# K.Karikò,Nonostante tutto-La mia vita nella scienza # A.Gazzoli,Questa è una scuola dell’altro mondo # R.Luna,Che la rivolta contro TikTok abbia inizio.Tocca a noi non vendere più il nostro tempo # R.Abravanel,L'Università e le manifestazioni ignoranti # A.Codignola,L’influenza aviaria si sta adattando ai mammiferi # A.Codignola,Quammen e il rischio spillover: «Dal Covid molto è peggiorato» # P.Rumiz,La rimozione dei terremoti # F.Pacifico,Leggere è una scuola di sovversione i classici esortano al mondo nuovo # R.Fiori,"Insegniamo a mangiare bisogna iniziare dall'asilo" # F.Cerati,Salute mentale, i social media sono la nuova tossina? # E.De Luca,Lo sputo contro il vento # A.Scurati,Se la premier non dice la parola antifascismo # M.Feltri,La mitologia sconcia della gioventù bruciata Così il governo fa la guerra ai ragazzi # V.Ardone,Quei corpi abbracciati e muti simbolo di un dolore universale # V.Petri,Scuola La sanzione da sola non basta sugli studenti si deve investire # K.Karikó,Il mio amico Rna # M.Draghi,Frustata di Draghi all'UE # M.Moretti,Il taglio del Dna è fototelecomandato # S.Ronchey,“La storia inizia dal tradimento del pianeta” # Appello comunità scientifica,Cara Ue, serve un patto per il clima # E.Dusi,“Non c’è nulla da ridere I bambini lo fanno per imitare la mamma e poi capire il mondo” # G.Tonelli,Quando Higgs al Cern mise male il casco: «Sono proprio un teorico» # F.Rigatelli,"L'Italia può diventare un Paese per giovani ma dobbiamo copiare chi fa le riforme" # A.Arachi,M.Sideri,Addio a Peter Higgs il padre del bosone # R.Cipriotti,La grande sfida per ottenere la rivoluzione idrica # L.Corazza,Per le aree interne la salvezza arriva dalla scuola # F.Cerati,Trasformare l’mRna in farmaco I primi dati sulle malattie rare # F.Cerati,I superpoteri delle molecole per perdere peso # N.dalla Chiesa,Giornali e parole. L’“onniscente” senza “i” avrebbe fatto svenire il mio maestro Botto # I.Capua,L'aviaria ha letteralmente preso il volo # P.Del Soldà,Più natura, più libertà, il manifesto di Lucrezio # M.Corbi,“I nostri guardaroba producono l’inferno in terra” # G.Corbellini,Battuti nei calcoli, primi nelle emozioni # L.Petruzzi,Pubblicato il nuovo censimento delle piante in Italia, incremento di specie autoctone e aliene # M.Bocci,Margherita gialla? No, aliena Censite le piante “straniere” # M.Recalcati,Quanta vita c’è su una lavagna # E.Comelli,Alla ricerca dei nuovi sistemi di accumulo per le rinnovabili # S.Mancuso,Cento miliardi di alberi intorno alle nostre città Così salveremo la Terra dalla crisi climatica # Djarah Kan,L’addio all’Italia di una ragazza africana #
"Katalin Karikò" - 30 aprile 2024
Nonostante tutto - La mia vita nella scienza
Prefazione
Ricordo ancora quella volta che mia figlia Susan, rientrata a casa dopo l'ultimo giorno di scuola, all'epoca in cui frequentava la seconda elementare nella periferia di Filadelfia, si siede a tavola, apre lo zaino e tira fuori una matita e un foglio di carta. Poi, con la fronte aggrottata per lo sforzo e la concentrazione - un'espressione che in futuro mi capiterà spesso di vederle sul viso - si mette a scrivere.
Chiedo a Susan cosa stia scrivendo. Senza alzare lo sguardo, mi risponde: «Sto ringraziando la signora Wilson per tutte le cose che mi ha insegnato quest'anno».
La fisso. Susan ha gli occhi incollati sulla pagina e traccia le lettere con cura. La sua mano si muove con costanza lungo una riga e poi si sposta su quella successiva.
Io non ho mai scritto ai miei insegnanti per ringraziarli, penso.
"Il Sole 24 Ore" - 28 aprile 2024
Questa è una scuola dell’altro mondo
di Alessandro Gazzoli
Studio & vita. Alessandro Gazzoli racconta l’esperienza da insegnante di adulti, perlopiù immigrati da Paesi musulmani: il libro è la cronaca tragicomica dell’anno e il referto/ analisi del disagio sociale degli allievi
Non faccio che ricevere e, per quanto posso, non faccio che leggere articoli o libri sulla scuola. Non è un tema nuovo, si capisce, ma mi pare che in questi ultimi tempi i prodotti si siano moltiplicati, e che la loro qualità sia spesso alta, cioè che gli articoli e i libri contengano di solito idee intelligenti sull’istruzione. Sono scritti raggruppabili grosso modo in due famiglie: (1) saggi sui problemi della scuola di oggi e (2) racconti in prima persona sulla scuola di oggi. Gli scritti della famiglia (1) sono pieni di osservazioni interessanti ma sono un po’ carenti nella pars construens: com’è comprensibile, perché l’istruzione è una cosa difficile, e di solito chi pensa di avere la ricetta giusta è un fanatico; ma tra fanatismo e costernazione bisognerebbe trovare una via di mezzo propositiva, e raramente si trova.
