La grotta del ventoLa grotta è posta vicino al paese di Fornovolasco, ai piedi della Pania Secca. La Pania Si tratta di una tipica formazione carsica, la sua genesi è strettamente collegata alla formazione delle Alpi Apuane. La grotta è conosciuta sin dal 17° secolo, in quanto nelle sue vicinanze c'erano correnti d'aria provenienti dalle fenditure delle rocce. Verso la fine del 19° secolo dei giovani convinsero una bambina di 4 anni a farsi calare in un pertugio troppo stretto per un adulto. La piccola si inoltrò per pochi metri e poi volle tornare in superficie ; i giovani, allora cercarono di inoltrarsi loro stessi, allargando l'apertura dalla quale si era calata la bambina, ma anche loro si inoltrarono per soli 20 m. La prima vera esplorazione avvenne nel 1932, grazie a speleologi fiorentini, che si fermarono dopo 70 metri per la presenza di un sifone, a causa del quale la galleria risultava completamente sommersa dall'acqua. Nel 1961 speleologi bolognesi esplorarono altri 600 m. Attualmente sono stati esplorati più di 4 km, ma si ritiene che le gallerie si sviluppino per almeno 35 km. Da milioni di anni l'acqua piovana, precipitando sulla superficie della montagna calcarea, finisce nel sottosuolo, dove vari rivoli si uniscono per formare ruscelli, torrenti e fiumi sotterranei che, percorrendo le fessure, le hanno progressivamente ampliate, trasformandole in quella fitta rete di cunicoli, gallerie, pozzi e sale che costituiscono il complesso sotterraneo della "Grotta del Vento"; si tratta di un tipico fenomeno carsico. Si possono osservare le stallattiti e le stallagmiti; sono formazioni tipiche delle grotte carsiche; le stallattiti pendono dalla sommità della grotta, mentre le stallagmiti si elevano dal pavimento della grotta. Sono formate dall'acqua che, percolando dalle fessure della grotta, deposita anelli concentrici di carbonato di calcio. Direzione "Grotta del Vento" I-55020 Fornovolasco (LU) tel. 0583722024 fax 0583722053 |