Valutazione della scuola Italiana a cura dell'INVALSI
Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione
Paolo Guidoni
Guardando i dati pubblicati recentemente da INVALSI, ovviamente relativi all’anno passato, e senza entrare nel merito di una loro maggiore o minore attendibilità-significatività:
consideriamo il <livello 1> (su 5) di prestazione in matematica, confrontando la situazione di ‘Sud e Isole’ (SI) e ‘Nordest’ (NE) per le quattro età di accertamento (2a Elem, 5a Elem, 3a Media, 5a Sec.Sup.)
(NB : <livello 1> significa più o meno ‘prestazioni circa corrispondenti a quelle del livello precedente’)
2E 5E 3M 5SS
SI 7,4% 7,7% 27,3% 35,4%
NE 5,7% 3,6% 11,0% 10,3%
Qualche commento:
(Come da aspettarsi) la condizione iniziale dei ragazzi (giunta a livello di 2E) non sembra ‘catastroficamente’ differente nelle situazioni mediamente peggiori e migliori d’Italia
Alla fine del ciclo elementare si nota per NE un certo miglioramento statisticamente significativo (la scuola è in grado di incidere positivamente) e per SI un peggioramento marginale (la scuola non incide)
Alla fine della scuola media si è verificata in ambedue le situazioni una vera e propria ‘catastrofe’: la ‘prima istruzione secondaria moltiplica per più di tre volte la percentuale dei ragazzi che (vi) diventano in pratica ‘totalmente esclusi’ dalla cultura di base
Alla fine della scuola secondaria superiore, per NE la situazione resta invariata (né recupero né aggravamento), mentre per SI c’è una ulteriore notevole deriva, fino a una percentuale che sembra lecito definire socialmente mostruosa
Sembra chiara dai dati una ‘responsabilità’ primaria a carico del funzionamento complessivo del sistema scolastico nelle diverse situazioni geografiche (viste in media!).
D’altra parte la ‘catastrofe’ che marca, in tutte le situazioni, l’impatto ‘formativo’ della Scuola Media sembra indicare che, al netto delle prestazioni docenti, esiste probabilmente nel ‘sistema’ didattico prevalentemente proposto e praticato un doppio serio problema: insufficienza culturale e cognitiva della preparazione elementare e sostanziale dis-adattamento della proposta culturale e cognitiva della Scuola Media (ovviamente le due cose sono correlate). E comunque questo tipo di catastrofe appare da un lato (NE) irreversibile, dall’altro (SI) apertura a nuovi disastri
Si tratterebbe di guardarsi bene allo specchio per domandarsi (senza risposte evasive o elusive) dov’è il problema a monte – in quanto cioè si propone-dispone-impone ‘universalmente’ al fare-scuola.
(I problemi a valle non sono solo i più di 100.000 euro di costo sociale ‘buttati nel cestino’ per ogni studente alla fine ‘buttato nel cestino’…). A cosa metter mano, allora?