“La Stampa” - 27 aprile 2024
Che la rivolta contro TikTok abbia inizio.Tocca a noi non vendere più il nostro tempo
di Riccardo Luna
La tecnologia
La fine di aprile del 2024 potrebbe passare alla storia come il momento in cui TikTok, all'apice del successo - un successo che si manifesta nel fatto di essere stabilmente l'app più utilizzata del mondo occidentale, il luogo dove passiamo più tempo ogni giorno -, è entrata in crisi. Non stiamo parlando dell'inizio della fine, ma qualcosa inizia a scricchiolare. Il fronte più evidente è quello degli Stati Uniti dove nel giro di un paio di giorni la Camera e il Senato hanno approvato (e il presidente Joe Biden ha subito controfirmato) una norma che impone alla società cinese Byte Dance di vendere le attività americane della piattaforma entro nove mesi oppure sarà bandita. In pratica il messaggio è: il social network più usato dagli americani non può più essere di proprietà di una società cinese. Se ne parlerà a lungo: ci saranno ricorsi che probabilmente porteranno questa storia fino al giudizio della Corte Suprema nel 2026 che dovrà decidere se la minaccia alla libertà di espressione degli utenti valga di più delle esigenze della sicurezza nazionale (TikTok ci spia? Nessuno lo ha dimostrato ma qualche indizio c'è).
“Corriere della Sera” - 26 aprile 2024
L'Università e le manifestazioni ignoranti
di Roger Abravanel
Le manifestazioni contro il bando di collaborazione con Israele stanno portando a occupa¬zioni violente di rettorati e pressioni sui senati accademici degli atenei. Il bando è scaduto ad aprile, ma le manifestazioni continuano. Alcuni coraggiosi atenei hanno resistito, altri hanno capitolato
Queste manifestazioni sono ignoranti, portate avanti da ignoranti e sono spesso dibattute in modo ignorante
Ignoranza numero 1. I manifestanti non sembrano al corrente che chi partecipa a un bando non è l’ateneo dove insegna e lavora il ricercatore ma il singolo ricercatore o team di ricerca. Per cui, anche se gli atenei italiani volessero bloccare un bando (quello con Israele come quello con chiunque altro) i loro ricercatori che lo vincessero non avrebbero difficoltà a trovare un altro ateneo, magari all’estero, per portare avanti la propria ricerca. Per que¬sto, anche se in teoria un ateneo potrebbe dire a un ricercatore eccellente che vince il bando «non vogliamo che fai la ricerca nel nostro ateneo», nei fatti non lo farebbe nessun ateneo interessato alla propria eccellenza nella ricerca
"Il Sole 24 Ore" - 25 aprile 2024
L’influenza aviaria si sta adattando ai mammiferi
di Agnese Codignola
Diffusione salto di specie
È l’influenza aviaria l’osservata speciale degli ultimi anni, già da prima della pandemia. Perché la malattia trasmessa dal virus dell’influenza del gruppo A del ceppo N5H1, del tipo HPAI (da high pathogenicity avian influenza ), veicolata dagli uccelli migratori, ha cambiato aspetto, da diversi punti di vista. Non è più, infatti, un virus soltanto stagionale, che circola nei mesi invernali a certe latitudini. Ora colpisce ovunque, tutto l’anno. E sta mostrando una straordinaria capacità di adattamento ai mammiferi: le specie nelle quali è stata scoperta, dai felini ai canidi, dagli animali marini agli orsi, dai visoni alle capre, sono ormai numerosissime, e gli spillover segnalati negli ultimi anni sono stati oltre 900, in 23 paesi. Colpa del riscaldamento del clima, del peggioramento della situazione ambientale in generale, e degli allevamenti intensivi in particolare, che continuano ad aumentare, facendo lievitare le probabilità che qualche animale infetto contagi altre specie, e l’uomo.
"Il Sole 24 Ore" - 25 aprile 2024
Quammen e il rischio spillover: «Dal Covid molto è peggiorato»
di Agnese Codignola
Pandemia. L’autore del libro che nel 2012 ha prefigurato la pandemia fa un bilancio degli ultimi anni A partire dal caso dell’allevatore del Texas infettato: «Agricoltura e zootecnia ancora più intensive»
Nei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto al Congresso di approvare uno stanziamento da 1,2 miliardi di dollari per lanciare la Global Health Security Strategy, un progetto finalizzato ad aiutare una cinquantina di paesi nel monitoraggio, nel tracciamento e nel sequenziamento dei patogeni, e nella predisposizione delle risposte in caso di epidemie. L’iniziativa è, anche, la conseguenza del fatto che il trattato siglato nel 2022 da tutti i 194 paesi aderenti all’Onu, che avrebbe dovuto porre le basi per un approccio completamente nuovo al rischio pandemico, non ha avuto quasi seguito, mentre le infezioni continuano a minacciare l’umanità. Ultima arrivata in ordine di tempo è la dengue che, veicolata dalle zanzare del genere aedes aegypti, sta flagellando il Sud America, e che è da tempo giunta anche a latitudini dove fino a pochi anni fa era praticamente sconosciuta, Italia compresa.
"La Repubblica" - 24 aprile 2024
La rimozione dei terremoti
di Paolo Rumiz
Le idee
A Sud c’è un silenzio molto speciale, che è il vero convitato di pietra nel suo sviluppo. Un silenzio sismico. Negli ultimi venti secoli, la caviglia dello Stivale registra la media di un terremoto di magnitudo 6 (simile a quello di Amatrice) ogni dodici anni e mezzo. Stavolta sono 44 anni (dalla tragedia dell’Irpinia del 1980) che le fondamenta della Terra non si scuotono in modo importante, il che lascia supporre, statisticamente, un forte botto di assestamento a tempi brevi. Esattamente quando e dove, nessuno è in grado di prevederlo.
Ma di alta probabilità è cosa ragionevole parlare.
Non amo cavalcare allarmismi o annunciare sventure solo per poter dire, dopo, che avevo avuto ragione. Qui non si tratta di ipotesi azzardate ma di fatti scientificamente comprovati, fatti che la politica — notoriamente sensibile alle emergenze anziché alla prevenzione — non tiene in minimo conto, per la felicità dei palazzinari disonesti. Una cosa è l’allarme: altra cosa è una razionale cultura del rischio. La quale insegna che più dura il sonno sismico e più il rischio aumenta. Una questione, dunque, di memoria. Che il nostro Paese non ha.
