeno migratorio che dell’accoglienza, le effettive condizioni dei contesti di partenza, il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, in cui la questione si proietta. L’Università è libera, aperta e le sue competenze sono determinate a contribuire al chiarimento dei fenomeni, nell’ottica della ricerca delle migliori vie per la risoluzione dei problemi.

Il Comitato promotore, 30 giugno 2018

 

Sito petizione ulteriori informazioni, firmatari etc