Hamburger di tirannosauro
di Stefano Dalla Casa
Il 23 febbraio 2009 si è tenuto presso la sede centrale del CNR (Sala Marconi, per l'esattezza) un singolarissimo evento. Si trattava di un convegno dal titolo Evoluzionismo, un bilancio critico.
In totale antitesi con il convegno che di lì a poco (dal 3 al 7 marzo) si sarebbe tenuto presso la Pontificia Università Gregoriana (Evoluzione biologica: fatti e teorie), l'evento nei locali del Consiglio Nazionale delle Ricerche è stato, a tutti gli effetti, un'opera di disinformazione scientifica tra le più caricaturali, poiché ogni singolo intervento appoggiava tesi creazioniste tra le più retrive (e imbarazzanti).
A giugno la rivista Radici Cristiane, diretta dal vicepresidente del CNR Roberto de Mattei (promotore dell'evento) dava infatti un assaggio dell'intensa giornata di lavori. All'insegna della parola "scienza" gli oratori hanno letteralmente superato sé stessi.
Il "dossier evoluzionismo" della rivista, ne anticipa il contenuto: Evoluzionismo, il tramonto di un'ipotesi.
Questa ipotesi, non degna (concetto più volte ribadito) di chiamarsi teoria, viene seppellita con argomenti che vanno dalla pretesa che l'evoluzione non possa fisicamente avvenire a causa dei limiti imposti dal secondo principio della termodinamica, a nuove stupefacenti (letteralmente) rivelazioni sull'età del pianeta Terra che avrebbe solo qualche decina di migliaia di anni, tanto che le datazioni al radiocarbonio rivelano che i dinosauri si estinsero tra i 20 e i 40.000 anni or sono e, quindi, l'uomo ha convissuto con loro.
Il sospetto diventa certezza: si tratta di creazionismo della Terra Giovane, o biblico, cioè ciò da cui è partito il movimento dell'Intelligent Design per costruire una "nuova" pseudoscienza più digeribile dalle commissioni scolastiche, dai tribunali e dalle personalità politiche.
Il caso, non dato certo dal convegno in sé, quanto dalla cornice in cui si è svolto e dalla promozione che ha ricevuto, ha assunto dimensione mediatica (dopo essere stato però abbondantemente seguito e indagato in via volontaria da un pugno di siti e blog) solo in seguito alla pubblicazione sulla rivista Micromega di un articolo (Dove sono finiti quei milioni di anni? La mirabolante storia del convegno antievoluzionista al Cnr) dell'epistemologo Telmo Pievani che segnalava l'uscita del volume (edizioni Cantagalli) che raccoglie gli "atti" del convegno. Il libro ha lo stesso titolo del dossier di giugno della rivista del vicepresidente, ovvero Evoluzionismo, il tramonto di un'ipotesi.
L'opera non ha solo incassato il plauso di un paio di quotidiani nazionali che continuano a sottolinearne l'indubbio valore scientifico, ma anche ha incassato anche qualcosa di tangibile, cioè 9.840 euro (IVA compresa) come contributo alla pubblicazione, provenienti dal CNR.
Scoppia la polemica: il presidente Luciano Maiani sottolinea che l'opera non rispecchia affatto la posizione del CNR in merito alla biologia, ma si appella alla libertà di espressione garantita dall'articolo 21 della Costituzione Italiana.
Il biologo Ferdinando Boero dell'Università di Lecce gli replica in una lettera:
«Qui la libertà d'espressione non c'entra. Se Lei manda a una rivista scientifica un articolo dove dice che la Terra è piatta, il suo articolo viene bocciato. Questo convegno esprime posizioni analoghe a queste. E ha l'etichetta del Cnr»
Un'altra autorevole voce è quella di Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze che afferma:
«Le tesi antievoluzioniste non hanno alcun seguito tra i biologi e non corrispondono certo all'orientamento della Chiesa cattolica, come dimostrano le posizioni assunte dalla Pontificia Accademia delle Scienze e le iniziative organizzate da monsignor Gianfranco Ravasi per il bicentenario della nascita di Charles Darwin»
Nonostante tutto questo, la coerenza di de Mattei (gli si renda merito di questo) non ha vacillato nemmeno per un momento, dal momento che dai giornali continua a difendere il valore scientifico dell'iniziativa da lui promossa, evocando gli spettri della censura e della persecuzione.