“La Stampa” - 23 aprile 2024
Leggere è una scuola di sovversione i classici esortano al mondo nuovo
di Francesco Pacifico
Quando mi capita di parlare di letteratura e di scrittura a persone giovani mi ritrovo sempre a dire una cosa che mi fa sentire un vecchio trombone: leggere i classici della letteratura è importante. Di solito do una spiegazione così contorta che non sono mai arrivato a metterla per iscritto. Lo faccio adesso perché in questi mesi, per un nuovo podcast di Rai Sound, ho cominciato a registrare delle conversazioni sulla grande letteratura con persone di vent'anni e sono tornato a chiedermi per quali ragioni leggere certi libri possa ancora avere senso.
L'idea iniziale che ha portato a "Libri per adulti" era parlare con chi si sta affacciando sul mondo adulto dopo la pandemia e in mezzo al caos di questi anni, ma poi ho scelto la letteratura come pretesto, pensando che i grandi romanzi sono un bel modo per creare connessioni, ci danno un grande spazio in cui muoverci per parlare della vita e del mondo.
“La Stampa” - 23 aprile 2024
"Insegniamo a mangiare bisogna iniziare dall'asilo"
di Roberto Fiori
Intervista Giorgio Calabrese
«Io ho già firmato. Dobbiamo raggiungere almeno un milione di adesioni, perché su questo tema ci giochiamo un pezzo importante del nostro futuro». Giorgio Calabrese, medico dietologo e presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare presso il ministero della Salute, ha subito sostenuto l'appello lanciato da Carlo Petrini con l'Università di Scienze gastronomiche e Slow Food per inserire l'educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.
Professore, Petrini dice: «Con il cibo si educa, con il cibo si cambia». Condivide?
«Certo, su questi argomenti siamo perfettamente allineati. Carlo è stato molto bravo a lanciare una campagna così lungimirante. Le esigenze della nostra società sono così complesse e variegate che spesso i politici non sanno da che parte iniziare. Ci voleva un messaggio da parte di un personaggio autorevole come lui per dare un segnale, per indicare una strada. Per questo motivo sono stato tra i primissimi firmatari».
"Il Sole 24 Ore" - 23 aprile 2024
Salute mentale, i social media sono la nuova tossina?
di Francesca Cerati
Politiche pubbliche. Il ruolo di internet nello sviluppo del pensiero dei bambini è complesso e gli studi non hanno raggiunto un accordo univoco
I social media sono il fattore chiave del peggioramento della salute mentale tra i più giovani? Al momento il ruolo di internet nello sviluppo del pensiero dei bambini e degli adolescenti è complesso e variegato e gli studi che si occupano di questo argomento non hanno ancora raggiunto un accordo univoco. Alcune ricerche sembrerebbero dimostrare un impatto negativo dell’utilizzo prolungato dei social network sullo sviluppo delle capacità di attenzione selettiva e della concentrazione, sul pensiero critico, sulla creatività, sulla memoria a lungo termine e sui processi decisionali e di comunicazione più complessi. Altri studi, invece, sostengono che l’impatto dei social porterebbe nel tempo all’utilizzo di nuove connessioni neurali, già presenti nel nostro cervello, ma finora non sfruttate, e al conseguente sviluppo di nuove abilità cognitive e sensoriali.
"La Repubblica" - 22 aprile 2024
Lo sputo contro il vento
di Erri De Luca
In anni recenti si è manifestata una parte di gioventù allarmata dalle conseguenze climatiche. Sentono che il loro futuro non è individuale. Le loro età successive sono inesorabilmente connesse a quella dell'intero Pianeta
Chi sputa contro vento si sta sputando in faccia. Stanno così le cose tra la specie umana e il Pianeta di cui è ospite. Ma ospite è definizione che le va stretta e si è attribuita la proprietà della terra con quello che c'è al di sopra e al di sotto. Nella scrittura sacra la divinità assegna alla specie dell'Adàm il titolo di forestiero e di inquilino, "perché mia è la terra", dice. È data in comodato d'uso, regolata da due verbi: lavorare e custodire. Per maggiore garanzia e perché non si abusi del permesso di sfruttamento, la divinità impone la pausa di una settima porzione di tempo con obbligo di interruzione di ogni attività. Il sabato non è istituito per il riposo umano, ma per concedere un respiro alla terra. Un giorno su sette, un anno su sette, per sollievo.
“La Stampa” - 21 aprile 2024
Se la premier non dice la parola antifascismo
di Antonio Scurati
Pubblichiamo il testo del monologo di Antonio Scurati sul 25 Aprile, previsto nella puntata di ieri sera di «Che sarà» su Raitre e letto in diretta dalla giornalista Serena Bortone.
Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
“La Stampa” - 19 aprile 2024
La mitologia sconcia della gioventù bruciata Così il governo fa la guerra ai ragazzi
di Mattia Feltri
Da novembre la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza sta conducendo un'indagine conoscitiva «sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori». L'indagine si propone di esplorare la diffusione di alcol, droghe, aggressività, violenza, fragilità emotiva e psicologica, con focus su depressione, autolesionismo, disordine alimentare, suicidio, e poi la disabilità fisica e psichica, l'impatto di internet e delle nuove tecnologie. Sarà senz'altro una lodevole iniziativa, verranno convocati i ministri competenti, esperti di ogni ramo e disciplina, non mancherà l'illustre società civile, si produrranno numeri (spero) e si proporranno soluzioni, da cui sboccerà una voluminosa relazione finale, testo base per una risoluta azione di governo intenta a salvare il domani dei nostri ragazzi. Temo di no. Non so come stiano andando i lavori, non so chi sia stato audito, dunque nemmeno che sia stato detto, ma sospetto che l'indagine conoscitiva porterà a nulla di buono, o più semplicemente al nulla senza aggettivi.
