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Pierandrea Brichetti ornitologo e documentarista

Pierandrea Brichetti ornitologo, documentarista e protettore di tante creature 

 

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Il Fenicottero - Picchio verde  -   L'oca selvatica  -  Il Pigliamosche comune e il Pigliamosche corso - La Tortora dal collare - Gruccioni - Canti nuziali e versi dei nostri vicini di casa

 

Picchio verde 

Picchio verde Picus viridis

 La serie continua con questo Picide, distribuito dalle Alpi all’Aspromonte, che ha rioccupato la Pianura Padana negli ultimi tre decenni, installandosi anche in parchi e giardini urbani. Tipicamente sedentario, può compiere brevi spostamenti attorno ai siti di nidificazione o di nascita. Di indole schiva, si nutre quasi esclusivamente di formiche che cattura con la lunga lingua vischiosa. 5'

 

 


Oca selvatica                                               

L’oca selvatica  Anser anser

La serie continua con questo Anatide, apparentemente estinto in Italia dall’inizio del 19° secolo ma reintrodotto in Friuli-Venezia Giulia a partire da fine anni ‘70. La sottospecie Anser a. anser costituisce la popolazione nidificante, mentre A. a. rubrirostris giunge dall’Europa orientale per svernare, con punte massime di 25.000 individui e maggiori concentrazioni in Alto Adriatico,P anura Padana orientale e Toscana. 5'57"


  

Pigliamosche

 Il Pigliamosche comune e il Pigliamosche corso

 Questi due piccoli passeriformi, poco vistosi e conosciuti, da semplici sottospecie sono stati di recente     elevati al rango di specie per differenze genetiche, nel piumaggio, nella struttura e nelle vocalizzazioni. Il   Pigliamosche comune (Muscicapa striata) abita gran parte dell’Eurasia e dell’Africa nord-occidentale, mentre il Pigliamosche corso (Muscicapa tyrrhenica) è localizzato nel Mediterraneo occidentale, dalle Baleari alla costa tirrenica. Entrambe le specie possiedono un repertorio vocale molto modesto. Per alimentarsi spiano le prede da un posatoio dominante, dal quale si lanciano in volo per catturale e poi ritornare spesso al sito di partenza per mangiarle. 4’35’’

  


  

tortora dal collare

La Tortora dal collare Streptopelia decaocto
Questo Columbide nel corso del 20° secolo ha espanso in modo esplosivo verso ovest l’areale di distribuzione, colonizzando gran parte dell’Europa, compresa l’Italia che è stata interessata al fenomeno a partire da metà anni ’40.
Attualmente vive a stretto contatto con l’uomo e i suoi insediamenti, concentrandosi in massa nei siti di alimentazione più favorevoli, come i depositi di granaglie. Altamente prolifica, può deporre fino a 5-6 covate praticamente in tutti mesi dell’anno. 5’59”

 

 


 

gruccione

Il Gruccione Merops apiaster

Questo variopinto e inconfondibile Meropide, nella seconda metà del 20° secolo, grazie ai cambiamenti climatici, ha espanso il proprio areale dalle zone mediterranee a quelle continentali, raggiungendo a nord la Danimarca. In Italia l’espansione è avvenuta sia verso sud sia verso nord, con la colonizzazione della Pianura Padana e di alcune aree alpine e appenniniche fino a quote di 1150-1250 m. Amante dei climi caldi e secchi, nidifica in colonie anche di un centinaio di coppie. Il nido-galleria viene scavato in scarpate o sul terreno piano con un lavoro dei due sessi che può durare fino a 2-3 settimane. Nel 2013-15 ho scoperto alcuni nidi nei fori di scolo di un muro di cemento a Cadignano di Verolanuova, un borgo della pianura bresciana. La nidificazione è di tipo monogamico e in alcuni casi dei maschi celibi, chiamati “aiutanti”, affiancano la coppia per tutto il periodo riproduttivo. La dieta si basa su Insetti alati di medie dimensioni catturati quasi esclusivamente a volo, tra i quali sono nettamente preferiti gli Imenotteri (api, vespe, calabroni). La predazione di api domestiche viene compensata dalla cattura di un elevato numero dei loro predatori, come i calabroni. Gregaria durante tutto il corso dell’anno, migra in gruppi composti anche di molte centinaia di individui, concentrandosi lungo coste, su piccole isole, valichi e stretti. L’areale di svernamento si trova in Africa a sud del Sahara.  6’48’’ 


 

Canti nuziali e versi dei nostri vicini di casa

Le voci di queste specie, registrate durante le riprese in natura, si possono facilmente ascoltare, soprattutto in primavera, anche nei centri urbani, in particolare attorno ai vecchi edifici e sui tetti, in viali, giardini e parchi alberati. Le specie considerate sono: Rondone comune, Colombaccio, Tortora dal collare, Rondine, Capinera, Storno, Storno nero, Merlo, Passera sarda, Passera d’Italia, Fringuello, Verdone, Cardellino e Verzellino. 4’41’’ 

 

 


 

Il fenicottero

Il Fenicottero (Phoenicopterus roseus) 6’43’’

Pierandrea Brichetti

Residente, migratore e nomade, compie movimenti in relazione alle condizioni ambientali e disponibilità di cibo, con direzione di migrazione spesso determinata da quella dei venti dominanti. I movimenti dei fenicotteri sono conosciuti grazie alle letture degli anelli colorati in PVC posti alle zampe dei pulcini nell'ambito di un progetto internazionale. La popolazione italiana è stimata in oltre 27.000 coppie nidificanti, concentrate soprattutto in Sardegna (primo caso per l'Italia accertato nel 1993), Puglia ed Emilia-Romagna, mentre quella presente in inverno supera i 40.000 individui. Adulti e giovani svernano nel Bacino del Mediterraneo, in particolare in Africa nord-occidentale tra Tunisia e Marocco. La formazione delle coppie è preceduta dalle parate nuziali, alla quale prendono parte numerosi individui contemporaneamente, che mettono in atto diverse "figure" ritualizzate ripetute ritmicamente. Nidifica in colonie densamente popolate in zone umide costiere, come saline, lagune e valli da pesca, provviste di isolotti e ricche di invertebrati alofili che vivono sul fondo. Il calendario riproduttivo è condizionato da piogge primaverili, temperatura e livello dell'acqua, con deposizioni concentrate di solito tra aprile e maggio. Il nido è costituito da un cumulo di fango concavo alla sommità dove viene deposto un solo uovo che schiude dopo 28-30 giorni di incubazione. I pulcini lasciano il nido a 7-12 giorni di età e si riuniscono in un “asilo” sorvegliato dagli adulti, mentre la maggior parte dei genitori si allontana durante il giorno, tornando la sera per nutrire il pulcino con una sorta di “latte” simile a quello dei piccioni. I giovani sono in grado di volare a circa 80 giorni di età. La dieta è basata principalmente su crostacei, molluschi, anellidi, larve di insetti, semi e foglie di piante acquatiche, alghe, diatomee e batteri. Il becco è provvisto di lamelle filtranti che permettono di separare il cibo da fango e sabbia. I gruppi in alimentazione fanno udire un continuo e basso borbottio, mentre in volo emettono un richiamo sonoro, simile a quello dell’Oca selvatica.