Che ne sia convinto o meno (la cosa è irrilevante) ha affermato in un confronto pubblico con il matematico Piergiorgio Odifreddi che:
"[...] l'evoluzionismo, indipendentemente dalla Chiesa Cattolica, è una teoria scientificamente e razionalmente falsa. Punto."
Questa tesi è talmente elementare da cestinare, che forse è lecito porsi il problema di quanto (oltre al vicepresidente e ai suoi relatori) sia sconosciuta in generale la teoria e la pratica del metodo scientifico (continuamente invocato) specialmente in Italia.
Non esiste nessuna pubblicazione su riviste scientifiche (cioè sottoposte a revisione paritaria) che avvalorino in qualche modo tesi creazioniste o antievoluzioniste che dir si voglia. La condivisione dei risultati delle ricerche tramite la letteratura scientifica è la pietra angolare che permette di costruire l'edificio della conoscenza del mondo naturale. È un processo storico in cui gli errori (e ce ne sono) vengono corretti e le tesi riviste e integrate.
Questa sorta di filtro annichilisce senza pietà le sciocchezze (come quelle che si leggono nel volume di Cantagalli) e fa la differenza, ad esempio, nell'ideazione di ogni nuova tecnologia.
Sempre Nicola Cabibbo afferma:
«Sotto altri aspetti de Mattei sarà di certo una persona apprezzabile, ma la sua intromissione in un campo di studi a lui estraneo dimostra la scarsa considerazione in cui è tenuta la scienza dalla classe dirigente italiana. È una situazione sconsolante, che induce i giovani studiosi più qualificati a trasferirsi all'estero. Così, quando la mia generazione sarà tutta in pensione, non ci sarà nessuno in grado di sostituirla»
Il resto che c'è da dire sul convegno è aneddotico, ma non totalmente privo di interesse. Uno per tutti, un giornalista (presente peraltro alla Sala Marconi) lamentò il tono ironico dell'articolo di Pievani, in particolare il suo riferimento ai Flintstones, il cartone animato di Hanna & Barbera in cui uomini e dinosauri coesistono.
Ma il riferimento al cartone è grottescamente appropriato: il chimico Hugh Miller, nel numero di giugno di Radici Cristiane affermava:
«Prenda per esempio un tirannosauro rex. Era una creatura terrificante, alta quattro metri. Ma bastava tenderle un agguato, per esempio con una corda tra due alberi, per farlo cadere rompendosi il collo. Ed ecco un hamburger di tirannosauro rex per qualche settimana!»
Chi non ricorda la passione di Fred Flintstone per le bistecche di brontosauro?
[...] Alcuni di voi ricorderanno il caso Maiani: alcuni anni fa Luciano Maiani, un insigne fisico teorico conosciuto in tutto il mondo per le sue ricerche, era stato designato presidente del CNR, ma commise la grave colpa di firmare la famosa lettera che criticava la partecipazione del Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico a Roma. Questo mancò poco che gli compromettesse la nomina a Presidente del CNR perché si diceva che un presidente del CNR doveva essere super partes e gli furono riguardate tutte le credenziali per trovare le colpe che aveva commesso, poi la cosa si è aggiustata e Maiani è presidente del CNR. Ma non è di questo che volevo parlare. Nessuno però credo che si sia accorto è di chi sia il vice presidente: il vicepresidente del CNR si chiama Roberto De Mattei, credo sia uno storico, credo insegni storia moderna –forse a Cassini- si segnala in quanto è stato di recente promotore di un convegno sull’evoluzionismo. Ecco una citazione dagli atti di questo convegno: il libro è intitolato Evoluzionismo, il tramonto di un’ipotesi, “Dal punto di vista della scienza sperimentale, entrambe le ipotesi sulle origini – sia l’evoluzionista che la creazionista - sono inverificabili, su questi tempi ultimi non è la scienza, ma la filosofia a doversi pronunciare.” Questo chiaramente non è super partes, ma va bene, nessuno ha detto niente. [...]
Da “I nemici della scienza” di Elio Fabri