“La Stampa” - 19 aprile 2024
Quei corpi abbracciati e muti simbolo di un dolore universale
di Viola Ardone
La guerra non ha volto, non ha nome, non ha età. La guerra sono due corpi incastrati in un abbraccio che non è più possibile. Una donna viva che stringe a sé le spoglie di una bambina morta. Il bianco di un lenzuolo, il blu di un abito, le lacrime nascoste da un velo zafferano che copre anche i capelli. L'umana rappresentazione di un dolore muto, antico come il mondo, come l'ingiustizia, come la guerra. Il grido di una mano, la sinistra, quattro dita che sfiorano un involto informe sono l'unico brandello di carne visibile, una carezza di pietà a suggerirci che, nonostante tutto, siamo umani, che possiamo ancora esserlo.
“La Stampa” - 18 aprile 2024
Scuola La sanzione da sola non basta sugli studenti si deve investire
di Valentina Petri
Aprile è il più crudele dei mesi. L'ha scritto Eliot e ho il sospetto che fosse un insegnante anche lui, perché aprile è proprio il mese in cui fioriscono le proposte, i dibattiti, di disegni di legge, le polemiche su quell'entità multiforme che è la scuola. Come una specie di tardiva sorpresa dell'uovo di Pasqua, ad aprile, forse complice il risveglio della natura, si ridesta anche il desiderio di introdurre cambiamenti significativi in grado di migliorarla con efficacia e in tempi brevi. Devo ancora raccapezzarmi su cosa sia il Capolavoro, che io pensavo fosse soltanto la canzone di un celebre trio, e invece è la novità più recente entrata come un bomber a gamba a tesa a far parte dell'esame di Stato (perché è sempre bello, a due mesi da un esame mantenere alta la concentrazione dei partecipanti, cambiando un po' le regole mentre si gioca). Ma con il profilarsi all'orizzonte degli scrutini, si avvicinano anche le nuove norme con cui dovranno fare i conti docenti e discenti. Intanto torneranno i numeri, quanto meno per esprimere il voto di condotta delle medie.
“La Stampa” - 17 aprile 2024
Il mio amico Rna
di Katalin Karikó
L'anticipazione. Il libro
La vita non è come la geografia. Nella vita non esistono località intermedie, solo ponti. Questo periodo della mia vita mi ha portato da qui a lì. Da ogni ponte raccogli delle cose, e queste cose le porti con te, di capitolo in capitolo.
Un giorno, un ex collega è tornato a far visita ai vecchi colleghi del laboratorio di patologia. Ci ha portato la lipofectina, una nuova formulazione lipidica che si poteva miscelare facilmente con il Dna, consentendone l'ingresso nella cellula. La lipofectina risultava essere più semplice e riproducibile dei liposomi con cui avevo lavorato io. Inoltre, avendo una carica elettrica positiva aggiuntiva, mentre le membrane cellulari hanno carica negativa, era anche più efficace. Ed eccola qui, preconfezionata e pronta per l'uso.
"Il Foglio Quotidiano" - 17 aprile 2024
Frustata di Draghi all'UE
di Mario Draghi
Competitività significa uscire dallo status quo e non avere paura del mercato. Tre idee dell’ex premier
Buongiorno a tutti. In un certo senso questa è la prima volta che ho l’opportunità di iniziare a condividere con voi come si stanno delineando la struttura e la filosofia di quello che sarà il mio rapporto. Per molto tempo la competitività è stata una questione controversa per l’europa. Nel 1994, il futuro economista premio Nobel Paul Krugman definì l’attenzione alla competitività una “pericolosa ossessione”. La sua tesi era che la crescita a lungo termine deriva dall’aumento della produttività, che avvantaggia tutti, piuttosto che dal tentativo di migliorare la propria posizione relativa rispetto agli altri e acquisire la loro quota di crescita. L’approccio adottato nei confronti della competitività in Europa dopo la crisi del debito sovrano sembrava dimostrare la sua tesi. Abbiamo perseguito una strategia deliberata volta a ridurre i costi salariali gli uni rispetto agli altri e, combinando ciò con una politica fiscale prociclica, l’effetto netto è stato solo quello di indebolire la nostra domanda interna e minare il nostro modello sociale.
"Il Sole 24 Ore" - 16 aprile 2024
Il taglio del Dna è fototelecomandato
di Michela Moretti
Smart drug. Editing del genoma Crispr e nanoparticelle d’oro uniti insieme per creare una terapia attivata dalla luce in grado di curare tumori e virus mortali in modo sicuro. Il sistema è sviluppato dall’Università di Pisa nell’ambito del progetto europeo I Gene
Un materiale prezioso, l’oro, e un altrettanto preziosa tecnica, l’editing del genoma Crispr, uniti insieme per creare una terapia potenzialmente in grado di curare tumori e virus mortali in modo sicuro. È il sistema sviluppato dall’Università di Pisa nell’ambito del progetto europeo I Gene, in collaborazione con partner accademici (Iit, Genova) e industriali (Prochimia, Polonia; Lionix, Paesi Bassi). «Lo scopo del progetto era di dimostrare con uno studio preclinico l’efficacia di una tecnica di editing genomico più sicura rispetto a Crispr Cas-9, per la cura del melanoma - spiega Vittoria Raffa, professoressa ordinaria di Biologia molecolare dell’Università di Pisa e coordinatrice del progetto europeo -. La nostra terapia Crispr contro il melanoma si basa su vettori non virali, ossia nanoparticelle d’oro biocompatibili molto sicure ed efficaci».
"La Repubblica" - 14 aprile 2024
“La storia inizia dal tradimento del pianeta”
di Silvia Ronchey
L'intervista.Peter Frankopan è lo studioso di Oxford che si occupa da tempo di ricostruire su scala globale il passato dell’umanità Nel nuovo volume affronta il tema chiave del rapporto con la natura
«La prima cosa scritta nella storia è un avvertimento sulla sostenibilità ambientale. Nel mito di fondazione del monoteismo dio crea un ambiente ecologicamente perfetto dove collocare la prima coppia di esseri umani. La storia umana ha inizio con la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden, ossia con la condanna a una vita di incertezza ecologica. Le diverse religioni, che siano giudaismo, cristianesimo, islam o buddismo e induismo, concepiscono diversamente l’ecosistema, gli animali, le piante, danno risposte etiche differenti, ma tutte altamente sensibili alla questione dell’ambiente. È evidente, leggendo i testi religiosi, l’importanza in ogni diversa fede della concezione del clima e degli avvertimenti morali che ciascuna fornisce al riguardo. Al centro della maggior parte dei sistemi di credenze è il cielo, dove si trovano il sole, che colpisce la terra col suo calore, e le nuvole, che le mandano pioggia, troppo poca o troppa, come nel caso del grande mito del diluvio. Questi messaggi hanno un suono particolare oggi, nel ventunesimo secolo, un’epoca di collasso del rispetto per l’ambiente, di suo sfruttamento sconsiderato, di disobbedienza o mancanza di morale ecologica».
