Dal Rifugio «Donegani» in Val Serenaia al Rifugio «Conti» ai CampanilettiDal Rifugio «Guido Donegani», sulle pendici Est del Pizzo d' Uccello ( 1150 m raggiungibile in auto) si scende lungo la strada asfaltata fino al piano della Valle di Serenaia e in corrispondenza di un secco tornante si entra nei prati e si comincia a risalire lungo il sentiero 178 per bei boschi di faggio fino all' alta Foce di Cardeto ( 1680 m; 1 h e 30), intagliata fra gli omonimi Zucchi e la cima N del M. Cavallo (1889 m poco più in basso del valico sul versante di Serenaia). Superato l'angusto valico, ci si immette nella Valle dell' Acqua Bianca, costeggiando la parete N-E del Cavallo (sent. 179), e in 30 minuti si giunge al Passo della Focolaccia (1640 m), al piede della cresta N- W della Tambura, dove si incontra l' antico Rifugio Aronte (il più antico delle Apuane: fu inaugurato nel 1902), oggi restaurato e usato come bivacco. Di qui si attacca la cresta panoramica che porta in 45 min alla vetta della Tambura (1890 m: attenzione nell'attraversare le cave). Dalla cima si segue la cresta S-E che scende decisa sul Passo della Tambura (1670 m; circa 20 min), dove si incrocia nel suo punto più alto la settecentesca Via Vandelli (sent. 35), che congiungeva Modena a Massa. Piegando a destra, la si prende sul versante a mare e in mezz'ora circa si scende a un caratteristico intaglio artificiale nella roccia, detto Finestra Vandelli, dietro il quale un aereo camminamento conduce al Rifugio «Nello Conti» (1442 m), affacciato sull'aspro versante occidentale del M. Alto di Sella (1723 m). Volendo, si può anche proseguire in discesa direttamente fino al paese di Resceto (1 h 30 min dal Rifugio). La via Vandelli Ore di cammino: 3.45 - 4. Itinerario facile in estate; in inverno è bellissimo, ma richiede esperienza di progressione su neve e ghiaccio e i tempi possono aumentare di molto in relazione alle condizioni della neve ( attenzione alle cadute di cornici sul versante N-E del M. Cavallo). Enrico Medda |