"La Repubblica" - 14 aprile 2024
Cara Ue, serve un patto per il clima
I firmatari: European Climate Research Alliance (Ecra), Deutsches Klima Konsortium (Dkk), Società Italiana per le Scienze del Clima (Sisc), Comitato scientifico La Scienza al Voto (Lsav)
L’appello della comunità scientifica
Nelle elezioni europee di giugno i cittadini decideranno il nostro futuro, scegliendo tra visioni — anche molto diverse tra loro — della società e del nostro stare insieme. Questo esercizio concreto dei valori di libertà e di democrazia è possibile proprio perché tutte le famiglie politiche europee mettono questi valori al cuore della loro azione.
Come scienziati di clima e ambiente che appartengono alle società e alle istituzioni scientifiche europee, vogliamo però sottolineare che poter scegliere il futuro del nostro continente dipende anche dall’affrontare la crisi del clima e della biodiversità: una crisi annunciata da decenni di studi e ormai purtroppo visibile nella vita quotidiana. Non agire esporrà la nostra patria a eventi climatici sempre più estremi, a una crescente incertezza economica ed alimentare, all’inabitabilità di intere zone del mondo e a conseguenti, imponenti migrazioni, dalle regioni vicine ma anche tra diverse regioni dell’Europa. Saremo così obbligati a politiche di emergenza, che assorbiranno sempre più risorse: privandoci proprio della libertà di scegliere liberamente il nostro percorso nel futuro.
"La Repubblica" - 14 aprile 2024
“Non c’è nulla da ridere I bambini lo fanno per imitare la mamma e poi capire il mondo”
di Elena Dusi
Il pediatra Carlo Bellieni che ha studiato i meccanismi della risata
Ma dove sono capitato? In questo mondo bizzarro, imprevedibile, incongruente, forse è meglio riderci su. È così che ragiona un bambino: l’idea convenzionale che il riso sia sinonimo di gioia è troppo banale per lui, appena sbarcato su un pianeta alieno tutto da scoprire. A Carlo Bellieni, pediatra dell’università di Siena e autore del libro I primi 1000 giorni d’oro ,la domanda girava in testa da anni: ma cosa fa ridere un bambino? Oggi ha trovato una risposta, pubblicata sulla “Rivista italiana di studi sull’umorismo”.
“Corriere della Sera” - 11 aprile 2024
Quando Higgs al Cern mise male il casco: «Sono proprio un teorico»
di Guido Tonelli
Peter Higgs se ne è andato tre giorni fa in silenzio, quasi in punta di piedi, come ha sempre vissuto. L’uomo che sessant’anni fa ebbe l’intuizione destinata a cambiare per sempre il nostro sguardo sulla materia, era una persona timida e gentile. Io che ho avuto l’onore di conoscerlo e di passare in sua compagnia momenti indimenticabili ricordo in questi giorni soprattutto la dolcezza e l’ironia del suo sguardo, spesso giocoso, quasi infantile. Era lo stesso sguardo che aveva la prima volta che ci siamo incontrati, sedici anni fa, quando venne a trovarci al Cern. Per visitare Cms, il nostro esperimento, bisognava scendere in caverna, cento metri sottoterra e, per ragioni di sicurezza bisognava indossare un casco.
Peter lo indossò alla rovescia e quando, con delicatezza, glielo facemmo notare, lui, col suo sorriso timido, ruppe subito il ghiaccio, con ironia: «Si vede proprio che sono un teorico!».
“La Stampa” - 11 aprile 2024
"L'Italia può diventare un Paese per giovani ma dobbiamo copiare chi fa le riforme"
di Francesco Rigatelli
L'intervista a Francesco Billari
«La demografia è la lente per capire come sfuggire alla "permaemergenza" che impedisce di risolvere i problemi del Paese». Francesco Billari, 53 anni, demografo e rettore dell'Università Bocconi di Milano, ha l'ottimismo della volontà di chi crede che studiando le pratiche migliori, ovvero imitando i Paesi che le sperimentano, l'Italia non sia perduta. A patto di agire però, da cui il titolo del suo saggio Domani è oggi (Egea.)
Che cos'è la "permaemergenza"?
«Viviamo continue emergenze permanenti, dal cambiamento climatico alla scuola e ai giovani. Naturalmente la politica tende a rispondere ai bisogni immediati, spesso però perdendo l'occasione di misure strutturali. È bene che si agisca subito e che ci sia dibattito, meno bene che non si proceda poi sistematicamente».
“Corriere della Sera” - 10 aprile 2024
Addio a Peter Higgs il padre del bosone
di Alessandra Arachi e Massimo Sideri
La «grande idea» del bosone nata tra le colline scozzesi. I legami con gli scienziati italiani
La sua storia ricorda quella dei grandi nomi della Fisica, come Isaac Newton che avrebbe ricevuto l’illuminazione sulla forza di gravità dell’universo riposando sotto un albero di mele. Nel caso di Newton, in realtà, si trattava di un apocrifo utile per trasmettere il messaggio.
Mentre per Peter Higgs, scomparso l’8 aprile a Edimburgo e il cui nome resterà per sempre legato a una delle particelle più famose e allo stesso tempo meno comprese dal grande pubblico (il Bosone di Higgs, per l’appunto), è tutto vero: un giorno del 1964 lo scienziato, nato nel 1929, stava passeggiando per la campagna e le colline scozzesi del Cairngorm quando ebbe quella che lui stesso definì «una grande idea». L’eureka di Archimede che, in realtà, è una eccezione nel processo che porta alle scoperte.
Quale era questa big idea? Proprio come Albert Einstein, Higgs teorizzò e intuì delle scoperte che vennero dimostrate solo molto tempo dopo.
"Il Sole 24 Ore" - 10 aprile 2024
La grande sfida per ottenere la rivoluzione idrica
di Rosa Cipriotti
Infrastrutture
La riorganizzazione del Servizio idrico integrato in Italia è esigenza immediata tra siccità dilagante e infrastruttura che affonda, e richiede un approccio coordinato tra tutti gli attori coinvolti, anche per evitare procedure di infrazione europee, e soprattutto, scaricare inefficienze del “piccolo mondo antico” sulla collettività, che implicherebbero un incontrollato incremento tariffario.
Ad oggi, la rete idrica presenta molteplici criticità, tra cui la frammentazione nella gestione, la scarsa digitalizzazione, la carenza di impianti di depurazione ed è gravata da un “water divide” tra Centro-Nord virtuoso e Sud che “fa acqua” da molte parti.
"Il Sole 24 Ore" - 9 aprile 2024
Per le aree interne la salvezza arriva dalla scuola
di Luisa Corazza
Sistema paese
In questi giorni si proietta nelle sale Un mondo a parte, film italiano che si concentra, tra i tanti problemi delle aree interne, sul rischio di chiusura di una scuola. Ancora una volta, il cinema viene in aiuto per rappresentare una grande questione sociale, ovvero il ruolo della scuola come argine all’abbandono dei luoghi: finché c’è scuola ci sono famiglie e si può concepire, pertanto, un futuro del territorio (non a caso, i Comuni che hanno tentato politiche di incentivazione alla residenza hanno condizionato i benefici all’iscrizione dei figli nella scuola locale).
Ma la scuola non è solo un antidoto allo spopolamento. Essa è anche il presidio pubblico che garantisce l’eguaglianza nella crescita culturale e sociale dei cittadini. Ed è in questa prospettiva che l’Italia del dopoguerra ha investito sulla scuola, rendendola la più capillare e diffusa infrastruttura collettiva del paese, pur nella riproposizione della lunga tradizione, di matrice ottocentesca, delle scuole rurali.
"Il Sole 24 Ore" - 9 aprile 2024
Trasformare l’mRna in farmaco I primi dati sulle malattie rare
di Francesca Cerati
Innovazione. La visione di trasformare le cellule in «fabbriche farmaceutiche» sta diventando concreta, come mostra uno studio su Nature in cui questo approccio è stato applicato all’acidemia propionica
Molto prima del Covid e dei vaccini a mRna, le biotech come Moderna hanno sempre immaginato di utilizzare i filamenti di questo materiale genetico nella lotta contro il cancro e altre malattie. In pratica, l’idea alla base dell’mRna come terapia è quella di indurre le cellule a diventare una sorta di “fabbriche di farmaci”. Dal momento che le cellule sono capaci di leggere le istruzioni per la produzione delle proteine dall’mRna, perché non dire loro di creare le versioni proteiche mancanti? Ora questa visione sembra realistica, come mostra uno studio pubblicato su Nature in cui questo approccio è stato applicato a una malattia rara chiamata acidemia propionica.
Questa malattia genetica, che colpisce circa un individuo su 100.000 in tutto il mondo, deriva da mutazioni in uno dei due geni che insieme codificano un enzima necessario per la degradazione efficiente di alcuni componenti proteici.
"Il Sole 24 Ore" - 9 aprile 2024
I superpoteri delle molecole per perdere peso
di Francesca Cerati
Parkinson studio sul Nejm
All’inizio l’obiettivo dei farmaci Glp-1 era il diabete. Poi è seguita l’obesità, con storie di successo impressionanti sia per il controllo del diabete che per la perdita di peso. I disturbi di salute mentale, tra cui l’Alzheimer, e quelli sul cuore sono venuti dopo. Ora, a questo elenco, potrebbe aggiungersi il morbo di Parkinson, un disturbo neurodegenerativo in cui le cellule nervose del cervello vengono perse nel tempo causando problemi con il movimento, l’equilibrio e la memoria e che secondo la Parkinson’s Foundation, interessa più di 10 milioni di persone in tutto il mondo.
Il legame tra diabete e Parkinson è stato dimostrato in diversi studi: chi soffre di iperglicemia ha circa il 40% in più di probabilità di sviluppare il Parkinson. E le persone che hanno sia il Parkinson che il diabete spesso vedono una progressione più rapida dei sintomi rispetto a coloro che hanno solo il Parkinson.
"Il Fatto Quotidiano" - 8 aprile 2024
Giornali e parole. L’“onniscente” senza “i” avrebbe fatto svenire il mio maestro Botto
di Nando dalla Chiesa
A volte le combinazioni di parole e situazioni sono davvero incredibili. Come predisposte da grandi e involontari registi, esse sgomentano, divertono, sconcertano. E suscitano riflessioni a cascata. È quanto mi è capitato recentemente mentre ero immerso nella lettura di un grande quotidiano. Sfogliavo le pagine della prima parte, qui Gaza, là l’Ucraina, qua i rapporti tra Cina e America o il baratro della sanità italiana, quando d’improvviso, sfoglia che ti risfoglia, mi trovo davanti a un editoriale ammonitore, che spiega come non possiamo essere onniscenti. Avete letto bene, non ho sbagliato io. Stava proprio scritto “onniscente”: senza “i”. Quasi che l’autore volesse divertirsi a nostre spese ironizzando su sé medesimo. Mostrarci che lui per primo non lo era, “onniscente”; invitarci a diffidare di chi fa sfoggio quotidiano di cultura, perfino di chi per mestiere è costretto ogni giorno a lavorare con la lingua italiana, tradizionalmente considerata una delle più complesse sul piano sintattico e delle più ricche sul piano lessicale. Attenzione agli intellettuali, poteva sembrar dire.
“Corriere della Sera” - 8 aprile 2024
L'aviaria ha letteralmente preso il volo
di Ilaria Capua
Ai virus influenzali si sa, piace ogni tanto fare un salto di specie: sono infatti conseguenza di uno spillover le pandemie influenzali di questo secolo – l’influenza cosiddetta suina del 2009, oltre a quelle del secolo scorso: il virus della Spagnola (1917), il virus dell’asiatica (’57) ed il virus Hong Kong (’68).
Esiste una categoria di virus influenzali, quelli aviari ad alta patogenicità che fino alla fine del secolo scorso provocavano una infezione che colpiva in maniera sporadica (cioè con pochissimi episodi) i volatili domestici. In questi ultimi, si comportava come un virus killer ovvero provocante il 100% mortalità in qualche giorno. All’alba del terzo millennio — anzi un po’ prima nel 1997 — il virus dell’influenza aviaria H5N1 fa il primo salto di specie: infetta 18 persone, facendo 6 vittime.
Questo virus H5N1 che circola a cavallo tra la fine del millennio scorso e l’inizio degli anni 2000 può essere considerato il vero «millennium bug», perché da infezione sporadica diviene infezione epidemica, e poi endemica.
"Il Sole 24 Ore" - 7 aprile 2024
Più natura, più libertà, il manifesto di Lucrezio
di Pietro Del Soldà
Classici rivisitati. Ivano Dionigi spiega che il «De rerum natura» è opera atea e rivoluzionaria di estrema potenza: nulla ci sottrae al «destino comune», ma c’è spazio per «una libera volontà» che ci responsabilizza
«La nostra epoca è stremata e la terra, spossata dai parti, genera a stento piccoli animali, lei che aveva generato tutte le specie e dato alla luce fiere dai corpi giganteschi. Tutte le cose a poco a poco si estinguono e, stremate dal lungo cammino della vita, si avviano verso la bara». Troppo forte la tentazione di scorgere in questi versi del De rerum natura di Lucrezio i toni della profezia con duemila anni d’anticipo, se è vero che negli ultimi quarant’anni l’attività umana ha causato la scomparsa del 60% di mammiferi, rettili, pesci e uccelli presenti in natura. Ma non di profezia ecologica si tratta bensì, letteralmente, di apocalisse, cioè di svelamento della verità nascosta di ogni tempo storico: del presente dei suoi contemporanei, cives romani del I secolo a.C. destinati a interpretare la realtà secondo i canoni fuorvianti di una cultura repubblicana moralmente in crisi, ma pure di tutte le altre epoche compresa la nostra, segnata da una globalizzazione malandata e naturicida.
“La Stampa” - 7 aprile 2024
“I nostri guardaroba producono l’inferno in terra”
di Maria Corbi
intervista a Matteo Ward.
Immagini che sembrano rubate a un futuro distopico, minaccioso e aberrante. E invece sono già presente: abiti, scarpe, accessori, sedimentati, abbandonati, erosi dal sole, dalla pioggia, dal passare del tempo. Deserti riempiti dalla follia consumistica diventata una calamità naturale, capace di distruggere l’ambiente. Quando compriamo quel pantalone, quella gonna, quella cinta, non pensiamo mai a tutto questo, storditi dall’effimero piacere dell’acquisto. Un tema che Matteo Ward, fondatore di Wrad, studio di consulenza per lo sviluppo sostenibile in ambito tessile, cofondatore di Fashion Revolution Italia, ha trattato insieme a Sky e a Will Media producendo la docuserie, Junk. Armadi pieni, che racconta gli effetti del fast fashion.
"Il Sole 24 Ore" - 7 aprile 2024
Battuti nei calcoli, primi nelle emozioni
di Gilberto Corbellini
Evoluzioni. Dall’intelligenza naturale racchiusa in una massa gelatinosa di complessità inarrivabile a quella artificiale istruita da noi. Cosa guadagneremo e cosa perderemo? Non esistono risposte sicure. Il libro di Poggio e Magrini
Non è frequente leggere libri divulgativi e allo stesso tempo di buon senso sull’Intelligenza artificiale. La maggioranza delle pubblicazioni fa prevalere opinioni personali sui fatti e sulle descrizioni o spiegazioni delle dinamiche che sono dietro i sorprendenti risultati ottenuti dai sistemi di Ai. Sembra un compito difficile navigare tenendosi a distanza sia dalle Scilla degli eccessi di catastrofismo, che si associa a iperboliche aspettative di avanzamento tecnologico (l’Ai diventerà super-intelligente e senziente, ma questo non sarà un bene, perché ci sterminerà come specie; l’Ai è più pericolosa delle bombe atomiche; l’Ai genererà disoccupazione e instabilità sociale; non ha un’etica; etc.), sia dalla Cariddi della sottovalutazione (non è vera intelligenza, e non sarà mai come quella umana; non si potrà mai fare a meno dell’uomo; non sarà mai creativa e non imparerà a usare il pensiero critico; etc.).
"Insalutenews.it" - 5 aprile 2024
Pubblicato il nuovo censimento delle piante in Italia, incremento di specie autoctone e aliene
di Lorenzo Peruzzi
Il prof. Lorenzo Peruzzi dell’Università di Pisa fra i coordinatori del lavoro che ha aggiornato i dati del 2018
Pisa, 5 aprile 2024 – Secondo il nuovo censimento delle piante in Italia, che ha aggiornato i dati del 2018, sono 46 in più le specie autoctone e 185 in più quelle aliene registrate. Dai dati complessivi emerge che nel nostro Paese ci sono oggi 8.241 specie e sottospecie autoctone, di cui 1.702 endemiche (cioè esclusive del territorio italiano) mentre 28 sono probabilmente estinte. A queste si aggiungono 1.782 specie aliene. Tra di esse, 250 sono invasive su scala nazionale e ben 20 sono incluse nella ‘lista nera’ della Commissione Europea, che elenca una serie di piante e animali esotici, la cui diffusione in Europa va assolutamente tenuta sotto controllo.
"La Repubblica" - 5 aprile 2024
Margherita gialla? No, aliena Censite le piante “straniere”
di Michele Bocci
Sembra una margheritina gialla ma in realtà è un alieno. E pure pericoloso. Si chiama Senecio inequidens ed è una pianta erbacea perenne arrivata dal Sud Africa e piano piano diffusasi fino a colonizzare zone di pianura scacciando le piante autoctone anche qui in Toscana. Un po’ come fa la Robinia pseudoacacia le cui distese soffocano tutto il resto, o l’Ailantus altissima, che invade la duna di Vecchiano.
L’elenco degli alieni arrivati nel nostro Paese dalla scoperta dell’America in poi, lo ha aggiornato, dopo un lavoro di quasi 10 anni, Lorenzo Peruzzi, professore di Botanica sistematica all’università di Pisa. Ha appena pubblicato uno studio su Plant Biosystems con l’elenco aggiornato delle piante di altre zone del mondo che si sono diffuse più o meno spontaneamente in Italia. Sono stati 51 i ricercatori che hanno collaborato al lavoro.
"La Repubblica" - 4 aprile 2024
Quanta vita c’è su una lavagna
di Massimo Recalcati
Nel nostro tempo si inneggia alla vita vera contrapposta al sapere sterile della Scuola. Un noto imprenditore e un altrettanto noto saggio prestati alla televisione, in modi diversi ma sostanzialmente simili, ci ricordano che la vera Scuola non è la Scuola, ma la vita vera di cui il sapere scolastico sarebbe solo una pallida imitazione.
E come dare loro torto? L’intraprendenza nella vita vale assai di più di qualunque forma di sapere scolastico; i veri insegnamenti non provengono dal sapere ma dall’esperienza; la formazione più autentica è quella che scaturisce dall’impatto, talvolta anche crudele, con la vita; non è la Scuola ma la vita vera che insegna quello che a Scuola non si può imparare. Eppure esiste una vita della Scuola che nel bene e nel male ha contribuito e contribuisce ancora oggi in modo essenziale a dare una forma singolare alla vita di ciascuno.
"Il Sole 24 Ore" - 4 aprile 2024
Alla ricerca dei nuovi sistemi di accumulo per le rinnovabili
di Elena Comelli
Energia. Per la transizione energetica bisognerà aumentare da otto a 15 volte la potenza installata dello storage di lunga durata entro il 2040. In campo gas compressi, accumuli termici, idropompaggio
Da amore a prima vista a matrimonio d’interesse: il legame tra fonti rinnovabili e sistemi di accumulo ormai è sempre più forte. La speranza è che ben presto partorisca una sana transizione energetica, capace di fermare o almeno rallentare l’emergenza climatica. Gli impianti solari ed eolici dovranno per forza accoppiarsi agli accumuli per superare un’obiezione fondamentale: dove prendiamo la nostra energia quando il vento non soffia e il sole non splende? Grandi batterie agli ioni di litio vengono già utilizzate per ammortizzare gli sbalzi e stabilizzare la rete elettrica, ma questa tecnologia ha una capacità limitata, con una copertura di poche ore. «Potrebbe migliorare in prospettiva, ma non saranno le batterie al litio la tecnologia risolutiva per gli accumuli di lunga durata», prevede Giovanni Battista Zorzoli, presidente onorario del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica e grande esperto di accumuli.
"La Repubblica" - 2 aprile 2024
Cento miliardi di alberi intorno alle nostre città Così salveremo la Terra dalla crisi climatica
di Stefano Mancuso
La ricerca
Nel 2023 le temperature globali hanno raggiunto livelli eccezionalmente elevati.
Il Copernicus Climate Change Service (C3S) che studia l’andamento del clima per conto della Commissione Europea ha elencato per l’anno trascorso una lunga lista di record negativi, alcuni dei quali è il caso di ricordare: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato (i dati sulla temperatura globale del pianeta risalgono al 1850), superando con ampio margine (0,17 °C) il 2016; ogni mese da giugno a dicembre nel 2023 è stato più caldo del mese corrispondente di qualsiasi anno precedente; come diretta conseguenza nel 2023 il ghiaccio marino antartico ha raggiunto le sue estensioni minime e in tutto il mondo, Italia ovviamente inclusa, sono stati registrati un numero record di eventi estremi, tra cui ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi. Infine, la concentrazione atmosferica di anidride carbonica e degli altri gas clima alteranti prodotti dalle attività umane che sono alla base dello sconvolgimento del clima, continua ad aumentare e ha raggiunto il livello record di 419 ppm (parti per milione) nel 2023, ben 2,4 ppm in più rispetto al 2022.
"La Repubblica" - 2 aprile 2024
L’addio all’Italia di una ragazza africana
di Djarah Kan
Sulle scale mobili della stazione di Piazza Cavour, a Napoli, accade che una ragazzina di meno di vent’anni mi chieda di dove sia originaria. Un classico delle chiacchiere tra persone appartenenti alla diaspora africana che per caso si incrociano sulle scale mobili. È una conversazione veloce. Rimbalzo di origini e di generazioni: io Ghana, lei Tanzania. Come stai? Che fai? Dove abiti? La ragazza fa parecchie domande, ha voglia di parlare e mi dice di augurarle buona fortuna. Sta cercando lavoro e a Napoli non è facile per nessuno, ma lei è convinta di potercela fare. Ha un sogno, mi dice. E io penso allo spazio, a lei che conquista la Luna.
Ma il suo sogno è diverso. Vuole lasciare l’Italia e non tornare più. E me lo dice senza fare drammi o approfondire, quasi desse per scontato che io capisca fino in fondo il perché di quella sua scelta che ha in sé un sentire comune. Ha addirittura abbandonato il liceo, tanta era la voglia di farla finita con questo Paese. Studierà, mi assicura. Ma non qui.